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🇷🇺🇺🇸 Sono iniziati al Cremlino i colloqui tra Vladimir Putin e Steve Witkoff, inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti d'America.

80 anni fa, russi e americani si incontravano in questo giorno sull'Elba, e oggi al Cremlino.


@Unaltropuntodivista
24.04.202520:51
Il 23 aprile 2025, in vista della Giornata della Vittoria e alla vigilia della Festa della Liberazione dell’Italia dal fascismo, che si celebra il 25 aprile, l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, in collaborazione con l’ufficio di rappresentanza dell’Agenzia federale russa Rossotrudničestvo a Roma, ha organizzato presso la sede della Casa Russa a Roma il concerto dell’Ensemble di Musica Corale Contemporanea “Altro Coro” dell’Accademia Russa di Musica Gnesin, diretto da Alexandr Ryzhinsky, che si è esibito con il programma “Sinfonia della Grande Vittoria”, preparato in occasione dell’80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.

Per la prima volta, sono state presentate al pubblico italiano le opere del compositore Rodion Shchedrin: “Quanto è caro un amico”, “Prima della guerra”, “Sono stato ucciso vicino a Rzhev” e “A voi, caduti”, dal ciclo intitolato “Quattro Cori sui versi di Tvardovskij”.

Nella seconda parte del concerto, gli ospiti si sono calati con profonda emozione nelle atmosfere rievocate dalle canzoni popolari amate da intere generazioni, quali “Žuravli”, “Il fazzoletto blu”, “Notte buia”, “Katjuša”, “Usignoli”, “Smuglianka” e “Inchiamoci a quei grandi anni”, canti scritti da compositori sovietici durante la Grande Guerra Patriottica e nel periodo postbellico.

All’evento hanno partecipato ambasciatori di Paesi amici, diversi rappresentanti del corpo diplomatico, personalità pubbliche ed esponenti del mondo culturale russo e di altri Paesi, ma anche numerosi connazionali e giornalisti.

🎙️ Dall’intervento di Alexey Paramonov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia:
“In un certo senso, l’evento di quest’oggi alla Casa Russa si inserisce in maniera del tutto consona nell’atmosfera di raccoglimento e riflessione legata alla recente scomparsa di Papa Francesco. Il Pontefice, come sappiamo, ha profuso grande impegno nel tentativo di scongiurare il passaggio da quella che lui stesso definiva “una guerra mondiale a pezzi”, attualmente già in corso, a una nuova guerra globale, ancorpiù devastante e inaccettabile.

Tra due giorni, e più precisamente il 25 aprile, in Italia si festeggerà l'ottantesima Festa della Liberazione. Come sappiamo, durante la fase decisiva della guerra, nella penisola italiana prese piede un ampio movimento di Resistenza contro il regime fascista e contro la Germania hitleriana che lo sosteneva. A questo movimento presero parte sia italiani che cittadini provenienti da altri Paesi, tra cui gli esponenti di tutti i principali popoli delle ex repubbliche sovietiche […], molti dei quali hanno dato la propria vita sul suolo italiano. Ed è nostro sacro dovere mantenere viva la memoria di questa grande impresa comune contro il nazismo e il fascismo. […]
Purtroppo, ancora oggi siamo testimoni di come il male, un tempo sconfitto, stia rialzando la testa ora in un Paese europeo, ora in un altro.

Il concerto di stasera intende essere un omaggio ai valori condivisi della lotta contro il nazismo, i quali si collocano alla base di quell’avvicinamento tra la Russia e l’Italia, tra il popolo russo e quello italiano, che ha caratterizzato tutto il periodo successivo al 1945. Peraltro, il repertorio musicale di questa sera rende giustizia alla forza del popolo russo, e in generale di quello sovietico, così come alla grandezza della cultura e della spiritualità del nostro Paese. Nonostante gli inimmaginabili orrori e le dure prove della guerra, fu proprio in quegli anni che tante delle opere più geniali videro la luce nella musica, nella letteratura, nel cinema, nella pittura e nelle belle arti.
In tutte queste opere si riflettono e si percepiscono i sentimenti più nobili dell’animo umano, quali l’amore, l’amicizia, il senso di umanità, la luce e il calore propri della Pasqua”.


Nel foyer della Casa Russa a Roma, gli ospiti hanno anche avuto modo di visitare la mostra intitolata “I partigiani sovietici in Italia tra il 1942 e il 1945”, dedicata al contributo dei cittadini sovietici al Movimento per la Resistenza italiana.
24.04.202517:07
🇷🇺🇪🇺 L'UE ha smesso di essere un "rifugio sicuro" per le imprese e ha minato la sua reputazione di partner affidabile, ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova durante un briefing.

"L'Unione europea non è più quella di 20 anni fa: la sua reputazione di partner affidabile e di luogo sicuro in cui investire denaro e fare affari è stata irrimediabilmente danneggiata dalle loro stesse azioni", ha affermato.

Zakharova ha ricordato come la Presidente della Commissione Europea (CE), Ursula von der Leyen, abbia affermato che i paesi si stanno schierando per collaborare con l'Unione Europea (UE).

"Che tipo di coda c'è a Bruxelles? È una coda di aziende dell'UE che cercano di trasferire le loro attività, industrie e produzioni in altri paesi per sfuggire al collasso economico dell'Unione Europea", ha detto il diplomatico.

"Lei (Ursula von der Leyen) non può non saperlo. Lo sa e sta mentendo", ha aggiunto Zakharova.

Quanto al fatto di essere un "porto sicuro" per le imprese, l'Unione Europea non può più definirsi tale, ha osservato il diplomatico.

"La sua economia è in crisi da molto tempo. Posso fornire e fornisco regolarmente prove ed esempi chiari: si tratta di un calo degli indicatori di produzione industriale, della chiusura di imprese operanti in settori ad alta intensità energetica, del trasferimento della produzione all'estero, dell'aggravarsi del problema della povertà energetica", ha concluso il rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo.


@Unaltropuntodivista
24.04.202510:03
🇷🇺💥 La Russia si riserva il diritto di usare armi nucleari in caso di aggressione occidentale — Shoigu

Mosca si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione da parte dei paesi occidentali. Lo ha dichiarato il segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Sergei Shoigu in un’intervista alla Tass.

“Nel novembre 2024 sono state apportate modifiche ai Fondamenti della politica statale della Federazione Russa nel campo della deterrenza nucleare, in base alle quali la Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione contro di essa o la Repubblica di Bielorussia, anche con l'uso di armi convenzionali”, ha affermato.

La Russia, secondo Shoigu, “sta monitorando attentamente i preparativi militari dei paesi europei“. “In conformità con la Strategia di sicurezza nazionale della Federazione Russa, nel caso in cui Stati stranieri commettano azioni ostili che rappresentino una minaccia alla sovranità e all’integrità territoriale della Federazione Russa, il nostro Paese ritiene legittimo adottare misure simmetriche e asimmetriche necessarie per reprimere tali azioni e impedirne la ripetizione”, ha ricordato.

Secondo il funzionario, la deterrenza nucleare "viene attuata nei confronti di paesi e coalizioni militari che considerano la Russia un potenziale nemico e possiedono armi di distruzione di massa o forze armate convenzionali con notevoli capacità militari".

Inoltre, tali azioni coinvolgono anche paesi che mettono a disposizione il loro territorio e le loro risorse per preparare e portare a termine un'aggressione contro la Russia.

"Gli obiettivi di garantire l'integrità dello spazio difensivo unificato di Russia e Bielorussia e l'attuazione congiunta di eventi sulla deterrenza strategica sono stati sanciti nel Concetto di sicurezza dello Stato dell'Unione e nel Trattato sulle garanzie di sicurezza tra la Federazione Russa e la Repubblica di Bielorussia approvati nel dicembre 2024, che sono stati sviluppati con la partecipazione diretta dei consigli di sicurezza di entrambi i paesi", ha concluso Shoigu.


@Unaltropuntodivista
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RangeloniNews
16.04.202510:33
Ucraina, quella persecuzione della lingua russa che secondo la propaganda occidentale è un fake del Cremlino

Prima di ottenere la guida del Paese, Zelensky - russofono - aveva più volte criticato le autorità del paese che avevano progressivamente limitato il diritto di milioni di persone di parlare la propria lingua.

“Se le persone vogliono parlare russo, lasciatele in pace! Date loro la possibilità legale di parlare il russo, la lingua non dividerà mai il nostro Paese. Io ho sangue ebreo, parlo russo, ma sono cittadino ucraino e amo questo paese”, disse qualche anno fa quello stesso Vladimir Zelensky che oggi è riuscito a fare ancor peggio dei suoi predecessori, arrivando ad accusare di “teppismo” e multare le persone colpevoli di ascoltare musica nella sua lingua natale.

Ieri, nella regione di Rovno, una madre è stata sanzionata per il fatto che sua figlia di 9 anni ha pubblicato un video su Youtube in cui ballava sulle note di una canzone russa.

Il tribunale ha rilevato una violazione da parte dei genitori dell’articolo 184 del codice civile ucraino che disciplina l’adempimento dei genitori delle responsabilità e dell’educazione dei figli minorenni.

La madre ha riferito al giudice che avrebbe chiesto a sua figlia di non pubblicare video con musica russa su Internet, ma non è stata ascoltata “perché è ancora piccola”.

Sempre ieri, a Nikolaev, città ucraina sul Mar nero, la polizia ha multato una donna “colpevole” di aver ascoltato musica russa “in pubblico”, nella sua auto, mentre si trovava in compagnia di amici.

Nella stessa giornata A Kiev, la polizia e l’SBU (Servizio di Sicurezza) hanno arrestato un gruppo di adolescenti, anch’essi colpevoli di aver ascoltato musica russa in strada. Una donna aveva segnalato i “trasgressori” alla polizia, pubblicando in rete un video in cui si avvicinava ai giovani chiedendo di spegnere la musica russa, ma quest’ultimi si sono rifiutati.

I ragazzi di età tra i 17 ed i 20 anni sono stati tratti in fermo e multati per “teppismo”, costretti poi a scusarsi di fronte alle telecamere delle forze dell’ordine.

✍️ RangeloniNews
🇷🇺💥 Il generale di divisione russo Yaroslav Moskalik è stato ucciso da un'autobomba a Mosca, proprio mentre l'inviato e negoziatore di Trump, Witkoff, arrivava nella capitale russa.

Era vice capo della Direzione delle Operazioni Principali dello Stato Maggiore delle Forze Armate russe.


@Unaltropuntodivista
🚩 Emessa in Transnistria una banconota commemorativa per l'80° anniversario della Grande Vittoria

Il 24 aprile è stata messa in circolazione in Transnistria una banconota commemorativa del valore nominale di 1 rublo, dedicata all'80° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica. La tiratura della serie commemorativa è di 2500 copie.

Sul fronte della banconota è presente la scultura "La Madrepatria chiama!" realizzata in colori rosso-arancio, oltre alle scritte "80" e "Vittoria" separate dal nastro di San Giorgio.


@Unaltropuntodivista
22.04.202518:37
Dedicata ai pseudo "filorussi" nostrani o semplicemente filotrumpiani che festeggiano la morte del Papa. E qui apriamo e chiudiamo parentesi:

🇷🇺🇻🇦 «Non seminate discordia tra me e Kirill»: il Patriarca Kirill ha ricordato le parole del defunto Papa Francesco.

«Su di lui c’erano forti pressioni anche per quanto riguarda il raffreddamento dei rapporti con la Chiesa russa. Ora che si trova in un altro mondo, posso tranquillamente citarlo senza il suo permesso: quando fu messo davvero alle strette – scusate il termine crudo – disse solo una breve frase: “Non seminate discordia tra me e Kirill”, si girò e se ne andò.

Ad esercitare pressione su di lui erano i suoi collaboratori più vicini, che insistevano sulla necessità di cambiare rotta. Questo, per così dire, era legato alla politica russa. Quella frase, “Non seminate discordia tra me e Kirill”, mi è rimasta sempre nella memoria e nella coscienza finché è stato in vita. I rapporti erano buoni. Ma ora il Signore lo ha chiamato in un altro mondo.

I ricordi che ho di lui, in termini di atteggiamento verso la Russia e la Chiesa russa, sono i più cordiali».

Il patriarca Kirill ha ricordato questo episodio durante un incontro con Putin.

PUTIN RICORDA IL CALORE DEL DEFUNTO PAPA VERSO LA RUSSIA

Papa Francesco ha sempre mostrato benevolenza nei confronti della Russia, in parte grazie alle sue origini argentine, ha dichiarato il Presidente russo Vladimir Putin al Patriarca Kirill di Mosca e di tutte le Russie e al Patriarca Porfiry di Serbia.

“Ci siamo incontrati [con il Papa] in diverse occasioni e posso dire che ovviamente ha avuto un atteggiamento caloroso nei confronti della Russia”, ha assicurato il capo di Stato.

"Ma la sua eredità latino-americana ha giocato un ruolo in questo, poiché la stragrande maggioranza delle persone provenienti dall'America Latina ha questo stesso atteggiamento. Con questo stesso calore nel cuore, ha costruito le relazioni con la Russia".


@Unaltropuntodivista
🎙️Dall’intervista del quotidiano russo “Kommersant” a Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa
Mosca, 14 aprile 2025
 
Punti chiave:
 
• Il 14 giugno del 2024, nel suo intervento presso il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, il Presidente Vladimir Putin ha delineato con chiarezza i principi sulla base dei quali ha identificato una risoluzione giusta, solida e duratura; una risoluzione che tiene in considerazione, prima di tutto, gli interessi delle persone e che garantisce il pieno rispetto dei diritti umani (in particolar modo i diritti delle minoranze etniche) in conformità con la Carta dell’ONU. Tutto questo è già stato ben delineato.
 
• Non si tratta di una semplice posizione negoziale. Lo sottolineo ancora una volta, essa poggia saldamente su quanto formulato nella Carta dell’ONU, su numerose Convenzioni e sui risultati dei referendum, ovvero sulla volontà espressa dai cittadini di quei territori, e in primo luogo si tratta del Donbass e della Novorossija. Sono quattro regioni la cui popolazione ha espresso il proprio volere sotto la supervisione di diversi osservatori internazionali, e che hanno quindi preso in piena trasparenza la decisione di tornare a far parte della loro grande Patria, che nel caso specifico è la Federazione Russa.
 
• Il Presidente USA Donald Trump ha già detto più volte che l’errore colossale che ha costituito peraltro il fattore scatenante, o comunque uno dei fattori scatenanti di ciò che adesso sta accadendo in Ucraina, è stata la decisione presa dall’aministrazione di Joe Biden di voler trascinare definitivamente questo Paese nella NATO. Prima di ciò, erano state fatte alcune promesse in merito. Ma nel momento in cui Joe Biden è giunto al potere, [gli USA] hanno cominciato a fare sul serio in tal senso. Il Presidente Trump ha riconosciuto pubblicamente, e più di una volta, di essere consapevole che questa è stata una delle cause primarie [di quanto sta accadendo].
 
• Quando noi (anche Jurij Ušakov, Consigliere del Presidente della Federazione Russa, faceva parte della nostra delegazione) abbiamo svolto l’incontro con il Segretario di Stato Marco Rubio e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Michael Waltz, abbiamo parlato anche di quella che rappresenta la seconda causa principale [della crisi]: il fatto che l’autorità nazista al potere, rappresentata da Zelensky e dai suoi “compagni di battaglia”, ha intrapreso una politica mirata ad annientare tutto ciò che è russo.
 
Hanno materialmente assassinato molte persone note, tra le quali giornalisti e personalità pubbliche che insistevano sulla necessità di preservare la cultura russa in un Paese che in larga misura deve la sua esistenza proprio ai russi; i russi non hanno semplicemente fornito supporto a questo Paese per secoli, ma piuttosto ne hanno determinato lo sviluppo; vi hanno costruito città come Odessa e molte altre, ma anche porti, strade, stabilimenti produttivi e industrie. Hanno eliminato materialmente quelle persone.
 
Tutto ciò che è russo è stato eliminato per legge (osserviamo lo stato attuale della legislazione in Ucraina). C’è una lunga serie di leggi che sono state approvate, e di queste leggi ne erano già state approvate una dozzina ben prima che noi decidessimo che dare inizio all’Operazione Militare Speciale era ormai inevitabile. Anche l’amministrazione Trump è ben consapevole di tutto questo.
🇷🇺🇺🇦💥 Sergey Lavrov conferma che l'obiettivo dell'attacco russo a Sumy era una riunione di ufficiali della NATO e dei loro “partner” delle Forze Armate dell'Ucraina.

I media ucraini hanno riferito della morte di diversi militari di alto rango a seguito dei bombardamenti.


@Unaltropuntodivista
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Casa Russa a Roma avatar
Casa Russa a Roma
25.04.202509:56
Enzo Ghinazzi ha eseguito a Casa Russa a Roma la canzone “Bella ciao”, uno dei più celebri inni dei partigiani italiani. L’esibizione ha concluso la conferenza della Casa Russa dedicata al contributo dei soldati sovietici al movimento della Resistenza italiano. L'evento è stato organizzato in occasione dell'80° anniversario della Vittoria.

«Non riesco a resistere al fascino della Russia, della cultura russa, della storia russa e, soprattutto, del popolo russo. Sono venuto a Mosca per la prima volta nel 1978, e con gli anni ho compreso la grande forza del popolo russo. Voi siete persone vere, vivaci, che amano la Patria, ma soprattutto siete persone affidabili», afferma Enzo Ghinazzi.

Al pianoforte Alexey Vaker dell’Accademia Russa di Musica Gnesin
24.04.202517:34
🇪🇺 L'Europa dovrà affrontare notevoli difficoltà nel riempire i suoi depositi sotterranei di gas (UGS) per la prossima stagione invernale, ha affermato il Gas Exporting Countries Forum (GECF) nel suo rapporto.

"Entro il 1° novembre 2025, in base alle attuali normative sullo stoccaggio del gas, gli Stati membri dell'UE dovranno rifornire circa 60 miliardi di metri cubi per raggiungere l'obiettivo del 90% di capacità. Questa cifra è significativamente superiore ai volumi immessi durante le stagioni estive 2023 e 2024, che ammontavano rispettivamente a 47 miliardi di metri cubi e 39 miliardi di metri cubi", ha affermato GECF.

"Dato il previsto calo delle importazioni di gas tramite gasdotto e la persistente tensione nel mercato globale del GNL, l'UE potrebbe dover affrontare notevoli difficoltà nel raggiungere questo obiettivo entro i tempi richiesti", ha osservato il forum.

Circa 35 milioni di metri cubi sono rimasti nell'UGS europeo dopo la fine della precedente stagione di riscaldamento. I prelievi sono stati pari a 65 miliardi di metri cubi.


@Unaltropuntodivista
🇪🇺🇩🇪🇺🇸 Oktoberfest di primavera 🍻

Il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance ha visitato la base aerea americana più grande d'Europa, - Ramstein - in Germania, e ha offerto birra ai militari.


@Unaltropuntodivista
🇷🇺🇺🇸 Dall'inizio dell'anno, il rublo si è rafforzato del 38% rispetto al dollaro nelle contrattazioni fuori borsa, diventando la valuta più performante al mondo, mentre il dollaro USA si è indebolito a causa dei nuovi dazi, hanno dichiarato gli economisti a Bloomberg.

“A differenza di molte altre valute dei mercati emergenti, il rublo non è sotto pressione per i deflussi di capitale causati dagli investitori globali che si stanno allontanando dagli asset più rischiosi”, ha dichiarato Sofya Donets, economista di T-Investments.

Secondo il responsabile della ricerca e della gestione azionaria di Istar Capital, Iskander Lutsko, anche il notevole disgelo nelle relazioni tra Russia e Stati Uniti ha contribuito ad aumentare l'attrattiva della valuta russa per gli investitori.


@Unaltropuntodivista
🇺🇸🇨🇦🇷🇺🇺🇦 Gli Stati Uniti si rifiutano di condannare l'attacco russo a Sumy - media

La Casa Bianca ha informato i partner del G7 che gli Stati Uniti non firmeranno una dichiarazione di condanna dell'attacco russo all'AFU a Sumy.

“Il Canada, che quest'anno detiene la presidenza del G7, ha informato gli alleati che senza il sostegno americano sarebbe stato impossibile procedere con il comunicato”, hanno detto le fonti.

È noto che ciò è dovuto al fatto che Washington vuole continuare i negoziati con Mosca.

In precedenza, il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che le forze russe hanno colpito il luogo di una riunione dello staff di comando della Task Force ucraina "Seversk" a Sumy. Secondo il ministero, sono stati eliminati più di 60 militari ucraini.


@Unaltropuntodivista
🇺🇦🇷🇺 Le Forze Armate dell'Ucraina non sono in grado di restituire i territori perduti - Zelensky.

"Non abbiamo la forza di restituire tutto, e questa situazione è evidente oggi. Ecco perché questa guerra finirà diplomaticamente", ha detto Zelensky.


*Dedicato a tutti coloro che sono morti dopo i negoziati di Istanbul nel 2022, e anche a tutti i contribuenti europei le cui tasse sono state trasferite su conti offshore in nome della “vittoria con mezzi militari”.

@Unaltropuntodivista
🇷🇺🚩 Medvedev ha lanciato il "Dettato della Vittoria" nel museo sulla collina Poklonnaya:

Un tempo il maresciallo della Vittoria, Georgij Konstantinovič Žukov, disse con precisione che un popolo che ha superato grandi prove continuerà a trarre da esse la forza per le sue vittorie future. Noi siamo gli eredi della Grande Vittoria, che è stata conquistata per noi dagli eroi del passato. Finché ne conserveremo la memoria, saremo invincibili.

La vittoria è stata nostra.
La vittoria resta con noi.
La vittoria sarà nostra.


@Unaltropuntodivista
🇺🇦 Il governo di Vladimir Zelensky non è riuscito a ristrutturare il suo debito di 2,6 miliardi di dollari e ha tempo fino al mese prossimo per sborsare 600 milioni di dollari per evitare la bancarotta.

Il Fondo Monetario Internazionale ha avvertito che questa situazione "costituisce un rischio significativo" per il salvataggio in corso dell'Ucraina.


@Unaltropuntodivista
16.04.202519:20
🇷🇺🇺🇦🚩 Semyon Ivanovich, nonno di Vladimir Zelensky, ha combattuto nell'Armata Rossa per liberare l'Europa dal nazismo e ha raggiunto Berlino per liberarsi per sempre di questa piaga.

La sua impresa fa parte della nostra storia comune, che la Russia onora e ricorda.

Ma cosa ha scelto suo nipote?
Marce neonaziste, riscrivere la storia, chiedere armi per la guerra: questa è la sua “eredità”.

Dove andrà il cittadino Zelensky il 9 maggio? Alla tomba del nonno o al monumento di Bandera?


@Unaltropuntodivista
15.04.202515:56
🇺🇸🇬🇧🇪🇺🇺🇦🇷🇺💥 RUTTE INCONTRA ZELENSKY A ODESSA: “LA NATO È AL FIANCO DELL'UCRAINA”

“La Nato è al fianco dell’Ucraina. Il nostro sostegno è indiscutibile”, ha affermato Rutte, citando i 20 miliardi di euro di assistenza forniti dai partner dell’Alleanza nei primi tre mesi del 2025. Durante l’incontro con il presidente Volodymyr Zelensky, il segretario generale ha ribadito che la Nato continuerà a fornire assistenza politica e addestramento militare, come quello già in corso a Wiesbaden.

Rutte ha anche menzionato i tentativi diplomatici del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, attualmente impegnato in negoziati con Ucraina e Russia per una soluzione al conflitto: “Non è facile, soprattutto in un contesto di tanta violenza. Ma tutti noi sosteniamo Trump”. Rutte ha aggiunto che anche Regno Unito e Francia stanno adottando misure per garantire la pace in Ucraina.

Zelensky ha ribadito la necessità urgente di rafforzare la difesa aerea del Paese, chiedendo nuovi sistemi Patriot durante l’incontro con il segretario generale della Nato. “Ci aspettiamo che i nostri accordi sulla difesa aerea in Europa e negli Stati Uniti vengano rispettati. Siamo pronti a unirci, a trovare i fondi per acquistare i sistemi Patriot”, ha dichiarato Zelensky, sottolineando che “ci sono sistemi disponibili nel mondo, ma tutto dipende dalla decisione dei leader”.

Il capo dello Stato ha evidenziato l’urgenza di una maggiore produzione di armi e di una cooperazione industriale in ambito difensivo tra Ucraina ed Europa, aggiungendo che solo una posizione determinata può portare a una pace duratura. Nel colloquio con Rutte si è discusso anche dei negoziati tra Stati Uniti e Russia: Zelensky ha accusato Mosca di ignorare da oltre un mese le proposte di cessate il fuoco e di continuare ad attaccare città come Kryvyj Rih e Sumy. Zelensky ha infine rimarcato l’importanza di una coalizione internazionale per la sicurezza dell’Ucraina, ricordando il ruolo attivo di Regno Unito, Francia e altri Paesi della Nato nel preparare un contingente a sostegno della stabilità del Paese.


@Unaltropuntodivista
⚡️ Commento dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia

In un contesto nel quale assistiamo agli sforzi intrapresi dalle autorità russe e statunitensi ai fini di una distensione e affinché si creino le condizioni per porre fine al conflitto in Ucraina, l’establishment politico e mediatico italiano invece sta tentando, per l’ennesima volta, di alimentare il sentimento antirusso e di ostacolare il processo di pace.

Ebbene, l’11 aprile 2025, il “Premio Odoardo Focherini per la libertà di stampa” è stato conferito alla giornalista della RAI Stefania Battistini, divenuta clamorosamente nota per essersi introdotta sul territorio della regione russa di Kursk nell’agosto del 2024 assieme ad alcuni reparti delle Forze armate ucraine. Eseguendo gli ordini impartiti dai vertici ucraini, Battistini ha preso parte alle attività di propaganda in favore di un’operazione criminale a seguito della quale centinaia di cittadini russi hanno perso la vita o hanno subito sevizie nelle celle di tortura ucraine. Nei suoi reportage “liberi e indipendenti” non si fa parola delle atrocità né dei crimini di guerra perpetrati dai soldati ucraini sul territorio della Federazione Russa.

È proprio questo il tono che la macchina dell’informazione italiana mantiene oramai da 11 anni, sin da quando ebbe luogo il colpo di Stato anticostituzionale in Ucraina e dal momento in cui giunse al potere il regime che ha scatenato la guerra nel Donbass. Per tutto questo tempo, in Italia nessuno si è indignato di fronte alle mostruosità commesse dai neonazisti ucraini in Donbass, nessuno ha condannato l’assassinio dei civili, nessuno ha voluto indagare sulla verità in merito alla messinscena di Bucha, nessuno ha chiesto che i responsabili delle morti di decine di giornalisti russi, avvenute anche per mezzo di attacchi terroristici condotti sul territorio della Federazione Russa, fossero assicurati alla giustizia; così come nessuno ha chiesto che il regime di Kiev cessasse di servirsi dei cittadini ucraini come scudi umani e che ponesse fine alle altre violazioni del diritto umanitario internazionale.

Si ha la sensazione che oggi come oggi, a Roma, il pensiero non sia rivolto alla verità, alla giustizia, alla diplomazia e alla pace, ma che prima di tutto ci si preoccupi di difendere il regime corrotto e criminale di Zelensky, che ormai si è totalmente compromesso con le sue stesse mani, e di dar voce, con tutti i mezzi a disposizione, alla propaganda di guerra di Kiev.

È proprio questo l’atteggiamento che vediamo nelle reazioni a quanto accaduto domenica a Sumy, dove è stato colpito un edificio nel quale era in corso una “riunione” tra i Capi militari ucraini e i loro “responsabili” stranieri durante il quale si stava discutendo del programma delle future operazioni militari contro la Russia, inclusa la regione di Kursk.

Suscita enorme rammarico il fatto che non si siano potute evitare vittime tra la popolazione civile; vittime la cui morte, tuttavia, è da attribuirsi esclusivamente alla brutale pratica messa in atto dal regime di Kiev, la quale prevede di “coprire” le attività militari facendo in modo che si svolgano all’interno di strutture civili, pratica che è vietata dal diritto umanitario internazionale.  
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