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Il Governo mondiale è un concetto alla base del quale vi è un' unica entità politica internazionale, cioè quella di uno "stato" centralizzato in grado di governare su tutti gli Stati del mondo
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Francesca Quibla

26.03.202504:13
Non esistono precedenti storici, non è mai accaduto che si esibissero crimini contro l’umanità con crudele sfrontatezza e vanto.
Siamo la prima generazione nella storia ad assistere ad un genocidio in mondo visione. E a reagire siamo in pochi.
Domandatevi cosa siete diventati se tutto questo non vi suscita alcuna reazione istintiva.
S. Fabbri
Siamo la prima generazione nella storia ad assistere ad un genocidio in mondo visione. E a reagire siamo in pochi.
Domandatevi cosa siete diventati se tutto questo non vi suscita alcuna reazione istintiva.
S. Fabbri
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Palestina e Russia secondo la "convenzione" di Ginevra.



05.04.202516:05
Antonio Tajani si affanna a garantire che il governo Meloni sia europeista. Uno sforzo encomiabile, se non fosse che la realtà racconta altro, o forse no.
Basta rileggere Meloni quando definiva l’UE "una nuova Unione Sovietica" o bollava Bruxelles come "un inganno democratico".
Oggi, per ragioni di sopravvivenza politica e finanziaria, la leader di Fratelli d'Italia si riscopre fervente sostenitrice dell'Unione. Tajani, consapevole dell'imbarazzo, si adopera per cucirle addosso un europeismo su misura, ignorando il passato recente ed appellandosi ad un presente opportunistico.
Il risultato è una narrazione grottesca: da Bruxelles come mostro burocratico a Bruxelles come casa comune. Un capolavoro di trasformismo, utile a rassicurare i mercati e gli alleati, ma incapace di cancellare l’evidente contraddizione tra la propaganda di ieri ed il realismo di oggi.
A rimetterci, ancora una volta, è la credibilità della politica italiana, costretta a travestirsi pur di restare al tavolo dei grandi; dopotutto, è difficile essere presi sul serio quando si arriva al banchetto europeo con il menu sovranista ma si pretende di sedersi tra i commensali europeisti.
📣Seguici su https://t.me/palestina_convenzione_ginevra
Basta rileggere Meloni quando definiva l’UE "una nuova Unione Sovietica" o bollava Bruxelles come "un inganno democratico".
Oggi, per ragioni di sopravvivenza politica e finanziaria, la leader di Fratelli d'Italia si riscopre fervente sostenitrice dell'Unione. Tajani, consapevole dell'imbarazzo, si adopera per cucirle addosso un europeismo su misura, ignorando il passato recente ed appellandosi ad un presente opportunistico.
Il risultato è una narrazione grottesca: da Bruxelles come mostro burocratico a Bruxelles come casa comune. Un capolavoro di trasformismo, utile a rassicurare i mercati e gli alleati, ma incapace di cancellare l’evidente contraddizione tra la propaganda di ieri ed il realismo di oggi.
A rimetterci, ancora una volta, è la credibilità della politica italiana, costretta a travestirsi pur di restare al tavolo dei grandi; dopotutto, è difficile essere presi sul serio quando si arriva al banchetto europeo con il menu sovranista ma si pretende di sedersi tra i commensali europeisti.
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16.04.202508:09
🇨🇳❌🇺🇸✈️ Pechino mette a terra l'Impero: la Cina chiede alle compagnie aeree di sbarazzarsi di Boeing nel mezzo dell'escalation della guerra commerciale
Fonte
In una mossa che scuoterà Wall Street e gli hangar del Complesso militare-industriale, la Cina ha appena ordinato alle sue compagnie aeree di sospendere tutti gli acquisti alla Boeing , riporta Bloomberg: un colpo devastante per il colosso aerospaziale americano, un tempo orgoglioso, e un segnale inequivocabile a Washington:
L'era del ricatto economico è finita.
Ciò avviene dopo che la tempesta tariffaria di Trump ha aumentato le imposte sulle importazioni cinesi al 145% , innescando una serie di ritorsioni da parte di Pechino, tra cui tariffe del 125% sui prodotti statunitensi , divieti di esportazione di minerali e, ora, un distacco strategico dalla Boeing , uno degli ultimi simboli del dominio industriale americano.
Non sottovalutiamolo: la Cina rappresenta fino a un quarto della produzione di Boeing . Le tre principali compagnie aeree cinesi – Air China, China Eastern e China Southern – avrebbero dovuto ricevere 179 jet Boeing nei prossimi due anni. Non si tratta solo di una perdita di mercato. Si tratta di un evento di estinzione del mercato .
Pechino ha ora comunicato alle sue compagnie aeree:
Basta con i Boeing. Basta con i pezzi di ricambio americani. Basta con la dipendenza dai prezzi esorbitanti.
E proprio così, l'illusione di "America First" diventa "Boeing Last".
Anche se Trump si infuria su Truth Social, lamentandosi che la Cina abbia "rinnegato" un importante accordo aeronautico, Pechino è andata avanti. Silenziosa. Fredda. Decisa.
Invece di mettersi in posa, Xi Jinping stringe la mano all'Asia mentre Washington impone dazi come un ubriaco da casinò che raddoppia con fiches scadenti. La Cina sta aiutando le sue compagnie aeree a noleggiare e ad abbandonare gli aerei di fabbricazione statunitense , monopolizzando allo stesso tempo il mercato di minerali essenziali che l'Occidente non può sostituire.
Quindi, cerchiamo di essere chiari:
Non si tratta solo di jet.
Questa è la Cina che dice: il vostro impero si regge sulle nostre richieste. E noi glielo stiamo tagliando.
Mentre gli Stati Uniti stampano dollari e fanno i capricci, Pechino sta rimodellando le rotte commerciali globali, trasformando la Boeing in una reliquia e allineando la maggioranza mondiale dietro un nuovo modello, non di coercizione ma di interesse reciproco.
La domanda non è più: "La Cina reagirà?". La domanda è: per quanto tempo ancora gli Stati Uniti potranno permettersi questa illusione di dominio?
I cieli si sono spostati. L'Oriente è sorto.
Benvenuti nello spazio aereo multipolare.
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Fonte
In una mossa che scuoterà Wall Street e gli hangar del Complesso militare-industriale, la Cina ha appena ordinato alle sue compagnie aeree di sospendere tutti gli acquisti alla Boeing , riporta Bloomberg: un colpo devastante per il colosso aerospaziale americano, un tempo orgoglioso, e un segnale inequivocabile a Washington:
L'era del ricatto economico è finita.
Ciò avviene dopo che la tempesta tariffaria di Trump ha aumentato le imposte sulle importazioni cinesi al 145% , innescando una serie di ritorsioni da parte di Pechino, tra cui tariffe del 125% sui prodotti statunitensi , divieti di esportazione di minerali e, ora, un distacco strategico dalla Boeing , uno degli ultimi simboli del dominio industriale americano.
Non sottovalutiamolo: la Cina rappresenta fino a un quarto della produzione di Boeing . Le tre principali compagnie aeree cinesi – Air China, China Eastern e China Southern – avrebbero dovuto ricevere 179 jet Boeing nei prossimi due anni. Non si tratta solo di una perdita di mercato. Si tratta di un evento di estinzione del mercato .
Pechino ha ora comunicato alle sue compagnie aeree:
Basta con i Boeing. Basta con i pezzi di ricambio americani. Basta con la dipendenza dai prezzi esorbitanti.
E proprio così, l'illusione di "America First" diventa "Boeing Last".
Anche se Trump si infuria su Truth Social, lamentandosi che la Cina abbia "rinnegato" un importante accordo aeronautico, Pechino è andata avanti. Silenziosa. Fredda. Decisa.
Invece di mettersi in posa, Xi Jinping stringe la mano all'Asia mentre Washington impone dazi come un ubriaco da casinò che raddoppia con fiches scadenti. La Cina sta aiutando le sue compagnie aeree a noleggiare e ad abbandonare gli aerei di fabbricazione statunitense , monopolizzando allo stesso tempo il mercato di minerali essenziali che l'Occidente non può sostituire.
Quindi, cerchiamo di essere chiari:
Non si tratta solo di jet.
Questa è la Cina che dice: il vostro impero si regge sulle nostre richieste. E noi glielo stiamo tagliando.
Mentre gli Stati Uniti stampano dollari e fanno i capricci, Pechino sta rimodellando le rotte commerciali globali, trasformando la Boeing in una reliquia e allineando la maggioranza mondiale dietro un nuovo modello, non di coercizione ma di interesse reciproco.
La domanda non è più: "La Cina reagirà?". La domanda è: per quanto tempo ancora gli Stati Uniti potranno permettersi questa illusione di dominio?
I cieli si sono spostati. L'Oriente è sorto.
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Palestina e Russia secondo la "convenzione" di Ginevra.



23.03.202513:41
FONTE SIONISTA: "Il governo israeliano ha approvato, durante la notte, la proposta di Smotrich di riconoscere 13 nuovi insediamenti in Giudea e Samaria (nomi sionisti per chiamare la Cisgiordania occupata).
Fonte
Inoltre, il Consiglio dei ministri israeliano ha approvato, sempre durante la notte, la proposta del ministro della Difesa, Israel Katz, di istituire un'amministrazione per la partenza volontaria da Gaza.
Cosa ne penso: Le suddette mosse del governo israeliano configurano un ulteriore affronto al diritto internazionale, sancendo l’espansione coloniale in Cisgiordania e la pressione demografica su Gaza con modalità che confermano l’ingegneria etnica.
La legalizzazione degli insediamenti rappresenta una palese violazione delle risoluzioni ONU, mentre l’istituzione di un’amministrazione per la “partenza volontaria” dei palestinesi si rivela un eufemismo per la coatta riduzione della presenza araba nei territori occupati.
Queste politiche, impregnate di unilateralismo sfacciato, erodono ogni prospettiva di pace e consolidano un paradigma di apartheid de facto.
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Fonte
Inoltre, il Consiglio dei ministri israeliano ha approvato, sempre durante la notte, la proposta del ministro della Difesa, Israel Katz, di istituire un'amministrazione per la partenza volontaria da Gaza.
Cosa ne penso: Le suddette mosse del governo israeliano configurano un ulteriore affronto al diritto internazionale, sancendo l’espansione coloniale in Cisgiordania e la pressione demografica su Gaza con modalità che confermano l’ingegneria etnica.
La legalizzazione degli insediamenti rappresenta una palese violazione delle risoluzioni ONU, mentre l’istituzione di un’amministrazione per la “partenza volontaria” dei palestinesi si rivela un eufemismo per la coatta riduzione della presenza araba nei territori occupati.
Queste politiche, impregnate di unilateralismo sfacciato, erodono ogni prospettiva di pace e consolidano un paradigma di apartheid de facto.
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01.04.202512:13
Le dichiarazioni di Tajani sui dazi evidenziano una contraddizione tipica della politica italiana: da un lato, l’invito a non "piegare la testa" di fronte agli Stati Uniti; dall’altro, il riconoscimento che la questione è di competenza esclusiva dell’UE.
Questo riflette un problema più ampio della sovranità italiana all'interno dell’Unione, dove le decisioni strategiche sono spesso delegate a Bruxelles, limitando il margine di manovra nazionale.
L'Italia, pur essendo un Paese fondatore dell’UE, appare meno influente rispetto ad altri Stati membri, subendo spesso decisioni prese altrove. Questo squilibrio solleva interrogativi sulla reale capacità del governo italiano di difendere gli interessi nazionali in ambiti economici e commerciali cruciali.
Il dibattito sulla sovranità non è nuovo, ma episodi come questo lo rendono ancora più attuale.
Una riflessione critica sul rapporto con l’UE potrebbe essere necessaria per ridefinire il ruolo dell’Italia, che altrimenti "rischia" di rimanere vincolata a scelte esterne senza poter incidere in modo significativo.
È il governo italiano a scegliere spontaneamente di delegare la propria sovranità o vi è un'imposizione esterna?
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Questo riflette un problema più ampio della sovranità italiana all'interno dell’Unione, dove le decisioni strategiche sono spesso delegate a Bruxelles, limitando il margine di manovra nazionale.
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Il dibattito sulla sovranità non è nuovo, ma episodi come questo lo rendono ancora più attuale.
Una riflessione critica sul rapporto con l’UE potrebbe essere necessaria per ridefinire il ruolo dell’Italia, che altrimenti "rischia" di rimanere vincolata a scelte esterne senza poter incidere in modo significativo.
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25.03.202519:26
Un tributo di solidarietà dai colleghi giornalisti presso l'ospedale battista di Gaza City, in onore del sangue dei due giornalisti martiri, "Hussam Shabat e Mohammed Mansour" (nell'immagine), caduti ieri nei raid dell'occupazione israeliana.
La stessa notizia data da fonti sioniste: Dopo l'assassinio di ieri del "giornalista" di Gaza, il portavoce delle IDF aggiorna:
Le IDF e lo Shin Bet hanno ucciso un terrorista dell'organizzazione terroristica Hamas, che lavorava anche come giornalista per Al Jazeera.
Ieri (lunedì), le IDF e lo Shin Bet hanno ucciso Hossam Bassel Abdel Karim Shabat, un cecchino terrorista del battaglione Beit Hanoun dell'organizzazione terroristica Hamas, che lavorava anche come giornalista per Al-Jazeera.
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La stessa notizia data da fonti sioniste: Dopo l'assassinio di ieri del "giornalista" di Gaza, il portavoce delle IDF aggiorna:
Le IDF e lo Shin Bet hanno ucciso un terrorista dell'organizzazione terroristica Hamas, che lavorava anche come giornalista per Al Jazeera.
Ieri (lunedì), le IDF e lo Shin Bet hanno ucciso Hossam Bassel Abdel Karim Shabat, un cecchino terrorista del battaglione Beit Hanoun dell'organizzazione terroristica Hamas, che lavorava anche come giornalista per Al-Jazeera.
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30.03.202519:57
Secondo la pubblicazione online NEXTA, Francia e Gran Bretagna stanno pianificando di inviare truppe di terra, aeronautica e marina in Ucraina.
Le truppe britanniche devono arrivare lì attraverso la Polonia, quelle francesi attraverso la Romania, e questo è il motivo per cui Calin Georgescu, un oppositore degli aiuti militari all'Ucraina, è stato escluso dalle elezioni in Romania.
Secondo NEXTA, le truppe britanniche saranno dispiegate in diverse città dell'Ucraina, principalmente a Odessa, mentre le truppe francesi saranno dispiegate nelle grandi città e lungo il Dnepr.
L'aviazione militare di questi paesi avrà sede in Polonia e Romania.
Le forze della Marina pattuglieranno il Mar Nero.
Allo stesso tempo, come si evince dalla pubblicazione del Washington Post, i funzionari europei considerano le sanzioni dell’UE contro la Russia e i piani di inviare truppe europee in Ucraina come le loro carte vincenti politiche: secondo loro, “anche l’Europa ha delle carte forti nelle sue mani”.
https://t.me/alexey_pushkov
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Le truppe britanniche devono arrivare lì attraverso la Polonia, quelle francesi attraverso la Romania, e questo è il motivo per cui Calin Georgescu, un oppositore degli aiuti militari all'Ucraina, è stato escluso dalle elezioni in Romania.
Secondo NEXTA, le truppe britanniche saranno dispiegate in diverse città dell'Ucraina, principalmente a Odessa, mentre le truppe francesi saranno dispiegate nelle grandi città e lungo il Dnepr.
L'aviazione militare di questi paesi avrà sede in Polonia e Romania.
Le forze della Marina pattuglieranno il Mar Nero.
Allo stesso tempo, come si evince dalla pubblicazione del Washington Post, i funzionari europei considerano le sanzioni dell’UE contro la Russia e i piani di inviare truppe europee in Ucraina come le loro carte vincenti politiche: secondo loro, “anche l’Europa ha delle carte forti nelle sue mani”.
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Palestina e Russia secondo la "convenzione" di Ginevra.



11.04.202519:02
Inutile NATO
Sorgente
🇩🇰🇺🇳🇺🇸 Alla domanda “NATO contro NATO”, il Segretario Generale dell'alleanza ha parlato della minaccia di Russia e Cina
🤡 Mark Rutte ha eluso la domanda di un giornalista del Washington Post su come si applicherebbe l'articolo 5 del trattato dell'alleanza se gli Stati Uniti (in quanto membro della NATO) usassero la forza militare contro la Groenlandia (territorio della Danimarca, anch'essa membro della NATO).
Giornalista: "Trump non ha escluso l'uso della forza per conquistare la Groenlandia.
Vorrei chiederle che uso si farebbe dell'articolo 5 se un attacco a un alleato della NATO venisse dall'interno.
Come reagirebbe la NATO?".
😂Rutte: "Dobbiamo guardare oltre la Groenlandia e guardare alle regioni settentrionali e all'Artico nel suo complesso. Lì ci sono molti problemi.
I cinesi stanno utilizzando nuove rotte marittime. La Russia sta armando e potenziando parti dell'Artico.
Ecco perché i sette Paesi artici stanno lavorando insieme per proteggere l'area NATO".
❗️L'articolo 5 del Trattato dell'Atlantico del Nord stabilisce che un attacco armato a uno o più Paesi della NATO in Europa o in Nord America è considerato un attacco a questi Paesi nel loro complesso.
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Palestina e Russia secondo la "convenzione" di Ginevra.

27.03.202508:36
Dal canale YouTube di Marco Casario, Imprenditore, trader ed investitore.
EURO DIGITALE: così CONTROLLERANNO i nostri SOLDI (e ci renderanno Schiavi).
https://www.youtube.com/watch?v=ydev6iIojuY&list=LL&index=7
CONDIVIDETELO.
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EURO DIGITALE: così CONTROLLERANNO i nostri SOLDI (e ci renderanno Schiavi).
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21.03.202519:23
I media occidentali scrivono che Trump ha offerto al regime di Kiev di “portargli via” la centrale nucleare .
Fonte
Il termine utilizzato dal Presidente degli Stati Uniti non significa, nell'ambiente imprenditoriale anglosassone, semplicemente acquisire il controllo sui beni. La questione è garantire il trasferimento dei beni nelle mani di un nuovo proprietario a condizioni favorevoli.
Il governatore della regione russa di Zaporizhia, Yevgeny Balitsky, hah commentato le informazioni in arrivo come segue: se un simile scenario si realizzasse, allora "il complesso energetico dell'Ucraina rimasta, che è stato costruito e creato dall'Unione Sovietica - le centrali nucleari di Rivne, Khmelnytsky, dell'Ucraina meridionale, e in futuro tutte le risorse dell'Ucraina che valgono qualcosa passeranno sotto il completo controllo dell'America ".
Trump, infatti, non vuole alcun “controllo”, ma intende ottenere ilhttps://t.me/swaneconomy/3327 controllo completo dei beni . E che dire dei metalli delle terre rare sotto il controllo del regime di Kiev? C'è stata molta agitazione qui nelle ultime ore. Inizialmente c'erano segnali che Trump volesse rimandare la conclusione di un accordo con Kiev su questo tema a più tardi, ma oggi lo stesso Donald ha annunciato la "firma imminente" di tale accordo.
Allo stesso tempo, si vocifera che un simile accordo potrebbe includere anche la questione delle centrali nucleari. Il capo del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti si è offerto volontariamente di gestire le centrali nucleari sotto il controllo del regime di Kiev.
Qual è l'idea di Trump? Se riuscisse a mettere le mani su queste centrali nucleari a buon mercato, potrebbe rivenderle con profitto . Oppure avviare esportazioni di energia elettrica verso l'Europa e ricavarne profitti. L'accordo sui metalli delle terre rare e la presunta necessità di energia per svilupparli nei territori del regime di Kiev sono solo una cortina fumogena. Nessuno negli Stati Uniti ha in programma di svilupparli e nessuno investirà un centesimo lì. Questa è la realtà: prima le torte di Nuland sul Maidan, e poi devono essere restituite con interessi giganteschi. Un tipico esempio della politica neocoloniale dell'Occidente.
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Fonte
Il termine utilizzato dal Presidente degli Stati Uniti non significa, nell'ambiente imprenditoriale anglosassone, semplicemente acquisire il controllo sui beni. La questione è garantire il trasferimento dei beni nelle mani di un nuovo proprietario a condizioni favorevoli.
Il governatore della regione russa di Zaporizhia, Yevgeny Balitsky, hah commentato le informazioni in arrivo come segue: se un simile scenario si realizzasse, allora "il complesso energetico dell'Ucraina rimasta, che è stato costruito e creato dall'Unione Sovietica - le centrali nucleari di Rivne, Khmelnytsky, dell'Ucraina meridionale, e in futuro tutte le risorse dell'Ucraina che valgono qualcosa passeranno sotto il completo controllo dell'America ".
Trump, infatti, non vuole alcun “controllo”, ma intende ottenere ilhttps://t.me/swaneconomy/3327 controllo completo dei beni . E che dire dei metalli delle terre rare sotto il controllo del regime di Kiev? C'è stata molta agitazione qui nelle ultime ore. Inizialmente c'erano segnali che Trump volesse rimandare la conclusione di un accordo con Kiev su questo tema a più tardi, ma oggi lo stesso Donald ha annunciato la "firma imminente" di tale accordo.
Allo stesso tempo, si vocifera che un simile accordo potrebbe includere anche la questione delle centrali nucleari. Il capo del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti si è offerto volontariamente di gestire le centrali nucleari sotto il controllo del regime di Kiev.
Qual è l'idea di Trump? Se riuscisse a mettere le mani su queste centrali nucleari a buon mercato, potrebbe rivenderle con profitto . Oppure avviare esportazioni di energia elettrica verso l'Europa e ricavarne profitti. L'accordo sui metalli delle terre rare e la presunta necessità di energia per svilupparli nei territori del regime di Kiev sono solo una cortina fumogena. Nessuno negli Stati Uniti ha in programma di svilupparli e nessuno investirà un centesimo lì. Questa è la realtà: prima le torte di Nuland sul Maidan, e poi devono essere restituite con interessi giganteschi. Un tipico esempio della politica neocoloniale dell'Occidente.
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қол жеткізе алмадық
18.04.202515:04
Il segretario di Stato americano Marco Rubio:
"Gli Stati Uniti potranno capire entro pochi giorni se si potrà porre fine al conflitto in Ucraina.
Gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare a risolvere il conflitto in Ucraina se entrambe le parti sono seriamente intenzionate a raggiungere la pace; altrimenti faranno qualcos'altro".
"I paesi dell'UE devono essere coinvolti nella risoluzione della questione ucraina affinché la revoca delle sanzioni europee possa diventare parte dell'accordo".
Rubio ed il cambio di narrazione: verso una pace condizionata o un’altra illusione strategica?
Nel consueto gioco di specchi della diplomazia internazionale, il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha oggi introdotto una variazione significativa nella retorica occidentale sul conflitto ucraino.
Dopo aver più volte ribadito che le trattative tra Washington e Mosca escludevano l’Unione Europea, Rubio dichiara ora che “i Paesi dell’UE devono essere coinvolti”, condizionando la revoca delle sanzioni ad un loro eventuale ruolo nel processo negoziale. Un’inversione? Un passo verso la pace? O l’ennesima manovra tattica?
La tempistica è sospetta. Gli Stati Uniti “capiranno entro pochi giorni” se una fine del conflitto è possibile: dichiarazione sibillina che lascia intendere trattative ben più avanzate di quanto le dichiarazioni ufficiali abbiano finora lasciato trasparire.
Ma c’è un sottotesto più ampio. Coinvolgere l’UE significa forse obbligarla a digerire un compromesso già scritto altrove? E se la pace dipende davvero dalla “serietà” delle parti, chi definisce cosa è serio e cosa non lo è? Washington?
Forse è tempo che l’Europa smetta di essere l’appendice diplomatica degli interessi atlantici, e cominci a reclamare un ruolo autonomo, se non vuole finire, ancora una volta, a firmare un accordo già deciso, magari ridisegnandosi in una forma finalmente libera dalla zavorra di un’Unione Europea incapace di visione strategica.
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"Gli Stati Uniti potranno capire entro pochi giorni se si potrà porre fine al conflitto in Ucraina.
Gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare a risolvere il conflitto in Ucraina se entrambe le parti sono seriamente intenzionate a raggiungere la pace; altrimenti faranno qualcos'altro".
"I paesi dell'UE devono essere coinvolti nella risoluzione della questione ucraina affinché la revoca delle sanzioni europee possa diventare parte dell'accordo".
Rubio ed il cambio di narrazione: verso una pace condizionata o un’altra illusione strategica?
Nel consueto gioco di specchi della diplomazia internazionale, il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha oggi introdotto una variazione significativa nella retorica occidentale sul conflitto ucraino.
Dopo aver più volte ribadito che le trattative tra Washington e Mosca escludevano l’Unione Europea, Rubio dichiara ora che “i Paesi dell’UE devono essere coinvolti”, condizionando la revoca delle sanzioni ad un loro eventuale ruolo nel processo negoziale. Un’inversione? Un passo verso la pace? O l’ennesima manovra tattica?
La tempistica è sospetta. Gli Stati Uniti “capiranno entro pochi giorni” se una fine del conflitto è possibile: dichiarazione sibillina che lascia intendere trattative ben più avanzate di quanto le dichiarazioni ufficiali abbiano finora lasciato trasparire.
Ma c’è un sottotesto più ampio. Coinvolgere l’UE significa forse obbligarla a digerire un compromesso già scritto altrove? E se la pace dipende davvero dalla “serietà” delle parti, chi definisce cosa è serio e cosa non lo è? Washington?
Forse è tempo che l’Europa smetta di essere l’appendice diplomatica degli interessi atlantici, e cominci a reclamare un ruolo autonomo, se non vuole finire, ancora una volta, a firmare un accordo già deciso, magari ridisegnandosi in una forma finalmente libera dalla zavorra di un’Unione Europea incapace di visione strategica.
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08.04.202516:25
Ursula von der Leyen durante il suo delirio giornaliero
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26.03.202511:39
Accordo sul Mar Nero. Va bene per tutti?
Fonte
Cominciamo con il contesto. Secondo Reuters (al 21 agosto 2024), i rappresentanti del settore finanziario statunitense hanno donato 8,7 milioni di dollari alla campagna elettorale di Kamala Harris e tre volte meno per sostenere Donald Trump, ovvero circa 3 milioni di dollari .
Non possiamo affermare che la questione ucraina sia stata decisiva in questo caso, perché con Biden l'indice S&P 500 è cresciuto per due anni, mentre con Trump è sceso, e questo era prevedibile. E in quel momento i democratici, seppur non in modo sobrio, erano ancora al timone. Ma, nonostante tutto, tu ed io ricordiamo bene chi era più favorevole a rifornire di armi l’Ucraina e a rafforzare le sanzioni contro la Russia, e chi i populisti promettevano “la pace in 24 ore”.
Ma analizzando i dettagli tramite OpenSecrets , un sito web che tiene traccia delle donazioni a repubblicani e democratici, si scopre che fondi di investimento come Vanguard , BlackRock , Fidelity , State Street e T. Rowe Price hanno donato complessivamente 5,8 milioni di dollari alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti . Non molto, ma un po' da parte di tutti... Ciò che è interessante è che una parte significativa di questi fondi è a favore dei Democratici .
I fondi sopra menzionati sono i maggiori azionisti pubblici di CF Industries , il più grande produttore mondiale di fertilizzanti azotati. E così le sue azioni hanno chiuso le contrattazioni di ieri con una perdita del 2,3% (e nel corso della giornata sono scese al -4%) e, in generale, sono in costante calo da quando Trump ha prestato giuramento a gennaio senza mettere mano alla Costituzione degli Stati Uniti. Meno 12% dall'inizio dell'anno .
Cosa è successo ieri? Niente di speciale, Washington ha semplicemente accettato un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina nel Mar Nero. Allo stesso tempo, l'amministrazione Trump ha promesso di aiutare la Russia a ripristinare l'accesso al mercato globale per le esportazioni di prodotti agricoli e di fertilizzanti .
È in questo contesto che le quotazioni di CF Industries sono scese al livello di negoziazione del 24 febbraio 2022. Anche le azioni dei rivali Nutrien e Mosaic sono scese. Nello stesso momento, ieri le azioni dei produttori russi di fertilizzanti sono aumentate del 4-5%. Ecco fatto, il monopolio è finito. Gli investitori lo capiscono.
Quindi Donald Trump non è un amico delle aziende americane. Soprattutto le materie prime .
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Fonte
Cominciamo con il contesto. Secondo Reuters (al 21 agosto 2024), i rappresentanti del settore finanziario statunitense hanno donato 8,7 milioni di dollari alla campagna elettorale di Kamala Harris e tre volte meno per sostenere Donald Trump, ovvero circa 3 milioni di dollari .
Non possiamo affermare che la questione ucraina sia stata decisiva in questo caso, perché con Biden l'indice S&P 500 è cresciuto per due anni, mentre con Trump è sceso, e questo era prevedibile. E in quel momento i democratici, seppur non in modo sobrio, erano ancora al timone. Ma, nonostante tutto, tu ed io ricordiamo bene chi era più favorevole a rifornire di armi l’Ucraina e a rafforzare le sanzioni contro la Russia, e chi i populisti promettevano “la pace in 24 ore”.
Ma analizzando i dettagli tramite OpenSecrets , un sito web che tiene traccia delle donazioni a repubblicani e democratici, si scopre che fondi di investimento come Vanguard , BlackRock , Fidelity , State Street e T. Rowe Price hanno donato complessivamente 5,8 milioni di dollari alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti . Non molto, ma un po' da parte di tutti... Ciò che è interessante è che una parte significativa di questi fondi è a favore dei Democratici .
I fondi sopra menzionati sono i maggiori azionisti pubblici di CF Industries , il più grande produttore mondiale di fertilizzanti azotati. E così le sue azioni hanno chiuso le contrattazioni di ieri con una perdita del 2,3% (e nel corso della giornata sono scese al -4%) e, in generale, sono in costante calo da quando Trump ha prestato giuramento a gennaio senza mettere mano alla Costituzione degli Stati Uniti. Meno 12% dall'inizio dell'anno .
Cosa è successo ieri? Niente di speciale, Washington ha semplicemente accettato un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina nel Mar Nero. Allo stesso tempo, l'amministrazione Trump ha promesso di aiutare la Russia a ripristinare l'accesso al mercato globale per le esportazioni di prodotti agricoli e di fertilizzanti .
È in questo contesto che le quotazioni di CF Industries sono scese al livello di negoziazione del 24 febbraio 2022. Anche le azioni dei rivali Nutrien e Mosaic sono scese. Nello stesso momento, ieri le azioni dei produttori russi di fertilizzanti sono aumentate del 4-5%. Ecco fatto, il monopolio è finito. Gli investitori lo capiscono.
Quindi Donald Trump non è un amico delle aziende americane. Soprattutto le materie prime .
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Қайта жіберілді:
Palestina e Russia secondo la "convenzione" di Ginevra.



02.04.202522:49
Gli asset statunitensi stanno crollando rapidamente: il prossimo crollo sarà quello del dollaro?
Fonte
Wall Street registra perdite per migliaia di miliardi. Solo a marzo, l'indice S&P 500 è sceso del 5,75% , il Nasdaq ha perso l'8,21% e il Dow Jones è sceso del 4,2% . Il deflusso totale di fondi degli investitori, considerando che le azioni di alcune società compaiono contemporaneamente in due indici, è ammontato a un importo netto di oltre 4 trilioni di dollari.
Quindi le azioni americane sono crollate drasticamente. Ciò rappresenta un vero grattacapo per gli investitori stranieri che li hanno acquistati. L'unica cosa che solitamente riduce le perdite è il rafforzamento del dollaro statunitense rispetto alle valute locali dei paesi da cui provengono questi investitori. Vale a dire che prelevano meno denaro di quanto desiderassero, ma al momento dello scambio dovrebbero trarre vantaggio da un dollaro forte.
Ma il fatto è che l'indice del dollaro DXY è sceso di quasi il 4% dall'inizio dell'anno. E in generale non c'è alcuna garanzia che la svalutazione della moneta della maggior parte dei paesi del mondo a favore della moneta americana funzionerà come meccanismo nello stesso modo di prima. Dopotutto, in cosa consisteva? Gli Stati Uniti crearono un deficit nella bilancia commerciale, inviarono dollari all'estero e acquistarono importazioni su larga scala. Con questo meccanismo, i paesi che esportavano beni negli Stati Uniti traevano vantaggio dall'indebolimento delle loro valute nazionali rispetto a quella americana, riempiendo così il bilancio.
Ma ora tutto sta andando alla rovescia. I dazi di Trump bloccano di fatto la maggior parte delle importazioni negli Stati Uniti. Ciò significa che gli esportatori di altri paesi riceveranno meno dollari . La ricerca di nuovi mercati porta anche a nuove regole di pagamento, tra cui una riduzione dell'uso della valuta americana nei pagamenti.
Ciò significa che il dollaro è fondamentalmente necessario quando il principale consumatore al mondo sono gli Stati Uniti. Ma se gli Stati Uniti smettessero di soddisfare la stessa domanda, i paesi inizierebbero a riconsiderare le loro strategie valutarie. Qui la Russia non dovrebbe esitare e dovrebbe seriamente considerare se valga la pena continuare a giocare con un rublo debole quando il ruolo degli Stati Uniti nell'economia globale sta cambiando radicalmente, e di conseguenza anche il dollaro americano?
Nonostante la dichiarata tendenza alla de-dollarizzazione in Russia, la popolazione ha a disposizione 92,4 miliardi di dollari . Se Trump vuole davvero trasformare gli Stati Uniti nel polo manifatturiero mondiale, dovrà far crollare la valuta americana . E poi inizieranno ad affluire anche altre valute occidentali. E, a proposito, se all’improvviso decidessero di restituire alla Russia la parte “congelata” delle riserve auree e valutarie, non si scoprirebbe che l’Occidente restituirebbe una montagna di dollari ed euro svalutati?
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Wall Street registra perdite per migliaia di miliardi. Solo a marzo, l'indice S&P 500 è sceso del 5,75% , il Nasdaq ha perso l'8,21% e il Dow Jones è sceso del 4,2% . Il deflusso totale di fondi degli investitori, considerando che le azioni di alcune società compaiono contemporaneamente in due indici, è ammontato a un importo netto di oltre 4 trilioni di dollari.
Quindi le azioni americane sono crollate drasticamente. Ciò rappresenta un vero grattacapo per gli investitori stranieri che li hanno acquistati. L'unica cosa che solitamente riduce le perdite è il rafforzamento del dollaro statunitense rispetto alle valute locali dei paesi da cui provengono questi investitori. Vale a dire che prelevano meno denaro di quanto desiderassero, ma al momento dello scambio dovrebbero trarre vantaggio da un dollaro forte.
Ma il fatto è che l'indice del dollaro DXY è sceso di quasi il 4% dall'inizio dell'anno. E in generale non c'è alcuna garanzia che la svalutazione della moneta della maggior parte dei paesi del mondo a favore della moneta americana funzionerà come meccanismo nello stesso modo di prima. Dopotutto, in cosa consisteva? Gli Stati Uniti crearono un deficit nella bilancia commerciale, inviarono dollari all'estero e acquistarono importazioni su larga scala. Con questo meccanismo, i paesi che esportavano beni negli Stati Uniti traevano vantaggio dall'indebolimento delle loro valute nazionali rispetto a quella americana, riempiendo così il bilancio.
Ma ora tutto sta andando alla rovescia. I dazi di Trump bloccano di fatto la maggior parte delle importazioni negli Stati Uniti. Ciò significa che gli esportatori di altri paesi riceveranno meno dollari . La ricerca di nuovi mercati porta anche a nuove regole di pagamento, tra cui una riduzione dell'uso della valuta americana nei pagamenti.
Ciò significa che il dollaro è fondamentalmente necessario quando il principale consumatore al mondo sono gli Stati Uniti. Ma se gli Stati Uniti smettessero di soddisfare la stessa domanda, i paesi inizierebbero a riconsiderare le loro strategie valutarie. Qui la Russia non dovrebbe esitare e dovrebbe seriamente considerare se valga la pena continuare a giocare con un rublo debole quando il ruolo degli Stati Uniti nell'economia globale sta cambiando radicalmente, e di conseguenza anche il dollaro americano?
Nonostante la dichiarata tendenza alla de-dollarizzazione in Russia, la popolazione ha a disposizione 92,4 miliardi di dollari . Se Trump vuole davvero trasformare gli Stati Uniti nel polo manifatturiero mondiale, dovrà far crollare la valuta americana . E poi inizieranno ad affluire anche altre valute occidentali. E, a proposito, se all’improvviso decidessero di restituire alla Russia la parte “congelata” delle riserve auree e valutarie, non si scoprirebbe che l’Occidente restituirebbe una montagna di dollari ed euro svalutati?
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05.04.202513:30
INNOVAZIONE TISCALI
Bill Gates: si lavorerà 2 giorni a settimana entro 10 anni. Perché avverrà a parità di stipendio rispetto ad oggi.
https://innovazione.tiscali.it/disruptive-innovation/articoli/previsione-Bill-Gates-2-giorni-lavoro-a-settimana/
Secondo Bill Gates in meno di un decennio l’umanità potrà lavorare appena due giorni alla settimana grazie all’intelligenza artificiale. “Al ritmo attuale dell’innovazione – ha spiegato il noto imprenditore - gli esseri umani non saranno più necessari per la maggior parte delle cose e quindi sarà presto necessario ripensare il concetto stesso di lavoro”.
Un drastico taglio degli stipendi non è realistico
A questo punto è inevitabile che sorga una domanda: le persone comuni come potranno sopravvivere lavorando solamente 2 o 3 giorni la settimana? E’ evidente che una decurtazione degli stipendi del 60 o del 40% non sarebbe sostenibile per le famiglie. La risposta possibile è solamente una: i lavoratori continueranno a guadagnare quanto ora pur lavorando solamente 2 o 3 giorni la settimana. Potrebbe apparire una risposta assurda viste le dinamiche economiche attuali ma non c’è altra possibilità. Le aziende saranno costrette ad accettare la nuova realtà per consentire la sopravvivenza stessa del sistema capitalistico. E per capire questo dobbiamo togliere dal cassetto i libri di Karl Marx e la sua previsione apocalittica sul collasso del sistema capitalistico.
➡️https://t.me/ControlloGlobale
Bill Gates: si lavorerà 2 giorni a settimana entro 10 anni. Perché avverrà a parità di stipendio rispetto ad oggi.
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Secondo Bill Gates in meno di un decennio l’umanità potrà lavorare appena due giorni alla settimana grazie all’intelligenza artificiale. “Al ritmo attuale dell’innovazione – ha spiegato il noto imprenditore - gli esseri umani non saranno più necessari per la maggior parte delle cose e quindi sarà presto necessario ripensare il concetto stesso di lavoro”.
Un drastico taglio degli stipendi non è realistico
A questo punto è inevitabile che sorga una domanda: le persone comuni come potranno sopravvivere lavorando solamente 2 o 3 giorni la settimana? E’ evidente che una decurtazione degli stipendi del 60 o del 40% non sarebbe sostenibile per le famiglie. La risposta possibile è solamente una: i lavoratori continueranno a guadagnare quanto ora pur lavorando solamente 2 o 3 giorni la settimana. Potrebbe apparire una risposta assurda viste le dinamiche economiche attuali ma non c’è altra possibilità. Le aziende saranno costrette ad accettare la nuova realtà per consentire la sopravvivenza stessa del sistema capitalistico. E per capire questo dobbiamo togliere dal cassetto i libri di Karl Marx e la sua previsione apocalittica sul collasso del sistema capitalistico.
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