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Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi” — Carrara
Indirizzo: Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi”, via Ulivi 8/B, 54033 Carrara (MS) — Pagina facebook: “Circolo Culturale Anarchico Gogliardo Fiaschi”.
https://www.facebook.com/circoloculturaleanarchicogogliardofiaschi/
https://www.facebook.com/circoloculturaleanarchicogogliardofiaschi/
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26.03.202523:50
PERQUISIZIONI A PISA E A CARRARA
All’alba di mercoledì 26 marzo 2025 hanno avuto luogo, nelle città di Pisa e Carrara, due perquisizioni domiciliari per gli articoli 110, 56, 424 del cod. pen., aggravati dall’articolo 270 bis 1, in merito all’avvenuta collocazione di un ordigno incendiario presso il tribunale di Pisa rinvenuto dalle forze di difesa dello Stato italiano nel febbraio del 2023. Fatto quest’ultimo che si inseriva nella vasta mobilitazione in solidarietà con Alfredo Cospito contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.
L’indagine, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Firenze, vuole, come d’altronde tutte le indagini contro il movimento anarchico, minacciare i rivoluzionari e lo spirito d’iniziativa che li contrassegna.
La lotta continua.
Gli indagati
All’alba di mercoledì 26 marzo 2025 hanno avuto luogo, nelle città di Pisa e Carrara, due perquisizioni domiciliari per gli articoli 110, 56, 424 del cod. pen., aggravati dall’articolo 270 bis 1, in merito all’avvenuta collocazione di un ordigno incendiario presso il tribunale di Pisa rinvenuto dalle forze di difesa dello Stato italiano nel febbraio del 2023. Fatto quest’ultimo che si inseriva nella vasta mobilitazione in solidarietà con Alfredo Cospito contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.
L’indagine, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Firenze, vuole, come d’altronde tutte le indagini contro il movimento anarchico, minacciare i rivoluzionari e lo spirito d’iniziativa che li contrassegna.
La lotta continua.
Gli indagati
03.04.202517:58
L’INQUISIZIONE AL LAVORO. RICHIESTI DAI 5 ANNI E 6 MESI AI 7 ANNI DI CARCERE PER GLI INQUISITI NEL PROCESSO DI MASSA DERIVATO DALL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA
Martedì 1º aprile si è tenuta a Massa una tra le più rilevanti udienze del processo che coinvolge quattro anarchici inquisiti nell’operazione Scripta Scelera per la redazione e distribuzione del quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. A partire dalle 12:00 in piazza Palma si sono tenuti degli interventi al microfono e un volantinaggio e dalle 15:00 c’è stata la presenza in aula da parte dei compagni solidali presenti.
Nel corso dell’udienza il pubblico ministero Manotti della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova ha pronunciato la propria requisitoria, per poi esporre le richieste di condanna nei confronti degli imputati in riferimento a entrambi i capi d’accusa del processo: istigazione a delinquere con la circostanza aggravante della finalità di terrorismo (nonché apologia di delitti di terrorismo) e offesa all’onore o al prestigio del presidente della repubblica. Non ha invece richiesto la condanna per l’aggravante di aver commesso il fatto tramite strumenti informatici o telematici.
Queste le richieste: 7 anni di carcere per Gino, 6 anni per Luigi (con la revoca della sospensione della pena per una precedente condanna comminatagli dal tribunale di Ravenna), 5 anni e 6 mesi a testa per Gaia e Paolo. Martedì 8 aprile, sempre alle ore 15:00 nel tribunale in piazza De Gasperi, si terrà l’udienza con le arringhe difensive e la sentenza.
Prima di fare alcune brevi osservazioni, ricordiamo che questo processo – escluso il reato associativo inizialmente contestato – coinvolge quattro inquisiti nel procedimento, quelli per cui a gennaio 2024 venne appunto disposto questo processo con rito immediato e che all’epoca si trovavano agli arresti domiciliari restrittivi, mentre per quanto riguarda gli altri sei inquisiti il procedimento è rimasto nella fase di indagine.
L’apparato repressivo da tempo sta forsennatamente cercando di “fermare” gli anarchici. Con i procedimenti che si sono susseguiti negli ultimi anni contro alcuni giornali ci viene sostanzialmente “rimproverato” di essere ciò che siamo e in particolare con Scripta Scelera lo Stato vorrebbe colpire l’agitazione e la propaganda anarchica. La spudorata volontà di ammutolire le pubblicazioni rivoluzionarie, nonché di demonizzare le azioni di attacco contro lo Stato e il capitalismo, mostrano la reale consistenza del volto permissivo dello Stato e delle sue “libertà di espressione” specialmente in tempi di guerra. Sette anni di carcere per la sola pubblicazione di un giornale – la sessantina di numeri di “Bezmotivny” – ci risulta essere la richiesta di condanna più alta mai fatta in un processo contro gli anarchici in riferimento a quelli che, oggettivamente, sono “reati di opinione”. Le idee anarchiche sono evidentemente pericolose perché tracimano di un’urgenza di vita, perché esortano a non trascorrere la nostra esistenza in ginocchio, perché parlano della volontà di rovesciare radicalmente questo vecchio mondo, perché suggeriscono un metodo di lotta, perché...
Che altro dire? Il monito della nuova inquisizione capitanata dalle procure antiterrorismo e dalla polizia di prevenzione è evidente: davanti al connubio teorico-pratico dell’anarchismo, o il silenzio o la condanna. Eppure, se pensano di convincerci che il gioco non valga la candela, si sono sbagliati di grosso...
[3 aprile 2025]
Martedì 1º aprile si è tenuta a Massa una tra le più rilevanti udienze del processo che coinvolge quattro anarchici inquisiti nell’operazione Scripta Scelera per la redazione e distribuzione del quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. A partire dalle 12:00 in piazza Palma si sono tenuti degli interventi al microfono e un volantinaggio e dalle 15:00 c’è stata la presenza in aula da parte dei compagni solidali presenti.
Nel corso dell’udienza il pubblico ministero Manotti della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova ha pronunciato la propria requisitoria, per poi esporre le richieste di condanna nei confronti degli imputati in riferimento a entrambi i capi d’accusa del processo: istigazione a delinquere con la circostanza aggravante della finalità di terrorismo (nonché apologia di delitti di terrorismo) e offesa all’onore o al prestigio del presidente della repubblica. Non ha invece richiesto la condanna per l’aggravante di aver commesso il fatto tramite strumenti informatici o telematici.
Queste le richieste: 7 anni di carcere per Gino, 6 anni per Luigi (con la revoca della sospensione della pena per una precedente condanna comminatagli dal tribunale di Ravenna), 5 anni e 6 mesi a testa per Gaia e Paolo. Martedì 8 aprile, sempre alle ore 15:00 nel tribunale in piazza De Gasperi, si terrà l’udienza con le arringhe difensive e la sentenza.
Prima di fare alcune brevi osservazioni, ricordiamo che questo processo – escluso il reato associativo inizialmente contestato – coinvolge quattro inquisiti nel procedimento, quelli per cui a gennaio 2024 venne appunto disposto questo processo con rito immediato e che all’epoca si trovavano agli arresti domiciliari restrittivi, mentre per quanto riguarda gli altri sei inquisiti il procedimento è rimasto nella fase di indagine.
L’apparato repressivo da tempo sta forsennatamente cercando di “fermare” gli anarchici. Con i procedimenti che si sono susseguiti negli ultimi anni contro alcuni giornali ci viene sostanzialmente “rimproverato” di essere ciò che siamo e in particolare con Scripta Scelera lo Stato vorrebbe colpire l’agitazione e la propaganda anarchica. La spudorata volontà di ammutolire le pubblicazioni rivoluzionarie, nonché di demonizzare le azioni di attacco contro lo Stato e il capitalismo, mostrano la reale consistenza del volto permissivo dello Stato e delle sue “libertà di espressione” specialmente in tempi di guerra. Sette anni di carcere per la sola pubblicazione di un giornale – la sessantina di numeri di “Bezmotivny” – ci risulta essere la richiesta di condanna più alta mai fatta in un processo contro gli anarchici in riferimento a quelli che, oggettivamente, sono “reati di opinione”. Le idee anarchiche sono evidentemente pericolose perché tracimano di un’urgenza di vita, perché esortano a non trascorrere la nostra esistenza in ginocchio, perché parlano della volontà di rovesciare radicalmente questo vecchio mondo, perché suggeriscono un metodo di lotta, perché...
Che altro dire? Il monito della nuova inquisizione capitanata dalle procure antiterrorismo e dalla polizia di prevenzione è evidente: davanti al connubio teorico-pratico dell’anarchismo, o il silenzio o la condanna. Eppure, se pensano di convincerci che il gioco non valga la candela, si sono sbagliati di grosso...
[3 aprile 2025]
Кайра бөлүшүлгөн:
Osservatorio Repressione



24.03.202514:38
Gabriele Carchidi, direttore del portale di informazione "Iacchitè" è stato fermato brutalmente da una pattuglia della polizia mentre camminava per strada. “Ho sentito che uno di loro cercava di salirmi con le ginocchia sulla schiena, lì ho avuto davvero paura”
https://www.osservatoriorepressione.info/cosenza-giornalista-brutalmente-bloccato-dalla-polizia/
Segui @ossrepressione
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Segui @ossrepressione


28.03.202516:03
Ricordiamo l’appuntamento di martedì a Massa:
PRESENZA SOLIDALE CON GLI ANARCHICI INQUISITI NELL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA – MASSA, 1º APRILE 2025
«Dopo oltre un anno si avvia alla conclusione il processo contro quattro compagni inquisiti. Il pubblico ministero Manotti della DDAA di Genova pronuncerà la propria requisitoria. A prescindere dalle ipotesi inquisitorie dell’accusa su presunte capacità istigatorie e terroristiche, le ragioni che lo Stato intende colpire sono quelle di chi si è opposto alla guerra anche tramite la denuncia delle industrie italiane coinvolte nella produzione di armamenti, così come quelle di chi ha sostenuto la mobilitazione del 2022-’23 contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo sviluppatasi con lo sciopero della fame di Alfredo Cospito».
CI VEDIAMO MARTEDÌ 1º APRILE A MASSA:
ORE 12:00 – APPUNTAMENTO IN PIAZZA FELICE PALMA
ORE 15:00 – PRESENZA DAVANTI AL TRIBUNALE IN PIAZZA DE GASPERI
PRESENZA SOLIDALE CON GLI ANARCHICI INQUISITI NELL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA – MASSA, 1º APRILE 2025
«Dopo oltre un anno si avvia alla conclusione il processo contro quattro compagni inquisiti. Il pubblico ministero Manotti della DDAA di Genova pronuncerà la propria requisitoria. A prescindere dalle ipotesi inquisitorie dell’accusa su presunte capacità istigatorie e terroristiche, le ragioni che lo Stato intende colpire sono quelle di chi si è opposto alla guerra anche tramite la denuncia delle industrie italiane coinvolte nella produzione di armamenti, così come quelle di chi ha sostenuto la mobilitazione del 2022-’23 contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo sviluppatasi con lo sciopero della fame di Alfredo Cospito».
CI VEDIAMO MARTEDÌ 1º APRILE A MASSA:
ORE 12:00 – APPUNTAMENTO IN PIAZZA FELICE PALMA
ORE 15:00 – PRESENZA DAVANTI AL TRIBUNALE IN PIAZZA DE GASPERI
22.03.202516:14
Diffondiamo:
IL COMPAGNO GHESPE È STATO TRASFERITO PRESSO IL CARCERE DI SPOLETO
Arrestato in Spagna il 15 febbraio con un mandato di arresto internazionale, ed estradato in Italia il 4 marzo, Ghespe è stato prima portato a Roma nel carcere di Rebibbia, per essere poi trasferito nel carcere di Spoleto.
Ricordiamo che Ghespe deve scontare una condanna ad 8 anni per fabbricazione, detenzione e porto di ordigno esplosivo, lesioni personali gravissime e danneggiamento, relativa all'Operazione Panico del 2017 a Firenze con l’accusa di aver fabbricato l’ordigno artigianale rinvenuto davanti all'entrata della libreria "Il Bargello" a Firenze, sede dei fascisti di CasaPound.
Fin dai primi giorni della sua detenzione in Spagna Ghespe ha subito pressioni e soprusi da parte delle guardie e dai suoi aguzzini. A Rebibbia non gli è stata consegnata la corrispondenza, colloqui e telefonate sono stati autorizzati soltanto poco prima del suo trasferimento nel carcere di Spoleto.
Se guardie e servi dello Stato pensano di poter utilizzare simili giochetti per spezzare la nostra vicinanza, si sbagliano di grosso.
NESSUNA GABBIA FERMERÀ LA NOSTRA SOLIDARIETÀ
GHESPE LIBERO
TUTTE LIBERE
TUTTI LIBERI
Per continuare a scrivere a Ghespe:
Salvatore Vespertino
Casa di Reclusione di Spoleto
Località Maiano 10
06049 Spoleto (PG)
IL COMPAGNO GHESPE È STATO TRASFERITO PRESSO IL CARCERE DI SPOLETO
Arrestato in Spagna il 15 febbraio con un mandato di arresto internazionale, ed estradato in Italia il 4 marzo, Ghespe è stato prima portato a Roma nel carcere di Rebibbia, per essere poi trasferito nel carcere di Spoleto.
Ricordiamo che Ghespe deve scontare una condanna ad 8 anni per fabbricazione, detenzione e porto di ordigno esplosivo, lesioni personali gravissime e danneggiamento, relativa all'Operazione Panico del 2017 a Firenze con l’accusa di aver fabbricato l’ordigno artigianale rinvenuto davanti all'entrata della libreria "Il Bargello" a Firenze, sede dei fascisti di CasaPound.
Fin dai primi giorni della sua detenzione in Spagna Ghespe ha subito pressioni e soprusi da parte delle guardie e dai suoi aguzzini. A Rebibbia non gli è stata consegnata la corrispondenza, colloqui e telefonate sono stati autorizzati soltanto poco prima del suo trasferimento nel carcere di Spoleto.
Se guardie e servi dello Stato pensano di poter utilizzare simili giochetti per spezzare la nostra vicinanza, si sbagliano di grosso.
NESSUNA GABBIA FERMERÀ LA NOSTRA SOLIDARIETÀ
GHESPE LIBERO
TUTTE LIBERE
TUTTI LIBERI
Per continuare a scrivere a Ghespe:
Salvatore Vespertino
Casa di Reclusione di Spoleto
Località Maiano 10
06049 Spoleto (PG)


02.04.202514:11
Anarchici a processo
Vagli a spiegare che è primavera...
Diffondiamo il volantino distribuito ieri nel corso degli interventi tenutisi in piazza Palma a Massa. Presto sarà divulgato un testo di aggiornamento sull’esito dell'udienza.
«In tempo di guerra, lo Stato ha necessità di disciplinare i comportamenti dei governati per indirizzare e rafforzare la propaganda a sostegno dei propri interessi economici e politici. Nel piccolo, l’operazione Scripta Scelera si inserisce perfettamente in tale logica di regime, e il processo in corso a Massa ne è la conseguente istituzionalizzazione e formalizzazione [...]».
Vagli a spiegare che è primavera...
Diffondiamo il volantino distribuito ieri nel corso degli interventi tenutisi in piazza Palma a Massa. Presto sarà divulgato un testo di aggiornamento sull’esito dell'udienza.
«In tempo di guerra, lo Stato ha necessità di disciplinare i comportamenti dei governati per indirizzare e rafforzare la propaganda a sostegno dei propri interessi economici e politici. Nel piccolo, l’operazione Scripta Scelera si inserisce perfettamente in tale logica di regime, e il processo in corso a Massa ne è la conseguente istituzionalizzazione e formalizzazione [...]».


01.04.202507:19
Ricordiamo l’appuntamento di oggi a Massa:
PRESENZA SOLIDALE CON GLI ANARCHICI INQUISITI NELL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA – MASSA, 1º APRILE 2025
«Dopo oltre un anno si avvia alla conclusione il processo contro quattro compagni inquisiti. Il pubblico ministero Manotti della DDAA di Genova pronuncerà la propria requisitoria. A prescindere dalle ipotesi inquisitorie dell’accusa su presunte capacità istigatorie e terroristiche, le ragioni che lo Stato intende colpire sono quelle di chi si è opposto alla guerra anche tramite la denuncia delle industrie italiane coinvolte nella produzione di armamenti, così come quelle di chi ha sostenuto la mobilitazione del 2022-’23 contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo sviluppatasi con lo sciopero della fame di Alfredo Cospito».
CI VEDIAMO MARTEDÌ 1º APRILE A MASSA:
ORE 12:00 – APPUNTAMENTO IN PIAZZA FELICE PALMA
ORE 15:00 – PRESENZA DAVANTI AL TRIBUNALE IN PIAZZA DE GASPERI
PRESENZA SOLIDALE CON GLI ANARCHICI INQUISITI NELL’OPERAZIONE SCRIPTA SCELERA – MASSA, 1º APRILE 2025
«Dopo oltre un anno si avvia alla conclusione il processo contro quattro compagni inquisiti. Il pubblico ministero Manotti della DDAA di Genova pronuncerà la propria requisitoria. A prescindere dalle ipotesi inquisitorie dell’accusa su presunte capacità istigatorie e terroristiche, le ragioni che lo Stato intende colpire sono quelle di chi si è opposto alla guerra anche tramite la denuncia delle industrie italiane coinvolte nella produzione di armamenti, così come quelle di chi ha sostenuto la mobilitazione del 2022-’23 contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo sviluppatasi con lo sciopero della fame di Alfredo Cospito».
CI VEDIAMO MARTEDÌ 1º APRILE A MASSA:
ORE 12:00 – APPUNTAMENTO IN PIAZZA FELICE PALMA
ORE 15:00 – PRESENZA DAVANTI AL TRIBUNALE IN PIAZZA DE GASPERI
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