ARBITRIUM PSG
01.05.202507:20
E dopo l'ipocrisia del 25 aprile in cui inneggiavate alla Liberazione, oggi raccontateci il 1° maggio festa dei lavoratori!
Ve ne siete dimenticati che il governo pentastellato/PD ha impedito ai lavoratori di esercitare il diritto al lavoro se non vaccinati a una porcheria per altro inesistente (l'anti Sars-Cov2 oggetto dell'obbligo non è mai esistito!)
Ve ne siete dimenticati che si veniva sospesi dal lavoro e dalla retribuzione senza neppure la previsione di un assegno alimentare? Lasciati alla fame: noi e le nostre famiglie!
E questo in nome di una colossale BUGIA: la sicurezza di frequentare ambienti di lavoro non contagiosi grazie al vaccino....
I VACCINI NON PREVENGONO L'INFEZIONE: LE SOSPENSIONI SONO STATE UN ABUSO!
... e tutto questo è avvenuto col favore dei sindacati (non chiamiamoli sindacati dei lavoratori ma dei padroni, anzi, dei padrini!)
Nessuno di loro si è ricordato dei lavoratori e dell'art. 1 della Costituzione italiana.
Quindi oggi onorate il 1° maggio chiedendo scusa a un amico o a un conoscente non vaccinato che non avete difeso al momento giusto, che non avete aiutato quando era minacciato di sospensione o già senza stipendio. Chi è stato muto a guardare è stato complice. Chi è stato indifferente oggi ha la possibilità di rimediare chiedendo scusa. Fate un favore all'evoluzione della vostra anima: meno ipocrisia e più scuse a chi ha combattuto per sé stesso e per voi.
Solo questo può essere il nuovo vero senso del 1° maggio.
Manola Bozzelli - Vicepresidente ARBITRIUM PSG
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Ve ne siete dimenticati che si veniva sospesi dal lavoro e dalla retribuzione senza neppure la previsione di un assegno alimentare? Lasciati alla fame: noi e le nostre famiglie!
E questo in nome di una colossale BUGIA: la sicurezza di frequentare ambienti di lavoro non contagiosi grazie al vaccino....
I VACCINI NON PREVENGONO L'INFEZIONE: LE SOSPENSIONI SONO STATE UN ABUSO!
... e tutto questo è avvenuto col favore dei sindacati (non chiamiamoli sindacati dei lavoratori ma dei padroni, anzi, dei padrini!)
Nessuno di loro si è ricordato dei lavoratori e dell'art. 1 della Costituzione italiana.
Quindi oggi onorate il 1° maggio chiedendo scusa a un amico o a un conoscente non vaccinato che non avete difeso al momento giusto, che non avete aiutato quando era minacciato di sospensione o già senza stipendio. Chi è stato muto a guardare è stato complice. Chi è stato indifferente oggi ha la possibilità di rimediare chiedendo scusa. Fate un favore all'evoluzione della vostra anima: meno ipocrisia e più scuse a chi ha combattuto per sé stesso e per voi.
Solo questo può essere il nuovo vero senso del 1° maggio.
Manola Bozzelli - Vicepresidente ARBITRIUM PSG
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30.04.202505:57
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27.04.202511:24
« Le anomalie statistiche delle morti “Covid”
A Bergamo le persone stavano morendo così come stavano morendo in altri comuni del Nord – Italia.
Soltanto nel bergamasco, secondo l’ISTAT, si sarebbe giunti ad un +146% di morti nel 2020 , superato soltanto da Lodi con +168% e Piacenza con un +158%.
Nel resto d’Italia però non risultava un’anomalia statistica.
In Calabria, Sicilia, Sardegna, Lazio e Puglie, non c’era alcun aumento improvviso e inspiegabile delle morti come c’era appunto in quei comuni della Lombardia.
Perché???
La verità allora va cercata non nel “problema” ma nella “soluzione” che il governo Conte avrebbe apparentemente autorizzato, a partire dalla somministrazione di determinate terapie per pazienti che non avrebbero mai avuto bisogno.
Il Midazolam: il farmaco letale usato per i pazienti Covid
La questione riguarda il famigerato Midazolam, una benzodiazepina che viene utilizzata per sedare malati terminali e che viene persino data ai condannati a morte negli Stati Uniti ai quali viene somministrata una iniezione letale per portarli alla morte.
Alcuni lo chiamano il farmaco della “dolce morte” in quanto esso è uno degli sistemi “ideali” per procurare l’eutanasia a quelle persone che vogliono decidere di mettere fine alla propria vita.
Ceratti nella sua intervista a B. Braun parla proprio nel dettaglio del Midazolam.
Il dirigente della casa farmaceutica tedesca rivela come nel mese di marzo del 2020, nel cuore appunto della cosiddetta “emergenza”, ci fosse un “disperato” bisogno di procurarsi questi farmaci per far fronte alla “crisi” Covid.
Il farmaco Midazolam
Ceratti ricostruisce le fasi dell’accaduto e spiega come soltanto grazie al “contributo” di alcuni manager della B. Braun si è arrivati a consegnare dalla Germania all’Italia migliaia di dosi di questi farmaci in pochi giorni, quando in circostanze normali ci sarebbero volute settimane.
A risolvere l’impasse sarebbe stato il ministero della Salute presieduto da Roberto Speranza che avrebbe rilasciato il nulla osta necessario per autorizzare la distribuzione di questi farmaci in Italia nonostante l’etichetta del farmaco in questione fosse in inglese o in tedesco, e non in italiano come prevede la normativa italiana.
Non sarebbe stata questa la prima volta nella quale la B. Braun si sarebbe mossa per far arrivare farmaci del genere, secondo Ceratti.
Sarebbe stato seguito lo stesso percorso per il Propofol, un altro sedativo come il Midazolam.
Il manager italiano della impresa tedesca poi non si sofferma nemmeno – e non gli viene ovviamente chiesto – a precisare perché i pazienti positivi al Covid avrebbero dovuto avere bisogno di questo farmaco che viene utilizzato per casi ben lontani dalla influenza stagionale.
Le influenze, da sempre, non si sono mai curate con delle benzodiazepine che hanno, come accennato in precedenza, delle prescrizioni terapeutiche del tutto diverse.
Qualcuno però evidentemente doveva aver dato quell’ordine e non è possibile pensare che gli ospedali in Lombardia e nelle altre regioni italiani abbiano tutti deciso autonomamente di somministrare quel farmaco a coloro che risultassero positivi al Sars-Cov2.
Se si legge, ad esempio, il protocollo scritto dal servizio sanitario della regione Emilia-Romagna, si apprende che ai pazienti Covid si somministrava un cocktail di farmaci sedanti a base di morfina e del citato Midazolam.
Bergamo le persone non possono essere morte per il cosiddetto Sars-Cov-2 perché il virus in questione non era stato, tra l’altro, nemmeno isolato e le persone che risultavano positive al test diagnostico del tampone, noto per produrre tonnellate di falsi positivi, erano del tutto asintomatiche o nei “peggiori” dei casi avevano soltanto la classica influenza stagionale o altre patologie del tutto differenti dal Covid.
A Bergamo le persone stavano morendo così come stavano morendo in altri comuni del Nord – Italia.
Soltanto nel bergamasco, secondo l’ISTAT, si sarebbe giunti ad un +146% di morti nel 2020 , superato soltanto da Lodi con +168% e Piacenza con un +158%.
Nel resto d’Italia però non risultava un’anomalia statistica.
In Calabria, Sicilia, Sardegna, Lazio e Puglie, non c’era alcun aumento improvviso e inspiegabile delle morti come c’era appunto in quei comuni della Lombardia.
Perché???
La verità allora va cercata non nel “problema” ma nella “soluzione” che il governo Conte avrebbe apparentemente autorizzato, a partire dalla somministrazione di determinate terapie per pazienti che non avrebbero mai avuto bisogno.
Il Midazolam: il farmaco letale usato per i pazienti Covid
La questione riguarda il famigerato Midazolam, una benzodiazepina che viene utilizzata per sedare malati terminali e che viene persino data ai condannati a morte negli Stati Uniti ai quali viene somministrata una iniezione letale per portarli alla morte.
Alcuni lo chiamano il farmaco della “dolce morte” in quanto esso è uno degli sistemi “ideali” per procurare l’eutanasia a quelle persone che vogliono decidere di mettere fine alla propria vita.
Ceratti nella sua intervista a B. Braun parla proprio nel dettaglio del Midazolam.
Il dirigente della casa farmaceutica tedesca rivela come nel mese di marzo del 2020, nel cuore appunto della cosiddetta “emergenza”, ci fosse un “disperato” bisogno di procurarsi questi farmaci per far fronte alla “crisi” Covid.
Il farmaco Midazolam
Ceratti ricostruisce le fasi dell’accaduto e spiega come soltanto grazie al “contributo” di alcuni manager della B. Braun si è arrivati a consegnare dalla Germania all’Italia migliaia di dosi di questi farmaci in pochi giorni, quando in circostanze normali ci sarebbero volute settimane.
A risolvere l’impasse sarebbe stato il ministero della Salute presieduto da Roberto Speranza che avrebbe rilasciato il nulla osta necessario per autorizzare la distribuzione di questi farmaci in Italia nonostante l’etichetta del farmaco in questione fosse in inglese o in tedesco, e non in italiano come prevede la normativa italiana.
Non sarebbe stata questa la prima volta nella quale la B. Braun si sarebbe mossa per far arrivare farmaci del genere, secondo Ceratti.
Sarebbe stato seguito lo stesso percorso per il Propofol, un altro sedativo come il Midazolam.
Il manager italiano della impresa tedesca poi non si sofferma nemmeno – e non gli viene ovviamente chiesto – a precisare perché i pazienti positivi al Covid avrebbero dovuto avere bisogno di questo farmaco che viene utilizzato per casi ben lontani dalla influenza stagionale.
Le influenze, da sempre, non si sono mai curate con delle benzodiazepine che hanno, come accennato in precedenza, delle prescrizioni terapeutiche del tutto diverse.
Qualcuno però evidentemente doveva aver dato quell’ordine e non è possibile pensare che gli ospedali in Lombardia e nelle altre regioni italiani abbiano tutti deciso autonomamente di somministrare quel farmaco a coloro che risultassero positivi al Sars-Cov2.
Se si legge, ad esempio, il protocollo scritto dal servizio sanitario della regione Emilia-Romagna, si apprende che ai pazienti Covid si somministrava un cocktail di farmaci sedanti a base di morfina e del citato Midazolam.
Bergamo le persone non possono essere morte per il cosiddetto Sars-Cov-2 perché il virus in questione non era stato, tra l’altro, nemmeno isolato e le persone che risultavano positive al test diagnostico del tampone, noto per produrre tonnellate di falsi positivi, erano del tutto asintomatiche o nei “peggiori” dei casi avevano soltanto la classica influenza stagionale o altre patologie del tutto differenti dal Covid.
26.04.202513:07
La Repubblica Sociale Italiana: una riflessione controvento
Nel tripudio corale che accompagna, anno dopo anno, la celebrazione del 25 aprile, giorno eletto alla memoria della Liberazione, si erge, scomoda e silenziosa, la figura storica della Repubblica Sociale Italiana (RSI), condannata senza appello, relegata ai margini della narrazione pubblica, come se la storia dovesse essere letta solo nei suoi capitoli trionfali, e mai nelle sue pieghe più dolorose e controverse. Ma “historia magistra vitae est”, ammoniva Cicerone: e proprio per questo occorre, oggi più che mai, interrogarsi sulle verità dimenticate, sulle memorie rimosse e sulle comode amnesie.
La RSI nacque nel settembre del 1943 in un’Italia già spezzata, dopo l’armistizio di Cassibile, siglato in segreto e annunciato al popolo con improvviso candore. L’Italia fu consegnata al caos: il re fuggì, l’esercito fu lasciato senza ordini e centinaia di migliaia di soldati italiani furono disarmati e deportati dai tedeschi, abbandonati da un governo che aveva già dismesso la dignità delle armi. In quel vuoto politico e morale, Mussolini fondò la RSI, con il sostegno tedesco ma anche con l’adesione consapevole di migliaia di italiani — giovani e vecchi, reduci e idealisti — che scelsero non la resa, ma la continuità dell’impegno, per quanto compromesso fosse, nella difesa di una visione dello Stato e della nazione.
Non si tratta, sia chiaro, di rendere omaggio al fascismo, né di indulgere in un revanscismo fuori tempo. Ma si deve avere il coraggio intellettuale di riconoscere che la RSI, per quanto segnata dalla subalternità a Hitler, fu anche l’ultima espressione di un’Italia che non voleva accettare la resa come destino. La sua tragica epopea — dal sacrificio dei reparti alpini sulle Alpi alla fine cruenta sul Lago di Como — fu, in termini militari, un’estrema testimonianza di virtus, di coerenza e perfino di patriottismo, seppur di segno perdente.
E qui si apre il nodo più spinoso: perché mai l’Italia celebra come festa nazionale la data di una guerra perduta, di un paese occupato, umiliato, smembrato, bombardato e costretto alla resa senza condizioni? È forse questo il senso della Resistenza, che pure ebbe figure nobili e slanci autentici, ma che fu anche campo di vendette personali, di violenze fratricide e di giustizialismi sommari? “Victis victa fides”, verrebbe da dire, con Tacito: la fedeltà è sconfitta assieme ai vinti, e con essa ogni possibilità di comprensione storica.
L’ipocrisia del 25 aprile non risiede tanto nel celebrare la fine del fascismo, quanto nell’occultare ciò che avvenne dopo: l’occupazione alleata, le stragi di civili da parte delle truppe “liberatrici”, la svendita della sovranità, la nascita di una democrazia sorvegliata, plasmata sotto l’egida degli Stati Uniti, dove ogni tentativo di terzietà veniva soffocato nel nome della nuova ortodossia atlantica.
La RSI, nella sua breve e tormentata esistenza, rappresentò anche un esperimento politico che, paradossalmente, ripudiava molte delle derive autoritarie del fascismo ventennale. Lì vi fu spazio — almeno in teoria — per un’idea di socializzazione dell’economia, per un ritorno al primato del lavoro, per un nazionalismo non più imperiale ma difensivo, disperato, romantico nella sua tragica inattuabilità. Non è un caso che molti tra coloro che militarono nella RSI — pensiamo a uomini come Stanis Ruinas, Carlo Borsani, o lo stesso Niccolò Giani — morirono convinti non di combattere per il Duce, ma per l’onore della Patria.
Il giudizio sulla storia non deve mai piegarsi al moralismo postumo dei vincitori. Festeggiare la fine di una guerra come liberazione, quando quella stessa guerra segnò la fine dell’indipendenza nazionale, è quanto meno un ossimoro. Non vi fu liberazione per gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia; non vi fu liberazione per gli esuli, per gli internati militari italiani, per i caduti della RSI, per le madri che cercavano i loro figli nelle fosse comuni.
Nel tripudio corale che accompagna, anno dopo anno, la celebrazione del 25 aprile, giorno eletto alla memoria della Liberazione, si erge, scomoda e silenziosa, la figura storica della Repubblica Sociale Italiana (RSI), condannata senza appello, relegata ai margini della narrazione pubblica, come se la storia dovesse essere letta solo nei suoi capitoli trionfali, e mai nelle sue pieghe più dolorose e controverse. Ma “historia magistra vitae est”, ammoniva Cicerone: e proprio per questo occorre, oggi più che mai, interrogarsi sulle verità dimenticate, sulle memorie rimosse e sulle comode amnesie.
La RSI nacque nel settembre del 1943 in un’Italia già spezzata, dopo l’armistizio di Cassibile, siglato in segreto e annunciato al popolo con improvviso candore. L’Italia fu consegnata al caos: il re fuggì, l’esercito fu lasciato senza ordini e centinaia di migliaia di soldati italiani furono disarmati e deportati dai tedeschi, abbandonati da un governo che aveva già dismesso la dignità delle armi. In quel vuoto politico e morale, Mussolini fondò la RSI, con il sostegno tedesco ma anche con l’adesione consapevole di migliaia di italiani — giovani e vecchi, reduci e idealisti — che scelsero non la resa, ma la continuità dell’impegno, per quanto compromesso fosse, nella difesa di una visione dello Stato e della nazione.
Non si tratta, sia chiaro, di rendere omaggio al fascismo, né di indulgere in un revanscismo fuori tempo. Ma si deve avere il coraggio intellettuale di riconoscere che la RSI, per quanto segnata dalla subalternità a Hitler, fu anche l’ultima espressione di un’Italia che non voleva accettare la resa come destino. La sua tragica epopea — dal sacrificio dei reparti alpini sulle Alpi alla fine cruenta sul Lago di Como — fu, in termini militari, un’estrema testimonianza di virtus, di coerenza e perfino di patriottismo, seppur di segno perdente.
E qui si apre il nodo più spinoso: perché mai l’Italia celebra come festa nazionale la data di una guerra perduta, di un paese occupato, umiliato, smembrato, bombardato e costretto alla resa senza condizioni? È forse questo il senso della Resistenza, che pure ebbe figure nobili e slanci autentici, ma che fu anche campo di vendette personali, di violenze fratricide e di giustizialismi sommari? “Victis victa fides”, verrebbe da dire, con Tacito: la fedeltà è sconfitta assieme ai vinti, e con essa ogni possibilità di comprensione storica.
L’ipocrisia del 25 aprile non risiede tanto nel celebrare la fine del fascismo, quanto nell’occultare ciò che avvenne dopo: l’occupazione alleata, le stragi di civili da parte delle truppe “liberatrici”, la svendita della sovranità, la nascita di una democrazia sorvegliata, plasmata sotto l’egida degli Stati Uniti, dove ogni tentativo di terzietà veniva soffocato nel nome della nuova ortodossia atlantica.
La RSI, nella sua breve e tormentata esistenza, rappresentò anche un esperimento politico che, paradossalmente, ripudiava molte delle derive autoritarie del fascismo ventennale. Lì vi fu spazio — almeno in teoria — per un’idea di socializzazione dell’economia, per un ritorno al primato del lavoro, per un nazionalismo non più imperiale ma difensivo, disperato, romantico nella sua tragica inattuabilità. Non è un caso che molti tra coloro che militarono nella RSI — pensiamo a uomini come Stanis Ruinas, Carlo Borsani, o lo stesso Niccolò Giani — morirono convinti non di combattere per il Duce, ma per l’onore della Patria.
Il giudizio sulla storia non deve mai piegarsi al moralismo postumo dei vincitori. Festeggiare la fine di una guerra come liberazione, quando quella stessa guerra segnò la fine dell’indipendenza nazionale, è quanto meno un ossimoro. Non vi fu liberazione per gli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia; non vi fu liberazione per gli esuli, per gli internati militari italiani, per i caduti della RSI, per le madri che cercavano i loro figli nelle fosse comuni.
25.04.202507:21
... e non parlate a noi di LIBERTÀ!
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05.04.202515:39
Migranti, Sala (sindaco della 'capitale' italiana del crimine): 'Milano modello di accoglienza 😵💫,
no 'Remigration Summit''
https://www.imolaoggi.it/2025/04/05/migranti-sala-milano-no-remigration-summit/
Ma questo tizio dove vive? Siamo sicuri abbia compreso che è sindaco di Milano? Una città che è preda di saccheggi e violenze ad opera di bande armate di clandestini. I medesimi che ogni 31 dicembre si raccolgono in piazza Duomo per scatenare risse, urlando:" Milano, vaffanculo".
Ma dove si trova il nostro sindaco ogni giorno dell'anno, in cui se un cittadino onesto, che paga le tasse, chiama la Polizia perché vittima di furto/rapina/violenza, si sente rispondere:" spiacente, non abbiamo abbastanza volanti" !!
SALA, MA CHI TI PAGA PER PROFFERIRE COTANTE
CASTRONERIE?!
VP
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no 'Remigration Summit''
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Ma questo tizio dove vive? Siamo sicuri abbia compreso che è sindaco di Milano? Una città che è preda di saccheggi e violenze ad opera di bande armate di clandestini. I medesimi che ogni 31 dicembre si raccolgono in piazza Duomo per scatenare risse, urlando:" Milano, vaffanculo".
Ma dove si trova il nostro sindaco ogni giorno dell'anno, in cui se un cittadino onesto, che paga le tasse, chiama la Polizia perché vittima di furto/rapina/violenza, si sente rispondere:" spiacente, non abbiamo abbastanza volanti" !!
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01.05.202507:20
Comparate queste foto: in mezzo mettete una legge che ha sospeso i lavoratori non vaccinati per la prevenzione della trasmissione del virus Sars-Cov2 e condite il tutto con il favore dei sindacati: a voi servito il 1° maggio, festa dell'ipocrisia e dell'abominio!
Per ARBITRIUM PSG
La vicepresidente Manola Bozzelli
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29.04.202517:47
Ipse dixit
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27.04.202511:24
Il meccanismo che si era messo in moto nulla aveva di sanitario e tutto invece di politico.
I governi internazionali eseguivano gli stessi ordini
Se ne ha una ulteriore conferma se si guarda a quello che veniva fatto in quel periodo da altri Paesi.
Il protocollo prescritto in Emilia-Romagna è del tutto identico a quello, ad esempio, che aveva stabilito la commissione medica dell’ospedale di Hull, nel Regno Unito.
Nelle raccomandazioni dei sanitari britannici per i pazienti Covid si legge lo stesso tipo di farmaci indicati nella regione amministrata da Bonaccini: morfina assieme al Midazolam.
Non sono assolutamente protocolli che possono essere raccomandanti, come detto, per pazienti con sintomi influenzali e qualche coraggioso sanitario ha chiaramente denunciato come questi farmaci se somministrati nei quantitativi indicati dalle varie commissioni governative possono portare soltanto alla morte del paziente.
E’ il caso dell’infermiera scozzese Lesley Roberts.
Lesley sta portando avanti da diverso tempo una battaglia per far emergere la verità su quanto realmente accaduto nel 2020 e su ciò che ha veramente causato la strage in alcuni province del Regno Unito, come si è verificato anche in alcuni comuni della Lombardia.
La Roberts fa riferimento ad un protocollo di “fine vita” del governo britannico denominato “NG163”.
Il protocollo NG163 viene stabilito il 3 aprile del 2020, un mese appena dopo la strage di Bergamo, e resterà in piedi fino a marzo del 2021.
L’infermiera scozzese spiega che queste indicazioni sono quelle che hanno causato le morti di quei pazienti e non certo il cosiddetto Covid.
“Non avrebbe mai dovuto essere preso in considerazione. Le persone che non erano alla fine della loro vita lo sono state portate a causa di quei farmaci. Se avevano difficoltà respiratorie, allora la loro respirazione è stata ulteriormente soppressa da quei farmaci e sono questi quelli che le hanno uccise, e non il Covid.”
Lesley Roberts sta dicendo semplicemente che non c’è mai stata alcuna emergenza.
C’è stato un protocollo “medico” scritto da persone che sapevano benissimo che quei farmaci avrebbero portato alla morte delle persone perché si tratta di farmaci che vengono somministrati a malati terminali o a chi, come detto in precedenza, sceglie di praticare l’eutanasia.»
Autore : Cesare Sacchetti.
Link : https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/681228/covid-bergamo-carichi-di-sedativo-midazolam-dalla-germania-allitalia-a-marzo-2020-per-curare-il-virus-la-verita-si-avvicina.html
La Condanna a Morte negli Stati Uniti
Per la prima volta nella storia d’America è stato utilizzato un cocktail di due sostanze per uccidere un condannato a morte. Il boia del carcere di Lucasville, in Ohio, ha iniettato nelle vene di Dennis McGuire, bianco, 53 anni condannato distupro e omicidio aggravato, un composto formato da un sedativo, il Midazolam, e Hidromorphone, una morfina molto concentrata. La sua agonia è durata 13 minuti, tra le urla, provocando un’ondata di sdegno in tutto il Paese e forti proteste da parte degli abolizionisti e dei difensori dei diritti umani che puntano il dito contro quella che hanno bollato come una “crudele tortura”. Con un metodo che produce al condannato la stessa sensazione di una “prolungata mancanza d’aria”.
Link : https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/16/pena-di-morte-in-usa-utilizzato-per-la-prima-volta-un-cocktail-di-sedativi-e-morfina/846415/amp/
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I governi internazionali eseguivano gli stessi ordini
Se ne ha una ulteriore conferma se si guarda a quello che veniva fatto in quel periodo da altri Paesi.
Il protocollo prescritto in Emilia-Romagna è del tutto identico a quello, ad esempio, che aveva stabilito la commissione medica dell’ospedale di Hull, nel Regno Unito.
Nelle raccomandazioni dei sanitari britannici per i pazienti Covid si legge lo stesso tipo di farmaci indicati nella regione amministrata da Bonaccini: morfina assieme al Midazolam.
Non sono assolutamente protocolli che possono essere raccomandanti, come detto, per pazienti con sintomi influenzali e qualche coraggioso sanitario ha chiaramente denunciato come questi farmaci se somministrati nei quantitativi indicati dalle varie commissioni governative possono portare soltanto alla morte del paziente.
E’ il caso dell’infermiera scozzese Lesley Roberts.
Lesley sta portando avanti da diverso tempo una battaglia per far emergere la verità su quanto realmente accaduto nel 2020 e su ciò che ha veramente causato la strage in alcuni province del Regno Unito, come si è verificato anche in alcuni comuni della Lombardia.
La Roberts fa riferimento ad un protocollo di “fine vita” del governo britannico denominato “NG163”.
Il protocollo NG163 viene stabilito il 3 aprile del 2020, un mese appena dopo la strage di Bergamo, e resterà in piedi fino a marzo del 2021.
L’infermiera scozzese spiega che queste indicazioni sono quelle che hanno causato le morti di quei pazienti e non certo il cosiddetto Covid.
“Non avrebbe mai dovuto essere preso in considerazione. Le persone che non erano alla fine della loro vita lo sono state portate a causa di quei farmaci. Se avevano difficoltà respiratorie, allora la loro respirazione è stata ulteriormente soppressa da quei farmaci e sono questi quelli che le hanno uccise, e non il Covid.”
Lesley Roberts sta dicendo semplicemente che non c’è mai stata alcuna emergenza.
C’è stato un protocollo “medico” scritto da persone che sapevano benissimo che quei farmaci avrebbero portato alla morte delle persone perché si tratta di farmaci che vengono somministrati a malati terminali o a chi, come detto in precedenza, sceglie di praticare l’eutanasia.»
Autore : Cesare Sacchetti.
Link : https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/681228/covid-bergamo-carichi-di-sedativo-midazolam-dalla-germania-allitalia-a-marzo-2020-per-curare-il-virus-la-verita-si-avvicina.html
La Condanna a Morte negli Stati Uniti
Per la prima volta nella storia d’America è stato utilizzato un cocktail di due sostanze per uccidere un condannato a morte. Il boia del carcere di Lucasville, in Ohio, ha iniettato nelle vene di Dennis McGuire, bianco, 53 anni condannato distupro e omicidio aggravato, un composto formato da un sedativo, il Midazolam, e Hidromorphone, una morfina molto concentrata. La sua agonia è durata 13 minuti, tra le urla, provocando un’ondata di sdegno in tutto il Paese e forti proteste da parte degli abolizionisti e dei difensori dei diritti umani che puntano il dito contro quella che hanno bollato come una “crudele tortura”. Con un metodo che produce al condannato la stessa sensazione di una “prolungata mancanza d’aria”.
Link : https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/16/pena-di-morte-in-usa-utilizzato-per-la-prima-volta-un-cocktail-di-sedativi-e-morfina/846415/amp/
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26.04.202513:07
Ecco allora che parlare della RSI, senza nostalgia e senza revisionismo, significa riscattare un frammento di storia dimenticata, e con esso il diritto di una nazione a interrogarsi anche sui suoi errori e sulle sue sconfitte. Perché solo nel confronto con il proprio dolore un popolo cresce. E perché, come ammoniva Seneca, “veritas nunquam perit” — la verità non muore mai, anche se la si vuole seppellire sotto una montagna di retorica.
In questa luce, la RSI non è un’icona da restaurare, ma una ferita da guardare senza paraocchi. Né gloria, né vergogna: solo il dovere di ricordare, e di capire.
Francesco Golinelli
Monaco di Baviera, 25 aprile a. D. 2025
In questa luce, la RSI non è un’icona da restaurare, ma una ferita da guardare senza paraocchi. Né gloria, né vergogna: solo il dovere di ricordare, e di capire.
Francesco Golinelli
Monaco di Baviera, 25 aprile a. D. 2025
16.04.202519:53
https://www.repubblica.it/viaggi/2025/03/25/news/londra_metro_e_treni_urbani_costano_il_triplo_se_pagati_cash-424085352/
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05.04.202509:11
https://www.nicolaporro.it/dazi-il-giochino-di-trump-che-lue-non-capisce/?fbclid=IwY2xjawJdI4ZleHRuA2FlbQIxMQABHgVjec6r9jaX-VkxxnXEEh0qQpx1aNHhDgvlSW_aU8Bsffaax3S7znRAgvjL_aem_tO8JIySrOi2BRg2jN_A67w&sfnsn=scwspwa
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30.04.202521:06
Devo ringraziare il giornalista Sigfrido Ranucci. Se fossi stato io a denunciare questi fatti, sarei stato subito etichettato come visionario o complottista. Ma questa volta a parlarne è una voce esterna alla nostra area, una figura che, proprio per il suo percorso e la sua reputazione, rende ancora più difficile sminuire la gravità di quanto sta accadendo.Notizia : Recentemente, il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che invita gli Stati membri a sviluppare programmi educativi e di sensibilizzazione per i giovani, focalizzati su temi quali la sicurezza, la difesa e l’importanza delle forze armate. Inoltre, la risoluzione propone la creazione di corsi militari, esercitazioni e attività di formazione con giochi di ruolo per studenti civili, attraverso la cooperazione tra istituzioni di difesa e università . Questa iniziativa ha suscitato critiche da parte di alcuni esponenti politici e giornalisti. Ad esempio, la senatrice Barbara Floridia (M5S) ha espresso preoccupazione, definendo la proposta come un segnale di “impazzimento” dell’UE e sottolineando la necessità di promuovere la pace piuttosto che la guerra . Anche il giornalista Sigfrido Ranucci ha criticato la risoluzione, affermando che l’UE sembra promuovere la guerra attraverso l’educazione dei giovani a tematiche militari . È importante notare che il Parlamento Europeo offre già un gioco di ruolo educativo per i giovani dai 14 anni in su, disponibile in diverse città europee. Questo gioco permette ai partecipanti di simulare il ruolo di eurodeputati, discutendo e negoziando su temi attuali per comprendere meglio il processo decisionale dell’UE . Tuttavia, questo tipo di attività è distinto dalle proposte contenute nella recente risoluzione, che si concentrano specificamente su tematiche di difesa e sicurezza. La discussione su questa risoluzione evidenzia un dibattito più ampio sul ruolo dell’educazione in ambito militare e sulla direzione che l’UE intende prendere riguardo alla formazione dei giovani su questioni di difesa e sicurezza.https://t.me/informazioneitali#cristianofazzzini Scendiamo in piazza e fermiamo per sempre questa follia
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28.04.202520:49
https://www.ilmessaggero.it/mondo/blackout_spagna_energia_interruzione_piano_emergenza_ripristino_metropolitana_evacuata_aeroporto_cause_cosa_e_successo-8804341.html
Prove tecniche di realtà distopica aumentata.
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27.04.202506:03
«Francesco l'antipapa», rimosso il Direttore della Giustizia Minorile delle Regioni Emilia Romagna e Marche Antonio Pappalardo
Siamo giunti al punto più liberticida, profetizzato da George Orwell: la punizione di un individuo colpevole di aver commesso uno psicoreato
Mentre guitti come Roberto Benigni al soldo della RAI cantano “la Costituzione più bella del mondo” (definita “la peggiore dei Paesi Occidentali” da Francesco Cossiga), ancora una volta – come già accaduto in tempi pandemici – la ratio legis di una norma costituzionale viene calpestata in danno di un cittadino italiano reo questa volta di avere commesso uno psicoreato. Il Dottor Antonio Pappalardo, direttore della Giustizia Minorile di Emilia Romagna e Marche, è stato rimosso dal suo incarico da parte del Ministero della Giustizia perché reo di avere esercitato il proprio sacrosanto diritto di pensarla come molti altri (ma non come il mainstream) su una questione estremamente complessa. L'articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Non è un segreto che in molti aderiscano alla tesi secondo la quale Benedetto XVI non avrebbe inteso rinunziare al munus apostolico ma soltanto al ministerium. Esistono libri estremamente seri sul tema, scritti da studiosi che hanno approfondito la tematica e portato prove a sostegno della tesi esposta. Ciò nonostante, quando Antonio Pappalardo ha commentato sul canale Telegram Logos et Libertas che Bergoglio era l'antipapa e un usurpatore (e che per questo meritava una pena giusta), si è scatenato il finimondo, la lapidazione mediatica, le solite accuse infamanti (no-vax, contrario alle migrazioni, ai diritti Lgbtq+ e alle politiche dell’Ue e dell'OMS) e in men che non si dica il Ministero della Giustizia lo ha sollevato dall'incarico.
Lo psicoreato (thoughtcrime in lingua inglese, crimethink in neolingua) è la denominazione che George Orwell, nel suo romanzo 1984, dà al più pervasivo strumento repressivo delle istituzioni totalitarie. Commette uno psicoreato chiunque contrasti le teorie del Grande Fratello. Il Grande Fratello non tollera il dissenso. Non importa se la tesi sostenuta sia avvalorata da studi scientifici. Meno ancora importa se la tesi sostenuta sia oggettivamente e incontrovertibilmente vera: lo psicocriminale va punito.
Oggi è toccato al Dottor Antonio Pappalardo, domani potrebbe toccare ad Antonio Socci o ad Alessandro Barbero, rei di psicoreati.
Rischia molto il Professor Barbero, che in un video che circola (senza tagli o censure) paragona il nostro tempo agli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale e avverte che il riarmo nel Secolo scorso non portò a maggior sicurezza, ma direttamente alla guerra. In sintesi, il riarmo porta alla guerra, la guerra non è pace, e – checché ne pensino le Signore von der Leyen e Kallas – sarebbe il caso di considerare che la convivenza pacifica si fonda sul rispetto reciproco, non sulla deterrenza armata.
Io sono d'accordo al 100% col Dottor Antonio Pappalardo, ma anche se non lo fossi sarei pronto a difenderlo per affermare l'importanza nel diritto costituzionale dell'Art. 21.
Purtroppo, bastardi liberticidi ricoprono incarichi apicali e fanno della nostra Costituzione, dei nostri diritti fondamentali, carta straccia, perché temono il dissenso. E le pecore li venerano, in gregge credono a tutte le balle propinate per mantenerle docili, asservite.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 25 aprile 2025
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Siamo giunti al punto più liberticida, profetizzato da George Orwell: la punizione di un individuo colpevole di aver commesso uno psicoreato
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Non è un segreto che in molti aderiscano alla tesi secondo la quale Benedetto XVI non avrebbe inteso rinunziare al munus apostolico ma soltanto al ministerium. Esistono libri estremamente seri sul tema, scritti da studiosi che hanno approfondito la tematica e portato prove a sostegno della tesi esposta. Ciò nonostante, quando Antonio Pappalardo ha commentato sul canale Telegram Logos et Libertas che Bergoglio era l'antipapa e un usurpatore (e che per questo meritava una pena giusta), si è scatenato il finimondo, la lapidazione mediatica, le solite accuse infamanti (no-vax, contrario alle migrazioni, ai diritti Lgbtq+ e alle politiche dell’Ue e dell'OMS) e in men che non si dica il Ministero della Giustizia lo ha sollevato dall'incarico.
Lo psicoreato (thoughtcrime in lingua inglese, crimethink in neolingua) è la denominazione che George Orwell, nel suo romanzo 1984, dà al più pervasivo strumento repressivo delle istituzioni totalitarie. Commette uno psicoreato chiunque contrasti le teorie del Grande Fratello. Il Grande Fratello non tollera il dissenso. Non importa se la tesi sostenuta sia avvalorata da studi scientifici. Meno ancora importa se la tesi sostenuta sia oggettivamente e incontrovertibilmente vera: lo psicocriminale va punito.
Oggi è toccato al Dottor Antonio Pappalardo, domani potrebbe toccare ad Antonio Socci o ad Alessandro Barbero, rei di psicoreati.
Rischia molto il Professor Barbero, che in un video che circola (senza tagli o censure) paragona il nostro tempo agli anni immediatamente precedenti la Prima Guerra Mondiale e avverte che il riarmo nel Secolo scorso non portò a maggior sicurezza, ma direttamente alla guerra. In sintesi, il riarmo porta alla guerra, la guerra non è pace, e – checché ne pensino le Signore von der Leyen e Kallas – sarebbe il caso di considerare che la convivenza pacifica si fonda sul rispetto reciproco, non sulla deterrenza armata.
Io sono d'accordo al 100% col Dottor Antonio Pappalardo, ma anche se non lo fossi sarei pronto a difenderlo per affermare l'importanza nel diritto costituzionale dell'Art. 21.
Purtroppo, bastardi liberticidi ricoprono incarichi apicali e fanno della nostra Costituzione, dei nostri diritti fondamentali, carta straccia, perché temono il dissenso. E le pecore li venerano, in gregge credono a tutte le balle propinate per mantenerle docili, asservite.
di Alfredo Tocchi, Il Giornale d'Italia, 25 aprile 2025
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07.04.202514:34
🌚 #Occidente sempre più autoritario: in #Gb carcere ad una madre per un post di rabbia sui social (cancellato) su 3 bambine uccise da immigrato
Lo stop della #democrazia, a seguito delle sentenze ad personam contro Le Pen in Francia e Georgescu in Romania, e la #censura sembrano non bastare più all'Occidente: nel Regno Unito un tribunale ha inflitto 2 anni di prigione per un post di rabbia sui social di una madre che denunciava la morte violenta di tre bambine.
🔗Oltretutto la condanna non prevede alcuna cauzione: la donna dovrà passare 2 anni dietro le sbarre.
@tutti_i_fatti
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04.04.202518:09
https://www.milanofinanza.it/news/banconote-da-50-euro-fuori-uso-da-aprile-ecco-dove-e-perche-alcuni-pezzi-non-saranno-piu-accettati-202503311126426292
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28.04.202515:49
https://www.medicinapiccoledosi.it/vaccini-intervista-con-la-dottoressa-hiroko-mori/
[ https://lucismarritedilucascantamburlo.blogspot.com/2017/03/?m=1
Quando il Giappone sconsigliò (si, avete letto bene) il vaccino anti papilloma virus a causa dei suoi notevoli e gravi effetti avversi
Grazie a Luca Scantaburlo per averci reso edotti
https://lucismarritedilucascantamburlo.blogspot.com/2017/03/?m=1
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26.04.202520:53
Il Dipartimento Scientifico della SIM (Società Italiana di Medicina) lancia l'allarme: “Esiste la concreta possibilità che coloro che non possano, o non vogliano sottoporsi al trattamento, lo ricevano in ogni caso indirettamente tramite il semplice contatto con soggetti vaccinati.”
⬇️ ⬇️ ⬇️
https://comedonchisciotte.org/medici-contro-il-nuovo-vaccino-autoreplicante-in-arrivo-rischio-grave-di-trasmissione-da-parte-dei-vaccinati-ad-altri/
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https://m.youtube.com/watch?v=wGf-PgPy-ho
Grazie Silver Nervuti🙏
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05.04.202520:01
Ricordate il 5×1000 ad ARBITRIUM PSG🙏🏻❤️
A noi il vostro prezioso sostegno, a voi la nostra infinita gratitudine🙏🏻e la possibilità di continuare a lottare per la tutela dei diritti inviolabili.
Grazie da tutta Arbitrium PSG❤️
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03.04.202504:23
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