19.04.202508:14
Le chiese rupestri di Lalibela, Etiopia
Gli altopiani dell'Etiopia settentrionale ospitano undici chiese suggestive e uniche. Le cosiddette chiese scavate nella roccia di Lalibela sono state scolpite direttamente nella roccia vulcanica durante il Medioevo. Queste strutture uniche rimangono tuttora importanti luoghi di pellegrinaggio.
Il Regno di Etiopia divenne una delle prime nazioni cristiane al mondo quando il re Ezana, della dinastia aksumita, si convertì nella prima metà del IV secolo. Ciò rende il cristianesimo etiope antico quanto quello romano e precede di secoli la conversione della maggior parte delle nazioni europee.
Il re Gebre Mesqel Lalibela (1181-1221 circa) commissionò la costruzione delle chiese rupestri tra il XII e il XIII secolo (la città che prese il suo nome, in precedenza si chiamava Roha). Si narra che Lalibela ebbe un sogno in cui Dio gli disse di costruire una nuova Gerusalemme in Etiopia. Secondo la leggenda, gli angeli lo aiutarono a compiere la sua missione scolpendo per lui tutte le chiese in un solo giorno… continua su DailyArt Magazine.
- L’Elefante nella Stanza -
Gli altopiani dell'Etiopia settentrionale ospitano undici chiese suggestive e uniche. Le cosiddette chiese scavate nella roccia di Lalibela sono state scolpite direttamente nella roccia vulcanica durante il Medioevo. Queste strutture uniche rimangono tuttora importanti luoghi di pellegrinaggio.
Il Regno di Etiopia divenne una delle prime nazioni cristiane al mondo quando il re Ezana, della dinastia aksumita, si convertì nella prima metà del IV secolo. Ciò rende il cristianesimo etiope antico quanto quello romano e precede di secoli la conversione della maggior parte delle nazioni europee.
Il re Gebre Mesqel Lalibela (1181-1221 circa) commissionò la costruzione delle chiese rupestri tra il XII e il XIII secolo (la città che prese il suo nome, in precedenza si chiamava Roha). Si narra che Lalibela ebbe un sogno in cui Dio gli disse di costruire una nuova Gerusalemme in Etiopia. Secondo la leggenda, gli angeli lo aiutarono a compiere la sua missione scolpendo per lui tutte le chiese in un solo giorno… continua su DailyArt Magazine.
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16.04.202507:49
Il carburante “verde” potrebbe contenere olio di palma — WUWT
Anni fa, alcune menti scaltre pensarono che utilizzare l'olio di palma per produrre biodiesel sarebbe stato un bene per il pianeta, in quanto avrebbe evitato le emissioni di anidride carbonica dei combustibili fossili.
Da allora abbiamo conosciuto la catastrofe ambientale che ne è derivata.
Ora la situazione si complica. Presumibilmente l'HVO potrebbe essere prodotto utilizzando l'olio esausto, ma (sorpresa, sorpresa) operatori disonesti [secondo quanto riportato dalla BBC] stanno apparentemente utilizzando l'olio di palma vergine!
Perché qualcuno dovrebbe sorprendersi? Se si crea un mercato sovvenzionato e artificiale per qualcosa, la gente cercherà di imbrogliare.
È successo con i pellet da biomasse ed è successo anche con il mercato delle compensazioni di carbonio.
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Anni fa, alcune menti scaltre pensarono che utilizzare l'olio di palma per produrre biodiesel sarebbe stato un bene per il pianeta, in quanto avrebbe evitato le emissioni di anidride carbonica dei combustibili fossili.
Da allora abbiamo conosciuto la catastrofe ambientale che ne è derivata.
Ora la situazione si complica. Presumibilmente l'HVO potrebbe essere prodotto utilizzando l'olio esausto, ma (sorpresa, sorpresa) operatori disonesti [secondo quanto riportato dalla BBC] stanno apparentemente utilizzando l'olio di palma vergine!
Perché qualcuno dovrebbe sorprendersi? Se si crea un mercato sovvenzionato e artificiale per qualcosa, la gente cercherà di imbrogliare.
È successo con i pellet da biomasse ed è successo anche con il mercato delle compensazioni di carbonio.
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14.04.202507:19
Israele nega a migliaia di cristiani palestinesi l'accesso alla Gerusalemme occupata per la Domenica delle Palme - The Cradle
Il 13 aprile, l'agenzia di stampa WAFA ha riferito che l'accesso a Gerusalemme per le celebrazioni della Domenica delle Palme è stato duramente limitato per i cristiani della Cisgiordania a causa delle misure militari israeliane e delle limitazioni alla libertà di movimento dei palestinesi.
Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia francescana di Terra Santa, ha dichiarato che sono stati concessi solo 6.000 permessi ai cristiani della Cisgiordania, su 50.000 fedeli, per partecipare alle funzioni religiose nella Chiesa del Santo Sepolcro, nella Città Vecchia della Gerusalemme occupata.
Secondo i regolamenti israeliani, i palestinesi - cristiani compresi - devono ottenere permessi approvati dalla sicurezza per accedere ai siti religiosi di Gerusalemme.
A causa del genocidio in corso da parte di Israele nei confronti dei palestinesi di Gaza, le chiese palestinesi hanno cancellato tutti gli eventi festivi, limitando i riti pasquali di quest'anno alle funzioni religiose e alla preghiera.
A Gaza, i membri della comunità cristiana, che conta solo 1.000 persone, si sono riuniti nella Chiesa cattolica della Sacra Famiglia e nella Chiesa greco-ortodossa di San Porfirio.
La funzione si è tenuta poche ore dopo che un attacco aereo israeliano aveva colpito il vicino ospedale battista di Al-Ahli, distruggendo il pronto soccorso e danneggiando altri reparti.
Il 20 ottobre 2023, la Chiesa greco-ortodossa di San Porfirio fu colpita da un raid israeliano che causò la morte di 18 persone, tra cui molti bambini.
La chiesa stava ospitando centinaia di persone quando una bomba israeliana danneggiò gravemente uno dei quattro edifici del complesso, provocando il crollo del soffitto e lasciando decine di persone intrappolate sotto lastre di cemento… articolo integrale qui.
- L’Elefante nella Stanza -
Il 13 aprile, l'agenzia di stampa WAFA ha riferito che l'accesso a Gerusalemme per le celebrazioni della Domenica delle Palme è stato duramente limitato per i cristiani della Cisgiordania a causa delle misure militari israeliane e delle limitazioni alla libertà di movimento dei palestinesi.
Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia francescana di Terra Santa, ha dichiarato che sono stati concessi solo 6.000 permessi ai cristiani della Cisgiordania, su 50.000 fedeli, per partecipare alle funzioni religiose nella Chiesa del Santo Sepolcro, nella Città Vecchia della Gerusalemme occupata.
Secondo i regolamenti israeliani, i palestinesi - cristiani compresi - devono ottenere permessi approvati dalla sicurezza per accedere ai siti religiosi di Gerusalemme.
A causa del genocidio in corso da parte di Israele nei confronti dei palestinesi di Gaza, le chiese palestinesi hanno cancellato tutti gli eventi festivi, limitando i riti pasquali di quest'anno alle funzioni religiose e alla preghiera.
A Gaza, i membri della comunità cristiana, che conta solo 1.000 persone, si sono riuniti nella Chiesa cattolica della Sacra Famiglia e nella Chiesa greco-ortodossa di San Porfirio.
La funzione si è tenuta poche ore dopo che un attacco aereo israeliano aveva colpito il vicino ospedale battista di Al-Ahli, distruggendo il pronto soccorso e danneggiando altri reparti.
Il 20 ottobre 2023, la Chiesa greco-ortodossa di San Porfirio fu colpita da un raid israeliano che causò la morte di 18 persone, tra cui molti bambini.
La chiesa stava ospitando centinaia di persone quando una bomba israeliana danneggiò gravemente uno dei quattro edifici del complesso, provocando il crollo del soffitto e lasciando decine di persone intrappolate sotto lastre di cemento… articolo integrale qui.
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02.04.202508:39
Fenomenologia del trumpismo
Comprendere le radici culturali e ideologiche del rinnovato fenomeno trumpista appare fondamentale per intuire quelle che saranno le traiettorie geopolitiche della nuova amministrazione statunitense.
L'autore: Daniele Perra
L'articolo completo: https://telegra.ph/Fenomenologia-del-trumpismo-03-31
Comprendere le radici culturali e ideologiche del rinnovato fenomeno trumpista appare fondamentale per intuire quelle che saranno le traiettorie geopolitiche della nuova amministrazione statunitense.
L'autore: Daniele Perra
L'articolo completo: https://telegra.ph/Fenomenologia-del-trumpismo-03-31


28.03.202510:29
Prima della Biblioteca di Alessandria d’Egitto c'era quella di Assurbanipal, un re assiro che raccolse le conoscenze dell'antica Mesopotamia sotto un unico tetto. Questa incredibile biblioteca fu dimenticata per millenni e rimane in gran parte sconosciuta ancora oggi. Eppure, conteneva una grande quantità di testi che influenzarono tutto il mondo antico, lasciando in eredità alla modernità un patrimonio che raramente viene riconosciuto. Quando fu scoperta nel XIX secolo, la Biblioteca di Assurbanipal rivelò un antico impero assiro fino ad allora conosciuto solo attraverso il mito. Assurbanipal allestì la sua biblioteca a Ninive nel VII secolo a.C.. Oggi conosciuta come Mosul, Iraq, Ninive era allora la città più splendida - e più grande - della Mesopotamia e sede dell'impero neo-assiro che si estendeva dalla Turchia a ovest all'Iran a est.
Nell’immagine: Stele di Assurbanipal iscritta in cuneiforme che commemora i suoi lavori di restauro del Tempio di Marduk. British Museum.
- L’Elefante nella Stanza -
Nell’immagine: Stele di Assurbanipal iscritta in cuneiforme che commemora i suoi lavori di restauro del Tempio di Marduk. British Museum.
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26.03.202513:33
L'Azerbaigian è già amico di Israele. Perché questa spinta alla “normalizzazione”? — Responsible Statecraft
Sembra un'altra campagna di pressione contro l'Iran
Con una serie di messaggi contrastanti da parte del Presidente Donald Trump sull'Iran - da un lato ripristinando la campagna di “massima pressione” e minacciando azioni militari, dall'altro manifestando il desiderio di negoziare - le voci contrarie alla diplomazia stanno facendo gli straordinari per trovare nuovi modi per costringere Stati Uniti e Iran a una perenne inimicizia.
Nelle ultime settimane si è assistito a una campagna crescente, sia negli Stati Uniti che in Israele, per integrare l'Azerbaigian, il vicino settentrionale dell'Iran, negli Accordi di Abramo - la serie di “accordi di normalizzazione” del 2020 tra Israele e alcuni Stati arabi, tra cui gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein e il Marocco. Il principale think tank israeliano Begin-Sadat Center ha sostenuto che Baku sarebbe un'aggiunta perfetta al club. Anche alcuni influenti rabbini, tra cui il fondatore del Simon Wiesenthal Center di Los Angeles, Marvin Hier, e il rabbino senior del Consiglio ebraico degli Emirati (JCE), Eli Abadi (che si dà il caso sia uno stretto collaboratore del genero di Trump, Jared Kushner, a sua volta determinante nel redigere la prima versione degli Accordi di Abramo), hanno inviato una lettera a Trump per promuovere l'inclusione di Baku. Il Wall Street Journal e Forbes hanno amplificato questi messaggi nelle loro pagine di opinioni.
A prima vista, questo attivismo può sembrare sconcertante. L'Azerbaigian, a tutti gli effetti, è già uno stretto alleato di Israele - in misura molto maggiore di qualsiasi altro firmatario arabo degli Accordi di Abramo.
Quando, all'inizio degli anni '90, Israele ha definito l'Iran come la sua principale minaccia, ha cercato legami con l'Azerbaigian per contrastarlo. Baku ha tratto grandi benefici da questa relazione: Israele ha giocato un ruolo fondamentale nella vittoria dell'Azerbaigian nei conflitti per la contesa regione [a maggioranza armena] del Nagorno-Karabakh nel 2020 e nel 2023. Secondo l'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, Israele ha rappresentato fino al 70% delle importazioni di armamenti moderni dell'Azerbaigian. L'Azerbaigian, a sua volta, è il principale fornitore di petrolio di Israele, con una quota fino al 40% del totale delle importazioni di petrolio. Baku non ha mai sospeso le spedizioni di petrolio durante la guerra di Israele a Gaza dopo il 7 ottobre 2023. In un segno di ulteriore rafforzamento dei legami, la compagnia petrolifera statale dell'Azerbaigian SOCAR ha recentemente acquisito una partecipazione del 10% nel giacimento di gas offshore “Tamar” di Israele… continua qui.
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Sembra un'altra campagna di pressione contro l'Iran
Con una serie di messaggi contrastanti da parte del Presidente Donald Trump sull'Iran - da un lato ripristinando la campagna di “massima pressione” e minacciando azioni militari, dall'altro manifestando il desiderio di negoziare - le voci contrarie alla diplomazia stanno facendo gli straordinari per trovare nuovi modi per costringere Stati Uniti e Iran a una perenne inimicizia.
Nelle ultime settimane si è assistito a una campagna crescente, sia negli Stati Uniti che in Israele, per integrare l'Azerbaigian, il vicino settentrionale dell'Iran, negli Accordi di Abramo - la serie di “accordi di normalizzazione” del 2020 tra Israele e alcuni Stati arabi, tra cui gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein e il Marocco. Il principale think tank israeliano Begin-Sadat Center ha sostenuto che Baku sarebbe un'aggiunta perfetta al club. Anche alcuni influenti rabbini, tra cui il fondatore del Simon Wiesenthal Center di Los Angeles, Marvin Hier, e il rabbino senior del Consiglio ebraico degli Emirati (JCE), Eli Abadi (che si dà il caso sia uno stretto collaboratore del genero di Trump, Jared Kushner, a sua volta determinante nel redigere la prima versione degli Accordi di Abramo), hanno inviato una lettera a Trump per promuovere l'inclusione di Baku. Il Wall Street Journal e Forbes hanno amplificato questi messaggi nelle loro pagine di opinioni.
A prima vista, questo attivismo può sembrare sconcertante. L'Azerbaigian, a tutti gli effetti, è già uno stretto alleato di Israele - in misura molto maggiore di qualsiasi altro firmatario arabo degli Accordi di Abramo.
Quando, all'inizio degli anni '90, Israele ha definito l'Iran come la sua principale minaccia, ha cercato legami con l'Azerbaigian per contrastarlo. Baku ha tratto grandi benefici da questa relazione: Israele ha giocato un ruolo fondamentale nella vittoria dell'Azerbaigian nei conflitti per la contesa regione [a maggioranza armena] del Nagorno-Karabakh nel 2020 e nel 2023. Secondo l'Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, Israele ha rappresentato fino al 70% delle importazioni di armamenti moderni dell'Azerbaigian. L'Azerbaigian, a sua volta, è il principale fornitore di petrolio di Israele, con una quota fino al 40% del totale delle importazioni di petrolio. Baku non ha mai sospeso le spedizioni di petrolio durante la guerra di Israele a Gaza dopo il 7 ottobre 2023. In un segno di ulteriore rafforzamento dei legami, la compagnia petrolifera statale dell'Azerbaigian SOCAR ha recentemente acquisito una partecipazione del 10% nel giacimento di gas offshore “Tamar” di Israele… continua qui.
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18.04.202512:52
DOOMSCROLLING: IL ‘CATTIVO INFINITO’
Il termine inglese doomscrolling, che nasce dall’unione di doom − parola che denota l’oscurità e il male e che significa ‘sorte avversa, sventura’ ma anche ‘condanna’ – e di scrolling ('scorrimento', dal verbo to scroll), descrive l’azione di scorrere compulsivamente le pagine di un sito web o la bacheca di un social network, alla ricerca di cattive notizie.
Si ritiene che il termine doomscrolling sia stato utilizzato per la prima volta su Twitter (oggi X) nel 2018, per poi guadagnare popolarità nel 2020.
Esiste una ragione per la quale i canali di informazione offrono un flusso infinito di notizie negative: le persone ne sono naturalmente attratte, mentre mostrano una minore attenzione per quelle positive o neutre - tendenza già nota e studiata in ambito sociologico.
Tale tendenza viene abilmente sfruttata dai principali mezzi di informazione di massa, nonché da coloro che si autoproclamano contro-informatori. La paura vende. In tale contesto, il catastrofismo, l'allarmismo e il pessimismo si configurano come strumenti narrativi per raccontare l'attualità.
Sebbene l'impulso a cercare cattive notizie sia profondamente radicato, possiamo fare in modo che non ci domini.
- L’Elefante nella Stanza -
Il termine inglese doomscrolling, che nasce dall’unione di doom − parola che denota l’oscurità e il male e che significa ‘sorte avversa, sventura’ ma anche ‘condanna’ – e di scrolling ('scorrimento', dal verbo to scroll), descrive l’azione di scorrere compulsivamente le pagine di un sito web o la bacheca di un social network, alla ricerca di cattive notizie.
Si ritiene che il termine doomscrolling sia stato utilizzato per la prima volta su Twitter (oggi X) nel 2018, per poi guadagnare popolarità nel 2020.
Esiste una ragione per la quale i canali di informazione offrono un flusso infinito di notizie negative: le persone ne sono naturalmente attratte, mentre mostrano una minore attenzione per quelle positive o neutre - tendenza già nota e studiata in ambito sociologico.
Tale tendenza viene abilmente sfruttata dai principali mezzi di informazione di massa, nonché da coloro che si autoproclamano contro-informatori. La paura vende. In tale contesto, il catastrofismo, l'allarmismo e il pessimismo si configurano come strumenti narrativi per raccontare l'attualità.
Sebbene l'impulso a cercare cattive notizie sia profondamente radicato, possiamo fare in modo che non ci domini.
Il doomscrolling alimenta l'illusione di rimanere informati, mentre in realtà ci lascia spesso svuotati e disconnessi. Ma non siamo impotenti di fronte a questa equazione. Riconoscendo le trappole psicologiche che ci fanno scorrere le notizie, possiamo fare un passo indietro, prendere il controllo e impegnarci nel mondo alle nostre condizioni, non come consumatori passivi di angoscia, ma come partecipanti attivi a una vita che merita la nostra piena presenza.[Doomscrolling. The Psychology Behind Our Obsession with Bad News, RJ Starr].
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15.04.202510:01
Inviato di Trump: “Putin è aperto a un accordo di ‘pace permanente’ con l'Ucraina”
Nonostante i ripetuti colloqui, Trump non è riuscito a ottenere concessioni da parte del Cremlino su un cessate il fuoco, anche in seguito all'incontro del suo inviato con Putin a San Pietroburgo venerdì, il terzo dal suo ritorno alla Casa Bianca.
TRT GLOBAL — L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che il leader russo Vladimir Putin si è mostrato aperto a un accordo di "pace permanente" con l'Ucraina, a seguito di colloqui volti a porre fine alla guerra che dura da oltre tre anni… continua qui.
Ma a frenare i possibili entusiasmi, ci ha pensato Sergej Lavrov, il ministro degli Esteri russo, in un’intervista al quotidiano Kommersant: “Non è facile concordare gli elementi chiave di un accordo. Sono in fase di discussione”.
- L’Elefante nella Stanza -
Nonostante i ripetuti colloqui, Trump non è riuscito a ottenere concessioni da parte del Cremlino su un cessate il fuoco, anche in seguito all'incontro del suo inviato con Putin a San Pietroburgo venerdì, il terzo dal suo ritorno alla Casa Bianca.
TRT GLOBAL — L'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che il leader russo Vladimir Putin si è mostrato aperto a un accordo di "pace permanente" con l'Ucraina, a seguito di colloqui volti a porre fine alla guerra che dura da oltre tre anni… continua qui.
Ma a frenare i possibili entusiasmi, ci ha pensato Sergej Lavrov, il ministro degli Esteri russo, in un’intervista al quotidiano Kommersant: “Non è facile concordare gli elementi chiave di un accordo. Sono in fase di discussione”.
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12.04.202506:58
L'interesse nazionale italiano
Stefano Vernole
Puntata dedicata alle storiche aspirazioni e alla visione geostrategica del nostro Paese, a partire dalla nascita dello Stato unitario.
Le prime imprese coloniali e la vocazione anti-inglese - La proiezione marittima e mediterranea durante il fascismo - Ernesto Massi e la geopolitica italiana - Mattei e la lotta al neocolonialismo - La vocazione internazionalista dell'Italia durante la "Prima Repubblica" - Le sfide future.
https://www.youtube.com/watch?v=NU7jX6nlkMA
Nella puntata precedente:
▪️Cos'è l'Intelligence economica
Stefano Vernole
Puntata dedicata alle storiche aspirazioni e alla visione geostrategica del nostro Paese, a partire dalla nascita dello Stato unitario.
Le prime imprese coloniali e la vocazione anti-inglese - La proiezione marittima e mediterranea durante il fascismo - Ernesto Massi e la geopolitica italiana - Mattei e la lotta al neocolonialismo - La vocazione internazionalista dell'Italia durante la "Prima Repubblica" - Le sfide future.
https://www.youtube.com/watch?v=NU7jX6nlkMA
Nella puntata precedente:
▪️Cos'è l'Intelligence economica
01.04.202507:12
Il piano di espulsione israeliano ricorda la pulizia etnica coloniale dal Madagascar all'America — Middle East Eye
La settimana scorsa, il gabinetto israeliano ha approvato l'istituzione di “un organismo per gestire la migrazione volontaria [dei palestinesi] da Gaza”.
Offer Cassif, membro della Knesset, il parlamento israeliano, ha paragonato il nuovo comitato di espulsione israeliano all'“Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica” nazista, istituito nell'agosto del 1938 per incoraggiare l'emigrazione “volontaria” degli ebrei dalla Germania nazista e dall'Austria.
Cassif ha postato su X una foto di ebrei tedeschi in fila davanti all'ufficio di emigrazione di Berlino nel 1938.
In risposta, il deputato Almog Cohen del partito kahanista di estrema destra Otzma Yehudit (Potere Ebraico) ha presentato un reclamo al Comitato etico della Knesset, definendo Cassif un “sostenitore del terrorismo” e denunciando “il suo vile e vergognoso paragone del programma di emigrazione volontaria per i residenti di Gaza all'emigrazione volontaria degli ebrei dalla Germania nazista”.
Il primo “Comitato per il trasferimento della popolazione” sionista venne creato nel novembre 1937 a seguito del rapporto della Commissione Peel del governo britannico, che raccomandava l'espulsione di quasi 250.000 palestinesi dall'area designata come futuro Stato ebraico in Palestina.
In particolare, questo comitato fu pionieristico in tal senso, in quanto precedette di 10 mesi l’”Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica” nazista.
L'Agenzia Ebraica istituì un secondo “Comitato per il trasferimento della popolazione” nel 1941 e un terzo durante la conquista sionista della Palestina nel maggio 1948.
Tra il dicembre 1947 e il gennaio 1949, sulla base di questi piani furono espulsi più di 750.000 palestinesi… articolo completo qui.
- L’Elefante nella Stanza -
La settimana scorsa, il gabinetto israeliano ha approvato l'istituzione di “un organismo per gestire la migrazione volontaria [dei palestinesi] da Gaza”.
Offer Cassif, membro della Knesset, il parlamento israeliano, ha paragonato il nuovo comitato di espulsione israeliano all'“Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica” nazista, istituito nell'agosto del 1938 per incoraggiare l'emigrazione “volontaria” degli ebrei dalla Germania nazista e dall'Austria.
Cassif ha postato su X una foto di ebrei tedeschi in fila davanti all'ufficio di emigrazione di Berlino nel 1938.
In risposta, il deputato Almog Cohen del partito kahanista di estrema destra Otzma Yehudit (Potere Ebraico) ha presentato un reclamo al Comitato etico della Knesset, definendo Cassif un “sostenitore del terrorismo” e denunciando “il suo vile e vergognoso paragone del programma di emigrazione volontaria per i residenti di Gaza all'emigrazione volontaria degli ebrei dalla Germania nazista”.
Il primo “Comitato per il trasferimento della popolazione” sionista venne creato nel novembre 1937 a seguito del rapporto della Commissione Peel del governo britannico, che raccomandava l'espulsione di quasi 250.000 palestinesi dall'area designata come futuro Stato ebraico in Palestina.
In particolare, questo comitato fu pionieristico in tal senso, in quanto precedette di 10 mesi l’”Ufficio centrale per l'emigrazione ebraica” nazista.
L'Agenzia Ebraica istituì un secondo “Comitato per il trasferimento della popolazione” nel 1941 e un terzo durante la conquista sionista della Palestina nel maggio 1948.
Tra il dicembre 1947 e il gennaio 1949, sulla base di questi piani furono espulsi più di 750.000 palestinesi… articolo completo qui.
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28.03.202509:23
🇲🇲🇹🇭 Un potente terremoto colpisce Myanmar e Thailandia: Cosa sappiamo finora
Il terremoto ha colpito 33 km a sud-ovest di Mandalay, una città con una popolazione di circa 1,2 milioni di abitanti.
La magnitudo è stata registrata a 7,9 dalla China Earthquake Administration e a 7,7 dal Centro Sismologico Europeo-Mediterraneo. La scossa è stata avvertita in Cina, Thailandia e Vietnam.
Un secondo terremoto, di magnitudo 6,4, ha colpito il Myanmar 12 minuti dopo.
Un ponte sul fiume Irrawaddy, lungo più di 1 km, è crollato.
Lo storico Palazzo di Mandalay è stato parzialmente distrutto.
A Bangkok, un edificio è crollato. Almeno 43 lavoratori sono intrappolati sotto le macerie.
Molti feriti sono stati trasportati negli ospedali della capitale del Myanmar.
Il Primo Ministro thailandese ha dichiarato lo stato di emergenza a Bangkok.
Il terremoto ha colpito 33 km a sud-ovest di Mandalay, una città con una popolazione di circa 1,2 milioni di abitanti.
La magnitudo è stata registrata a 7,9 dalla China Earthquake Administration e a 7,7 dal Centro Sismologico Europeo-Mediterraneo. La scossa è stata avvertita in Cina, Thailandia e Vietnam.
Un secondo terremoto, di magnitudo 6,4, ha colpito il Myanmar 12 minuti dopo.
Un ponte sul fiume Irrawaddy, lungo più di 1 km, è crollato.
Lo storico Palazzo di Mandalay è stato parzialmente distrutto.
A Bangkok, un edificio è crollato. Almeno 43 lavoratori sono intrappolati sotto le macerie.
Molti feriti sono stati trasportati negli ospedali della capitale del Myanmar.
Il Primo Ministro thailandese ha dichiarato lo stato di emergenza a Bangkok.
25.03.202508:19
Geoeconomia nel XXI secolo
Stefano Vernole
In questo video incontriamo alcuni concetti portanti della geo-economia, come "regioni geoeconomiche", interdipendenza negli scambi internazionali, e le catene di approvvigionamento. Inoltre, i principali paradigmi geoeconomici: interdipendenza simmetrica e asimmetrica - regionalismo economico - sovranità - rapporti di forza e dipendenza - globalismo liberale - nazionalismo economico - realismo politico - "paradosso di Tucidide".
https://www.youtube.com/watch?v=_aqPIRJ0H_s
Nella puntata precedente:
▪️L'amicizia Russia-Cina
Stefano Vernole
In questo video incontriamo alcuni concetti portanti della geo-economia, come "regioni geoeconomiche", interdipendenza negli scambi internazionali, e le catene di approvvigionamento. Inoltre, i principali paradigmi geoeconomici: interdipendenza simmetrica e asimmetrica - regionalismo economico - sovranità - rapporti di forza e dipendenza - globalismo liberale - nazionalismo economico - realismo politico - "paradosso di Tucidide".
https://www.youtube.com/watch?v=_aqPIRJ0H_s
Nella puntata precedente:
▪️L'amicizia Russia-Cina
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Il Veritiero

17.04.202510:01
Haaretz: per Israele Gaza è come il Vietnam
https://it.insideover.com/politica/haaretz-gaza-come-il-vietnam.html
https://it.insideover.com/politica/haaretz-gaza-come-il-vietnam.html
11.04.202509:52
Il mondo post-verità di Chaucer
Se pensate che il neologismo “post-verità” descriva un fenomeno recente, ripensateci. Geoffrey Chaucer identificò il problema alla fine del XIV secolo.
[…] Alla fine del XIV secolo, Geoffrey Chaucer scrisse in modo incisivo su questo tema nel suo poema La Casa della Fama. Questo poema descrive una visione onirica in cui Chaucer (trasportato da un'aquila curiosamente loquace) viene portato in cielo, in un castello che si trova a metà strada tra il cielo e la terra. Questa è la Casa della Fama, dove tutte le parole pronunciate nel mondo, parlate o scritte, trovano la loro meta.
Il fragore di milioni di parole pronunciate si diffonde intorno al castello come lo sciabordio del mare. La Fama è la forza che decide il loro destino: ha molte orecchie, occhi e lingue, e siede a giudicare le parole e le storie che arrivano al suo palazzo. Il sognatore la osserva pronunciare le sue sentenze, che sono ingiuste e apparentemente casuali. Decide che alcune storie vere devono essere dimenticate e quelle false salvaguardate; alcune brave persone devono essere ricordate ma altre sono condannate all'oblio, mentre agli indegni è concessa gloria eterna.
[…] In questa dimora circolano notizie su ogni argomento immaginabile e, passando di bocca in bocca, si arricchiscono di nuovi particolari, diventando rapidamente un amalgama inseparabile di falso e di vero. Si diffondono come il fuoco “da una scintilla scaturita erroneamente / finché un’intera città è andata in fumo”.
In un momento particolarmente vivido, Chaucer descrive una storia falsa che lotta con una vera per fuggire da una finestra, ognuna delle quali grida “voglio uscire io per prima!”. Si accordano per girare il mondo come fratelli giurati, talmente uniti che nessuno sarà mai in grado di separare la verità dalla menzogna. Queste notizie vengono poi portate in giro da viaggiatori, marinai e pellegrini, personaggi che, nella società medievale, sono noti per essere più interessati a una buona storia che ai fatti… articolo completo qui.
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Se pensate che il neologismo “post-verità” descriva un fenomeno recente, ripensateci. Geoffrey Chaucer identificò il problema alla fine del XIV secolo.
[…] Alla fine del XIV secolo, Geoffrey Chaucer scrisse in modo incisivo su questo tema nel suo poema La Casa della Fama. Questo poema descrive una visione onirica in cui Chaucer (trasportato da un'aquila curiosamente loquace) viene portato in cielo, in un castello che si trova a metà strada tra il cielo e la terra. Questa è la Casa della Fama, dove tutte le parole pronunciate nel mondo, parlate o scritte, trovano la loro meta.
Il fragore di milioni di parole pronunciate si diffonde intorno al castello come lo sciabordio del mare. La Fama è la forza che decide il loro destino: ha molte orecchie, occhi e lingue, e siede a giudicare le parole e le storie che arrivano al suo palazzo. Il sognatore la osserva pronunciare le sue sentenze, che sono ingiuste e apparentemente casuali. Decide che alcune storie vere devono essere dimenticate e quelle false salvaguardate; alcune brave persone devono essere ricordate ma altre sono condannate all'oblio, mentre agli indegni è concessa gloria eterna.
[…] In questa dimora circolano notizie su ogni argomento immaginabile e, passando di bocca in bocca, si arricchiscono di nuovi particolari, diventando rapidamente un amalgama inseparabile di falso e di vero. Si diffondono come il fuoco “da una scintilla scaturita erroneamente / finché un’intera città è andata in fumo”.
In un momento particolarmente vivido, Chaucer descrive una storia falsa che lotta con una vera per fuggire da una finestra, ognuna delle quali grida “voglio uscire io per prima!”. Si accordano per girare il mondo come fratelli giurati, talmente uniti che nessuno sarà mai in grado di separare la verità dalla menzogna. Queste notizie vengono poi portate in giro da viaggiatori, marinai e pellegrini, personaggi che, nella società medievale, sono noti per essere più interessati a una buona storia che ai fatti… articolo completo qui.
- L’Elefante nella Stanza -
31.03.202508:08
Cos'è l'Intelligence economica
Stefano Vernole
Questa puntata è dedicata interamente alla presentazione del concetto di “Intelligence economica”, nato negli '90, e solitamente poco conosciuto in Italia. Vedremo come i settori dell'intelligence classica, della sicurezza nazionale e dello sviluppo economico vengano trattati in Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, come vengano formati e reclutati gli operatori di questi ambiti e che differenze di approccio vi siano fra gli Stati in esame. Scopriremo anche altri esempi della storia contemporanea, in particolare l'approccio all'economia delle intelligence russa e cinese prima della caduta del Muro...
https://www.youtube.com/watch?v=QGKbyOBOAaE
Nella puntata precedente:
▪️Geoeconomia nel XXI secolo
Stefano Vernole
Questa puntata è dedicata interamente alla presentazione del concetto di “Intelligence economica”, nato negli '90, e solitamente poco conosciuto in Italia. Vedremo come i settori dell'intelligence classica, della sicurezza nazionale e dello sviluppo economico vengano trattati in Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti, come vengano formati e reclutati gli operatori di questi ambiti e che differenze di approccio vi siano fra gli Stati in esame. Scopriremo anche altri esempi della storia contemporanea, in particolare l'approccio all'economia delle intelligence russa e cinese prima della caduta del Muro...
https://www.youtube.com/watch?v=QGKbyOBOAaE
Nella puntata precedente:
▪️Geoeconomia nel XXI secolo
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Il Veritiero

27.03.202509:41
Mi soffermo un attimo sull'affermazione di Donald J. Trump che, sostenendo la tesi del suo vice JD Vance, dichiara che gli europei sarebbero dei "parassiti". Prima di tutto mi pare doveroso sottolineare il fatto che tali idee non siano particolarmente originali. Già Kissinger considerava gli europei come alleati deboli e inadeguati, troppo concentrati sullo sviluppo economico (e, di conseguenza, potenziali diretti concorrenti degli USA) e poco responsabili sul piano militare. Questi, anche secondo il vecchio stratega da poco scomparso, avrebbero dovuto spendere di più in armi anche per "armonizzarsi con gli interessi economici e globali degli Stati Uniti". Esattamente ciò che chiede all'UE il presidente USA. Interessante anche il fatto che Washington voglia un'Europa più armata ma, al contempo, priva di sovranità militare, sotto suo diretto controllo per ciò che concerne gli approvvigionamenti energetici, separata dalla Russia (con la quale solo gli USA possono trattare) e totalmente divisa sul piano politico. Con buona pace dei grotteschi "patriots" europei, a Washington (a Trump e Vance stessi) poco interessa che questi raggiungano posizioni di potere in seno alle istituzioni europee; l'importante è che rappresentino una costante spina nel fianco per impedire una reale unità politica (i principali Stati europei devono sempre rimanere reciprocamente ostili - stessa strategia utilizzata in Sud America).
Infine, è curioso il fatto che l'"impero" parassitario per eccellenza (una Nazione, tra l'altro, nata e costruita sullo schiavismo) accusi qualcun altro di essere un parassita, ma questo appartiene al campo della "geopolitica critica" ed allo studio della propaganda come strumento per (ri)affermare precise relazioni di potere. Ad ogni modo, sul tema del parassitismo statunitense, riporto quanto scritto tempo fa in un articolo pubblicato sul sito informatico di "Eurasia. Rivista di studi geopolitici" dal titolo "Modelli geopolitici a confronto".
Buona lettura.
Il teorico cinese Wang Huning è stato uno dei primi a sostenere la tesi secondo la quale per capire la strategia nazionale americana sia necessario in primo luogo capire il modo americano di essere Nazione: ovvero, osservare con attenzione il loro stile di vita prima di dare credito a ciò che appare nelle pubblicazioni geopolitiche dei loro Think Tank.
Huning, durante il suo soggiorno negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni '80 del secolo scorso, giunse alla conclusione che il fondamento dello stile di vita americano è l'idea di ricchezza o prosperità. Tale prosperità (apparente o reale) si mantiene solo attraverso il flusso continuo di capitale internazionale nelle casse statunitensi. E per fare in modo che questo flusso di capitale si mantenga costante si rende necessario che la posizione egemonica del dollaro non venga in alcun modo intaccata. Questa è la reale fonte di potere che, per ora, mantiene gli Stati Uniti forti e prosperi.
Questo, naturalmente, comporta il quesito: come è stato possibile raggiungere tale posizione? La risposta va ricercata nella storia contemporanea. All'inizio della Prima Guerra Mondiale gli Stati Uniti erano uno dei Paesi con il più grande debito al mondo. Al termine del conflitto, invece, gli Stati Uniti erano un Paese creditore sul piano globale. Nel 1917, l'Intesa ricevette da Washington una linea di credito di 2,3 miliardi di dollari. Nel medesimo periodo, la Germania, sconfitta nella Battaglia dello Jutland (1916) e già sottoposta al blocco navale britannico, ottenne poco più di 27 milioni di marchi in aiuti esteri.
Di fatto, gli Stati Uniti sono stati tra i primi ad intendere la guerra esclusivamente come impresa economica nel momento in cui gli Imperi tradizionali europei, ancora convinti che la vittoria sarebbe stata determinata solo ed esclusivamente dalla forza degli eserciti sul campo (cosa possibile solo in caso di guerra lampo), erano ormai divenuti incompatibili con la base economica del capitalismo.
- Segue -
Infine, è curioso il fatto che l'"impero" parassitario per eccellenza (una Nazione, tra l'altro, nata e costruita sullo schiavismo) accusi qualcun altro di essere un parassita, ma questo appartiene al campo della "geopolitica critica" ed allo studio della propaganda come strumento per (ri)affermare precise relazioni di potere. Ad ogni modo, sul tema del parassitismo statunitense, riporto quanto scritto tempo fa in un articolo pubblicato sul sito informatico di "Eurasia. Rivista di studi geopolitici" dal titolo "Modelli geopolitici a confronto".
Buona lettura.
Il teorico cinese Wang Huning è stato uno dei primi a sostenere la tesi secondo la quale per capire la strategia nazionale americana sia necessario in primo luogo capire il modo americano di essere Nazione: ovvero, osservare con attenzione il loro stile di vita prima di dare credito a ciò che appare nelle pubblicazioni geopolitiche dei loro Think Tank.
Huning, durante il suo soggiorno negli Stati Uniti nella seconda metà degli anni '80 del secolo scorso, giunse alla conclusione che il fondamento dello stile di vita americano è l'idea di ricchezza o prosperità. Tale prosperità (apparente o reale) si mantiene solo attraverso il flusso continuo di capitale internazionale nelle casse statunitensi. E per fare in modo che questo flusso di capitale si mantenga costante si rende necessario che la posizione egemonica del dollaro non venga in alcun modo intaccata. Questa è la reale fonte di potere che, per ora, mantiene gli Stati Uniti forti e prosperi.
Questo, naturalmente, comporta il quesito: come è stato possibile raggiungere tale posizione? La risposta va ricercata nella storia contemporanea. All'inizio della Prima Guerra Mondiale gli Stati Uniti erano uno dei Paesi con il più grande debito al mondo. Al termine del conflitto, invece, gli Stati Uniti erano un Paese creditore sul piano globale. Nel 1917, l'Intesa ricevette da Washington una linea di credito di 2,3 miliardi di dollari. Nel medesimo periodo, la Germania, sconfitta nella Battaglia dello Jutland (1916) e già sottoposta al blocco navale britannico, ottenne poco più di 27 milioni di marchi in aiuti esteri.
Di fatto, gli Stati Uniti sono stati tra i primi ad intendere la guerra esclusivamente come impresa economica nel momento in cui gli Imperi tradizionali europei, ancora convinti che la vittoria sarebbe stata determinata solo ed esclusivamente dalla forza degli eserciti sul campo (cosa possibile solo in caso di guerra lampo), erano ormai divenuti incompatibili con la base economica del capitalismo.
- Segue -
24.03.202508:48
Un palazzo vescovile in Bahrain?
Gli scavi sulla costa settentrionale dell'isola di Muharraq hanno identificato il primo edificio paleocristiano mai rinvenuto in Bahrain.
Il Bahrain non è un luogo che molti oggi assocerebbero al cristianesimo: l'Islam è la religione dominante dall'VIII secolo d.C.. Tuttavia, le fonti storiche ci dicono che un ramo del cristianesimo noto come Chiesa nestoriana, o Chiesa d'Oriente, fiorì qui dalla fine del IV all'inizio dell'VIII secolo. Le testimonianze archeologiche, però, sono rimaste quasi inesistenti, fino ad oggi.
Sotto il tumulo
Al centro di un cimitero musulmano nel villaggio di Samahij, sull'isola di Muharraq, Bahrain, sotto le rovine di una moschea abbandonata nel XVII-XVIII secolo, si trovava un piccolo tumulo che la comunità locale riteneva da tempo nascondesse qualcosa di importante. Hanno quindi concesso agli archeologi il permesso di indagare all'interno dell'area consacrata e gli scavi sono stati condotti tra il 2019 e il 2023. Il lavoro è stato guidato dal professor Timothy Insoll dell'Università di Exeter (Regno Unito) e dal dottor Salman Almahari, direttore generale dell'Authority for Culture and Antiquities del Bahrain, nell'ambito del Early Islamic Bahrain Project, in corso dal 2001 con il sostegno del principe ereditario del Bahrain.
In breve tempo, i sospetti della popolazione locale si sono rivelati fondati. Sotto i resti della moschea, il team ha trovato le prove di una struttura molto più antica e più grande. La struttura presenta otto ambienti, alcuni con funzioni ancora poco chiare, ma diversi spazi contengono indizi sul loro utilizzo tra cui una cucina, un refettorio e un laboratorio. La datazione al radiocarbonio [di elementi organici] e la cronologia delle ceramiche rivelano che la struttura fu utilizzata dalla metà del V alla metà dell'VIII secolo, quando la Chiesa nestoriana era al suo apice in Bahrain… continua su The Past.
- L’Elefante nella Stanza -
Gli scavi sulla costa settentrionale dell'isola di Muharraq hanno identificato il primo edificio paleocristiano mai rinvenuto in Bahrain.
Il Bahrain non è un luogo che molti oggi assocerebbero al cristianesimo: l'Islam è la religione dominante dall'VIII secolo d.C.. Tuttavia, le fonti storiche ci dicono che un ramo del cristianesimo noto come Chiesa nestoriana, o Chiesa d'Oriente, fiorì qui dalla fine del IV all'inizio dell'VIII secolo. Le testimonianze archeologiche, però, sono rimaste quasi inesistenti, fino ad oggi.
Sotto il tumulo
Al centro di un cimitero musulmano nel villaggio di Samahij, sull'isola di Muharraq, Bahrain, sotto le rovine di una moschea abbandonata nel XVII-XVIII secolo, si trovava un piccolo tumulo che la comunità locale riteneva da tempo nascondesse qualcosa di importante. Hanno quindi concesso agli archeologi il permesso di indagare all'interno dell'area consacrata e gli scavi sono stati condotti tra il 2019 e il 2023. Il lavoro è stato guidato dal professor Timothy Insoll dell'Università di Exeter (Regno Unito) e dal dottor Salman Almahari, direttore generale dell'Authority for Culture and Antiquities del Bahrain, nell'ambito del Early Islamic Bahrain Project, in corso dal 2001 con il sostegno del principe ereditario del Bahrain.
In breve tempo, i sospetti della popolazione locale si sono rivelati fondati. Sotto i resti della moschea, il team ha trovato le prove di una struttura molto più antica e più grande. La struttura presenta otto ambienti, alcuni con funzioni ancora poco chiare, ma diversi spazi contengono indizi sul loro utilizzo tra cui una cucina, un refettorio e un laboratorio. La datazione al radiocarbonio [di elementi organici] e la cronologia delle ceramiche rivelano che la struttura fu utilizzata dalla metà del V alla metà dell'VIII secolo, quando la Chiesa nestoriana era al suo apice in Bahrain… continua su The Past.
- L’Elefante nella Stanza -


17.04.202507:20
Recenti scoperte hanno rivelato dettagli sorprendenti sui trattamenti medici durante l'Età del Ferro. Analizzando i resti di un guerriero celtico, sepolto in un grande tumulo nel sito di Heuneburg, nella Germania meridionale, i ricercatori hanno scoperto che l'uomo aveva subito una grave ferita al bacino causata presumibilmente da una freccia. La TAC 3D ha mostrato la presenza di un foro profondo nell'osso ischiatico sinistro vicino alla cavità dell'anca.
I ricercatori ritengono che i medici dell'epoca avessero strumenti specializzati per trattare le ferite: “La guarigione della ferita implica che la punta della freccia è stata rimossa con perizia e che la ferita ha ricevuto un trattamento medico adeguato”, hanno dichiarato. Poiché l'uomo avrebbe impiegato diverse settimane per rimettersi, si ipotizza che facesse parte di una classe sociale privilegiata che gli avrebbe garantito le risorse e il supporto necessari mentre rimaneva a riposo… continua qui.
- L’Elefante nella Stanza -
I ricercatori ritengono che i medici dell'epoca avessero strumenti specializzati per trattare le ferite: “La guarigione della ferita implica che la punta della freccia è stata rimossa con perizia e che la ferita ha ricevuto un trattamento medico adeguato”, hanno dichiarato. Poiché l'uomo avrebbe impiegato diverse settimane per rimettersi, si ipotizza che facesse parte di una classe sociale privilegiata che gli avrebbe garantito le risorse e il supporto necessari mentre rimaneva a riposo… continua qui.
- L’Elefante nella Stanza -
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Il Veritiero

15.04.202506:57
"L'uomo del commercio" è una mappa dettagliata che mette in relazione l'anatomia umana con il sistema di trasporto americano. Pubblicata nel 1889 dalla Land & River Improvement Company di Superior, Wisconsin, la mappa promuove Superior come centro di trasporto e mostra i percorsi di 29 ferrovie attraverso gli Stati Uniti. La mappa del Nord America è sovrapposta a un diagramma del corpo umano. La metafora della mappa rende West Superior "il centro della circolazione cardiaca o del cuore". Le ferrovie diventano le arterie principali. New York è "l'ombelico attraverso il quale si è sviluppato questo uomo di commercio". Le note esplicative concludono: "È un fatto interessante che in nessun'altra parte del mondo conosciuto si possa trovare una simile analogia tra i canali naturali e artificiali del commercio e l'apparato circolatorio e digestivo dell'uomo". L'uso del corpo umano come metafora cartografica risale almeno al XVI secolo, alla mappa antropomorfa dell'Europa come regina nella Cosmografia di Sebastian Münster (1570). Questa mappa potrebbe essere la prima applicazione di questa metafora al Nord America. Il cartografo fu A.F. McKay, che nel 1889 fu per breve tempo direttore del Superior Sentinel. La mappa è stata incisa da R. McNally.
10.04.202512:41
I metalli preziosi nel contesto internazionale: rassegna del 1° trimestre 2025
Dana Lloyd Thomas
In questa rassegna del primo trimestre del 2025, esamineremo la recente impennata dei prezzi dei metalli preziosi che hanno raggiunto i livelli massimi storici nelle principali valute.
Prosegue peraltro il fenomeno dei massicci flussi, di oro ma anche di argento, dalla piazza di New York a quella di Londra; ciò nell’ambito della manipolazione dei prezzi attraverso i derivati.
Facciamo qualche domanda sulla vera consistenza delle riserve auree vantate da varie nazioni. E facciamo anche qualche ipotesi sul collegamento tra questi movimenti nei flussi e nel prezzo dell’oro, e le prospettive per il consolidamento di nuovi sistemi di pagamento in cui l’oro sta tornando ad avere un ruolo, nel contesto della progressiva dedollarizzazione del commercio internazionale.
In conclusione, una nota sul calo improvviso del prezzo dell'argento avvenuto sul mercato dei derivati Comex ad inizio aprile; calo parzialmente rientrato poco tempo dopo.
https://www.youtube.com/watch?v=8FRi0mOfArY
Dana Lloyd Thomas
In questa rassegna del primo trimestre del 2025, esamineremo la recente impennata dei prezzi dei metalli preziosi che hanno raggiunto i livelli massimi storici nelle principali valute.
Prosegue peraltro il fenomeno dei massicci flussi, di oro ma anche di argento, dalla piazza di New York a quella di Londra; ciò nell’ambito della manipolazione dei prezzi attraverso i derivati.
Facciamo qualche domanda sulla vera consistenza delle riserve auree vantate da varie nazioni. E facciamo anche qualche ipotesi sul collegamento tra questi movimenti nei flussi e nel prezzo dell’oro, e le prospettive per il consolidamento di nuovi sistemi di pagamento in cui l’oro sta tornando ad avere un ruolo, nel contesto della progressiva dedollarizzazione del commercio internazionale.
In conclusione, una nota sul calo improvviso del prezzo dell'argento avvenuto sul mercato dei derivati Comex ad inizio aprile; calo parzialmente rientrato poco tempo dopo.
https://www.youtube.com/watch?v=8FRi0mOfArY
29.03.202509:04
Il mito degli elicotteri neri
Umberto Visani
In questa nuova puntata Umberto Visani esamina uno dei temi ricorrenti fra gli avvistamenti "insoliti": quello degli elicotteri neri senza insegne divenuti popolari dagli anni '60. Un tema che occupa una zona di intersezione fra leggenda metropolitana e realtà degli avvistamenti, in cui diverse ipotesi, da quelle ufologiche o parafisiche, a quelle della manipolazione e del controllo sociale, alla sperimentazione di prototipi reali, sembrano coesistere in un continuum...
https://www.youtube.com/watch?v=U-nTyIHEZCU
Umberto Visani
In questa nuova puntata Umberto Visani esamina uno dei temi ricorrenti fra gli avvistamenti "insoliti": quello degli elicotteri neri senza insegne divenuti popolari dagli anni '60. Un tema che occupa una zona di intersezione fra leggenda metropolitana e realtà degli avvistamenti, in cui diverse ipotesi, da quelle ufologiche o parafisiche, a quelle della manipolazione e del controllo sociale, alla sperimentazione di prototipi reali, sembrano coesistere in un continuum...
https://www.youtube.com/watch?v=U-nTyIHEZCU
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Il Veritiero

27.03.202509:41
La Prima Guerra Mondiale, dunque, è stato anche il primo conflitto in cui il flusso di capitale ha avuto un ruolo più importante del flusso di sangue inteso nel senso letterale del termine. Gli stessi Stati Uniti intervennero solo nel momento in cui erano ormai certi che non ci sarebbe stata nessuna sostanziale differenza tra vinti e vincitori (usciti entrambi con le ossa rotte dal conflitto). Questo perché l'obiettivo reale era quello di scalzare la Gran Bretagna dal ruolo di potenza talassocratica egemone sul piano globale. Obiettivo che sarà raggiunto solo a seguito della Seconda Guerra Mondiale e dopo che la stessa Gran Bretagna (grazie a quello che viene forse erroneamente definito come grande politico e stratega, Winston Churchill) contribuirà in modo determinante al suicidio suo e dell'Europa in generale.
Il 15 agosto 1971 è un'altra data fondamentale per la storia contemporanea e, soprattutto, per i fini di questa analisi. Quel giorno, il Presidente Richard Nixon annunciò la chiusura della cosiddetta golden window spezzando il legame tra dollaro e oro e tradendo il sistema creato a Bretton Woods. A partire da quella data, gli Stati Uniti hanno ottenuto il potere teorico di poter stampare dollari a volontà. Non solo, a seguito del conflitto arabo-israeliano del 1973 e di un accordo con l'OPEC, gli Stati Uniti ancorarono il dollaro al commercio globale del petrolio trasformando la loro moneta nell'unica valuta per il regolamento internazionale del traffico petrolifero. Così facendo, hanno imposto al mondo il principio secondo il quale per comprare petrolio servono dollari. Dunque, se un Paese ha bisogno di petrolio, ha bisogno anche dei dollari per poterlo comprare. La globalizzazione economica, in questo senso, è stato l'inevitabile risultato della globalizzazione del dollaro.
In questo senso, gli Stati Uniti, afferma l'ex generale dell'aeronautica dell'Esercito di Liberazione Popolare Qiao Liang, hanno dato vita alla prima civiltà finanziaria trasformando tutte le valute del mondo in accessori del dollaro. A partire dagli anni '70, inoltre, hanno iniziato a delocalizzare le industrie manifatturiere di basso e medio livello nei Paesi in via di sviluppo (favorendone il consumo di ambiente e risorse) tenendo sul proprio territorio solo quelle con un alto valore aggiunto in termini tecnologici. Gli effetti nefasti di tali politiche hanno avuto modo di riflettersi sulla stessa economia americana nel momento in cui la crisi del 2007 ha messo in evidenza la sua natura esclusivamente virtuale a fronte dell'azzeramento del settore produttivo. Una tendenza che sia l'amministrazione Obama che quella Trump hanno cercato (fallendo) di controbilanciare. Di conseguenza, le fortune/sfortune statunitensi ancora per molto tempo si baseranno sulla capacità di Washington di concentrare/convogliare il flusso di capitali internazionali sul suo territorio generando crisi geopolitiche ed eliminando potenziali concorrenti.
In altri termini, gli Stati Uniti hanno dato vita ad un impero vuoto, totalmente parassitario, fondato sulla produzione di dollari mentre il resto del mondo produce la merce che viene scambiata con i dollari. La globalizzazione afferma Qiao Liang non è altro che una moda finanziaria tenuta in ostaggio dal dollaro americano.
Daniele Perra
https://t.me/ilVeritiero
Il 15 agosto 1971 è un'altra data fondamentale per la storia contemporanea e, soprattutto, per i fini di questa analisi. Quel giorno, il Presidente Richard Nixon annunciò la chiusura della cosiddetta golden window spezzando il legame tra dollaro e oro e tradendo il sistema creato a Bretton Woods. A partire da quella data, gli Stati Uniti hanno ottenuto il potere teorico di poter stampare dollari a volontà. Non solo, a seguito del conflitto arabo-israeliano del 1973 e di un accordo con l'OPEC, gli Stati Uniti ancorarono il dollaro al commercio globale del petrolio trasformando la loro moneta nell'unica valuta per il regolamento internazionale del traffico petrolifero. Così facendo, hanno imposto al mondo il principio secondo il quale per comprare petrolio servono dollari. Dunque, se un Paese ha bisogno di petrolio, ha bisogno anche dei dollari per poterlo comprare. La globalizzazione economica, in questo senso, è stato l'inevitabile risultato della globalizzazione del dollaro.
In questo senso, gli Stati Uniti, afferma l'ex generale dell'aeronautica dell'Esercito di Liberazione Popolare Qiao Liang, hanno dato vita alla prima civiltà finanziaria trasformando tutte le valute del mondo in accessori del dollaro. A partire dagli anni '70, inoltre, hanno iniziato a delocalizzare le industrie manifatturiere di basso e medio livello nei Paesi in via di sviluppo (favorendone il consumo di ambiente e risorse) tenendo sul proprio territorio solo quelle con un alto valore aggiunto in termini tecnologici. Gli effetti nefasti di tali politiche hanno avuto modo di riflettersi sulla stessa economia americana nel momento in cui la crisi del 2007 ha messo in evidenza la sua natura esclusivamente virtuale a fronte dell'azzeramento del settore produttivo. Una tendenza che sia l'amministrazione Obama che quella Trump hanno cercato (fallendo) di controbilanciare. Di conseguenza, le fortune/sfortune statunitensi ancora per molto tempo si baseranno sulla capacità di Washington di concentrare/convogliare il flusso di capitali internazionali sul suo territorio generando crisi geopolitiche ed eliminando potenziali concorrenti.
In altri termini, gli Stati Uniti hanno dato vita ad un impero vuoto, totalmente parassitario, fondato sulla produzione di dollari mentre il resto del mondo produce la merce che viene scambiata con i dollari. La globalizzazione afferma Qiao Liang non è altro che una moda finanziaria tenuta in ostaggio dal dollaro americano.
Daniele Perra
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Il Veritiero

22.03.202516:00
Tolkien e i Longobardi, tra mito e leggenda
⚔️ L’articolo esplora alcune radici storiche e mitologiche che hanno ispirato J.R.R. Tolkien nella creazione dei suoi universi letterari, con un focus sulla figura di Sceofa, il leggendario re dei Longobardi che, menzionato nel prologo di Beowulf, giunge fanciullo su una barca alla deriva, diventando per il suo popolo un simbolo di forza e rinascita.
⏩ https://axismundi.blog/2025/03/21/tolkien-e-i-longobardi-tra-mito-e-leggenda/
Nel suo principale romanzo, Il Signore degli anelli, Tolkien attinge a piene mani dalla storia dei Longobardi per raccontare dei celebri cavalieri di Rohan. Nel testo usa la parola longobarda mark per identificare la loro terra, da cui anche l’origine del nome della nostra regione Marche, una parola che significa confine, frontiera, limite, identifica una terra desolata, ampi spazi di brughiera, ben rappresentata nella location neozelandese del film tratto dal libro. Ma la parola marah in alto tedesco antico significa anche cavallo, questa è una radice arcaica condivisa solo dalla lingua celtica e dalla lingua germanica (quella parlata dai barbari per intendersi) che quindi troviamo nell’antico irlandese marc, nel gallese march, nell’antico inglese mearh, nell’antico islandese marr, questi etimi sopravvivono anche nell’italiano nella parola maresciallo (marhshall) e maniscalco (marhskalk) entrambi introdotti nella lingua italiana dal longobardo marh.
⚔️ L’articolo esplora alcune radici storiche e mitologiche che hanno ispirato J.R.R. Tolkien nella creazione dei suoi universi letterari, con un focus sulla figura di Sceofa, il leggendario re dei Longobardi che, menzionato nel prologo di Beowulf, giunge fanciullo su una barca alla deriva, diventando per il suo popolo un simbolo di forza e rinascita.
⏩ https://axismundi.blog/2025/03/21/tolkien-e-i-longobardi-tra-mito-e-leggenda/
Nel suo principale romanzo, Il Signore degli anelli, Tolkien attinge a piene mani dalla storia dei Longobardi per raccontare dei celebri cavalieri di Rohan. Nel testo usa la parola longobarda mark per identificare la loro terra, da cui anche l’origine del nome della nostra regione Marche, una parola che significa confine, frontiera, limite, identifica una terra desolata, ampi spazi di brughiera, ben rappresentata nella location neozelandese del film tratto dal libro. Ma la parola marah in alto tedesco antico significa anche cavallo, questa è una radice arcaica condivisa solo dalla lingua celtica e dalla lingua germanica (quella parlata dai barbari per intendersi) che quindi troviamo nell’antico irlandese marc, nel gallese march, nell’antico inglese mearh, nell’antico islandese marr, questi etimi sopravvivono anche nell’italiano nella parola maresciallo (marhshall) e maniscalco (marhskalk) entrambi introdotti nella lingua italiana dal longobardo marh.
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