L'ipocrisia degli Stati democratici, in particolare dell'Italia, è una bestia che non conosce vergogna. La situazione che si sta creando di fronte agli occhi del mondo è una farsa indecente, una di quelle che ti fanno vomitare il cuore dalla rabbia, perché si tratta di un tradimento spudorato del concetto stesso di giustizia.
Giorgia Meloni, la Presidente del Consiglio, non ha esitato a scagliarsi con parole piene di indignazione per l'attacco subito dall'Ucraina. Ha parlato di un «attacco orribile e vile che contraddice l'impegno di pace», come se il mondo intero dovesse piegarsi alla sua retorica vuota, alle sue parole vuote, che non servono a nulla se non a mascherare il cinismo dietro cui si nasconde. L'Ucraina è il bersaglio ideale per la loro indignazione a comando. Condannarne l'attacco è un gesto facile, a costo zero, una passerella morale che permette a Giorgia Meloni di sentirsi paladina della pace senza compromettere alcun interesse. È indignazione sterile, costruita su misura per quando la guerra non tocca i nervi scoperti del potere.
Ma che dire di Gaza? Lì, la situazione è ben diversa. Israele ha distrutto tutto. Non solo ha ridotto in macerie un intero paese, ma ha anche preso di mira l'ultimo ospedale che funzionava, trasformandolo in un campo di morte. Bambini, malati, innocenti che non avevano colpa, uccisi con la stessa indifferenza con cui un cane abbatterebbe una preda. Eppure, da parte di Giorgia Meloni, dal governo italiano, e dai tanti Stati che si spacciano per democratici, non una parola. Non una parola di condanna. Non una parola di solidarietà. Solo il silenzio di chi sa che Israele è un alleato prezioso, troppo potente per essere ostacolato, troppo influente per essere denunciato.
La coerenza? L'etica? Non esistono più. Esiste solo il cinismo puro di chi si piega agli interessi geopolitici, di chi scambia la vita di milioni di persone con l'ipocrisia del potere. Gli stessi Stati che si sono affrettati a condannare l'attacco all'Ucraina, con il loro coro di indignazione e la loro retorica sull'impegno di pace, sono gli stessi che hanno taciuto quando si è trattato di condannare Israele, nonostante il massacro di Gaza. Un genocidio in diretta, sotto gli occhi di tutti, che non merita nemmeno una nota sulla stampa di regime, che invece si dedica a fare propaganda per proteggere gli interessi dei grandi alleati.
È questa la democrazia? È questa la giustizia che ci promettono? Una giustizia che risponde solo alla convenienza, che fa della vita degli innocenti un costo collaterale di trattative politiche. Non è mai stato più chiaro: la "pace" che difendono non è altro che una scusa per il potere, per mantenere in piedi un sistema che sfrutta, uccide, e lascia morire chi non ha voce.
E mentre Giorgia Meloni e i suoi compagni continuano a sciacquarsi la bocca con parole vuote, a fare i moralisti a senso unico, la verità è un'altra: sono complici. Non è solo l'assenza di parola che li rende colpevoli. È la loro azione, il loro silenzio assordante, la loro volontà di proteggere un alleato sanguinario per mantenere il loro posto nella gerarchia mondiale. Un mondo che non ha più principi, che non ha più vergogna. Un mondo in cui le vite contano solo se sono comode, solo se portano guadagni, solo se sono politicamente corrette. E Gaza? Gaza non è comoda, non è alleata, non ha risorse da offrire. Gaza è solo carne da macello per la politica di chi si nasconde dietro una maschera di finto moralismo.
Non c'è più giustizia, non c'è più dignità. C'è solo la legge del più forte, e chi grida di più, chi si impone, è sempre dalla parte sbagliata. La guerra a Gaza è il segno più evidente di quanto siano falsi, vigliacchi, indifferenti, questi Stati che pretendono di essere i custodi della pace.
Stay tuned 🩸 @resistenza_liberta