

09.05.202517:24
Nella rivista quadrimestrale “VITA NOTARILE” n. 1/2025 (gennaio-aprile), fondata nel 1949 da Giacomo Buttitta, edita da Edizioni Giuridiche Buttitta di Valeria Buttitta, è stata pubblicata nella sezione "De Jure condendo" la Relazione con proposta di modifica normativa presentata dall’associazione Avvocati Liberi alla Commissione Affari Costituzionali del Senato in occasione dell’estinzione delle sanzioni pecuniarie imposte ai soggetti ultracinquantenni in caso di inadempimento all’obbligo vaccinale anti Covid19.
Grazie all’autorizzazione dell’Editore condividiamo 👉qui👈 la copertina del Volume e 👉qui👈 l’intero articolo della Relazione con la prefazione del Prof. Avv. Gianfrancesco Vecchio.
👉Qui👈 invece puoi vedere il video della audizione in Senato.
Presentazione
di Gianfrancesco Vecchio
In data 21 gennaio 2025 l’Associazione di Avvocati e Docenti universitari in materie giuridiche Avvocati Liberi, in audizione alla I° Commissione Affari Costituzionali del Senato in occasione dei lavori parlamentari per la conversione in legge dell’art. 21, commi 4 e 5 del c.d. Decreto Milleproroghe con il quale si abroga in via definitiva la nota sanzione pecuniaria agli ultracinquantenni che si erano resi inadempienti all’obbligo di vaccinazione anti Covid-19, ha presentato una Relazione di illustrazione della propria posizione in merito.
Pur non essendo componente della predetta Associazione ho avuto, unitamente al Collega Giulio Marini, la più che gradita opportunità di partecipare in piccola parte alla sua redazione.
In effetti, la decisione del Governo appare di rilevante interesse.
Dopo plurime sospensioni e rinvii, sono stati infatti mossi i primi passi verso la cancellazione delle multe comminate agli ultracinquantenni che non hanno inteso, per le ragioni più disparate, sottoporsi al trattamento vaccinale di cui all’art. 4-sexies del decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44 che, come noto, ha imposto la sanzione amministrativa di 100,00 euro ai cittadini italiani e agli stranieri residenti nel territorio dello Stato che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età alla data del 15 giugno 2022 senza aver iniziato o concluso il ciclo vaccinale primario (tre dosi) anti Covid-19.
È apparso documentalmente utile procedere alla pubblicazione della Relazione in questione che, argomentatamente e con ricco supporto di citazioni e riferimenti, offre una ricostruzione della vicenda utile alla sua comprensione dal punto di vista tecnico-giuridico.
Con legge 21 febbraio 2025, n. 15 (in G.U. 24 febbraio 2025, n. 45), di conversione del d.l. 27 dicembre 2024, n. 202, all’art. 21 è stata definitivamente prevista la cancellazione delle sanzioni amministrative in questione mentre i giudizi di contestazione pendenti sono estinti e le spese compensate.
Le somme versate da chi ha pagato le sanzioni ricevute, restano acquisite al bilancio dello Stato.
In un’ottica strettamente giuridica la soluzione non sembra soddisfare totalmente quanto oggetto di richiesta sia nella Relazione che si pubblica così come da parte di altri osservatori.
In particolare, la compensazione obbligatoria delle spese appare una illegittima intromissione nei diritti della parte che ha proposto il giudizio, da un lato, così come la circostanza che chi abbia pagato una sanzione poi annullata, non si veda restituire quanto versato, finisce per creare una disparità di trattamento nella medesima fattispecie che rende peggiore la posizione di chi ha adempiuto alla richiesta formulata dallo Stato rispetto a chi non l’abbia fatto.
È allora ampiamente ipotizzabile che questi due aspetti finiscano per essere posti all’attenzione della Corte Costituzionale.
Per abbonamenti o richieste di volumi della “RIVISTA NOTARILE” rivolgersi a:
Edizioni Giuridiche Buttitta di Valeria Buttitta
Via Costantino n. 28 - Palermo -
tel. e Fax (0039) 091241042
vitanotarile@gmail.com
www.vitanotarile.it
Ed. Digitale👇
http://digitale.vitanotarle.it
👉Qui👈 è possibile scaricare tutti gli atti di ALI sulla sanzione di 100 euro.
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Presentazione
di Gianfrancesco Vecchio
In data 21 gennaio 2025 l’Associazione di Avvocati e Docenti universitari in materie giuridiche Avvocati Liberi, in audizione alla I° Commissione Affari Costituzionali del Senato in occasione dei lavori parlamentari per la conversione in legge dell’art. 21, commi 4 e 5 del c.d. Decreto Milleproroghe con il quale si abroga in via definitiva la nota sanzione pecuniaria agli ultracinquantenni che si erano resi inadempienti all’obbligo di vaccinazione anti Covid-19, ha presentato una Relazione di illustrazione della propria posizione in merito.
Pur non essendo componente della predetta Associazione ho avuto, unitamente al Collega Giulio Marini, la più che gradita opportunità di partecipare in piccola parte alla sua redazione.
In effetti, la decisione del Governo appare di rilevante interesse.
Dopo plurime sospensioni e rinvii, sono stati infatti mossi i primi passi verso la cancellazione delle multe comminate agli ultracinquantenni che non hanno inteso, per le ragioni più disparate, sottoporsi al trattamento vaccinale di cui all’art. 4-sexies del decreto-legge 1 aprile 2021, n. 44 che, come noto, ha imposto la sanzione amministrativa di 100,00 euro ai cittadini italiani e agli stranieri residenti nel territorio dello Stato che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età alla data del 15 giugno 2022 senza aver iniziato o concluso il ciclo vaccinale primario (tre dosi) anti Covid-19.
È apparso documentalmente utile procedere alla pubblicazione della Relazione in questione che, argomentatamente e con ricco supporto di citazioni e riferimenti, offre una ricostruzione della vicenda utile alla sua comprensione dal punto di vista tecnico-giuridico.
Con legge 21 febbraio 2025, n. 15 (in G.U. 24 febbraio 2025, n. 45), di conversione del d.l. 27 dicembre 2024, n. 202, all’art. 21 è stata definitivamente prevista la cancellazione delle sanzioni amministrative in questione mentre i giudizi di contestazione pendenti sono estinti e le spese compensate.
Le somme versate da chi ha pagato le sanzioni ricevute, restano acquisite al bilancio dello Stato.
In un’ottica strettamente giuridica la soluzione non sembra soddisfare totalmente quanto oggetto di richiesta sia nella Relazione che si pubblica così come da parte di altri osservatori.
In particolare, la compensazione obbligatoria delle spese appare una illegittima intromissione nei diritti della parte che ha proposto il giudizio, da un lato, così come la circostanza che chi abbia pagato una sanzione poi annullata, non si veda restituire quanto versato, finisce per creare una disparità di trattamento nella medesima fattispecie che rende peggiore la posizione di chi ha adempiuto alla richiesta formulata dallo Stato rispetto a chi non l’abbia fatto.
È allora ampiamente ipotizzabile che questi due aspetti finiscano per essere posti all’attenzione della Corte Costituzionale.
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07.05.202510:20
A proposito di conclave. Tra diritto canonico e chiacchiere.
Giovanni Calapaj
Avvocati Liberi
Come accade ogni volta che si avvicina l’elezione di un nuovo Papa, le testate giornalistiche, gli opinionisti, i fedeli, e anche coloro i quali sono ordinariamente disinteressati alla dottrina cattolica sentono l’irrefrenabile desiderio di manifestare le loro preferenze su questo o quel candidato, tra il fioccare del “gossip” cardinalizio e l’endorsement al porporato di turno che incarnerebbe al meglio idee “progressiste” o “tradizionaliste” secondo il proprio gusto.
Si apre quindi un vero e proprio “totopapa” mediatico in cui le istanze del pubblico sembrano coinvolte in una sguaiata tifoseria da bar dello sport piuttosto che rivolte alla elezione della massima autorità morale sulla faccia della terra nonché (e scusate se è poco) Vicario di Cristo e guida della Chiesa Cattolica. E questo è ancor più vero allorquando si consideri che mai come oggi, il “pontificato” precedente sia stato caratterizzato da ombre, dubbi e palesi contestazioni provenienti tanto da giornalisti, vaticanisti e fedeli quanto dalle più alte cariche ecclesiastiche.
Premettendo che la mia personale posizione è quella di chi ritiene inesistente/nulla o comunque invalida la declaratio di Papa Benedetto XVI quale abdicazione o rinunzia al munus petrino (per una amplissima serie di ragioni mai ufficialmente e puntualmente contestate nel merito da chi avrebbe dovuto), con la conseguenza che la successiva elezione di J.M. Bergoglio al soglio pontificio sia nulla in radice, per ogni cristiano cattolico la questione di fondo dovrebbe essere la seguente: l'elezione è avvenuta a norma del diritto canonico?
Se sì, allora il Papa è il Papa, non c'è nulla da discutere e, come hanno sempre sostenuto i santi ed il diritto canonico (Can. 752), lo si ama e gli si ubbidisce col cuore, prima che con l'intelletto. E questo a prescindere dalle qualità morali e personali dell'eletto perché il Papa ha ricevuto da Cristo il compito, finora mai disatteso, di confermare i fratelli nella fede e di legare e sciogliere sulla terra e in cielo.
Se l'elezione non è avvenuta nel rispetto delle norme canoniche (che, si badi bene, hanno come obiettivo primario quello della salus animarum), allora potrà esserci sul soglio petrino anche un uomo della massima caratura morale e teologica, ma sarà comunque un antipapa.
Ecco perché, personalmente, non mi interessa affatto se all’esito del conclave viene eletto Tizio o Caio: in quanto cristiano cattolico, per me egli rappresenta il “dolce Cristo in terra”, la “regola vivente della fede”, la pietra su cui poggia l’edificio della Chiesa, Sposa di Cristo, alla quale Egli ha promesso l’indefettibilità contro le porte degli inferi. Tanto mi basta.
Di contro, mi interessa sapere se l’elezione è avvenuta a norma del diritto canonico, espressione del diritto divino che garantisce ordine, stabilità e certezza nelle vicende umane e nelle delicate questioni che possono presentarsi nel tumulto degli eventi terreni.
Ovviamente, per chi non crede, difettando la lettura trascendente dell’evento, il tutto si riduce ad una bega squisitamente politica, con candidati che piacciono o meno, auspicando il mantenimento della linea dottrinale del predecessore o il suo discostamento da essa, e pretendendo di ricondurre l’immensità dell’opera divina entro i notoriamente limitati canoni umani.
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Giovanni Calapaj
Avvocati Liberi
Come accade ogni volta che si avvicina l’elezione di un nuovo Papa, le testate giornalistiche, gli opinionisti, i fedeli, e anche coloro i quali sono ordinariamente disinteressati alla dottrina cattolica sentono l’irrefrenabile desiderio di manifestare le loro preferenze su questo o quel candidato, tra il fioccare del “gossip” cardinalizio e l’endorsement al porporato di turno che incarnerebbe al meglio idee “progressiste” o “tradizionaliste” secondo il proprio gusto.
Si apre quindi un vero e proprio “totopapa” mediatico in cui le istanze del pubblico sembrano coinvolte in una sguaiata tifoseria da bar dello sport piuttosto che rivolte alla elezione della massima autorità morale sulla faccia della terra nonché (e scusate se è poco) Vicario di Cristo e guida della Chiesa Cattolica. E questo è ancor più vero allorquando si consideri che mai come oggi, il “pontificato” precedente sia stato caratterizzato da ombre, dubbi e palesi contestazioni provenienti tanto da giornalisti, vaticanisti e fedeli quanto dalle più alte cariche ecclesiastiche.
Premettendo che la mia personale posizione è quella di chi ritiene inesistente/nulla o comunque invalida la declaratio di Papa Benedetto XVI quale abdicazione o rinunzia al munus petrino (per una amplissima serie di ragioni mai ufficialmente e puntualmente contestate nel merito da chi avrebbe dovuto), con la conseguenza che la successiva elezione di J.M. Bergoglio al soglio pontificio sia nulla in radice, per ogni cristiano cattolico la questione di fondo dovrebbe essere la seguente: l'elezione è avvenuta a norma del diritto canonico?
Se sì, allora il Papa è il Papa, non c'è nulla da discutere e, come hanno sempre sostenuto i santi ed il diritto canonico (Can. 752), lo si ama e gli si ubbidisce col cuore, prima che con l'intelletto. E questo a prescindere dalle qualità morali e personali dell'eletto perché il Papa ha ricevuto da Cristo il compito, finora mai disatteso, di confermare i fratelli nella fede e di legare e sciogliere sulla terra e in cielo.
Se l'elezione non è avvenuta nel rispetto delle norme canoniche (che, si badi bene, hanno come obiettivo primario quello della salus animarum), allora potrà esserci sul soglio petrino anche un uomo della massima caratura morale e teologica, ma sarà comunque un antipapa.
Ecco perché, personalmente, non mi interessa affatto se all’esito del conclave viene eletto Tizio o Caio: in quanto cristiano cattolico, per me egli rappresenta il “dolce Cristo in terra”, la “regola vivente della fede”, la pietra su cui poggia l’edificio della Chiesa, Sposa di Cristo, alla quale Egli ha promesso l’indefettibilità contro le porte degli inferi. Tanto mi basta.
Di contro, mi interessa sapere se l’elezione è avvenuta a norma del diritto canonico, espressione del diritto divino che garantisce ordine, stabilità e certezza nelle vicende umane e nelle delicate questioni che possono presentarsi nel tumulto degli eventi terreni.
Ovviamente, per chi non crede, difettando la lettura trascendente dell’evento, il tutto si riduce ad una bega squisitamente politica, con candidati che piacciono o meno, auspicando il mantenimento della linea dottrinale del predecessore o il suo discostamento da essa, e pretendendo di ricondurre l’immensità dell’opera divina entro i notoriamente limitati canoni umani.
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02.05.202516:36
Morto un Papa se ne fa un’altro.
Il Conclave 2025 si avvicina (7 maggio) tra contestazioni fra opposte fazioni che impazzano riguardo al rispetto delle leggi canoniche e, dall’altra parte, fedeli in serena attesa che lo spirito santo, attraverso il voto dei cardinali, indichi il successore di Bergoglio.
È allora interessante proporre un breve passo de “Il santo soglio” (episodio diretto da Luigi Magni è tratto dal film “Signore e Signori buonanotte” 1976) liberamente ispirato, in particolare, al conclave e alle vicende dei papi Sisto V e Pio V.
Ambientato nel ‘500, durante un conclave. Lo straordinario Nino Manfredi è il cardinale Felicetto de li Caprettari gravemente malato da diversi anni. Il suo voto per l’elezione del nuovo Papa viene conteso dai cardinali Piazza-Colonna e Canareggio.
Felicetto non cede alle loro lusinghe per “orientare” la scelta del nuovo pontefice e dopo l’ennesima fumata nera i due avversari decidono che la soluzione migliore è di eleggere un cardinale al quale rimane poco da vivere in modo da poterlo manipolare.
La scelta ricade naturalmente sul moribondo Felicetto che una volta eletto Papa “miracolosamente” guarisce: ingagliardito, salta giù dal letto, le mani non gli tremano più, il suo sguardo diventa improvvisamente severo. Senza pensarci due volte Felicetto de li Caprettari condanna a morte Piazza-Colonna e Canareggio nonostante le loro suppliche: “Io so’ contrario alla pluralità, io tendo all’assoluto!” afferma cinicamente.
Con uno stile grottesco ma comunque realistico e corrosivo, il magistrale Luigi Magni mette a nudo le ipocrisie e i limiti del potere temporale della Chiesa di Roma, titolare di ricchezze straordinarie e di una influenza geopolitica non comune.
Attendiamo la prossima Sua Santità.
Roberto Martina
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Il Conclave 2025 si avvicina (7 maggio) tra contestazioni fra opposte fazioni che impazzano riguardo al rispetto delle leggi canoniche e, dall’altra parte, fedeli in serena attesa che lo spirito santo, attraverso il voto dei cardinali, indichi il successore di Bergoglio.
È allora interessante proporre un breve passo de “Il santo soglio” (episodio diretto da Luigi Magni è tratto dal film “Signore e Signori buonanotte” 1976) liberamente ispirato, in particolare, al conclave e alle vicende dei papi Sisto V e Pio V.
Ambientato nel ‘500, durante un conclave. Lo straordinario Nino Manfredi è il cardinale Felicetto de li Caprettari gravemente malato da diversi anni. Il suo voto per l’elezione del nuovo Papa viene conteso dai cardinali Piazza-Colonna e Canareggio.
Felicetto non cede alle loro lusinghe per “orientare” la scelta del nuovo pontefice e dopo l’ennesima fumata nera i due avversari decidono che la soluzione migliore è di eleggere un cardinale al quale rimane poco da vivere in modo da poterlo manipolare.
La scelta ricade naturalmente sul moribondo Felicetto che una volta eletto Papa “miracolosamente” guarisce: ingagliardito, salta giù dal letto, le mani non gli tremano più, il suo sguardo diventa improvvisamente severo. Senza pensarci due volte Felicetto de li Caprettari condanna a morte Piazza-Colonna e Canareggio nonostante le loro suppliche: “Io so’ contrario alla pluralità, io tendo all’assoluto!” afferma cinicamente.
Con uno stile grottesco ma comunque realistico e corrosivo, il magistrale Luigi Magni mette a nudo le ipocrisie e i limiti del potere temporale della Chiesa di Roma, titolare di ricchezze straordinarie e di una influenza geopolitica non comune.
Attendiamo la prossima Sua Santità.
Roberto Martina
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29.04.202505:09
⚠️⚠️COMUNICATO IMPORTANTE⚠️⚠️
Continuate così che #andràtuttobene
Stiamo ricevendo sulle nostre mail numerose richieste di aiuto in merito all'esclusione dalla scuola materna e dal nido di figli per assenza della vaccinazione pediatrica imposta dalla Legge Lorenzin.
Si comunica che le stiamo declinando tutte rispondendo doverosamente a ognuno, ma siccome tali appelli cominciano ad essere veramente tanti, scrivo qui una risposta generale a seguito dell'ennesima richiesta ricevuta da una mamma che ci ha rappresentato in maniera emblematica il medesimo problema comune a tutti.
La povera signora lamenta di essersi vista escludere il primo figlio (il più grande) DOPO AVER FREQUENTATO LA MATERNA PER 1 ANNO INTERO, mentre il fratello piccolo NEMMENO E' STATO AMMESSO ALL'ISCRIZIONE, non avendo rispettato nessuno dei due bambini gli obblighi vaccinali della Legge Lorenzin.
La signora è disperata, dice di aver provato ogni cosa, dice di essersi affidata a tutti, a consulenti, lavoratori autonomi, associazioni e comitati sedicenti esperti della materia, dice di aver attuato le indicazioni ricevute dai lorenzinologi, dall'ambito amministrativo alla privacy; dalle diffide alla dichiarazione di "dissenso informato"; dall'esposto ai carabinieri alle interlocuzioni con le istituzioni sanitarie e scolastiche; dalla consegna di "sentenze" a contestazioni aventi ad oggetto il fatto che "l'obbligo non esiste", la Lorenzin è "incostituzionale", la Lorenzin viola il "Codice di Norimberga, il Trattato di Oviedo e la Costituzione italiana" ed, infine, sollevando l'argomento principe diffuso da certi interpreti che capiscono di obblighi vaccinali quanto io possa capire di fisica quantistica: basta il dissenso informato😱 😂per evitare l'obbligo ed acquisire il diritto a far accedere i propri figli all'iscrizione o alla frequentazione dei nidi e della scuola per l'infanzia.
Ecco, niente di più erroneo, ed il risultato la malcapitata mamma lo ha impresso sulla propria pelle.
Purtroppo questa signora si rivolge ad ALI senza nemmeno mai menzionare il Referendum, senza averci detto e dimostrato di averlo firmato, ma si è limitata a chiederci un aiuto per riparare i danni che altri le hanno cagionato spingendola ad assumere posizioni assurde ed illusorie che altro non fanno che inasprire la pervicacia della Scuola e della ASL.
Perciò personalmente mi sono preso la briga di declinare l'incarico a questa signora, poiché sarebbe troppo facile sennò: non sostenere le iniziative per le quali ALI chiede l'aiuto dei cittadini e poi chiedere ad ALI l'aiuto per risolvere i problemi personali generati dalle corbellerie dei detrattori di ALI.
Chiunque avesse problemi sulla frequentazione dei propri bambini a scuola in conseguenza dell'assistenza, dei consigli o delle strategie suggerite da cartomanti e dei maghi imbonitori del settore è gentilmente pregato di rivolgersi a costoro per pretendere la risoluzione dei problemi che i loro consigli hanno creato, altrimenti si chieda loro di venire a casa propria a fare da baby-sitter ai figli lasciati fuori scuola o di pagare le iscrizioni alle scuole parentali.
Rivolgo la cortese preghiera🙏di non chiedere l'assistenza ad ALI per questa tipologia di problemi personali perché attualmente l'unico modo di risolverli -per tutti ed in via definitiva- sarebbe la cancellazione dell'obbligo che stiamo tentando di fare con lo strumento referendario ex art. 75 Cost.
Certi della comprensione.
Avv. Angelo Di Lorenzo
Presidente Avvocati Liberi
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Stiamo ricevendo sulle nostre mail numerose richieste di aiuto in merito all'esclusione dalla scuola materna e dal nido di figli per assenza della vaccinazione pediatrica imposta dalla Legge Lorenzin.
Si comunica che le stiamo declinando tutte rispondendo doverosamente a ognuno, ma siccome tali appelli cominciano ad essere veramente tanti, scrivo qui una risposta generale a seguito dell'ennesima richiesta ricevuta da una mamma che ci ha rappresentato in maniera emblematica il medesimo problema comune a tutti.
La povera signora lamenta di essersi vista escludere il primo figlio (il più grande) DOPO AVER FREQUENTATO LA MATERNA PER 1 ANNO INTERO, mentre il fratello piccolo NEMMENO E' STATO AMMESSO ALL'ISCRIZIONE, non avendo rispettato nessuno dei due bambini gli obblighi vaccinali della Legge Lorenzin.
La signora è disperata, dice di aver provato ogni cosa, dice di essersi affidata a tutti, a consulenti, lavoratori autonomi, associazioni e comitati sedicenti esperti della materia, dice di aver attuato le indicazioni ricevute dai lorenzinologi, dall'ambito amministrativo alla privacy; dalle diffide alla dichiarazione di "dissenso informato"; dall'esposto ai carabinieri alle interlocuzioni con le istituzioni sanitarie e scolastiche; dalla consegna di "sentenze" a contestazioni aventi ad oggetto il fatto che "l'obbligo non esiste", la Lorenzin è "incostituzionale", la Lorenzin viola il "Codice di Norimberga, il Trattato di Oviedo e la Costituzione italiana" ed, infine, sollevando l'argomento principe diffuso da certi interpreti che capiscono di obblighi vaccinali quanto io possa capire di fisica quantistica: basta il dissenso informato😱 😂per evitare l'obbligo ed acquisire il diritto a far accedere i propri figli all'iscrizione o alla frequentazione dei nidi e della scuola per l'infanzia.
Ecco, niente di più erroneo, ed il risultato la malcapitata mamma lo ha impresso sulla propria pelle.
Purtroppo questa signora si rivolge ad ALI senza nemmeno mai menzionare il Referendum, senza averci detto e dimostrato di averlo firmato, ma si è limitata a chiederci un aiuto per riparare i danni che altri le hanno cagionato spingendola ad assumere posizioni assurde ed illusorie che altro non fanno che inasprire la pervicacia della Scuola e della ASL.
Perciò personalmente mi sono preso la briga di declinare l'incarico a questa signora, poiché sarebbe troppo facile sennò: non sostenere le iniziative per le quali ALI chiede l'aiuto dei cittadini e poi chiedere ad ALI l'aiuto per risolvere i problemi personali generati dalle corbellerie dei detrattori di ALI.
Chiunque avesse problemi sulla frequentazione dei propri bambini a scuola in conseguenza dell'assistenza, dei consigli o delle strategie suggerite da cartomanti e dei maghi imbonitori del settore è gentilmente pregato di rivolgersi a costoro per pretendere la risoluzione dei problemi che i loro consigli hanno creato, altrimenti si chieda loro di venire a casa propria a fare da baby-sitter ai figli lasciati fuori scuola o di pagare le iscrizioni alle scuole parentali.
Rivolgo la cortese preghiera🙏di non chiedere l'assistenza ad ALI per questa tipologia di problemi personali perché attualmente l'unico modo di risolverli -per tutti ed in via definitiva- sarebbe la cancellazione dell'obbligo che stiamo tentando di fare con lo strumento referendario ex art. 75 Cost.
Certi della comprensione.
Avv. Angelo Di Lorenzo
Presidente Avvocati Liberi
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27.04.202514:01
https://t.me/andreazhok/589
da Prof. Andrea Zhok ⬇️⬇️⬇️
“Negli ultimi giorni, su pagine di cui ho stima, sono comparsi alcuni testi il cui senso di fondo – senza fare giustizia per le argomentazioni differenti – può essere riassunto in questi termini: “Lasciamoci la vicenda pandemica alle spalle una volta per tutte. Sono stati commessi errori, certo, ma continuare ad ogni pie sospinto a tornarvi sopra finisce per nutrire il settarismo dogmatico di una minoranza, e ciò rende difficile occuparsi di altri temi, più urgenti e importanti.”
Vorrei di seguito spiegare, nel mondo più conciso possibile, perché credo che questo appello, per quanto comprensibile, sia sbagliato.
Parto dal perché lo ritengo comprensibile.
È indubbio che nelle pieghe della critica alla gestione pandemica si sono incistati argomenti di livello molto diverso ed è emersa una tendenza al settarismo. È sicuro che, essendo stato per alcuni un forzoso “momento di sveglia politica”, esso è divenuto per quelli una sorta di paradigma con caratteri di unicità, il che è una forzatura. Ed è certo che la tendenza a vedere tutti gli eventi con occhiali forgiati dalla vicenda pandemica tende a creare, talora, una ripetitività fastidiosa (e anche controproducente per una stessa riflessione sul passato).
Tutto questo lo condivido e dunque capisco il moto di impazienza che può aver alimentato quelle pagine.
Ci sono però ragioni sostanziali per cui penso sia profondamente sbagliato ogni tentativo di “lasciarsi alle spalle” il problema. Nomino, senza pretese di esaustività, tre ragioni, nell’ordine.
1) C’è un elemento di carattere MORALE, profondo, che non solo non è stato mai affrontato pubblicamente, ma che è stato integralmente rimosso. Si dice “sono tati commessi degli errori”, restando nel vago, ma non si ricorda la miriade di vicende letteralmente schifose, di bullismo istituzionale e personale, denigrazione, character assassination, mobbing, ecc. di cui è stato investito quel 15% circa della popolazione italiana che si è trovata tra i renitenti alle inoculazioni (per sé o per i figli).
Chi cerchi un po’ in rete potrà facilmente trovare una lista, che qualcuno si è peritato di raccogliere, di tutti gli improperi, le offese, le aggressioni verbali, gli auspici di morte violenta o malattia dolorosa formulati da rappresentanti delle istituzioni o figure pubbliche, spesso in prima serata, verso i renitenti (etichettati genericamente come “no-vax”). E senza che seguisse mai nemmeno un rimbrotto da parte di quel vasto mondo che si picca costantemente di essere “inclusivo” e “non stigmatizzante”.
Ma quella era solo la punta dell’iceberg, perché l’autorizzazione dall’alto ha dato il via libera a chiunque, all’ultimo buono a nulla, che – per la prima volta nella sua vita, poteva dirsi dalla parte del giusto – di sentirsi in diritto di bullizzare chiunque fosse dall’altra parte, anche persone fragili, adolescenti, malati, donne in stato di gravidanza, ecc. Questa situazione fomentata dalle istituzioni ha portato alla rottura di famiglie, a divorzi, alla rottura di amicizie, ha spaccato durevolmente rapporti umani.
Ecco, rispetto a tutto ciò, gran parte di quelli che erano dalla parte del “Bene con licenza di bullismo” non ha mai ammesso nulla, non è mai ritornato su quanto successo, ha preferito mettere tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo e l’oblio facciano il loro lavoro. È esattamente questo atteggiamento che spinge l’ampia minoranza dei renitenti, spesso, a ritornare con fastidiosa insistenza su quanto accaduto. Perché si tratta di una ferita morale aperta, che semplicemente è impossibile sia dimenticata fino a che non ci sarà una schietta rielaborazione, con ammissioni di colpe…”
[segue]
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“Negli ultimi giorni, su pagine di cui ho stima, sono comparsi alcuni testi il cui senso di fondo – senza fare giustizia per le argomentazioni differenti – può essere riassunto in questi termini: “Lasciamoci la vicenda pandemica alle spalle una volta per tutte. Sono stati commessi errori, certo, ma continuare ad ogni pie sospinto a tornarvi sopra finisce per nutrire il settarismo dogmatico di una minoranza, e ciò rende difficile occuparsi di altri temi, più urgenti e importanti.”
Vorrei di seguito spiegare, nel mondo più conciso possibile, perché credo che questo appello, per quanto comprensibile, sia sbagliato.
Parto dal perché lo ritengo comprensibile.
È indubbio che nelle pieghe della critica alla gestione pandemica si sono incistati argomenti di livello molto diverso ed è emersa una tendenza al settarismo. È sicuro che, essendo stato per alcuni un forzoso “momento di sveglia politica”, esso è divenuto per quelli una sorta di paradigma con caratteri di unicità, il che è una forzatura. Ed è certo che la tendenza a vedere tutti gli eventi con occhiali forgiati dalla vicenda pandemica tende a creare, talora, una ripetitività fastidiosa (e anche controproducente per una stessa riflessione sul passato).
Tutto questo lo condivido e dunque capisco il moto di impazienza che può aver alimentato quelle pagine.
Ci sono però ragioni sostanziali per cui penso sia profondamente sbagliato ogni tentativo di “lasciarsi alle spalle” il problema. Nomino, senza pretese di esaustività, tre ragioni, nell’ordine.
1) C’è un elemento di carattere MORALE, profondo, che non solo non è stato mai affrontato pubblicamente, ma che è stato integralmente rimosso. Si dice “sono tati commessi degli errori”, restando nel vago, ma non si ricorda la miriade di vicende letteralmente schifose, di bullismo istituzionale e personale, denigrazione, character assassination, mobbing, ecc. di cui è stato investito quel 15% circa della popolazione italiana che si è trovata tra i renitenti alle inoculazioni (per sé o per i figli).
Chi cerchi un po’ in rete potrà facilmente trovare una lista, che qualcuno si è peritato di raccogliere, di tutti gli improperi, le offese, le aggressioni verbali, gli auspici di morte violenta o malattia dolorosa formulati da rappresentanti delle istituzioni o figure pubbliche, spesso in prima serata, verso i renitenti (etichettati genericamente come “no-vax”). E senza che seguisse mai nemmeno un rimbrotto da parte di quel vasto mondo che si picca costantemente di essere “inclusivo” e “non stigmatizzante”.
Ma quella era solo la punta dell’iceberg, perché l’autorizzazione dall’alto ha dato il via libera a chiunque, all’ultimo buono a nulla, che – per la prima volta nella sua vita, poteva dirsi dalla parte del giusto – di sentirsi in diritto di bullizzare chiunque fosse dall’altra parte, anche persone fragili, adolescenti, malati, donne in stato di gravidanza, ecc. Questa situazione fomentata dalle istituzioni ha portato alla rottura di famiglie, a divorzi, alla rottura di amicizie, ha spaccato durevolmente rapporti umani.
Ecco, rispetto a tutto ciò, gran parte di quelli che erano dalla parte del “Bene con licenza di bullismo” non ha mai ammesso nulla, non è mai ritornato su quanto successo, ha preferito mettere tutto sotto il tappeto, in attesa che il tempo e l’oblio facciano il loro lavoro. È esattamente questo atteggiamento che spinge l’ampia minoranza dei renitenti, spesso, a ritornare con fastidiosa insistenza su quanto accaduto. Perché si tratta di una ferita morale aperta, che semplicemente è impossibile sia dimenticata fino a che non ci sarà una schietta rielaborazione, con ammissioni di colpe…”
[segue]
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20.04.202517:58
Oggi nell'omelia un celebrante ha dato la sua interpretazione della scritta INRI.
Il significato che ci è stato tramandato ci diceva re dei giudei.
Il fratello francescano ha affermato che il significato è tutt'altro, ovvero che una volta riconosciuta la verità non cadi nelle trappole dell'inganno.
IO NON RITORNO INDIETRO = INRI
via Paolo Vanzari, Avvocati Liberi
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Il significato che ci è stato tramandato ci diceva re dei giudei.
Il fratello francescano ha affermato che il significato è tutt'altro, ovvero che una volta riconosciuta la verità non cadi nelle trappole dell'inganno.
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09.05.202513:05
Per la serie 🇪🇺🎬: "conosceremo di nuovo la libertà solo quando avremo distrutto i nemici della libertà" è in realtà una citazione di Hitler."
Critico della Von Der Ley(d)en, euroscettico, anti NATO ma Trumpiano di ferro, George Simion è il leader del partito di destra - anzi dedestra- AUR che sostituirà Calin Georgescu.
Quest'ultimo, lo ricorderete è stato escluso dalla corsa elettorale dalla Corte costituzionale romeno che, con un ineffabile tocco di democrazia, lo ha accusato, pur senza prove, di prossimità con il Cremlino e di aver addirittura pubblicato dei video elettorali si TikTok.
Al suo posto per il ballottaggio subentra quindi Simion che, a sua volta, non piace a Bruxelles: troppo vicino al proprio popolo per attuare le lontane politiche imposte a Bruxelles senza prendersi il "lusso" di obiettare che
- continuando così "dovremo tornare ai cavalli per spostarci" o che
- la pandemia da COVID si è fermata non appena è iniziata la guerra in Ucraina
e altre cose tanto semplici quanti sensate come ad esempio
- sono contrario alla confederazione degli Stati europei.
To be continued 🪖💶
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Critico della Von Der Ley(d)en, euroscettico, anti NATO ma Trumpiano di ferro, George Simion è il leader del partito di destra - anzi dedestra- AUR che sostituirà Calin Georgescu.
Quest'ultimo, lo ricorderete è stato escluso dalla corsa elettorale dalla Corte costituzionale romeno che, con un ineffabile tocco di democrazia, lo ha accusato, pur senza prove, di prossimità con il Cremlino e di aver addirittura pubblicato dei video elettorali si TikTok.
Al suo posto per il ballottaggio subentra quindi Simion che, a sua volta, non piace a Bruxelles: troppo vicino al proprio popolo per attuare le lontane politiche imposte a Bruxelles senza prendersi il "lusso" di obiettare che
- continuando così "dovremo tornare ai cavalli per spostarci" o che
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06.05.202517:21
Tirannia preventiva
Il candidato alla presidenza polacca e membro del Parlamento europeo Grzegorz Braun ha dato fuoco a una bandiera dell'Unione Europea il 6 maggio, dopo che i suoi colleghi eurodeputati hanno votato per revocargli l'immunità parlamentare.
La revoca dell'immunità di Braun deriva da un incidente avvenuto nel dicembre 2023 nel parlamento polacco, dove Braun avrebbe usato un estintore per spegnere le candele di un'Hanukkah 🕎.
Nelle supposte "democrazie" UE il voto dei cittadini conta sempre meno.
"...l'idea di dover soffocare la libertà di parola per mantenerla può essere facilmente allargata in una teoria più generale che afferma che dobbiamo stabilire una tirannia per impedire che si stabilisca una tirannia. Dopo tutto, il detto "conosceremo di nuovo la libertà solo quando avremo distrutto i nemici della libertà" è in realtà una citazione di Hitler." (L. Kolakowski, Is God Happy? Penguin, 2012).
Avv. Roberto Martina
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Il candidato alla presidenza polacca e membro del Parlamento europeo Grzegorz Braun ha dato fuoco a una bandiera dell'Unione Europea il 6 maggio, dopo che i suoi colleghi eurodeputati hanno votato per revocargli l'immunità parlamentare.
La revoca dell'immunità di Braun deriva da un incidente avvenuto nel dicembre 2023 nel parlamento polacco, dove Braun avrebbe usato un estintore per spegnere le candele di un'Hanukkah 🕎.
Nelle supposte "democrazie" UE il voto dei cittadini conta sempre meno.
"...l'idea di dover soffocare la libertà di parola per mantenerla può essere facilmente allargata in una teoria più generale che afferma che dobbiamo stabilire una tirannia per impedire che si stabilisca una tirannia. Dopo tutto, il detto "conosceremo di nuovo la libertà solo quando avremo distrutto i nemici della libertà" è in realtà una citazione di Hitler." (L. Kolakowski, Is God Happy? Penguin, 2012).
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02.05.202506:23
Animali & Animali
Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi
Riporto una notizia di cronaca apparentemente bagatellare ma di interesse per tutti coloro che (come il sottoscritto), vivendo in condominio, sono proprietari di animali domestici ed hanno a che fare quotidianamente con condomini intolleranti, lamentosi o anche sono restii a riconoscere il profondo rapporto di affezione tra l’uomo ed il proprio cane o gatto.
Affezione però che incontra limiti e, come in tutte le “relazioni d’amore”, anche doveri.
Il caso sorge nei terrazzi di un condominio a Pescara, ove si verificava spesso l’ingresso di 3 gatti provenienti dall’abitazione sottostante, cosa che dava fastidio a tutti gli altri condomini che lamentavano il danneggiamento di piante, l’imbrattamento delle superfici e la produzione di esalazioni maleodoranti dovute agli escrementi degli animali, pensando ad es. all’urina dei gatti maschi non castrati.
Questa situazione si è aggravata dal fatto che tra i condomini infastiditi ve ne era una fortemente allergica ai felini la quale, dopo aver molte volte (inutilmente) chiesto alla proprietaria degli animali una maggiore accortezza e igiene nella gestione dei propri gatti, si vedeva costretta a ricorrere al Giudice per chiedere, oltre al risarcimento del danno, la condanna della “gattara” ad adottare misure per impedire l’accesso dei felini nelle pertinenze condominiali.
La convenuta non si costituiva in giudizio rimanendo perciò contumace.
Fermo restando che il nuovo codice del Condominio del 2022 prevede espressamente che i regolamenti condominiali debbano essere "pet friendly" e che, perciò, non possono vietare alle persone di avere in casa animali d'affezione, il Giudice di Pace di Pescara, con sentenza n. 332 del 12.4.2025, ha ribadito la responsabilità oggettiva della “gattara” per il reiterato accesso nella proprietà comune dei propri animali, che causavano senza controllo o freno deiezioni, imbrattamenti e conseguenze sulla salute della ricorrente.
La sentenza in commento ha fondato la decisione sull’art. 2052 c.c., norma che stabilisce che «del danno cagionato da animale risponde il proprietario per responsabilità oggettiva» (cfr. Cass. n. 10402/2016), il che significa che, processualmente, la ricorrente ha solo l’onere di provare il nesso di causalità tra l’animale e l’evento lesivo (nella specie il danneggiamento, le deiezioni e l’insalubrità) mentre il proprietario, per liberarsi dalla responsabilità oggettiva, deve dimostrare l’intervento di un fattore esterno, fortuito, in grado di escludere l'addebito del nesso causale.
Nel caso di specie, la ricorrente ha avuto gioco facile grazie alla contumacia della resistente, che non ha fornito alcun elemento in grado di giustificare la propria responsabilità che, come detto, è oggettiva.
Dunque, seppure in un caso bagattellare venga ribadita la sacralità del rapporto con gli animali di affezione, la sentenza è interessante perché afferma che tale rapporto non può mai essere disgiunto dalla responsabilità per il dovuto controllo, specialmente quando la condotta incide su diritti primari altrui come la salute o il godimento della proprietà privata o condominiale.
Per tale motivo il Giudice, nel ribadire il principio di diritto oramai noto, ha precisato i limiti a tale diritto, imponendo le misure di prevenzione e il risarcimento del danno arrecato a terzi per l'abuso o l'eccesso nel suo esercizio.
In primo luogo la “gattara” è stata condannata ad installare barriere per impedire l’accesso dei felini nei terrazzi condominiali, prevedendo una penale per ogni giorno di ritardo nell’adozione della misura ex art. 614-bis c.p.c.
In secondo luogo è stato riconosciuto il risarcimento del danno per il deterioramento del verde e per impossibilità di utilizzare appieno il terrazzo, nonché per la durata del disagio al benessere psicofisico della ricorrente allergica e per la violazione dei diritti fondamentali della persona -art. 32 Cost.- nei rapporti tra privati e nelle relazioni di vicinato (Cass. n. 15742/2018).
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Angelo Di Lorenzo
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Riporto una notizia di cronaca apparentemente bagatellare ma di interesse per tutti coloro che (come il sottoscritto), vivendo in condominio, sono proprietari di animali domestici ed hanno a che fare quotidianamente con condomini intolleranti, lamentosi o anche sono restii a riconoscere il profondo rapporto di affezione tra l’uomo ed il proprio cane o gatto.
Affezione però che incontra limiti e, come in tutte le “relazioni d’amore”, anche doveri.
Il caso sorge nei terrazzi di un condominio a Pescara, ove si verificava spesso l’ingresso di 3 gatti provenienti dall’abitazione sottostante, cosa che dava fastidio a tutti gli altri condomini che lamentavano il danneggiamento di piante, l’imbrattamento delle superfici e la produzione di esalazioni maleodoranti dovute agli escrementi degli animali, pensando ad es. all’urina dei gatti maschi non castrati.
Questa situazione si è aggravata dal fatto che tra i condomini infastiditi ve ne era una fortemente allergica ai felini la quale, dopo aver molte volte (inutilmente) chiesto alla proprietaria degli animali una maggiore accortezza e igiene nella gestione dei propri gatti, si vedeva costretta a ricorrere al Giudice per chiedere, oltre al risarcimento del danno, la condanna della “gattara” ad adottare misure per impedire l’accesso dei felini nelle pertinenze condominiali.
La convenuta non si costituiva in giudizio rimanendo perciò contumace.
Fermo restando che il nuovo codice del Condominio del 2022 prevede espressamente che i regolamenti condominiali debbano essere "pet friendly" e che, perciò, non possono vietare alle persone di avere in casa animali d'affezione, il Giudice di Pace di Pescara, con sentenza n. 332 del 12.4.2025, ha ribadito la responsabilità oggettiva della “gattara” per il reiterato accesso nella proprietà comune dei propri animali, che causavano senza controllo o freno deiezioni, imbrattamenti e conseguenze sulla salute della ricorrente.
La sentenza in commento ha fondato la decisione sull’art. 2052 c.c., norma che stabilisce che «del danno cagionato da animale risponde il proprietario per responsabilità oggettiva» (cfr. Cass. n. 10402/2016), il che significa che, processualmente, la ricorrente ha solo l’onere di provare il nesso di causalità tra l’animale e l’evento lesivo (nella specie il danneggiamento, le deiezioni e l’insalubrità) mentre il proprietario, per liberarsi dalla responsabilità oggettiva, deve dimostrare l’intervento di un fattore esterno, fortuito, in grado di escludere l'addebito del nesso causale.
Nel caso di specie, la ricorrente ha avuto gioco facile grazie alla contumacia della resistente, che non ha fornito alcun elemento in grado di giustificare la propria responsabilità che, come detto, è oggettiva.
Dunque, seppure in un caso bagattellare venga ribadita la sacralità del rapporto con gli animali di affezione, la sentenza è interessante perché afferma che tale rapporto non può mai essere disgiunto dalla responsabilità per il dovuto controllo, specialmente quando la condotta incide su diritti primari altrui come la salute o il godimento della proprietà privata o condominiale.
Per tale motivo il Giudice, nel ribadire il principio di diritto oramai noto, ha precisato i limiti a tale diritto, imponendo le misure di prevenzione e il risarcimento del danno arrecato a terzi per l'abuso o l'eccesso nel suo esercizio.
In primo luogo la “gattara” è stata condannata ad installare barriere per impedire l’accesso dei felini nei terrazzi condominiali, prevedendo una penale per ogni giorno di ritardo nell’adozione della misura ex art. 614-bis c.p.c.
In secondo luogo è stato riconosciuto il risarcimento del danno per il deterioramento del verde e per impossibilità di utilizzare appieno il terrazzo, nonché per la durata del disagio al benessere psicofisico della ricorrente allergica e per la violazione dei diritti fondamentali della persona -art. 32 Cost.- nei rapporti tra privati e nelle relazioni di vicinato (Cass. n. 15742/2018).
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28.04.202511:53
The American dream
Secondo un sondaggio riportato da NBC News, il 50% degli statunitensi hanno dichiarato di aver utilizzato servizi di acquisto immediato con pagamento posticipato.
Di questi, il 25% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare questo tipo di prestiti per acquistare generi alimentari e pagare le bollette.
La crisi economica Usa morde quindi, e morde anche nel vecchio continente.
Nell’Europa parte integrante dell'occidente collettivo neoliberista, infatti, questa crisi economica si coglie perfettamente almeno dal 2008 e oggi, mentre le sinistre ZTL hanno deciso di puntare tutto su un piano suicidario di riarmo da migliaia di miliardi in armi, le destre restano a guardare e minimizzano alimentando una non motivata aspettativa di prossimi e imminenti cicli di prosperità economica e libertà (però solo di consumare).
Nel frattempo, invece, Stati come Russia, Cina, India e molti altri dei Brics ci guardano come dei gonzi e fanno i fatti affrontando brillantemente la congiuntura con una ricetta economica tanto vecchia quanto funzionante:
✅ maggiore presenza del settore pubblico in economia per proteggere ed investire nei settori strategici e quindi più Stato e meno privato;
✅ statalizzazione di tutti i monopoli naturali etc.
In pratica quel modello di "economia mista" (= economia in parte pianificata, in parte libera) ricopiato dalla vecchia Europa e che come tutti sanno ha portato ad esempio l'Italia a risollevarsi dalla crisi del 2° dopoguerra e alla prosperità fino a diventare la quarta potenza industriale agli inizi degli anni '90.
Un sistema di economia mista è caratterizzato dalla presenza di un vasto settore pubblico che ha come obiettivi principali:
👉 la riduzione della disoccupazione
👉 l'offerta sul mercato di prodotti di particolare importanza a prezzi contenuti
👉 la lotta ai privilegi spettanti ad alcuni gruppi privati.
Lo Stato quindi interviene in modo da risolvere i problemi della produzione e del consumo e non certo, come accade ora, per facilitare le rendite finanziarie dell’1%.
Nell'occidente collettivo invece… “indietro tutta” con il solito neoliberismo e austerità (stile Reagan, Tatcher, Prodi, Draghi... ) e l'esproprio di ricchezza dal pubblico, cioè da noi Popolo, alla finanza, con il risultato di una crisi economica inarrestabile che peggiora trimestre dopo trimestre.
Non ci dovrebbe essere bisogno di arrivare a comprare la spesa alimentare 🥛🍳🍊con un prestito 🏦 per capire che bisogna ricominciare a cucinare con le ricette della buona tradizione.
Evidentemente però ai camerieri che governano va bene così: loro i prestiti per mangiare e pagare le bollette non li faranno.
Roberto Martina
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Secondo un sondaggio riportato da NBC News, il 50% degli statunitensi hanno dichiarato di aver utilizzato servizi di acquisto immediato con pagamento posticipato.
Di questi, il 25% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare questo tipo di prestiti per acquistare generi alimentari e pagare le bollette.
La crisi economica Usa morde quindi, e morde anche nel vecchio continente.
Nell’Europa parte integrante dell'occidente collettivo neoliberista, infatti, questa crisi economica si coglie perfettamente almeno dal 2008 e oggi, mentre le sinistre ZTL hanno deciso di puntare tutto su un piano suicidario di riarmo da migliaia di miliardi in armi, le destre restano a guardare e minimizzano alimentando una non motivata aspettativa di prossimi e imminenti cicli di prosperità economica e libertà (però solo di consumare).
Nel frattempo, invece, Stati come Russia, Cina, India e molti altri dei Brics ci guardano come dei gonzi e fanno i fatti affrontando brillantemente la congiuntura con una ricetta economica tanto vecchia quanto funzionante:
✅ maggiore presenza del settore pubblico in economia per proteggere ed investire nei settori strategici e quindi più Stato e meno privato;
✅ statalizzazione di tutti i monopoli naturali etc.
In pratica quel modello di "economia mista" (= economia in parte pianificata, in parte libera) ricopiato dalla vecchia Europa e che come tutti sanno ha portato ad esempio l'Italia a risollevarsi dalla crisi del 2° dopoguerra e alla prosperità fino a diventare la quarta potenza industriale agli inizi degli anni '90.
Un sistema di economia mista è caratterizzato dalla presenza di un vasto settore pubblico che ha come obiettivi principali:
👉 la riduzione della disoccupazione
👉 l'offerta sul mercato di prodotti di particolare importanza a prezzi contenuti
👉 la lotta ai privilegi spettanti ad alcuni gruppi privati.
Lo Stato quindi interviene in modo da risolvere i problemi della produzione e del consumo e non certo, come accade ora, per facilitare le rendite finanziarie dell’1%.
Nell'occidente collettivo invece… “indietro tutta” con il solito neoliberismo e austerità (stile Reagan, Tatcher, Prodi, Draghi... ) e l'esproprio di ricchezza dal pubblico, cioè da noi Popolo, alla finanza, con il risultato di una crisi economica inarrestabile che peggiora trimestre dopo trimestre.
Non ci dovrebbe essere bisogno di arrivare a comprare la spesa alimentare 🥛🍳🍊con un prestito 🏦 per capire che bisogna ricominciare a cucinare con le ricette della buona tradizione.
Evidentemente però ai camerieri che governano va bene così: loro i prestiti per mangiare e pagare le bollette non li faranno.
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24.04.202514:14
La capacità divinatoria del PM
Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi
La Corte di Cassazione, con la sentenza 12518/2025, ha annullato l'Ordinanza del Tribunale del riesame dei minorenni di Venezia che aveva confermato la perquisizione e il sequestro ad una minorenne simpatizzante del movimento ambientalista non violento denominato “Ultima Generazione" (che peraltro non risulta aver mai deturpato nulla) disposto per il sospetto del delitto di cui all'art. 518-duodecies c.p..
Va premesso che l'art. 518-duodecies c.p. (introdotto dalla Legge 22/2022) sanziona con la pena da 6 mesi a 3 anni di reclusione e la multa da 2.500 a 15.000 euro, il deturpamento o l'imbrattamento di beni culturali o paesaggistici.
Si tratta di una nuova incriminazione rivolta specificamene ai beni culturali o paesaggistici, che tuttavia riproduce il contenuto di fatti già sanzionati dall'art. 639 c.p., rispetto al quale prevede una pena maggiore in virtù del rapporto di specialità unilaterale per specificazione data dalla particolare caratteristica “storica-culturale” del bene deturpato o danneggiato.
Ciò detto il PM riteneva grave e univoco l’indizio di colpevolezza per aver rinvenuto in casa della giovane, durante la perquisizione, due gessetti, un mini sticker di colla, un foglio di cartone e un foglietto "potenzialmente idonei a deturpare, deteriorare, imbrattare beni culturali".
Il possesso a casa di tale materiale avrebbe confermato l'orientamento “politico” e il proposito delittuoso della giovane, che doveva accomunarsi a quello di altri 3 simpatizzanti del medesimo movimento ambientalista trovati in possesso di materiale analogo all'ingresso del museo.
Il PM lagunare ed un appiattito Tribunale ritenevano che la giovane insieme agli altri 3, trovandosi già all'interno degli spazi museali, avessero intenzione di dare esecuzione al piano di deturpare o imbrattare, non riuscendovi solo a causa dell’intervento tempestivo delle forze di polizia.
Le persone venivano identificate, ma la ragazza che non aveva nulla con sè subiva la perquisizione domiciliare.
Dunque il PM e Tribunale contestavano un tentativo di deturpazione solo per averlo ritenuto "astrattamente configurabile", senza però tenere in minima considerazione la “univocità" e la "idoneità" delle condotte volte a commettere il supposto imbrattamento.
La Cassazione in commento ha ricordato che il giudizio su idoneità e univocità della condotta non può basarsi sulla predizione di propositi interni dell’agente dei quali non si abbia alcuna evidenza esterna, perché diversamente si finirebbe per conferire rilievo penale ad atti di volizione o intenzione solo immaginate o congetturali.
Un tentativo punibile può configurarsi laddove esistano degli "atti esecutivi" o “preparatori” nella loro dimensione materiale che facciano ritenere, con una ragionevole prognosi, che l'agente abbia approntato il piano criminoso ed abbia iniziato ad attuarlo, salvo il verificarsi dell'interruzione causata da eventi non prevedibili e indipendenti dalla volontà dell'agente.
Se così stanno le cose, nel caso della giovane ambientalista non vi sarebbe stato, a parere della Cassazione, alcun principio di esecuzione nel fatto che la giovane sia stata fermata all'ingresso dell'area museale senza aver posto in essere alcuna attività (peraltro neppure rivendicata verbalmente) e nel fatto che i gessetti, la colla ed i cartoni le fossero stati trovati a casa e non in suo possesso all’ingresso del museo.
Evidentemente se la ragazza avesse voluto deturpare o imbrattare, avrebbe portato con sé quegli strumenti.
Né, del resto, si poteva dedurre una destinazione del materiale sequestrato a casa alla commissione di fatti di deturpamento in ragione della "pericolosità intrinseca" di tali oggetti, posto che essi potevano non essere destinati ad azioni di protesta oppure, viceversa, essere destinati ad azioni dimostrative non danneggianti o deturpanti (sit-in, appelli, etc).
Siamo totalmente in balia di pochi uomini e donne onnipotenti e onniscenti.
Ci si deve solo augurare di schivarli durante il cammin di nostra vita.
Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi
La Corte di Cassazione, con la sentenza 12518/2025, ha annullato l'Ordinanza del Tribunale del riesame dei minorenni di Venezia che aveva confermato la perquisizione e il sequestro ad una minorenne simpatizzante del movimento ambientalista non violento denominato “Ultima Generazione" (che peraltro non risulta aver mai deturpato nulla) disposto per il sospetto del delitto di cui all'art. 518-duodecies c.p..
Va premesso che l'art. 518-duodecies c.p. (introdotto dalla Legge 22/2022) sanziona con la pena da 6 mesi a 3 anni di reclusione e la multa da 2.500 a 15.000 euro, il deturpamento o l'imbrattamento di beni culturali o paesaggistici.
Si tratta di una nuova incriminazione rivolta specificamene ai beni culturali o paesaggistici, che tuttavia riproduce il contenuto di fatti già sanzionati dall'art. 639 c.p., rispetto al quale prevede una pena maggiore in virtù del rapporto di specialità unilaterale per specificazione data dalla particolare caratteristica “storica-culturale” del bene deturpato o danneggiato.
Ciò detto il PM riteneva grave e univoco l’indizio di colpevolezza per aver rinvenuto in casa della giovane, durante la perquisizione, due gessetti, un mini sticker di colla, un foglio di cartone e un foglietto "potenzialmente idonei a deturpare, deteriorare, imbrattare beni culturali".
Il possesso a casa di tale materiale avrebbe confermato l'orientamento “politico” e il proposito delittuoso della giovane, che doveva accomunarsi a quello di altri 3 simpatizzanti del medesimo movimento ambientalista trovati in possesso di materiale analogo all'ingresso del museo.
Il PM lagunare ed un appiattito Tribunale ritenevano che la giovane insieme agli altri 3, trovandosi già all'interno degli spazi museali, avessero intenzione di dare esecuzione al piano di deturpare o imbrattare, non riuscendovi solo a causa dell’intervento tempestivo delle forze di polizia.
Le persone venivano identificate, ma la ragazza che non aveva nulla con sè subiva la perquisizione domiciliare.
Dunque il PM e Tribunale contestavano un tentativo di deturpazione solo per averlo ritenuto "astrattamente configurabile", senza però tenere in minima considerazione la “univocità" e la "idoneità" delle condotte volte a commettere il supposto imbrattamento.
La Cassazione in commento ha ricordato che il giudizio su idoneità e univocità della condotta non può basarsi sulla predizione di propositi interni dell’agente dei quali non si abbia alcuna evidenza esterna, perché diversamente si finirebbe per conferire rilievo penale ad atti di volizione o intenzione solo immaginate o congetturali.
Un tentativo punibile può configurarsi laddove esistano degli "atti esecutivi" o “preparatori” nella loro dimensione materiale che facciano ritenere, con una ragionevole prognosi, che l'agente abbia approntato il piano criminoso ed abbia iniziato ad attuarlo, salvo il verificarsi dell'interruzione causata da eventi non prevedibili e indipendenti dalla volontà dell'agente.
Se così stanno le cose, nel caso della giovane ambientalista non vi sarebbe stato, a parere della Cassazione, alcun principio di esecuzione nel fatto che la giovane sia stata fermata all'ingresso dell'area museale senza aver posto in essere alcuna attività (peraltro neppure rivendicata verbalmente) e nel fatto che i gessetti, la colla ed i cartoni le fossero stati trovati a casa e non in suo possesso all’ingresso del museo.
Evidentemente se la ragazza avesse voluto deturpare o imbrattare, avrebbe portato con sé quegli strumenti.
Né, del resto, si poteva dedurre una destinazione del materiale sequestrato a casa alla commissione di fatti di deturpamento in ragione della "pericolosità intrinseca" di tali oggetti, posto che essi potevano non essere destinati ad azioni di protesta oppure, viceversa, essere destinati ad azioni dimostrative non danneggianti o deturpanti (sit-in, appelli, etc).
Siamo totalmente in balia di pochi uomini e donne onnipotenti e onniscenti.
Ci si deve solo augurare di schivarli durante il cammin di nostra vita.


20.04.202510:08
20/IV/2025 🕊🐣
Il momento rappresentato nella tela di Caravaggio è il culmine dell’episodio del Vangelo di Luca (vv. 28-31) e, cioè, quello della benedizione del pane durante il quale i due discepoli realizzano che il pellegrino che gli aveva accompagnati per tutto il viaggio fino al castello di Emmaus e che avevano esortato a restare con loro quella sera era in realtà Cristo risorto.
Il Vangelo vuole insegnare che nonostante la vita possa essere segnata dalla sofferenza (Gesù viene crocefisso lasciando senza speranza i fedeli) non bisogna mai perdere la speranza.
Buona Pasqua da Avvocati Liberi 🕊🐣
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Il momento rappresentato nella tela di Caravaggio è il culmine dell’episodio del Vangelo di Luca (vv. 28-31) e, cioè, quello della benedizione del pane durante il quale i due discepoli realizzano che il pellegrino che gli aveva accompagnati per tutto il viaggio fino al castello di Emmaus e che avevano esortato a restare con loro quella sera era in realtà Cristo risorto.
Il Vangelo vuole insegnare che nonostante la vita possa essere segnata dalla sofferenza (Gesù viene crocefisso lasciando senza speranza i fedeli) non bisogna mai perdere la speranza.
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08.05.202510:50
RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE ANCHE PER MAGRINI
Dopo l’archiviazione della posizione di Roberto Speranza, che secondo il Tribunale dei Ministri di Roma avrebbe avuto una funzione meramente politica, non in grado di determinare e incidere sulle scelte relative alla campagna vaccinale, la cui responsabilità sarebbe invece solo dei tecnici (così come dichiarato nel suo interrogatorio dallo stesso Speranza), ora la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione anche della posizione di Nicola Magrini, già direttore AIFA, agenzia responsabile della sicurezza dei farmaci commerciati in Italia.
Le motivazioni della richiesta di archiviazione, volte a smontare la sussistenza di tutti i reati denunciati, sono pervase dalla stessa convinzione aprioristica del PM, già vista nella richiesta di archiviazione di Speranza, secondo cui tutto sarebbe stato fatto nell’esclusivo interesse della tutela della salute pubblica.
Eppure, rispetto ai gravi fatti denunciati, non sono stati svolti atti concreti di indagine in grado di dimostrare questa presunta buona fede dei soggetti, questa volta tecnici e preposti istituzionalmente al controllo sulla sicurezza dei farmaci, atti a dimostrare che non sussistono condotte penalmente illecite.
Gli avvocati di ALI sono già al lavoro, poiché proporre opposizione a questa ennesima richiesta di archiviazione è un dovere morale, prima che professionale.
https://lanuovabq.it/it/aifaleaks-la-procura-chiede-di-archiviare-anche-magrini
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Dopo l’archiviazione della posizione di Roberto Speranza, che secondo il Tribunale dei Ministri di Roma avrebbe avuto una funzione meramente politica, non in grado di determinare e incidere sulle scelte relative alla campagna vaccinale, la cui responsabilità sarebbe invece solo dei tecnici (così come dichiarato nel suo interrogatorio dallo stesso Speranza), ora la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione anche della posizione di Nicola Magrini, già direttore AIFA, agenzia responsabile della sicurezza dei farmaci commerciati in Italia.
Le motivazioni della richiesta di archiviazione, volte a smontare la sussistenza di tutti i reati denunciati, sono pervase dalla stessa convinzione aprioristica del PM, già vista nella richiesta di archiviazione di Speranza, secondo cui tutto sarebbe stato fatto nell’esclusivo interesse della tutela della salute pubblica.
Eppure, rispetto ai gravi fatti denunciati, non sono stati svolti atti concreti di indagine in grado di dimostrare questa presunta buona fede dei soggetti, questa volta tecnici e preposti istituzionalmente al controllo sulla sicurezza dei farmaci, atti a dimostrare che non sussistono condotte penalmente illecite.
Gli avvocati di ALI sono già al lavoro, poiché proporre opposizione a questa ennesima richiesta di archiviazione è un dovere morale, prima che professionale.
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05.05.202515:29
🇷🇴 IN ROMANIA VINCE SIMION CON GEORGESCU:
ORA ANNULLERANNO ANCHE LA SUA VITTORIA?! 🇷🇴
In Romania vince il primo turno Simion, che ieri si è presentato al seggio con il "vincitore squalificato" 6 mesi fa, Georgescu, e con l'intesa di nominarlo Presidente del Consiglio in caso di vittoria presidenziale.
Sarebbe giusto. Sebbene non sanerà il vulnus di una vittoria annullata 6 mesi fa per... per... Per?
Basti considerare quanto sia illogico che possa, giustamente e legittimamente, diventare presidente del consiglio lo stesso al quale era stata annullata la vittoria (per... per ... Per?).
A tanto si arriverebbe: è questo il danno che è stato creato.
Chiaramente per evitarlo tenteranno di tutto: Metteranno insieme tutte quelle forze che fino a ieri si dichiaravano antitetiche, ben pronte ad una sorta di maggioranza Ursula in chiave romena. L'intero mainstream di sistema sarà a sostegno di questa operazione, paventerà alla cittadinanza i rischi del disastro politico/economico derivante da una vittoria del "ticket" Simon/Georgescu ed accenderà i ventilatori del fango. È scontato.
Ma già essere arrivati a questo è una vittoria. È un altro colpo all'Europa, un altro passo in chiave antieuropea:
Se i cittadini (dei paesi) europei con il proprio voto esprimono una volontà antieuropea, non è che li si può tenere insieme per forza ed utilizzando la forza col pretesto della difesa della democrazia .👎🏻🇪🇺
ORA COSA FARANNO: ANNULLERANNO ANCHE LA VITTORIA DI SIMION PER IL TICKET CON GEORGESCU?!
🇷🇴❤️
Marcello De Vito
Avvocati Liberi
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In Romania vince il primo turno Simion, che ieri si è presentato al seggio con il "vincitore squalificato" 6 mesi fa, Georgescu, e con l'intesa di nominarlo Presidente del Consiglio in caso di vittoria presidenziale.
Sarebbe giusto. Sebbene non sanerà il vulnus di una vittoria annullata 6 mesi fa per... per... Per?
Basti considerare quanto sia illogico che possa, giustamente e legittimamente, diventare presidente del consiglio lo stesso al quale era stata annullata la vittoria (per... per ... Per?).
A tanto si arriverebbe: è questo il danno che è stato creato.
Chiaramente per evitarlo tenteranno di tutto: Metteranno insieme tutte quelle forze che fino a ieri si dichiaravano antitetiche, ben pronte ad una sorta di maggioranza Ursula in chiave romena. L'intero mainstream di sistema sarà a sostegno di questa operazione, paventerà alla cittadinanza i rischi del disastro politico/economico derivante da una vittoria del "ticket" Simon/Georgescu ed accenderà i ventilatori del fango. È scontato.
Ma già essere arrivati a questo è una vittoria. È un altro colpo all'Europa, un altro passo in chiave antieuropea:
Se i cittadini (dei paesi) europei con il proprio voto esprimono una volontà antieuropea, non è che li si può tenere insieme per forza ed utilizzando la forza col pretesto della difesa della democrazia .👎🏻🇪🇺
ORA COSA FARANNO: ANNULLERANNO ANCHE LA VITTORIA DI SIMION PER IL TICKET CON GEORGESCU?!
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01.05.202515:18
Buon 1mo maggio a tutti compreso chi il lavoro non lo ha.
Avvocati Liberi
“Nessun male sociale
può superare la frustrazione
e la disgregazione che la
disoccupazione arreca
alle collettività umane.”
“E' sempre il costo del lavoro il grande imputato e la causa ultima cui viene ricondotta, nel nostro paese, la carenza di competitività.”
(Federico Caffè)
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“Nessun male sociale
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28.04.202507:17
Pubblicare un post su Facebook apostrofando un politico “maledetto” o “assassino” può non costituire diffamazione (a certe condizioni).
Avv. Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi
Una persona veniva condannata per il reato di diffamazione aggravata poiché aveva pubblicato un post sul proprio canale Facebook dal contenuto asseritamente offensivo, ledendo così l’onore e la reputazione del sindaco e dei componenti della giunta del suo Comune, definiti “maledetti” e persino “assassini” in relazione ad una vicenda locale di interesse pubblico afferente la salute della comunità cittadina.
A scagionare l’imputato condannato in primo e secondo grado ci ha pensato la Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza 11571/2025, ha analizzato la portata dei termini “maledetto” e “assassino” utilizzati dall’imputato, osservando la ricorrenza dell’esimente dell’esercizio del diritto di critica politica.
In particolare gli ermellini ritengono che il termine “maledetto” abbia perso nel linguaggio moderno la portata ingiuriosa, traducendosi piuttosto in una semplice espressione di rancore o di imprecazione priva di ogni attribuzione offensiva di qualità morali o personali al destinatario della comunicazione.
Mentre il termine “assassino”, secondo la Corte, sebbene presenti un’attitudine lesiva dell’altrui reputazione -e ancor di più calunniosa- nell’utilizzo gergale della critica politica non costituisce l’accusa di avere effettivamente ucciso qualcuno, né di avere intenzione di farlo, piuttosto rappresenta l’utilizzo del termine in chiave iperbolica con un fine provocatorio e rafforzativo della critica a fatti denotanti una certa gravità.
In tal senso non potrebbe concludersi che un soggetto che utilizza questi termini rivolti ad amministratori pubblici, nazionali o locali, travalichi i limiti della continenza, posto che nell’ambito della critica politica possono legittimamente assumersi forme espressive anche molto aspre.
La Corte di cassazione ha colto l’occasione per stemperare alcune tendenze della società moderna che pretende una critica rigorosamente obiettiva e asettica, ricordando invece come qualsiasi manifestazione del pensiero si connota nell’espressione di opinioni meramente soggettive che, per loro stessa natura, hanno un carattere soggettivo se non addirittura congetturale.
In questa prospettiva l’obbligo di verità deve contemperarsi con il diritto di critica, nel senso che anche l’errore sulla veridicità dei fatti o sulla correttezza dei giudizi espressi esclude il reato di diffamazione allorché vi sia la consapevolezza soggettiva della “verità” delle proprie affermazioni ed i giudizi espressi non siano oggettivamente lesivi della reputazione, dell'onore e delle qualità morali della della persona offesa.
Perciò, anche l’espressione di pensiero critico aspro e sprezzante trova il limite nella “continenza”, dovendosi distinguere le dichiarazioni relative a “fatti” dalle dichiarazioni relativi a “giudizi”, ove le prime devono avere un nucleo storico oggettivamente riscontrabile mentre le seconde devono rimanere circoscritte alla valutazione di critica soggettiva su quei fatti (e giammai della persona) versandosi, altrimenti, in affermazioni offensive per l’eccesso di critica e violazione dei limiti della continenza.
L’esimente del diritto di critica politica, quindi, postula una forma espositiva corretta, strettamente funzionale alla finalità di disapprovazione e non trasmodante nella gratuita e immotivata aggressione dell’altrui reputazione personale.
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Avv. Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi
Una persona veniva condannata per il reato di diffamazione aggravata poiché aveva pubblicato un post sul proprio canale Facebook dal contenuto asseritamente offensivo, ledendo così l’onore e la reputazione del sindaco e dei componenti della giunta del suo Comune, definiti “maledetti” e persino “assassini” in relazione ad una vicenda locale di interesse pubblico afferente la salute della comunità cittadina.
A scagionare l’imputato condannato in primo e secondo grado ci ha pensato la Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza 11571/2025, ha analizzato la portata dei termini “maledetto” e “assassino” utilizzati dall’imputato, osservando la ricorrenza dell’esimente dell’esercizio del diritto di critica politica.
In particolare gli ermellini ritengono che il termine “maledetto” abbia perso nel linguaggio moderno la portata ingiuriosa, traducendosi piuttosto in una semplice espressione di rancore o di imprecazione priva di ogni attribuzione offensiva di qualità morali o personali al destinatario della comunicazione.
Mentre il termine “assassino”, secondo la Corte, sebbene presenti un’attitudine lesiva dell’altrui reputazione -e ancor di più calunniosa- nell’utilizzo gergale della critica politica non costituisce l’accusa di avere effettivamente ucciso qualcuno, né di avere intenzione di farlo, piuttosto rappresenta l’utilizzo del termine in chiave iperbolica con un fine provocatorio e rafforzativo della critica a fatti denotanti una certa gravità.
In tal senso non potrebbe concludersi che un soggetto che utilizza questi termini rivolti ad amministratori pubblici, nazionali o locali, travalichi i limiti della continenza, posto che nell’ambito della critica politica possono legittimamente assumersi forme espressive anche molto aspre.
La Corte di cassazione ha colto l’occasione per stemperare alcune tendenze della società moderna che pretende una critica rigorosamente obiettiva e asettica, ricordando invece come qualsiasi manifestazione del pensiero si connota nell’espressione di opinioni meramente soggettive che, per loro stessa natura, hanno un carattere soggettivo se non addirittura congetturale.
In questa prospettiva l’obbligo di verità deve contemperarsi con il diritto di critica, nel senso che anche l’errore sulla veridicità dei fatti o sulla correttezza dei giudizi espressi esclude il reato di diffamazione allorché vi sia la consapevolezza soggettiva della “verità” delle proprie affermazioni ed i giudizi espressi non siano oggettivamente lesivi della reputazione, dell'onore e delle qualità morali della della persona offesa.
Perciò, anche l’espressione di pensiero critico aspro e sprezzante trova il limite nella “continenza”, dovendosi distinguere le dichiarazioni relative a “fatti” dalle dichiarazioni relativi a “giudizi”, ove le prime devono avere un nucleo storico oggettivamente riscontrabile mentre le seconde devono rimanere circoscritte alla valutazione di critica soggettiva su quei fatti (e giammai della persona) versandosi, altrimenti, in affermazioni offensive per l’eccesso di critica e violazione dei limiti della continenza.
L’esimente del diritto di critica politica, quindi, postula una forma espositiva corretta, strettamente funzionale alla finalità di disapprovazione e non trasmodante nella gratuita e immotivata aggressione dell’altrui reputazione personale.
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24.04.202505:19
Quando la legge dice una cosa e l’Agenzia delle Entrate ne fa un’altra
Avv. Raffaele Specchi
Avvocati Liberi
Nel numero del 16 aprile 2025 de Il Sole 24 Ore (https://ntplusfisco.ilsole24ore.com/art/cedolare-secca-affitti-l-agenzia-conferma-l-esclusione-conduttori-esercizio-attivita-d-impresa-AHhESAL), si analizza un caso emblematico: la Corte di Cassazione ha stabilito che si può applicare la cedolare secca anche quando l’inquilino è un’impresa o un professionista, purché l’immobile sia usato a fini abitativi.
Una posizione chiara, logica e ben argomentata.
Ma l’Agenzia delle Entrate... non se ne cura.
Resta ferma sulla sua linea restrittiva, ignorando la sentenza e bloccando tecnicamente questa possibilità nel suo software di registrazione.
Il risultato?
Un cortocircuito tra diritto e prassi, dove chi vorrebbe applicare la norma nel rispetto delle regole si ritrova con le mani legate.
Per raccontare questa situazione grottesca, non resta che prenderla con un po' di amara ironia.
👇
Cedolare secca: la Cassazione parla, l’Agenzia comanda
La Cassazione ha parlato chiaro:
se affitti a un’impresa ma l’uso è abitativo,
la cedolare secca si può applicare,
senza drammi né divieto punitivo.
Ma l’Agenzia, con piglio deciso,
non cambia idea, nemmeno per inciso.
Ripete da anni la stessa canzone:
“Se c’è partita IVA, niente agevolazione.”
Con logica, testo e motivazione,
la Corte smonta ogni interpretazione.
Ma tutto questo resta sullo sfondo,
mentre l’Agenzia fa finta di nulla e gira in tondo.
E intanto il software blocca la registrazione:
“C’è partita IVA? Scatta l’eliminazione.”
Potresti tentare una strada alternativa,
ma è una scelta incerta, mai davvero risolutiva.
Perché se l’Agenzia decide che non si fa,
può anche avere torto… ma comanda, si sa.
E tu che segui la legge, ti ritrovi a pensare:
In questo Paese, obbedire non basta.
Serve anche capire chi comanda davvero.
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https://t.me/avvocati_liberi)
Avv. Raffaele Specchi
Avvocati Liberi
Nel numero del 16 aprile 2025 de Il Sole 24 Ore (https://ntplusfisco.ilsole24ore.com/art/cedolare-secca-affitti-l-agenzia-conferma-l-esclusione-conduttori-esercizio-attivita-d-impresa-AHhESAL), si analizza un caso emblematico: la Corte di Cassazione ha stabilito che si può applicare la cedolare secca anche quando l’inquilino è un’impresa o un professionista, purché l’immobile sia usato a fini abitativi.
Una posizione chiara, logica e ben argomentata.
Ma l’Agenzia delle Entrate... non se ne cura.
Resta ferma sulla sua linea restrittiva, ignorando la sentenza e bloccando tecnicamente questa possibilità nel suo software di registrazione.
Il risultato?
Un cortocircuito tra diritto e prassi, dove chi vorrebbe applicare la norma nel rispetto delle regole si ritrova con le mani legate.
Per raccontare questa situazione grottesca, non resta che prenderla con un po' di amara ironia.
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Cedolare secca: la Cassazione parla, l’Agenzia comanda
La Cassazione ha parlato chiaro:
se affitti a un’impresa ma l’uso è abitativo,
la cedolare secca si può applicare,
senza drammi né divieto punitivo.
Ma l’Agenzia, con piglio deciso,
non cambia idea, nemmeno per inciso.
Ripete da anni la stessa canzone:
“Se c’è partita IVA, niente agevolazione.”
Con logica, testo e motivazione,
la Corte smonta ogni interpretazione.
Ma tutto questo resta sullo sfondo,
mentre l’Agenzia fa finta di nulla e gira in tondo.
E intanto il software blocca la registrazione:
“C’è partita IVA? Scatta l’eliminazione.”
Potresti tentare una strada alternativa,
ma è una scelta incerta, mai davvero risolutiva.
Perché se l’Agenzia decide che non si fa,
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20.04.202505:44
08.05.202506:15
⚠️ ⚠️ ⚠️ Condividiamo questo importante appello di Claudio Messora (Byoblu) per la firma ✍️ in difesa della libertà di stampa e di espressione che le istituzioni UE vogliono strozzare.
Dopo l'aggressione del vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno a Byoblu, che ha indirizzato una interrogazione alla Commissione UE con l'incredibile accusa per la Tv dei Cittadini di avere violato le sanzioni alla Russia, Byoblu e tutti i cittadini che la seguono scrivono una lettera aperta alla Commissione, per chiedere se esiste ancora la libertà di stampa, fulcro di qualsiasi democrazia.
È particolarmente importante presentare questa lettera alla Commissione Europea con tante più firme possibile, per dimostrare che ci sono tanti cittadini a sostenere il diritto ad avere una informazione libera da ingerenze politiche.
Firmare è semplice, veloce e non costa niente.
Ti saremmo veramente grati se ci sostenessi in questa battaglia, che è di tutti, e chiedessi a tutti i tuoi conoscenti di fare altrettanto.
✍️ Si firma qui: https://www.byoblu.com/lettera-ue/
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FIRMA LA LETTERA ALLA COMMISSIONE UE SU PINA PICIERNO
Dopo l'aggressione del vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno a Byoblu, che ha indirizzato una interrogazione alla Commissione UE con l'incredibile accusa per la Tv dei Cittadini di avere violato le sanzioni alla Russia, Byoblu e tutti i cittadini che la seguono scrivono una lettera aperta alla Commissione, per chiedere se esiste ancora la libertà di stampa, fulcro di qualsiasi democrazia.
È particolarmente importante presentare questa lettera alla Commissione Europea con tante più firme possibile, per dimostrare che ci sono tanti cittadini a sostenere il diritto ad avere una informazione libera da ingerenze politiche.
Firmare è semplice, veloce e non costa niente.
Ti saremmo veramente grati se ci sostenessi in questa battaglia, che è di tutti, e chiedessi a tutti i tuoi conoscenti di fare altrettanto.
✍️ Si firma qui: https://www.byoblu.com/lettera-ue/
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03.05.202512:10
Censura “democratica” su AFD 🇩🇪 Possibile scioglimento da parte del Parlamento (via Welt 📰).
È notizia dell’altro ieri che l’Ufficio federale tedesco preposto alla protezione della Costituzione tedesca ha reputato il partito AFD come "certamente estremista di destra" e ciò legittimerebbe il Bundestag a scioglierlo.
Ieri il quotidiano Welt ha pubblicato tre passi esemplari e verosimilmente più eclatanti della decisione che lo stesso Ufficio ha fatto trapelare.
Ognuno può farsi la propria opinione, ma per quanto alcune affermazioni risultino sicuramente eccessive, è difficile negare che si tratti di libera manifestazione del pensiero e, comunque, sciogliere l’AFD (di fatto primo partito in Germania) per le parole di qualche singolo esponente è davvero troppo.
In definitiva gli elettori tedeschi hanno votato AFD proprio per contestare le politiche comunitarie di libera circolazione delle persone da paesi extra-UE.
Queste le affermazioni imputate 👇
1️⃣ Hannes Gnauck, membro del comitato esecutivo federale dell'AfD, ha dichiarato l'11 agosto 2024 a Zossen nel Brandeburgo:
dobbiamo anche poter decidere di nuovo chi appartiene effettivamente a questo popolo e chi no. Essere tedeschi significa molto più che possedere un certificato di cittadinanza. Tutti noi qui, in questo mercato, siamo legati da molto più di una lingua comune. Siamo uniti da un legame invisibile che semplicemente non ha bisogno di essere spiegato. Ognuno di voi è più legato a me di qualsiasi siriano o afghano, e non ho bisogno di spiegarlo: è semplicemente una legge di natura.
2️⃣ Dennis Hohloch, membro del parlamento statale, il 25 agosto 2024 ha lanciato l'allarme riguardo all'elevata percentuale di migranti nel Brandeburgo (Havel):
Diversità significa multiculturalità. E cosa significa multiculturalità? Multiculturalità significa perdita di tradizione, perdita di identità, perdita della patria, omicidio, omicidio colposo, rapina e stupro di gruppo.
3️⃣ Martin Reichardt, membro dello staff del Bundestag, ha criticato una “politica migratoria sbagliata” su Platform X a novembre:
“Politiche migratorie sbagliate e l’abuso dell’asilo hanno portato all’importazione di 100.000 persone provenienti da culture profondamente arretrate e misogine”.
Si tratta di affermazioni effettivamente inaccettabili che legittimano la cancellazione di un partito o, invece, si tratta dell’ennesima tentativo di manipolare “democraticamente” i risultati elettorali (dopo Georgescu, Le Pen, Fico, Orban etc)?
Roberto Martina
Avvocati Liberi
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È notizia dell’altro ieri che l’Ufficio federale tedesco preposto alla protezione della Costituzione tedesca ha reputato il partito AFD come "certamente estremista di destra" e ciò legittimerebbe il Bundestag a scioglierlo.
Ieri il quotidiano Welt ha pubblicato tre passi esemplari e verosimilmente più eclatanti della decisione che lo stesso Ufficio ha fatto trapelare.
Ognuno può farsi la propria opinione, ma per quanto alcune affermazioni risultino sicuramente eccessive, è difficile negare che si tratti di libera manifestazione del pensiero e, comunque, sciogliere l’AFD (di fatto primo partito in Germania) per le parole di qualche singolo esponente è davvero troppo.
In definitiva gli elettori tedeschi hanno votato AFD proprio per contestare le politiche comunitarie di libera circolazione delle persone da paesi extra-UE.
Queste le affermazioni imputate 👇
1️⃣ Hannes Gnauck, membro del comitato esecutivo federale dell'AfD, ha dichiarato l'11 agosto 2024 a Zossen nel Brandeburgo:
dobbiamo anche poter decidere di nuovo chi appartiene effettivamente a questo popolo e chi no. Essere tedeschi significa molto più che possedere un certificato di cittadinanza. Tutti noi qui, in questo mercato, siamo legati da molto più di una lingua comune. Siamo uniti da un legame invisibile che semplicemente non ha bisogno di essere spiegato. Ognuno di voi è più legato a me di qualsiasi siriano o afghano, e non ho bisogno di spiegarlo: è semplicemente una legge di natura.
2️⃣ Dennis Hohloch, membro del parlamento statale, il 25 agosto 2024 ha lanciato l'allarme riguardo all'elevata percentuale di migranti nel Brandeburgo (Havel):
Diversità significa multiculturalità. E cosa significa multiculturalità? Multiculturalità significa perdita di tradizione, perdita di identità, perdita della patria, omicidio, omicidio colposo, rapina e stupro di gruppo.
3️⃣ Martin Reichardt, membro dello staff del Bundestag, ha criticato una “politica migratoria sbagliata” su Platform X a novembre:
“Politiche migratorie sbagliate e l’abuso dell’asilo hanno portato all’importazione di 100.000 persone provenienti da culture profondamente arretrate e misogine”.
Si tratta di affermazioni effettivamente inaccettabili che legittimano la cancellazione di un partito o, invece, si tratta dell’ennesima tentativo di manipolare “democraticamente” i risultati elettorali (dopo Georgescu, Le Pen, Fico, Orban etc)?
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30.04.202515:52
IA META: COME OPPORSI ALL'USO DEI DATI DEGLI UTENTI
Avv. Federica Fantauzzo
Avvocati Liberi
Con il comunicato stampa del 29.4.2025 (https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/10125702), il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha informato che da fine maggio 2025, Meta (società che controlla i servizi di rete sociale Facebook e Instagram, i servizi di messaggistica istantanea WhatsApp e Messenger e sviluppa i visori di realtà virtuale Oculus Rift) addestrerà i suoi sistemi utilizzando i dati personali degli utenti che non si saranno opposti.
Il Garante informa che "Gli utenti di Facebook e Instagram – e i non utenti i cui dati possono essere comunque presenti sulle due piattaforme perché pubblicati da utenti - hanno il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati personali per l’addestramento dell’intelligenza artificiale di Meta, utilizzando i moduli resi disponibili online dalla società. Tale diritto, riconosciuto dal GDPR – il Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali -, è esercitabile anche nei confronti di altri sistemi di IA, come, ad es. quelli di OpenAI, DeepSeek e Google".
Senza l'opposizione da parte dell'utente, Meta utilizzerà "i dati contenuti nei post pubblici degli utenti maggiorenni (post, commenti, didascalie, foto, etc.) e quelli derivanti dall’utilizzo dei propri servizi di IA (ad es: informazioni inserite nel suo agente conversazionale su WhatsApp), per sviluppare e migliorare il chatbot Meta AI su WhatsApp o i modelli linguistici come Llama.".
Il diritto di opposizione è esercitabile compilando i moduli disponibili ai seguenti link:
👉Opposizione al trattamento per gli utenti Facebook: https://www.facebook.com/help/contact/712876720715583
👉Opposizione al trattamento per gli utenti Instagram: https://help.instagram.com/contact/767264225370182
👉Opposizione al trattamento per gli interessati che non utilizzano i prodotti Meta (senza login): https://www.facebook.com/help/contact/510058597920541
Il Garante precisa che "L’opposizione, se esercitata entro fine maggio, permette di sottrarre all’addestramento dell’intelligenza artificiale di Meta tutte le informazioni personali, mentre se esercitata successivamente interesserà solo i contenuti pubblicati successivamente e non quelli già online. In caso di mancata opposizione, Meta utilizzerà tutti i predetti dati per l’addestramento delle proprie intelligenze artificiali".
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Avv. Federica Fantauzzo
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21.04.202509:10
La realtà biologica esiste e va riconosciuta👨🦳👵
Roberto Martina
Avvocati Liberi
Il 16/04/2025 la Corte Suprema del Regno Unito, ha stabilito il significato di "uomo", "donna" e "sesso" accogliendo il ricorso presentato dall'Associazione "For Women Scotland", da anni è impegnata nella difesa dei diritti e degli spazi riservati alle donne biologiche.
Anche se lo lo Statuto scozzese ASP 2018 includeva nella definizione di donna le persone
➡️con la caratteristica protetta del cambio di sesso;
➡️che vivono come donne e
➡️che si propongono di sottoporsi/si stanno sottoponendo/si sono sottoposte a un processo di cambio di sesso
i Giudici della Corte Suprema 🇬🇧, all'unanimità, hanno affermato che queste non hanno diritto a essere riconosciuti come donne e a condividere tutele previste dalla legge per chi sia nato biologicamente di sesso femminile.
La Corte ha quindi stabilito che la legge riconosce come donna solo chi è nata biologicamente di sesso femminile e quindi che la parola “donna” si riferisce esclusivamente al sesso biologico femminile.
Questo comporta che una persona nata uomo, anche se in possesso di un documento di Gender Recognition Certificate, non può essere legalmente equiparata a una donna nei contesti protetti dalla legge sull’uguaglianza. Ovviamente varrà anche per la donna che si sente uomo (se/dove previsto).
Il verdetto, seguito alla tenacia e caparbietà di un'Associazione di Donne a tutela delle (vere)Donne, non cancella l’identità di nessuno e non ha nulla in comune con impostazioni conservatrici o patriarcali o altro del genere.
La sentenza, in modo lineare, riafferma invece, e con forza, il diritto delle donne a spazi e politiche pensati per proteggerle sulla base di una realtà oggettiva: l’essere nate donne.
Attendiamo che questo fondamentale precedente giurisprudenziale sia recepito quanto prima dai giudici italiani, dalla politica, dalle associazioni LGBTQI+ che promuovono le carriere alias nelle scuole, dalle federazioni sportive etc in tutte le decisioni riguardanti controversie che implicano definizioni di status, sesso, genere e simili.
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Roberto Martina
Avvocati Liberi
Il 16/04/2025 la Corte Suprema del Regno Unito, ha stabilito il significato di "uomo", "donna" e "sesso" accogliendo il ricorso presentato dall'Associazione "For Women Scotland", da anni è impegnata nella difesa dei diritti e degli spazi riservati alle donne biologiche.
Anche se lo lo Statuto scozzese ASP 2018 includeva nella definizione di donna le persone
➡️con la caratteristica protetta del cambio di sesso;
➡️che vivono come donne e
➡️che si propongono di sottoporsi/si stanno sottoponendo/si sono sottoposte a un processo di cambio di sesso
i Giudici della Corte Suprema 🇬🇧, all'unanimità, hanno affermato che queste non hanno diritto a essere riconosciuti come donne e a condividere tutele previste dalla legge per chi sia nato biologicamente di sesso femminile.
La Corte ha quindi stabilito che la legge riconosce come donna solo chi è nata biologicamente di sesso femminile e quindi che la parola “donna” si riferisce esclusivamente al sesso biologico femminile.
Questo comporta che una persona nata uomo, anche se in possesso di un documento di Gender Recognition Certificate, non può essere legalmente equiparata a una donna nei contesti protetti dalla legge sull’uguaglianza. Ovviamente varrà anche per la donna che si sente uomo (se/dove previsto).
Il verdetto, seguito alla tenacia e caparbietà di un'Associazione di Donne a tutela delle (vere)Donne, non cancella l’identità di nessuno e non ha nulla in comune con impostazioni conservatrici o patriarcali o altro del genere.
La sentenza, in modo lineare, riafferma invece, e con forza, il diritto delle donne a spazi e politiche pensati per proteggerle sulla base di una realtà oggettiva: l’essere nate donne.
Attendiamo che questo fondamentale precedente giurisprudenziale sia recepito quanto prima dai giudici italiani, dalla politica, dalle associazioni LGBTQI+ che promuovono le carriere alias nelle scuole, dalle federazioni sportive etc in tutte le decisioni riguardanti controversie che implicano definizioni di status, sesso, genere e simili.
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19.04.202515:17
È partita una nuova campagna di prevenzione sanitaria che vuole riconoscere l’obesità come malattia cronica non trasmissibile da inserire nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) così da poter stanziare ingenti risorse ai relativi Fondi appositamente predisposti.
A promuovere il riconoscimento della nuova malattia è la Commissione parlamentare per l’Infanzia e l'adolescenza, in assoluta conformità ai target industriali post pandemici delle farmaceutiche che hanno puntato l'Italia come uno tra i Paesi al top per incidenza dell’obesità, sembrerebbe addirittura prima degli USA, e terza solo dopo Spagna e Grecia.
Scopriamo che da noi l'obesità affliggerebbe 4 bambini su 10 (ossia il 40%).
E scopriamo anche che con queste premesse si rende necessaria una nuova legge – un DDL già in scrittura con il titolo “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”- con lo stesso meccanismo che fu del fantomatico morbillo in UK per introdurre la legge Lorenzin e 10 vaccini obbligatori, o del covid per introdurre il relativo vaccino.
La legge in scrittura inserirà le "terapie" contro l'obesità nei LEA e, di conseguenza, vi sarà l'erogazione gratuita o con pagamento di ticket, della prestazione sanitaria correlata, che sarà ovviamente (o principalmente) farmacologica.
Di certo l'iscrizione alla palestra o alla scuola calcio non saranno pagate dal SSN anche se il pediatra prescriva lo sport per contrastare la sedentarietà, così pure il SSN non pagherà la spesa alla Conad dei prodotti prescritti dal pediatra per garantire al ragazzo una alimentazione adeguata, ma certamente saranno prescrivibili i farmaci, e quelli si che il SSN li può fornire.
Insomma, un problema che affonda le cause nelle abitudini di vita verrà trasformato in malattia curabile con i farmaci da una legge che vuole “permettere” ciò che la stessa legge ha vietato o ostacolato con la creazione dei fattori di rischio che oggi vorrebbe combattere.
Sono 4 le principali cause che costituiscono i fattori di rischio di obesità nei giovani identificati dalla Commissione:
1) abuso dei social media: il frutto della politica dei governanti che hanno isolato per troppi anni i nostri figli, messi davanti uno schermo, estraniati dalla scuola e dalla socialità, costretti ad utilizzare “le app” per poter vivere una vita sociale.
2) sedentarietà: frutto della politica di governanti che ha costretto a casa i nostri figli, chiuso le scuole, chiuso le palestre, impedito gli allenamenti e subordinato l’accesso allo sport all’assunzione di farmaci pericolosi ed inutili.
3) indebolimento dei legami familiari: frutto della politica dei governanti che ha distrutto le famiglie con divieti di riunione, incontri, abbracci, contatti umani, festeggiamento delle feste comandate, instillando o favorendo l’odio nei gruppi familiari e sociali.
4) scorretta alimentazione: frutto delle politiche dei governanti che nel nome del green e dell’ambientalismo hanno promosso il fallimento delle produzioni agricole, delle coltivazioni, degli allevamenti e della nostra cultura alimentare, in favore del commercio di grilli, scarafaggi e prodotti ogm.
Ora si vorrebbe fare una legge per "curare" una malattia sociale creata o aggravata dagli stessi legislatori.
Una legge che prenda a pretesto la banale affermazione che lo sport e l’alimentazione sono importanti, al fine di farmacurare stili di vita e, come anticipato 👉in questo post👈 , promuovere proprio i farmaci in uscita sul mercato come l'unica cura della piaga dell’obesità.
Possiamo starne certi.
Appena Pfizer troverà la ricetta giusta e/o altre farmaceutiche svilupperanno la pillola 💊 magica, l’assunzione potrebbe diventare obbligatoria per combattere questo flagello di dio che è diventato l’obesità.
Come per la Lorenzin.
Come per il covid.
È solo questione di tempo e soldi, perché la salute è un business, e ciò che fa stare bene (comprese le abitudini e le tradizioni) non fa bene agli affari e deve essere perciò distrutto prima di essere ricostruito in maniera funzionale al business.
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A promuovere il riconoscimento della nuova malattia è la Commissione parlamentare per l’Infanzia e l'adolescenza, in assoluta conformità ai target industriali post pandemici delle farmaceutiche che hanno puntato l'Italia come uno tra i Paesi al top per incidenza dell’obesità, sembrerebbe addirittura prima degli USA, e terza solo dopo Spagna e Grecia.
Scopriamo che da noi l'obesità affliggerebbe 4 bambini su 10 (ossia il 40%).
E scopriamo anche che con queste premesse si rende necessaria una nuova legge – un DDL già in scrittura con il titolo “Disposizioni per la prevenzione e la cura dell’obesità”- con lo stesso meccanismo che fu del fantomatico morbillo in UK per introdurre la legge Lorenzin e 10 vaccini obbligatori, o del covid per introdurre il relativo vaccino.
La legge in scrittura inserirà le "terapie" contro l'obesità nei LEA e, di conseguenza, vi sarà l'erogazione gratuita o con pagamento di ticket, della prestazione sanitaria correlata, che sarà ovviamente (o principalmente) farmacologica.
Di certo l'iscrizione alla palestra o alla scuola calcio non saranno pagate dal SSN anche se il pediatra prescriva lo sport per contrastare la sedentarietà, così pure il SSN non pagherà la spesa alla Conad dei prodotti prescritti dal pediatra per garantire al ragazzo una alimentazione adeguata, ma certamente saranno prescrivibili i farmaci, e quelli si che il SSN li può fornire.
Insomma, un problema che affonda le cause nelle abitudini di vita verrà trasformato in malattia curabile con i farmaci da una legge che vuole “permettere” ciò che la stessa legge ha vietato o ostacolato con la creazione dei fattori di rischio che oggi vorrebbe combattere.
Sono 4 le principali cause che costituiscono i fattori di rischio di obesità nei giovani identificati dalla Commissione:
1) abuso dei social media: il frutto della politica dei governanti che hanno isolato per troppi anni i nostri figli, messi davanti uno schermo, estraniati dalla scuola e dalla socialità, costretti ad utilizzare “le app” per poter vivere una vita sociale.
2) sedentarietà: frutto della politica di governanti che ha costretto a casa i nostri figli, chiuso le scuole, chiuso le palestre, impedito gli allenamenti e subordinato l’accesso allo sport all’assunzione di farmaci pericolosi ed inutili.
3) indebolimento dei legami familiari: frutto della politica dei governanti che ha distrutto le famiglie con divieti di riunione, incontri, abbracci, contatti umani, festeggiamento delle feste comandate, instillando o favorendo l’odio nei gruppi familiari e sociali.
4) scorretta alimentazione: frutto delle politiche dei governanti che nel nome del green e dell’ambientalismo hanno promosso il fallimento delle produzioni agricole, delle coltivazioni, degli allevamenti e della nostra cultura alimentare, in favore del commercio di grilli, scarafaggi e prodotti ogm.
Ora si vorrebbe fare una legge per "curare" una malattia sociale creata o aggravata dagli stessi legislatori.
Una legge che prenda a pretesto la banale affermazione che lo sport e l’alimentazione sono importanti, al fine di farmacurare stili di vita e, come anticipato 👉in questo post👈 , promuovere proprio i farmaci in uscita sul mercato come l'unica cura della piaga dell’obesità.
Possiamo starne certi.
Appena Pfizer troverà la ricetta giusta e/o altre farmaceutiche svilupperanno la pillola 💊 magica, l’assunzione potrebbe diventare obbligatoria per combattere questo flagello di dio che è diventato l’obesità.
Come per la Lorenzin.
Come per il covid.
È solo questione di tempo e soldi, perché la salute è un business, e ciò che fa stare bene (comprese le abitudini e le tradizioni) non fa bene agli affari e deve essere perciò distrutto prima di essere ricostruito in maniera funzionale al business.
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