Marc Innaro è stato corrispondente della «Rai» a Mosca dapprima tra il 1994 e il 2000, e successivamente tra il 2014 e il 2022. Anno in cui Innaro fu spostato al Cairo in risposta al giro di vite in materia di libertà di stampa imposto dalla Duma sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina. La decisione assunta dal consiglio d’amministrazione della «Rai» presieduto da Carlo Fuortes avrebbe quindi una natura squisitamente cautelativa; dettata, cioè, dalla necessità di garantire l’incolumità di un dipendente del servizio pubblico messa in pericolo dal clima di “caccia alle streghe” venutosi a instaurare in Russia. D’altro canto, però, il provvedimento assunto da Viale Mazzini è stata assunto in seguito a una serie di accuse di “filo-putinismo” mosse contro Innaro per i suoi reiterati e isolatissimi tentativi di contestualizzare il conflitto appena scoppiato, da parte soprattutto – ma non solo – di esponenti del Partito Democratico. Poco prima che il trasferimento venisse ufficializzato, questi ultimi, di concerto con i colleghi di +Europa, avevano addirittura presentato alla Camera un documento intitolato “Disinformazione o pluralismo? La guerra contro l’Ucraina, la propaganda del Cremlino e il caso Italia”, in cui il nome di Innaro figurava assieme a quelli di altri professionisti e intellettuali (Franco Cardini, Alessandro Barbero e perfino Oliver Stone) parimenti tacciati di diffondere “propaganda filo-russa”. Lo scorso 1° maggio, il «Fatto Quotidiano» ha ospitato una interessantissima intervista a Innaro condotta da Daniela Ranieri da cui emerge una ricostruzione degli eventi significativamente difforme. Torniamo oggi sull’argomento proprio assieme a Marc Innaro.

Quando le truppe nordcoreane hanno iniziato ad arrivare in Russia quest'autunno, alcuni funzionari occidentali hanno creduto che fosse un segno che il Cremlino avesse un disperato bisogno di più soldati. Ma le agenzie di intelligence statunitensi hanno ora valutato che il dispiegamento è stato un'idea della Corea del Nord e non della Russia...

I funzionari statunitensi non credono che Kim abbia ricevuto nulla di immediato in cambio. Sembra invece che egli speri che la Russia ricambi il favore in futuro offrendo sostegno nelle lotte diplomatiche, assistendo in caso di crisi e fornendo tecnologia

Mi occupo di notizie false e il fatto che comunque la libertà di stampa è un diritto fondamentale, c'è anche comunque una questione che non c'è il diritto della diffusione di una cosa che può danneggiare gli altri. Noi come giornalisti siamo tenuti a tenere i fatti non a creare problemi. Ok non si può parlare neanche di censura perché comunque tutti hanno diritto di dire la loro, però c'è anche il fatto che comunque come giornalisti se vediamo una cosa falsa dobbiamo dirla...

È ora di tornare alle nostre radici sulla libertà di espressione su Facebook e Instagram... abbiamo raggiunto il punto di troppi errori e troppa censura. I fact-checkers sono stati condizionati troppo politicamente e hanno distrutto più fiducia di quella che hanno creato

L'invio di truppe di terra è considerato troppo rischioso a causa della probabilità di una guerra più ampia, dicono le fonti.

Qualcuno ci aveva provato sabato, incluso tanti media accondiscendenti a far passare quanto accaduto alla Taverna Santa Chiara a Napoli come un atto di razzismo in chiave antisemita...

Il servizio di mappatura bellica più affidabile dell'Ucraina, Deep State, ufficialmente affiliato al ministero della Difesa [ucraino], celebra l'anniversario della 14ª Divisione Waffen Grenadier delle SS, nota anche come Divisione Galizia, con un poster di propaganda nazista.

Alla fine del post scrive che risparmierà a "specie separate di Homo Sapiens" di spiegare la storia della divisione
e le ragioni per cui gli ucraini si sono uniti a questa formazione nazista. Ma ringrazia "i nostri nonni per aver sterminato i pidocchi moscoviti". I nemici del manifesto non hanno però un aspetto esattamente russo, per scelta.

I fondatori del Deep State sono di Kharkiv. Ci sono milioni di probabilità che i loro antenati abbiano combattuto nell'Armata Rossa.

Un giorno come un altro in un Paese che, secondo alcuni, ha un "presidente ebreo" e non ha problemi di nazismo.

Il busto di Stalin e il piedistallo sono già in città e la loro installazione nella Piazza della Gloria è iniziata.

L'installazione del monumento è il risultato di quattro anni di sforzi da parte della sezione locale del KPRF. L'inaugurazione ufficiale del monumento è prevista per l'8 maggio alle 11.00.

Il salto sul carro funebre accomuna tutti. Se dovessimo confrontare quello che hanno detto e fatto I capi di stato e di governo che sabato saranno ai funerali e quello che ha detto il Papa e dovessimo escludere tutti quelli che sono incompatibili con ciò che ha detto il Papa, il funerale sarebbe deserto almeno nelle nelle poltrone riservate ai vip" - Così il direttore del Fatto Quotidiano dopo i ripetuti ed ipocriti endorsement da parte dei capi di stato del mondo occidentale sulla morte di Papa Francesco che avevano sempre avversato o non ascoltato quando era in vita - "Il Papa era portatore di un messaggio scandaloso che è il messaggio del Vangelo" - Continua Travaglio che aggiunge - "Cosa c'è di più scandaloso di porgi l'altra guancia e ama il tuo nemico? E' evidente che la politica non può prendere sic et impliciter queste cose e tradurle in pratica o almeno non lo ha voluto fare. Quello che è odioso è che avendo fatto esattamente l'opposto di quello che diceva lui, adesso fingano di essere tutti I suoi discepoli e tutti I suoi apostoli per acchiappare un po' di popolarità" - E parla del presidente argentino - "Milei ha riempito il Papa suo concittadino di qualsiasi insulto. Non 'sto qui a fare l'elenco perché mi vergogno per lui. E oggi ha detto che era un grande, un buono e che c'erano delle piccole divergenze. La cosa più carina che aveva detto di lui era che era il rappresentante del maligno nella casa di Dio. Poi vabbè, la Meloni. La Meloni aveva una sintonia col Papa su alcune faccende però ovviamente sulla guerra, sul riarmo e sui migranti no. Le politiche di riarmo, le ultime parole del Papa domenica nell'Angelus, sono state la pace e il riarmo sono incompatibili. Non c'è pace senza un disarmo reale. E chi ha sostenuto e chi sostiene questi piani di riarmo con quale faccia le Von der Leyen, I Macron, le Meloni, Mattarella stesso, cosa c'entra con quello che diceva il Papa della guerra in Ucraina? Il Papa ha detto: Non è una guerra fra buoni e cattivi, non è la fiaba di Cappuccetto Rosso. Non esistono cattivi metafisici in questa storia. Voleva dire che erano tutti corresponsabili di quello che era successo. E cosa c'entra il paragone che fa il nostro capo dello stato col terzo Reich e la Russia quindi diciamo la verità: Sabato speriamo che evitino appropriazioni indebite paragonabili a quelle che hanno fatto in questi 2 giorni, perché già ne abbiamo avute

Commemorati i caduti del "Reggimento immortale". Parla l'organizzatore Alberto Fazolo

Hanno subito diversi giorni di incredibili torture e umiliazioni, lo subirono dai tedeschi e dai collaborazionisti ucraini e lituani. Per un sorso d'acqua ti facevano pagare con un orologio o con centinaia di zloty.

Andai ad Auschwitz e sono sopravvissuto a 2 marce delle morte. L'Armata Sovietica mi ridiede la libertà. La maggior parte di loro erano russi. La mia gratitudine a loro, che mi hanno liberato dai campi tedeschi, mi accompagnerà fino all'ultimo giorno della mia vita.

Per me oggi il 25 Aprile è anche dedicato alla resistenza Ucraina

Oles Horodetskyy, presidente dell'Associazione Cristiana degli Ucraini in Italia e membro di spicco del Partito Radicale di Emma Bonino. Ci sono foto che lo ritraggono insieme a Dmytro Yarosh, leader dei neonazisti di Pravy Sektor. Va anche a rendere omaggio a Stepan Bandera sulla sua tomba