Мир сегодня с "Юрий Подоляка"
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Труха⚡️Україна
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Николаевский Ванёк
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Лёха в Short’ах Long’ует
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The Delicate Sound of Pink Floyd avatar
The Delicate Sound of Pink Floyd
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The Delicate Sound of Pink Floyd
20.02.202516:29
YOUNG LUST 🔊

Young Lust, Earls Court The Wall, 1980
18.02.202522:30
WHAT SHALL WE DO NOW? 🔊
18.02.202522:22
EMPTY SPACES

L’assenza del padre, la morsa del sistema scolastico e le vessazioni del maestro, il soffocante controllo della madre, la crescita adolescenziale turbata da paure ed insicurezze: sono i primi mattoni del giovane Pink. Con un salto temporale, la vicenda di Empty Spaces, dall’album The Wall del 1979, affronta il dramma della separazione coniugale, dell’incomunicabilità e del supplizio del tradimento.
Il protagonista è diventato una rockstar, circondata da un illusorio benessere economico, assuefatta alle pressioni dell’industria musicale e ad un’esistenza tormentata dal senso di vuoto e dalle difficoltà relazionali. È un’istantanea che pare provenire dritta dall’album dei ricordi di Roger Waters: la costante assenza da casa, la scoperta dell’adulterio della moglie, i brandelli di un matrimonio dispersi qua e là fra scali aeroportuali e anonime stanze d’albergo.
Apre la canzone l’annuncio di un volo in un terminal, e l’inquietante suono meccanico dei sintetizzatori riporta direttamente alla mente le atmosfere di Welcome To The Machine.
In realtà Empty Spaces sarebbe dovuto essere l’incipit di un brano più lungo intitolato What Shall We Do Now?, escluso all’ultimo minuto dalla facciata del primo LP di The Wall per problemi di durata. C’è un messaggio segreto nascosto fra i solchi, registrato al contrario da Waters al minuto 1:12 che dice “Complimenti,hai appena scoperto il messaggio segreto. Spedisci la tua risposta a Old Pink, presso Funny Farm, Chalfont“. Poi irrompe una voce “Roger c’è Carolyne al telefono” e Waters risponde “Ok”.
Funny Farm si riferisce ad un fantomatico ospedale psichiatrico, mentre l’Old Pink parrebbe essere Barrett o lo stesso bassista. Carolyne era la nuova moglie di Roger, dopo la fallimentare esperienza con Judy Trim, in parte svelata dallo stesso The Wall: la presenza di Carolyne contribuì sensibilmente a salvare l’artista dalla voragine dell’isolamento.
In un secondo messaggio, questa volta registrato linearmente al minuto 1:21, Waters annuncia la presenza della traccia nascosta: ”There’s a little secret message hidden. See if you understand”.
16.02.202522:05
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BURNING BRIDGES 🔊

Burning Bridges è un brano tratto dal settimo album Obscured by Clouds, pubblicato il 2 giugno 1972.
SEAMUS 🔊

Seamus è un brano tratto dal sesto album Meddle, pubblicato il 30 ottobre 1971.
20.02.202516:26
YOUNG LUST

Young Lust, dall’album The Wall del 1979 in origine era un brano strumentale registrato ai Britannia Row, caratterizzato da un ritmo preso in prestito dalla disco music allora in voga. Con una nuova veste ritmica, venne poi corredato di un testo provvisorio, decisamente più lungo del definitivo, cantato in parte da Gilmour e in parte da Waters.
Young Lust fu quindi nuovamente rielaborata per essere inserita meglio nello sviluppo della vicenda: la versione definitiva parla della deriva della rockstar Pink in un paese straniero alla ricerca di torbide frequentazioni con le groupies locali. La necessità di una “ragazzaccia” che lo faccia sentire un vero uomo è espressa con un linguaggio che pare voler nascondere la disperazione del protagonista, piegato da un matrimonio a pezzi, con una disinvoltura che in realtà è una triste maschera della sua fragilità e dell’incapacità di relazionarsi.
Il brano esplora territori hard rock come forse solo The Nile Song aveva osato, con la chitarra graffiante e parte ritmica tenace e decisa. La telefonata che occupa la seconda strofa allude ad un episodio ben preciso della vita dì Waters, anch’esso prestato alla vicenda di Pink: nel 1975 il bassista si trova col gruppo in tour negli Stati Uniti, quando chiamò al telefono la moglie Judith Trim a Londra e rispose un uomo. Protagonista involontaria della vicenda fu la centralinista che cercava di stabilire il contatto con il numero chiamato. Stupita dalla voce maschile e del fatto che per ben due volte l’apparecchio londinese fosse stato frettolosamente riagganciato, d’istinto diede a Waters la sua interpretazione dell’accaduto dicendo schiettamente che forse c’era qualcun’altro con sua moglie.
Nel film la telefonata fu fatta davvero per registrare la voce di un’autentica centralinista. Nella versione demo di The Wall fu invece un ignaro Mason l’interlocutore telefonico scelto da Waters.
18.02.202522:26
WHAT SHALL WE DO NOW?

Dall’album The Wall del 1979 il brano What Shall We Do Now? racconta che gli espedienti per lenire il dolore e il senso di isolamento legato all’abbandono sono secondo Waters futili ricerche della soddisfazione materiale. Brama di possesso, spesso indotta dalla società dei consumi, desideri e necessità creati artificiosamente e non coincidenti con le reali necessità del protagonista.
Nei disegni animati di Scarfe, ricchezza, sesso, gioco d’azzardo, oggetti di lusso e religione costituiscono ulteriori mattoni.
A Pink ormai manca solo un passo per completare il muro. Esclusa dal disco nelle ultime fasi di masterizzazione, la canzone fu utilizzata solo nel film Pink Floyd The Wall, in uno dei molti momenti in cui il lavoro grafico di Scarfe regala scene rimaste impresse nell’immaginario collettivo. Tastiere e sintetizzatori emergono con progressioni sinistre mentre un uomo e una donna sono raffigurati simbolicamente come due fiori che si attorcigliano in un sensuale gioco di seduzione, con l’elemento maschile che tende a dominare quello femminile per poi soccombere implacabilmente, in una lotta dilaniante tra figure grottesche.
18.02.202522:22
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16.02.202522:05
MUDMEN 🔊

Mudmen è un brano tratto dal settimo album Obscured by Clouds, pubblicato il 2 giugno 1972.
16.02.202521:58
BURNING BRIDGES

Dall’album Obscured By Clouds del 1972 la ballata Burning Bridges è passata alla storia come una delle tre sole collaborazioni targate Wright e Waters, con musica scritta dal tastierista e testi ormai stabilmente affidati alla sempre più feconda vena compositiva del bassista.
Evidenti richiami musicali rimandano alla Morning Glory della minisuite Alan’s Psychedelic Breakfast, mentre l’espressione “changing sides” torna in auge dopo il suo impiego di tre anni prima in Cymbaline. A livello vocale è splendida l’alternanza fra Gilmour e Wright, un collaudato duetto canoro che tinge di ulteriore delicatezza l’atmosfera sognante evocata dall’organo e dalla chitarra slide.
La splendida melodia realizzata dal tastierista venne poi ripresa sul finale del disco dal brano Mudmen, un’altra gemma strumentale fra i solchi della colonna sonora. Il cantato di Wright che si ascolta nella scena del film è differente da quello presente sul disco.
SEAMUS

Dall’album Meddle del 1971 il brano Seamus parla di storie di vita quotidiana e squarci di normalità domestica lontana anni luce dall’iconografia rock tradizionale. In questo senso la vicenda del cane Seamus diverte proprio per la sua superficialità: fu Steve Marriott, all’epoca cantante e chitarrista degli Humble Pie, a chiedere a Gilmour di occuparsi del suo fido amico a quattro zampe.
Giusto per il tempo di recarsi con la band negli States per il tour americano del gruppo. Era l’agosto del 1971 e David insieme alla fidanzata dell’epoca Jenny Roff accolsero le richieste di Marriott e ospitarono lo scodinzolante Seamus. In realtà non era la prima volta che a Seamus capitava di essere accudito dagli amici Pink Floyd: infatti è ritratto in una fotografia del 1969 in compagnia di Syd Barrett.
Il dog sitter Gilmour pensò di portarlo in studio durante le incisioni di Meddle e rivelò al gruppo che il fido animale aveva particolari doti canore. Il cane infatti reagiva agli acuti e ai suoni alti con guaiti e ululati, dando la divertente impressione di saper seguire la musica con una certa scioltezza. Coinvolgere Seamus in un brano del nuovo album parve a tutti un’idea davvero divertente.
Il brano è un semplice blues dotato di un testo poco pretenzioso; fra accordi e svisature di armonica a bocca si collocano i guaiti di Seamus, in un bizzarro esperimento che alla fine ebbe un risultato non eclatante. Del brano esiste un’unica versione live, rivisitata, registrata a Parigi nel dicembre 1971 nel corso delle sedute francesi che sarebbero confluite nel film Pink Floyd Live At Pompeii di Adrian Maben.
Sprovvisti dei contributi “canori”di Seamus, i Pink Floyd si affidarono all’ugola della dolcissima e splendida “Mademoiselle”Nobs, un levriero russo di proprietà di Madonna Bouglione, figlia del direttore circense Joseph Bouglione.
Seamus è stata pubblicata in Giappone come lato B del singolo One Of These Days. Le note della canzone e i relativi ululati risuonano anche al cinema: è stata infatti utilizzata nella colonna sonora del film di Tom Stoppard del 1990 Rosencrantz e Guildenstern sono morti.
20.02.202516:26
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18.02.202522:26
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ANY COLOUR YOU LIKE 🔊

Video tratto dal concerto dal vivo al Brighton Dome il 29 giugno 1972
MUDMEN

Dall’album del 1972 Obscured By Clouds che fu colonna sonora del film La Vallee’ , Mudmen è un brano che vede per la prima volta Gilmour e Wright comporre insieme; si dovranno aspettare ben ventidue anni per vedere le loro firme di nuovo unite in una canzone dei Pink Floyd.
Il tema strumentale, che richiama la sezione Morning Glory di Alan’s Psychedelic Breakfast e ripercorre le note di Burning Bridges, si ascolta nelle scene del film in cui i due protagonisti visitano lo sciamano del villaggio. Il titolo Mudmen, letteralmente “uomini di fango”, si riferisce all’abitudine dei Mapuga di coprirsi il corpo di terra e melma.
La batteria di Mason, caricata di effetto eco, è seguita con fermezza da colpi precisi di basso; pianoforte e tastiere sono udibili in due differenti canali stereo e anticipano uno dei migliori passaggi di organo Hammond mai registrati dal gruppo. La musica soave viene squarciata dalla chitarra, con successivi interventi slide e del sintetizzatore VCS3, un abbinamento che anticipa le sonorità che compariranno qualche tempo dopo sul finale di Any Colour You Like in The Dark Side Of The Moon.
16.02.202521:55
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13.02.202515:51
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18.02.202522:30
WHAT SHALL WE DO NOW? 🔊

Empty Spaces e What Shall We Do Now dal film The Wall con le animazioni straordinarie di Scarfe
18.02.202522:24
EMPTY SPACES 🔊
ANY COLOUR YOU LIKE

Any Colour You Like dall’album The Dark Side Of The Moon del 1973 è un brano strumentale che riprende, movimentandone il ritmo, la sequenza di accordi di Breathe e contiene un duetto in stile scat (il titolo di lavorazione era infatti proprio Scat) fra la chitarra e la voce di David Gilmour.
L’effetto dello strumento suonato attraverso il Leslie ricorda da vicino ciò che aveva fatto Eric Clapton nel brano Badge dei Cream.
Any Colour You Like è una di quelle improvvisazioni tipicamente in stile floydiano, con il Synthi A orchestrato da Wright a dominare la scena: il tema conduttore si diffonde in varie combinazioni che sembrano provenire da ogni anfratto disponibile, sino all’ingresso della chitarra a scompaginare l’atmosfera. Il titolo del brano si ispirava ad una frase che risuonava spesso tra i membri della band, una classica uscita del road manager Chris Adamson. Abituato ad assolvere ai più disparati compiti, Adamson era solito rispondere alle richieste del gruppo col tormentone ”Any colour you like, they are all blue” (di qualsiasi colore ti piaccia c’è solo blu).
L’espressione faceva parte del gergo per imbonire le persone, per cui, metaforicamente Any Colour You Like offre una scelta che in realtà non c’è e prende spunto anche da un vecchio motivo pubblicitario coniato da Henry Ford in occasione del lancio della Ford T-Bird che diceva: ”Ogni acquirente può avere un auto del colore che preferisce, purché sia nera”. Infatti tra il 1915 e il 1925 la scelta dell’unico colore si era resa necessaria per sveltire il processo di produzione.
Any Colour You Like rappresenta anche l’ultimo credito di Mason in un disco dei Pink Floyd; la sua firma in un brano della band ricomparirà solo diciassette anni dopo nella colonna sonora del documentario La Carrera Panamericana, mai pubblicata su disco.
16.02.202522:00
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16.02.202521:55
MADEMOISELLE NOBS - LIVE POMPEI 🔊

David Gilmour suonava l'armonica invece di cantare e Roger Waters suonava una delle chitarre Stratocaster di Gilmour.
Una femmina di Borzoi (levriero russo) di nome Nobs, che apparteneva a Madona Bouglione (figlia del direttore del circo Joseph Bouglione), fu portata in studio per fornire un accompagnamento ululante.
13.02.202515:51
THE GRAND VIZIER'S GARDEN PARTY 🔊
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