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Coordinamento Paradiso
Una verità che non sia capace di tradursi in azione non è verità.
(cit.)
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23.03.202523:59
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04.04.202520:56
Alcuni momenti del presidio odierno in Piazza Scaravilli a Bologna, di fronte al Rettorato dell'Università, in occasione della prima giornata di mobilitazione nazionale lanciata dal Coordinamento Nazionale No NATO contro le politiche di guerra di USA, NATO e UE. Domani si replica con un altro presidio in Piazza della Mercanzia, a partire dalle ore 15:00, in contemporanea con analoghe iniziative in diverse città italiane.


01.04.202508:14
07.04.202510:41


02.04.202514:50
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
23.03.202518:39
Quando ci lascia un grande - fra i pochissimi rimasti - i pensieri vorticano invano. Per un po' il cielo ribolle indefinibile, inaffrontabile.
Poi appare qualcosa, ed è di nuovo un lampo forte e amarissimo.
Lo abbiamo avuto in mezzo a noi, la sua eccezionale dignità ha sconfitto tutti i parrucconi dell'accademia nazionale. Ci ha sempre tenuto fra le dita mentre sfiorava le corde della sua arpa.
E noi ci siamo riconosciuti insieme musica.
Hasta la victoria, siempre.
Bologna, 23 marzo 2025
In morte di
Francesco Benozzo,
sapiente e cantore.
Fatelo sapere in giro.
Poi appare qualcosa, ed è di nuovo un lampo forte e amarissimo.
Lo abbiamo avuto in mezzo a noi, la sua eccezionale dignità ha sconfitto tutti i parrucconi dell'accademia nazionale. Ci ha sempre tenuto fra le dita mentre sfiorava le corde della sua arpa.
E noi ci siamo riconosciuti insieme musica.
Hasta la victoria, siempre.
Bologna, 23 marzo 2025
In morte di
Francesco Benozzo,
sapiente e cantore.
Fatelo sapere in giro.
28.03.202507:56
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. BOLOGNA.
Appello alla cittadinanza per chiedere il ritiro delle sanzioni disciplinari comminate contro gli studenti occupanti del Liceo Minghetti
Siamo gli studenti del Liceo Minghetti che martedì 18 Marzo hanno deciso di occupare la propria scuola per esprimere il nostro dissenso al riarmo europeo, al DDL sicurezza 1660, alla riforma della scuola Valditara e alle complicità del nostro governo con la pulizia etnica in corso contro il popolo Palestinese, in particolare in questo difficile momento dopo la rottura della tregua operata da Israele.
Queste questioni incombono sul nostro futuro come una spada di Damocle e abbiamo sentito la necessità, ma anche il dovere, di far sentire la nostra voce. È proprio la nostra scuola che ci ha fornito gli strumenti di riflessione e critica della realtà che ci hanno spinto a mettere in discussione il nostro presente: strumenti come la Filosofia, la Storia e la grande letteratura del passato. Ma in una scuola che ci insegna a interrogare e contestare, con impegno e coraggio, il mondo che ci circonda, il nostro gesto ha incontrato un atteggiamento opposto.
Già nei giorni precedenti, mentre girava la voce di una possibile occupazione, il Preside aveva minacciato conseguenze legali per chi vi avesse preso parte e, a occupazione cominciata, invece di fare denuncia contro ignoti come da prassi consolidata per le occupazioni ha deciso di denunciare arbitrariamente pochi di noi (ancora ignoti) come responsabili dell’atto. Questa settimana inoltre il collegio docenti si è espresso a favore di sospensioni e 6 in condotta a una dozzina di studenti, nonostante nessuno fuorché il preside sia a conoscenza di chi siano questi “colpevoli” o secondo quale criterio siano stati individuati.
Questa reazione ci ha profondamente delusi: con questo gesto chiaramente non si vuole né insegnare né educare. Si vuole piuttosto punire la protesta e l’espressione del proprio dissenso facendo di pochi un esempio per intimidire tutti, tutto dietro la già vista retorica reazionaria della "maggioranza silenziosa", che secondo il Preside avrebbe voluto andare a lezione.
Sì, abbiamo lasciato la scuola per quattro giorni senza latino e greco e Dante e Ariosto. In quei quattro giorni abbiamo discusso tra noi, mettendo in dubbio la realtà che ci circonda, imparando a solidarizzare per agire nel concreto. L’abbiamo fatto perché la democrazia non sta nel crudo volere della maggioranza, ma anche nella possibilità di contestarla. Chiediamo quindi scusa se Cicerone per qualche giorno non ha potuto parlare nelle nostre aule, ma il nostro agire ci è sembrato più importante ed urgente, perché sentiamo di dover prendere in mano il nostro futuro.
Con questa lettera intendiamo rivolgerci a tutti i cittadini e i sinceri democratici che provano come noi disappunto ed indignazione per le cinque denunce e desiderano aderire, firmando questo appello, ad una richiesta alla scuola di ritirare le sanzioni disciplinari proposte dal collegio docenti.
Grazie dell'attenzione
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSewbfd067xw4p-pYp4tIajpCI3c2G-mFt9rM92Qgg3HVw_5zQ/viewform?pli=1&pli=1
Appello alla cittadinanza per chiedere il ritiro delle sanzioni disciplinari comminate contro gli studenti occupanti del Liceo Minghetti
Siamo gli studenti del Liceo Minghetti che martedì 18 Marzo hanno deciso di occupare la propria scuola per esprimere il nostro dissenso al riarmo europeo, al DDL sicurezza 1660, alla riforma della scuola Valditara e alle complicità del nostro governo con la pulizia etnica in corso contro il popolo Palestinese, in particolare in questo difficile momento dopo la rottura della tregua operata da Israele.
Queste questioni incombono sul nostro futuro come una spada di Damocle e abbiamo sentito la necessità, ma anche il dovere, di far sentire la nostra voce. È proprio la nostra scuola che ci ha fornito gli strumenti di riflessione e critica della realtà che ci hanno spinto a mettere in discussione il nostro presente: strumenti come la Filosofia, la Storia e la grande letteratura del passato. Ma in una scuola che ci insegna a interrogare e contestare, con impegno e coraggio, il mondo che ci circonda, il nostro gesto ha incontrato un atteggiamento opposto.
Già nei giorni precedenti, mentre girava la voce di una possibile occupazione, il Preside aveva minacciato conseguenze legali per chi vi avesse preso parte e, a occupazione cominciata, invece di fare denuncia contro ignoti come da prassi consolidata per le occupazioni ha deciso di denunciare arbitrariamente pochi di noi (ancora ignoti) come responsabili dell’atto. Questa settimana inoltre il collegio docenti si è espresso a favore di sospensioni e 6 in condotta a una dozzina di studenti, nonostante nessuno fuorché il preside sia a conoscenza di chi siano questi “colpevoli” o secondo quale criterio siano stati individuati.
Questa reazione ci ha profondamente delusi: con questo gesto chiaramente non si vuole né insegnare né educare. Si vuole piuttosto punire la protesta e l’espressione del proprio dissenso facendo di pochi un esempio per intimidire tutti, tutto dietro la già vista retorica reazionaria della "maggioranza silenziosa", che secondo il Preside avrebbe voluto andare a lezione.
Sì, abbiamo lasciato la scuola per quattro giorni senza latino e greco e Dante e Ariosto. In quei quattro giorni abbiamo discusso tra noi, mettendo in dubbio la realtà che ci circonda, imparando a solidarizzare per agire nel concreto. L’abbiamo fatto perché la democrazia non sta nel crudo volere della maggioranza, ma anche nella possibilità di contestarla. Chiediamo quindi scusa se Cicerone per qualche giorno non ha potuto parlare nelle nostre aule, ma il nostro agire ci è sembrato più importante ed urgente, perché sentiamo di dover prendere in mano il nostro futuro.
Con questa lettera intendiamo rivolgerci a tutti i cittadini e i sinceri democratici che provano come noi disappunto ed indignazione per le cinque denunce e desiderano aderire, firmando questo appello, ad una richiesta alla scuola di ritirare le sanzioni disciplinari proposte dal collegio docenti.
Grazie dell'attenzione
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSewbfd067xw4p-pYp4tIajpCI3c2G-mFt9rM92Qgg3HVw_5zQ/viewform?pli=1&pli=1
27.03.202519:59
Coordinamento Paradiso - questa la volontà del popolo
Bologna - Un recente sondaggio Nomisma, condotto fra 5000 cittadini maschi dai 18 ai 45 anni residenti in diverse città della Penisola, ha rivelato che l'88% degli intervistati farebbe di tutto per non farsi arruolare. Scapperebbe in un altro paese, si nasconderebbe, scenderebbe in piazza a protestare e, addirittura, sarebbe disposto ad opporsi con qualsiasi mezzo se venisse fermato e condotto in centri di reclutamento.
La fotografia che ne esce è quella di cittadini che si oppongono fermamente alla guerra e alle politiche di riarmo annunciate dalla Commissione europea.
27-3-2025
Bologna - Un recente sondaggio Nomisma, condotto fra 5000 cittadini maschi dai 18 ai 45 anni residenti in diverse città della Penisola, ha rivelato che l'88% degli intervistati farebbe di tutto per non farsi arruolare. Scapperebbe in un altro paese, si nasconderebbe, scenderebbe in piazza a protestare e, addirittura, sarebbe disposto ad opporsi con qualsiasi mezzo se venisse fermato e condotto in centri di reclutamento.
La fotografia che ne esce è quella di cittadini che si oppongono fermamente alla guerra e alle politiche di riarmo annunciate dalla Commissione europea.
27-3-2025


06.04.202518:27
Dissentire si può! Dissentire si deve! Bologna, 6 aprile 2025 ai margini della piazza cosiddetta europeista, in realtà russofoba e guerrafondaia.
05.04.202508:01
A Bologna domenica 6 aprile sarà una giornata di mobilitazione cittadina, che avrà inizio con il pranzo di autofinanziamento presso "Villa Paradiso", continuerà con la manifestazione in Piazza San Francesco in contraltare al raduno dei guerrafondai guidato dal Sindaco-Podestà e si concluderà con la presentazione del libro di Giuliano Marrucci "Il mito del dollaro". Chi non viene è Matteo Lepore!


03.04.202510:47
Riceviamo e volentieri pubblichiamo ATTENZIONE, INIZIATIVA POSTICIPATA ALLE ORE 19:00
Il dollaro come strumento dell'unipolarismo USA sta affrontando un declino forse irreversibile e le conseguenze di questo processo sono ormai evidenti. Oggi più che mai è necessario acquisire maggiore consapevolezza di questi fenomeni.
Discutiamone con Giuliano Marrucci, autore insieme a Vadim Bottoni de "Il Mito del Dollaro", con il quale cercheremo di comprendere quali sono i legami che uniscono la guerra con il declino delle economie occidentali, de-dollarizzazione e modello multipolare portato avanti dai paesi BRICS.
Se vuoi partecipare all'evento, segui il link sottostante e compila il form!
C O M P I L A I L F O R M !!!
Il dollaro come strumento dell'unipolarismo USA sta affrontando un declino forse irreversibile e le conseguenze di questo processo sono ormai evidenti. Oggi più che mai è necessario acquisire maggiore consapevolezza di questi fenomeni.
Discutiamone con Giuliano Marrucci, autore insieme a Vadim Bottoni de "Il Mito del Dollaro", con il quale cercheremo di comprendere quali sono i legami che uniscono la guerra con il declino delle economie occidentali, de-dollarizzazione e modello multipolare portato avanti dai paesi BRICS.
Se vuoi partecipare all'evento, segui il link sottostante e compila il form!
C O M P I L A I L F O R M !!!
01.04.202508:14
4-5-6 APRILE 2025: GIORNATE DI MOBILITAZIONE CONTRO LA NATO E LA GUERRA A BOLOGNA
Il 4 aprile 2025 la NATO compie 76 anni, costellati da guerre, operazioni di spionaggio, militarizzazione dei territori, corsa al riarmo, coinvolgimento in stragi di Stato, tutto giustificato dapprima con la “lotta al comunismo” e successivamente in nome dell’esportazione di democrazia e progresso. Per il nostro Paese, 76 anni di NATO hanno significato finora 76 anni di collaborazione con crimini di ogni tipo e l'occupazione del territorio nazionale, con un centinaio di installazioni militari USA/NATO disseminate da nord a sud, accordi tra le università italiane e la NATO medesima nonché con le agenzie ed aziende militari pubbliche e private degli USA e d’Israele.
L'Italia è un retroterra strategico della NATO, principale promotrice della guerra mondiale a cui il nostro Paese partecipa in misura sempre maggiore, impoverendo i lavoratori. Da ultimo, si aggiunge la volontà dell'Unione Europea di avviare un piano di riarmo per 800 miliardi di euro in quattro anni per proseguire la guerra contro la Federazione Russa, sostenendo l'apparato militare dell'Ucraina e prefigurando sinistre ipotesi di interventi diretti in quello scenario bellico.
A Bologna raccogliamo quindi l'appello lanciato dal Coordinamento Nazionale No NATO mobilitandoci nella giornate di venerdì 4 aprile con un presidio davanti al Rettorato dell'Università di Bologna, in Piazza Scaravilli, e sabato 5 in Piazza della Mercanzia, in contemporanea con altre città italiane.
Aderiamo inoltre alla manifestazione "La sicurezza è nel ripudio della guerra" che si svolgerà domenica 6, ritenendo necessario così come è avvenuto a Roma il 15 marzo scorso non solo disertare la "chiamata alle armi" dei sindaci con l'elmetto Lepore e Funaro per un'Europa presuntamente unita, forte e coesa ma anche contribuire ad una mobilitazione unitaria per costruire un percorso politico che dia forza a quel sentimento popolare maggioritario di rifiuto della guerra e di sviluppo della cooperazione pacifica tra popoli sovrani.
Mobilitiamoci per dire NO alla NATO e per lottare contro il governo Meloni esecutore delle politiche di guerra imposte da USA, NATO e UE! coordinamentoNoNatoER@protonmail.com
Il 4 aprile 2025 la NATO compie 76 anni, costellati da guerre, operazioni di spionaggio, militarizzazione dei territori, corsa al riarmo, coinvolgimento in stragi di Stato, tutto giustificato dapprima con la “lotta al comunismo” e successivamente in nome dell’esportazione di democrazia e progresso. Per il nostro Paese, 76 anni di NATO hanno significato finora 76 anni di collaborazione con crimini di ogni tipo e l'occupazione del territorio nazionale, con un centinaio di installazioni militari USA/NATO disseminate da nord a sud, accordi tra le università italiane e la NATO medesima nonché con le agenzie ed aziende militari pubbliche e private degli USA e d’Israele.
L'Italia è un retroterra strategico della NATO, principale promotrice della guerra mondiale a cui il nostro Paese partecipa in misura sempre maggiore, impoverendo i lavoratori. Da ultimo, si aggiunge la volontà dell'Unione Europea di avviare un piano di riarmo per 800 miliardi di euro in quattro anni per proseguire la guerra contro la Federazione Russa, sostenendo l'apparato militare dell'Ucraina e prefigurando sinistre ipotesi di interventi diretti in quello scenario bellico.
A Bologna raccogliamo quindi l'appello lanciato dal Coordinamento Nazionale No NATO mobilitandoci nella giornate di venerdì 4 aprile con un presidio davanti al Rettorato dell'Università di Bologna, in Piazza Scaravilli, e sabato 5 in Piazza della Mercanzia, in contemporanea con altre città italiane.
Aderiamo inoltre alla manifestazione "La sicurezza è nel ripudio della guerra" che si svolgerà domenica 6, ritenendo necessario così come è avvenuto a Roma il 15 marzo scorso non solo disertare la "chiamata alle armi" dei sindaci con l'elmetto Lepore e Funaro per un'Europa presuntamente unita, forte e coesa ma anche contribuire ad una mobilitazione unitaria per costruire un percorso politico che dia forza a quel sentimento popolare maggioritario di rifiuto della guerra e di sviluppo della cooperazione pacifica tra popoli sovrani.
Mobilitiamoci per dire NO alla NATO e per lottare contro il governo Meloni esecutore delle politiche di guerra imposte da USA, NATO e UE! coordinamentoNoNatoER@protonmail.com


06.04.202509:32
23.03.202518:50
Abbiamo conosciuto la sensibilità e curiosita' di Francesco Benozzo ad una serata a Villa Paradiso fatta di suoni d'arpa, sciamanesimo e viaggi di un uomo alla ricerca dell'essenza dell'esistenza. Abbiamo goduto del suo sorriso e dell'uomo alla ricerca di una esistenza felice e condivisa nella semplicita' delle relazioni nelle comunita'. La vita e' una cangiante energia Francesco continuerà ad essere tra noi sempre sulle note di una ballata delle sue arpe.
Hasta luego
Hasta luego
Көбүрөөк функцияларды ачуу үчүн кириңиз.