🚨Quello che è successo ieri a Udine è di una gravità inaudita.
La Costituzione Italiana non è stata modificata da nessuna direttiva europea. La libertà di parola è ancora lì, scolpita nell’articolo 21 della nostra Carta. E nessuno ha il diritto di calpestarla, neppure il QUESTORE di Udine!
Qui sotto riportiamo le parole di Ugo Rossi, organizzatore della proiezione del docufilm "I Bambini del Donbass" svoltasi sabato 5 aprile a Udine, interrotta dall’intervento censorio di agenti in assetto antisommossa.
Come Associazione Vivere o Sopravvivere, vi diciamo una cosa chiara: non ci arrendiamo. Stiamo già preparando la proiezione del documentario a Monfalcone. Nessuna minaccia, nessuna censura ci farà indietreggiare.
Non ci fermeranno. Non ci zittiranno. È una promessa.
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BRUTALE CENSURA DI STATO DEI DOCUFILM DI RUSSIA TODAY IERI A UDINE
Sabato 5 aprile a Udine, durante la manifestazione pace e libertà, è stata compiuta l’ennesima vergogna di stato, che questa volta ha colpito duramente la libertà di pensiero ed espressione sancita dall’art. 21 della costituzione.
Più ci penso e più mi sembra tutto così surreale. Siamo stati circondati da 80 agenti tra celerini, polizia, carabiniere e digos pronti ad intervenire, su ordine del vicario del Prefetto, quindi il Governo, con la forza bruta per sequestrare l’impianto audio e video.
Sinceramente non mi aspettavo che arrivassero a tanto.
Tutto per due video documentari. Ecco la banalità del male, che si sta rendendo sempre più ridicolo ma spietato nelle azioni.
Questa repressione di stato è ancora più grave perché fatta verso persone oneste e pacifiche, che democraticamente vogliono esercitare i propri diritti.
Nonostante tale vergogna, alla fine non sono riusciti a censurare la verità, che gli fa tanto paura, perché i contenuti di questi documentari, sono emersi con i bellissimi interventi fatti in piazza.
Sicuramente tale episodio ci è servito a comprendere maggiormente la gravità e il pericolo di questa deriva autoritaria che sta peggiorando sempre di più negli ultimi anni, quindi sarà ancora più importante non arrenderci e andare avanti con coraggio per cambiare le cose.
Per quanto riguarda le proiezioni dei docufilm sicuramente saranno riproposte in sale private, ma allo stesso tempo valuteremo un ricorso contro le gravissime prescrizioni del Questore di Udine che di fatto violano l’art. 21 creando un precedente gravissimo, certo consapevoli che controllano anche gran parte del sistema giudiziario e non sarà facile avere giustizia.
Concludo ringraziandovi di cuore per la bella e sentita partecipazione.
Ripudio la #guerra, l’#UE e la #censura
Forza e coraggio, uniti possiamo cambiare le cose!
Ugo Rossi - Consigliere Comunale di Trieste e Portavoce Insieme Liberi