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Kate Sugak - 🇮🇹 Canale Italiano

🥇Canale Telegram ufficiale della naturopata, ricercatrice e attivista Ekaterina Sugak.
Ekaterina lavora per divulgare la vera biologia e per colmare il divario tra il pubblico e la scienza nella nostra società.
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Popular posts Kate Sugak - 🇮🇹 Canale Italiano

Un esperimento che avrebbe dovuto confermare la teoria del contagio del vaiolo – ma l’ha invece distrutta.

Nel 1901, nello stato del Wisconsin (USA), il dottor Matthew Rodermund condusse un esperimento senza precedenti.
Si cosparse volontariamente il viso, le mani e i vestiti con il pus delle pustole di una paziente affetta da vaiolo, dopodiché cominciò a entrare in stretto contatto con altre persone: toccava i loro volti, cenava con la famiglia, viaggiava in treno, curava i pazienti, giocava a carte in un circolo.

Il risultato? 👇
Zero contagi. Nessuno si ammalò.

Medici, funzionari e giornali tentarono di accusarlo di irresponsabilità, lo misero in quarantena, ma furono costretti a ritirarsi: non c’era nemmeno un caso confermato di contagio.

Questo caso rappresentò una sfida non solo alla scienza medica dell’epoca, ma a tutta la moderna visione delle malattie infettive, basata sulla paura e sul dogma.

In un certo senso, il dottor Rodermund fu fortunato: nel 1901 non esistevano test truffaldini come il PCR, con cui oggi dobbiamo confrontarci.
I medici dell’epoca erano costretti ad osservare la realtà, non dati digitali con esiti “positivi”.
E poiché dopo i suoi contatti nessuno si ammalò, tutte le accuse furono ritirate.

Oggi, però, sarebbe andata diversamente.
Con l’utilizzo del PCR – basato su sequenze genetiche che non hanno alcuna relazione con presunti “virus”, la cui esistenza non è mai stata scientificamente dimostrata – e con un numero sufficientemente alto di cicli di amplificazione, chiunque può essere dichiarato “portatore asintomatico”.

Il dottor Rodermund, e tutti coloro con cui era entrato in contatto, oggi sarebbero stati rinchiusi, stigmatizzati e sottoposti a misure coercitive.
Ma allora vinsero i fatti.

E sono proprio casi come questo a ricordarci che la vera scienza richiede coraggio, onestà e osservazione diretta — non fede nella magia digitale e paura di un “nemico invisibile”.

👀📖 Potete leggere l’articolo sull’esperimento del dottor Matthew Rodermund qui: https://docs.google.com/document/d/1RlHay8ry580zxtzFitozioF7uIlEUwoCfshvF3MbUMg/edit

🎬 Consiglio vivamente a tutti di guardare il mio documentario approfondito sul vaiolo.
Smonta tutti i miti sulla malattia e confuta completamente la vaccinazione antivaiolosa:

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📱Youtube: https://youtu.be/F8ogv_0ODBU?si=KAKA1PC-_B6EwUWv

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Troverete moltissimi contenuti affascinanti che mettono in discussione i dogmi scientifici consolidati.
17.04.202504:24
💥 Quando Donald Trump ha nominato il noto "no-vax" Robert F. Kennedy Jr. come Ministro della Salute degli Stati Uniti, molti l’hanno visto come un momento storico. Sembrava che l’America stesse finalmente andando nella giusta direzione: rompere i legami con le istituzioni globaliste, opporsi al cartello farmaceutico e porre fine all’era delle pseudo-pandemie e delle vaccinazioni obbligatorie.

👀 A prima vista, è proprio così che appare: gli Stati Uniti si stanno ritirando dall’OMS, la lobby farmaceutica sembra indebolita e Kennedy promette una riforma sanitaria, la protezione dei cittadini dagli abusi delle corporazioni e un ritorno agli standard scientifici.
Ma se si osservano più da vicino i fatti, la realtà si rivela molto diversa.

⭐️🎥 In questo video, analizzerò se Trump e Kennedy stanno davvero sfidando il sistema farmaceutico – o se si tratta solo di una nuova trappola, che ci porta verso forme di controllo ancora più sofisticate.

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🇷🇺 Guarda questo video in lingua russa e 🇬🇧 inglese.

⭐️Fonti citate nel video
⭐️Il documentario “Tutta la verità sul morbillo” - per ora disponibile solo in russo, qui.
Attualmente sto aggiornando il film alla versione 2.0, che sarà pubblicata in italiano e in altre lingue.
⭐️Conferenza: “L’assenza del metodo scientifico in virologia”

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Nel 2016 e nel 2019 sono stati pubblicati due studi che, secondo quanto dichiarato, proverebbero l’efficacia della terapia antiretrovirale (ART) nella prevenzione della trasmissione del cosiddetto “HIV” durante rapporti sessuali non protetti. Questi studi si sono concentrati su coppie in cui un partner era “HIV positivo” (cioè risultato positivo al test per “HIV”) e l’altro “HIV negativo”. Gli studi si chiamavano PARTNER 1 e PARTNER 2.

PARTNER 1 ha studiato coppie eterosessuali, mentre PARTNER 2 ha analizzato coppie omosessuali. In totale, si trattava di oltre 2.000 coppie.

I risultati di queste pubblicazioni hanno affermato che, grazie all’ART, non è stato rilevato nemmeno un caso di trasmissione del cosiddetto “HIV” dal partner “infetto” al partner “negativo”. In altre parole, il partner “HIV negativo” non ha mai ricevuto un risultato positivo al test.

😵‍💫 A prima vista, potrebbe sembrare che i risultati di questi due studi dimostrino l’efficacia della terapia antiretrovirale e giustifichino il suo utilizzo per prevenire la trasmissione dell’“HIV” ad un’altra persona. Le persone con “status HIV positivo” che rifiutano di assumere ART potrebbero quindi apparire come estremamente irresponsabili e pericolosi “nemici del popolo e dello Stato”, che sognano solo di trasmettere l’“HIV” a una vittima ignara.


👀🔬 Ma rivolgiamoci alla vera scienza e ai fatti.

👨🏻‍🔬 Perché i produttori di ART possano affermare che essa previene la trasmissione di un virus, devono prima dimostrare scientificamente l’esistenza del virus stesso che l’ART dovrebbe impedire di trasmettere. Ma questo non è mai stato fatto. L’esistenza dell’HIV, come quella di qualsiasi altro virus, non è mai stata provata secondo il metodo scientifico della prova. L’assenza del metodo scientifico nel lavoro dei virologi è riconosciuta persino da enti e istituzioni sanitarie autorevoli.

Le conclusioni secondo cui i partner delle persone che assumevano ART non si sarebbero infettati con un virus non scientificamente provato si basano esclusivamente su risultati negativi di test di laboratorio. Se l’esistenza dell’HIV non è stata provata,allora ovviamente un test non può determinarne la sua presenza o l’assenza in una persona. Pertanto, un risultato “HIV positivo” o “HIV negativo” non significa assolutamente nulla per chi lo riceve. Qualsiasi risultato di questo test non ha alcun valore diagnostico e non dimostra né l’infezione né la sua assenza.

Inoltre, i risultati di questi cosiddetti test sono piuttosto facili da manipolare. Ad esempio, il risultato di un test PCR può essere manipolato aumentando o diminuendo il numero di cicli di amplificazione, e il risultato di un test anticorpale può essere alterato diluendo il campione del paziente, usando quantità diverse di alcali e acidi. Considerando che abbiamo assistito più volte a comportamenti non scientifici e disonesti da parte di scienziati e tecnici di laboratorio negli studi, non mi sorprenderebbe affatto se fossero state effettuate varie manipolazioni — non menzionate nella pubblicazione stessa — durante i test, per adattare i risultati agli interessi dei produttori di ART.

☝️ Non sorprende quindi che gli studi PARTNER 1 e PARTNER 2 NON ABBIANO INCLUSO gruppi di controllo di coppie in cui il partner “HIV POSITIVO” non assumeva ART.

❌ Uno studio senza gruppo di controllo non può essere considerato scientifico, poiché senza un gruppo di controllo è impossibile confermare l’affidabilità dei risultati e delle loro interpretazioni.

Un gruppo di controllo non è stato incluso proprio perché i risultati dei test sarebbero stati gli stessi in entrambi i gruppi, privando non solo l’ART, ma anche l’intera ipotesi su “HIV e AIDS”, di qualsiasi pretesa di validità scientifica.

Consiglio vivamente a tutti il documentario del 2009 su“HIV e l’AIDS” intitolato House of Numbers ( con i sottotitoli italiani). In futuro realizzerò sicuramente un mio documentario su “HIV/AIDS”.

@katesugakufficiale
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