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Storia della Letteratura

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Letteratura classica e contemporanea
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✍️ Gabriele D'Annunzio
📖 Il Fuoco
📆 1900
📋 Narrativa

Stelio tiene un grande discorso al Palazzo Ducale di Venezia, davanti a un pubblico entusiasta. Spiega tutta la sua filosofia sull'arte e sulla creazione. L'arte, secondo lui, è sublime quando imita l'arte antica.

Stelio è accompagnato da un'attrice celebre: la Foscarina. È una bella donna, anche se non è più giovane, e ama Stelio fino all'abbandono della propria personalità. Pur sapendo che questo suo amore è in pericolo, gli presenta una donna giovane e bellissima...

Il romanzo che più di ogni altro sancisce l’incontro tra D’Annunzio e Nietzsche è ispirato alla tempestosa relazione con Eleonora Duse che tra alti e bassi, addii e riconciliazioni, andrà avanti per più di otto anni. Dopo aver letto il romanzo, che è un appassionato inno al potere e all’ardore creativo, l’attrazione della Duse per il “poeta infernale” (così lo definisce) diventa morbosa, tanto che arriva a dire «Preferirei morire in un cantone piuttosto che amare un’anima tale. D’Annunzio lo detesto, ma lo adoro». Quello che è certo è che il dato autobiografico del romanzo al momento della pubblicazione suscita numerose polemiche: l’irriverente autore ha riportato, pubblicamente, i segreti dell’alcova, mettendo a nudo l’amante in modo sfrontato.

GABRIELE D’ANNUNZIO (Pescara 1863 – Gardone Riviera 1938) il più noto esponente del decadentismo italiano, rappresenta uno dei più innovativi e contraddittori scrittori italiani. Soprannominato il “Vate” quale cantone dell’Italia umbertina, e anche l”“Immaginifico” per l’esuberanza caledoiscopica dello stile, permeò profondamente di sé la cultura e la politica italiana a cavallo del secolo. Giornalista, poeta, narratore, soldato, si ritagliò un suo originale ruolo da “influencer” ante litteram, utilizzando sapientemente tutte le più moderne e spregiudicate tecniche di comunicazione del tempo.

📚 @StoriaDellaLetteratura
Le madri sono la nobiltà del mondo. Al di sopra degli egoismi e degli appetiti, della durezza dell'orgoglio del cuore, fanno fiorire, silenziose e belle come serate tranquille, quelle umili virtù che salvano l'onore degli uomini.

Léon Degrelle 🇧🇪 - Révolution des âmes

📚 @StoriaDellaLetteratura
Deleted14.05.202504:32
➡️ La raccolta di tutti i migliori canali e gruppi esistenti su ✅ Telegram! 👈
Già oggi i grandi trusts risultano organizzazioni politiche private che esercitano un protettorato sull’organismo politico pubblico.
Socialismo prussiano significa invece l'inquadramento di queste organizzazioni economico-politiche dei singoli settori professionali nell’organismo politico complessivo.


✍🏼 Oswald Spengler
📖 Prussianesimo e socialismo

📚 @StoriaDellaLetteratura
EUROPA è la luce del mondo classico e il brivido dell’oscurità contemporanea, l’aurora boreale della preistoria e la luce del crepuscolo sospesa su Berlino in fiamme. EUROPA è una parola d’ordine per quelli che credono nella rinascita del nostro continente quale alternativa aristocratica e qualitativa contro il mondo della quantità e delle masse, contro il materialismo democratico americano e il materialismo comunista russo.


✍🏼 Adriano Romualdi
📖 Le ultime ore dell’Europa

🧠🗣 Storia della Filosofia
Ogni anno, quando aprile volge alla fine e il vento di primavera impolvera le strade, la rumorosa celebrazione del 25 Aprile ci strappa dagli abituali pensieri per richiamare alla nostra coscienza la tragica fine della guerra. Il crollo politico e spirituale dell’Italia e dell’Europa. In verità nessuna occasione è più propizia per consentirci di valutare adeguatamente l’entità morale della catastrofe: le bandiere alle finestre per celebrare una sconfitta militare, il giubilo concorde del partito russo e di quello americano che, alla distanza di tanti anni, continuano a rappresentare gli interessi dei loro padroni contro l’interesse nazionale europeo, l’apologia del massacro, dell’odio civile e della detronizzazione dell’Europa. Con questa tragedia il tramonto dell’Occidente, profetizzato da Spengler nel 1917, diviene una schiacciante, evidente realtà.


✍🏼 Adriano Romualdi
📖 Le ultime ore dell’Europa

📚 @StoriaDellaLetteratura
Soli soli soli. Come affrontare la solitudine

«Sii una folla per te stesso». Questo verso di Tibullo che aleggia e si ripete nel «retrobottega tutt'oscuro» del passo dei Saggi di Montaigne, costituisce il filo conduttore per comprendere uno dei maggiori problemi dell'uomo contemporaneo: la solitudine. La solitudine, la condizione di essere solo, è «buona» o «cattiva»? È un ausilio dell'identità della crescita personale? È indispensabile all'adolescente e può costituire un baluardo della creatività dell'adulto? Tentando di trovare una soluzione a queste domande, l'autore analizza su più versanti la condizione dell'essere solo, approfondendo la solitudine del giovane e dell'anziano, dell'innamorato e dell'intellettuale, come strumento indispensabile per risvegliare la polifonia che c'è in ognuno di noi.

📚 @StoriaDellaLetteratura
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Storia del Teatro
« Chi quel gong percuoterà
apparire la vedrà
bianca al pari della giada
fredda come quella spada
è la bella Turandot! »


Turandot è un'opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e successivamente completata da Franco Alfano.

La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!», ovvero dopo l'ultima pagina completata dall'autore, rivolgendosi al pubblico con queste parole:
«Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.»

La sera seguente, l'opera fu rappresentata, sempre sotto la direzione di Toscanini, includendo anche il finale di Alfano.

L'incompiutezza dell'opera è oggetto di discussione tra gli studiosi. C'è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa dell'inesorabile progredire del male che affliggeva l'autore, bensì per l'incapacità, o piuttosto l'intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d'amore conclusivo, che pure l'aveva inizialmente acceso d'entusiasmo e spinto verso questo soggetto. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò invano di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, algida e sanguinaria, in una donna innamorata.

Il soggetto dell'opera fu tratto dall'omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi, già oggetto di importanti adattamenti musicali: dalle musiche di scena composte da Carl Maria von Weber nel 1809, all'opera di Ferruccio Busoni, rappresentata nel 1917 e preceduta da suite orchestrale (op. 41) eseguita per la prima volta nel 1906.

Più esattamente, il libretto dell'opera di Puccini si basa, molto liberamente, sulla traduzione di Andrea Maffei dell'adattamento tedesco di Friedrich Schiller del lavoro di Gozzi. L'idea per l'opera venne al compositore in seguito a un incontro con i librettisti Giuseppe Adami e Renato Simoni, avvenuto a Milano nel marzo 1920. Nell'agosto dello stesso anno il compositore poté ascoltare, grazie al suo amico barone Fassini, un carillon con temi musicali proveniente dalla Cina. Alcuni di questi temi sono presenti nella stesura definitiva della partitura.

Alla fine della sua parabola creativa Puccini si cimentò con un soggetto fiabesco, d'impronta fantastica. Non era mai accaduto, se si eccettua la scena finale della sua prima opera, Le Villi.

🏛🎭 Storia del Teatro @storiateatro
"Riassumendo, l'uomo per il quale la libertà nuova non significa rovina perché, data la sua speciale struttura, ha già una salda base in sé stesso, ovvero perché è in grado di conquistarsela con una rottura esistenziale di livello che ristabilisca il contatto con la superiore dimensione dell'<essere>, farà propria una visione della realtà denudata dall'elemento umano e morale, liberata dalle proiezioni della soggettività, dalle sovrastrutture concettuali, finalistiche e teistiche."

✍🏼 Julius Evola
📖 Cavalcare la tigre

📚 @StoriaDellaLetteratura
Il peggior giorno del lutto.
Il più triste.
Non è il giorno del funerale, né il giorno del compleanno di quella persona dopo che se n'è andata.
Nessuno di questi è il giorno peggiore.
Il giorno peggiore è un giorno qualunque.
E quando ti succede qualcosa di bello e ti rendi conto che non puoi correre a raccontarglielo.
È quando ti capita qualcosa di brutto e non hai quelle braccia che ti sostengano o quella voce che ti dia un consiglio.
Il peggior giorno è un giorno qualunque...
È una domenica in cui dovresti essere felice, ma invece fa male.
E senti la mancanza.
E rimpiangi.
Ma, più di ogni altra cosa.
Hai bisogno.

📚 @StoriaDellaLetteratura
Questa è la misura del potere: sapere fino a che punto siamo capaci di vivere in un mondo senza significato, senza verità, senza scopo, senza legge, senza giustizia, senza causalità, e continuare a desiderare quel mondo.


✍🏼 Julius Evola
📖 Teoria dell'individuo assoluto

Nuova edizione riveduta e ampliata con una lettera inedita a Ernst Junger e un saggio introduttivo di Marino Freschi. Il libro apparve in Germania nel 1932, quando il suo autore aveva trentasette anni ed era un esponente di rilievo della Rivoluzione Conservatrice. La sua prima traduzione integrale in italiano si è avuta soltanto oltre mezzo secolo dopo, nel 1985.

📚 @StoriaDellaLetteratura
Abbiamo la reputazione in tutto il mondo di essere capaci di distruggere le cattedrali. Questo la dice lunga in un momento in cui la consapevolezza della sterilità sta facendo spuntare musei come funghi.


✍🏼 Ernst Jünger
📖 Il cuore avventuroso

Nei racconti del Cuore avventuroso si intrecciano le due anime di Jünger: quella lucida e assorta del contemplatore e quella infiammata e penetrante del visionario. Dal suo sguardo, confinante spesso con l'allucinazione, sorgono visioni che si vorrebbe fossero soltanto sogni: fiabe crudeli in cui una giovane bionda è straziata da una sorella bruna; magici sobborghi di Berlino che si aprono ad avventure verso l'ignoto. A queste scene buie si alternano momenti di luce accecante, in cui Jünger enuncia con formule memorabili le geometrie dell'universo, dai cristalli ai petali di rosa, tracciando bellissime descrizioni della natura, degli animali e degli insetti. Uno dei libri più folgoranti di un autore che ha attraversato da protagonista un secolo di storia contemporanea.

📚 @StoriaDellaLetteratura
📖 Un raccolto di sangue. I crimini alleati e sovietici contro il popolo tedesco, 1945-1947
✍️ Ralph Franklin Keeling
🇮🇹 Vincenzo Valentini

Questa è la traduzione italiana di uno dei primi, più lucidi atti d’accusa verso i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dagli USA, dagli Alleati e dall’URSS nei confronti della popolazione civile della Germania sconfitta, tanto più notevole poiché scritto nel 1947 da un intellettuale statunitense, Ralph F. Keeling, tra i fondatori del centro studi Institute of American Economics: dalle devastazioni dei bombardamenti indiscriminati, agli “stupri di guerra”, al deliberato sterminio di decine di migliaia di uomini, donne e bambini tedeschi per fame e malattie e la distruzione del sistema industriale, bancario e agricolo tedesco tramite la parziale applicazione dal 1945 al 1947 del Piano Morgenthau con la direttiva Joint Chief Staff 1067 del 10 maggio 1945, approvata dai presidenti americani Roosevelt e Truman. In appendice di questa seconda edizione del libro, una sezione iconografica ampliata con fotografie e documenti d’archivio.

📚 @StoriaDellaLetteratura
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Eresia
Il pensiero fascista costituisce, di fatto, un «rifiuto» del materialismo. Il liberalismo, che accentua alla fine dell'Ottocento i suoi tratti democratici, ed il marxismo con le sue propaggini socialdemocratiche, non rappresentano altro, agli occhi del fascista, che manifestazioni diverse della stessa patologia di tipo materialistico. Qui, per antimaterialismo, si intenderà il rifiuto dell'eredità razionalistica, individualistica e utilitaristica dei secoli XVII e XVIII. In termini di filosofia politica, l'antimaterialismo consiste in un'opposizione recisa e totale alla visione dell'uomo e della società elaborata nel periodo che va da Hobbes a Kant, dalle rivoluzioni inglesi del XVII secolo fino a quelle americana e francese. Dunque un attacco complessivo contro la cultura politica dominante e i suoi fondamenti filosofici. Non vengono messe in dubbio soltanto la dottrina dei diritti naturali e quella del primato dell'individuo, ma tutte le strutture istituzionali della democrazia liberale.

Zeev Sternhell

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Eresia
“Il fascismo è un violento appello alla tradizione, non un ritorno o una ripetizione. Per noi fascisti la tradizione, come dice il significato etimologico e come ha documentato Evola, è e non può che essere dinamica... Se dunque comprendiamo molto bene il fascista che proviene dalle fila del socialismo, non possiamo in alcun modo giustificare il fascista ancora fedele a una concezione materialistica della vita. Allo stesso modo, se possiamo concepire un fascista ex liberale, non ci sentiamo di ammettere residui idealistici in un fascista, più o meno crociano o altrimenti aggettivabile... La mistica non è, né può essere, una nozione di cultura da esprimere in quattro parole. È uno stato d'animo, un grado di perfezione dello spirito.”


— Nicolò Giani, Discorso di chiusura al 1° Convegno nazionale della Scuola di mistica fascista del 1939

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Il peggior giorno del lutto.
Il più triste.
Non è il giorno del funerale, né il giorno del compleanno di quella persona dopo che se n'è andata.
Nessuno di questi è il giorno peggiore.
Il giorno peggiore è un giorno qualunque.
E quando ti succede qualcosa di bello e ti rendi conto che non puoi correre a raccontarglielo.
È quando ti capita qualcosa di brutto e non hai quelle braccia che ti sostengano o quella voce che ti dia un consiglio.
Il peggior giorno è un giorno qualunque...
È una domenica in cui dovresti essere felice, ma invece fa male.
E senti la mancanza.
E rimpiangi.
Ma, più di ogni altra cosa.
Hai bisogno.

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17.05.202505:41
✍️ Gabriele D'Annunzio
📖 Il Fuoco
📆 1900
📋 Narrativa

Stelio tiene un grande discorso al Palazzo Ducale di Venezia, davanti a un pubblico entusiasta. Spiega tutta la sua filosofia sull'arte e sulla creazione. L'arte, secondo lui, è sublime quando imita l'arte antica.

Stelio è accompagnato da un'attrice celebre: la Foscarina. È una bella donna, anche se non è più giovane, e ama Stelio fino all'abbandono della propria personalità. Pur sapendo che questo suo amore è in pericolo, gli presenta una donna giovane e bellissima...

Il romanzo che più di ogni altro sancisce l’incontro tra D’Annunzio e Nietzsche è ispirato alla tempestosa relazione con Eleonora Duse che tra alti e bassi, addii e riconciliazioni, andrà avanti per più di otto anni. Dopo aver letto il romanzo, che è un appassionato inno al potere e all’ardore creativo, l’attrazione della Duse per il “poeta infernale” (così lo definisce) diventa morbosa, tanto che arriva a dire «Preferirei morire in un cantone piuttosto che amare un’anima tale. D’Annunzio lo detesto, ma lo adoro». Quello che è certo è che il dato autobiografico del romanzo al momento della pubblicazione suscita numerose polemiche: l’irriverente autore ha riportato, pubblicamente, i segreti dell’alcova, mettendo a nudo l’amante in modo sfrontato.

GABRIELE D’ANNUNZIO (Pescara 1863 – Gardone Riviera 1938) il più noto esponente del decadentismo italiano, rappresenta uno dei più innovativi e contraddittori scrittori italiani. Soprannominato il “Vate” quale cantone dell’Italia umbertina, e anche l”“Immaginifico” per l’esuberanza caledoiscopica dello stile, permeò profondamente di sé la cultura e la politica italiana a cavallo del secolo. Giornalista, poeta, narratore, soldato, si ritagliò un suo originale ruolo da “influencer” ante litteram, utilizzando sapientemente tutte le più moderne e spregiudicate tecniche di comunicazione del tempo.

📚 @StoriaDellaLetteratura
Le madri sono la nobiltà del mondo. Al di sopra degli egoismi e degli appetiti, della durezza dell'orgoglio del cuore, fanno fiorire, silenziose e belle come serate tranquille, quelle umili virtù che salvano l'onore degli uomini.

Léon Degrelle 🇧🇪 - Révolution des âmes

📚 @StoriaDellaLetteratura
Abbiamo la reputazione in tutto il mondo di essere capaci di distruggere le cattedrali. Questo la dice lunga in un momento in cui la consapevolezza della sterilità sta facendo spuntare musei come funghi.


✍🏼 Ernst Jünger
📖 Il cuore avventuroso

Nei racconti del Cuore avventuroso si intrecciano le due anime di Jünger: quella lucida e assorta del contemplatore e quella infiammata e penetrante del visionario. Dal suo sguardo, confinante spesso con l'allucinazione, sorgono visioni che si vorrebbe fossero soltanto sogni: fiabe crudeli in cui una giovane bionda è straziata da una sorella bruna; magici sobborghi di Berlino che si aprono ad avventure verso l'ignoto. A queste scene buie si alternano momenti di luce accecante, in cui Jünger enuncia con formule memorabili le geometrie dell'universo, dai cristalli ai petali di rosa, tracciando bellissime descrizioni della natura, degli animali e degli insetti. Uno dei libri più folgoranti di un autore che ha attraversato da protagonista un secolo di storia contemporanea.

📚 @StoriaDellaLetteratura
Soli soli soli. Come affrontare la solitudine

«Sii una folla per te stesso». Questo verso di Tibullo che aleggia e si ripete nel «retrobottega tutt'oscuro» del passo dei Saggi di Montaigne, costituisce il filo conduttore per comprendere uno dei maggiori problemi dell'uomo contemporaneo: la solitudine. La solitudine, la condizione di essere solo, è «buona» o «cattiva»? È un ausilio dell'identità della crescita personale? È indispensabile all'adolescente e può costituire un baluardo della creatività dell'adulto? Tentando di trovare una soluzione a queste domande, l'autore analizza su più versanti la condizione dell'essere solo, approfondendo la solitudine del giovane e dell'anziano, dell'innamorato e dell'intellettuale, come strumento indispensabile per risvegliare la polifonia che c'è in ognuno di noi.

📚 @StoriaDellaLetteratura
Deleted14.05.202504:32
11.05.202504:50
➡️ La raccolta di tutti i migliori canali e gruppi esistenti su ✅ Telegram! 👈
Questa è la misura del potere: sapere fino a che punto siamo capaci di vivere in un mondo senza significato, senza verità, senza scopo, senza legge, senza giustizia, senza causalità, e continuare a desiderare quel mondo.


✍🏼 Julius Evola
📖 Teoria dell'individuo assoluto

Nuova edizione riveduta e ampliata con una lettera inedita a Ernst Junger e un saggio introduttivo di Marino Freschi. Il libro apparve in Germania nel 1932, quando il suo autore aveva trentasette anni ed era un esponente di rilievo della Rivoluzione Conservatrice. La sua prima traduzione integrale in italiano si è avuta soltanto oltre mezzo secolo dopo, nel 1985.

📚 @StoriaDellaLetteratura
EUROPA è la luce del mondo classico e il brivido dell’oscurità contemporanea, l’aurora boreale della preistoria e la luce del crepuscolo sospesa su Berlino in fiamme. EUROPA è una parola d’ordine per quelli che credono nella rinascita del nostro continente quale alternativa aristocratica e qualitativa contro il mondo della quantità e delle masse, contro il materialismo democratico americano e il materialismo comunista russo.


✍🏼 Adriano Romualdi
📖 Le ultime ore dell’Europa

🧠🗣 Storia della Filosofia
"Riassumendo, l'uomo per il quale la libertà nuova non significa rovina perché, data la sua speciale struttura, ha già una salda base in sé stesso, ovvero perché è in grado di conquistarsela con una rottura esistenziale di livello che ristabilisca il contatto con la superiore dimensione dell'<essere>, farà propria una visione della realtà denudata dall'elemento umano e morale, liberata dalle proiezioni della soggettività, dalle sovrastrutture concettuali, finalistiche e teistiche."

✍🏼 Julius Evola
📖 Cavalcare la tigre

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📖 Un raccolto di sangue. I crimini alleati e sovietici contro il popolo tedesco, 1945-1947
✍️ Ralph Franklin Keeling
🇮🇹 Vincenzo Valentini

Questa è la traduzione italiana di uno dei primi, più lucidi atti d’accusa verso i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dagli USA, dagli Alleati e dall’URSS nei confronti della popolazione civile della Germania sconfitta, tanto più notevole poiché scritto nel 1947 da un intellettuale statunitense, Ralph F. Keeling, tra i fondatori del centro studi Institute of American Economics: dalle devastazioni dei bombardamenti indiscriminati, agli “stupri di guerra”, al deliberato sterminio di decine di migliaia di uomini, donne e bambini tedeschi per fame e malattie e la distruzione del sistema industriale, bancario e agricolo tedesco tramite la parziale applicazione dal 1945 al 1947 del Piano Morgenthau con la direttiva Joint Chief Staff 1067 del 10 maggio 1945, approvata dai presidenti americani Roosevelt e Truman. In appendice di questa seconda edizione del libro, una sezione iconografica ampliata con fotografie e documenti d’archivio.

📚 @StoriaDellaLetteratura
Ogni anno, quando aprile volge alla fine e il vento di primavera impolvera le strade, la rumorosa celebrazione del 25 Aprile ci strappa dagli abituali pensieri per richiamare alla nostra coscienza la tragica fine della guerra. Il crollo politico e spirituale dell’Italia e dell’Europa. In verità nessuna occasione è più propizia per consentirci di valutare adeguatamente l’entità morale della catastrofe: le bandiere alle finestre per celebrare una sconfitta militare, il giubilo concorde del partito russo e di quello americano che, alla distanza di tanti anni, continuano a rappresentare gli interessi dei loro padroni contro l’interesse nazionale europeo, l’apologia del massacro, dell’odio civile e della detronizzazione dell’Europa. Con questa tragedia il tramonto dell’Occidente, profetizzato da Spengler nel 1917, diviene una schiacciante, evidente realtà.


✍🏼 Adriano Romualdi
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📚 @StoriaDellaLetteratura
08.05.202505:04
Già oggi i grandi trusts risultano organizzazioni politiche private che esercitano un protettorato sull’organismo politico pubblico.
Socialismo prussiano significa invece l'inquadramento di queste organizzazioni economico-politiche dei singoli settori professionali nell’organismo politico complessivo.


✍🏼 Oswald Spengler
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Storia del Teatro
« Chi quel gong percuoterà
apparire la vedrà
bianca al pari della giada
fredda come quella spada
è la bella Turandot! »


Turandot è un'opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e successivamente completata da Franco Alfano.

La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!», ovvero dopo l'ultima pagina completata dall'autore, rivolgendosi al pubblico con queste parole:
«Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.»

La sera seguente, l'opera fu rappresentata, sempre sotto la direzione di Toscanini, includendo anche il finale di Alfano.

L'incompiutezza dell'opera è oggetto di discussione tra gli studiosi. C'è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa dell'inesorabile progredire del male che affliggeva l'autore, bensì per l'incapacità, o piuttosto l'intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d'amore conclusivo, che pure l'aveva inizialmente acceso d'entusiasmo e spinto verso questo soggetto. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò invano di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, algida e sanguinaria, in una donna innamorata.

Il soggetto dell'opera fu tratto dall'omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi, già oggetto di importanti adattamenti musicali: dalle musiche di scena composte da Carl Maria von Weber nel 1809, all'opera di Ferruccio Busoni, rappresentata nel 1917 e preceduta da suite orchestrale (op. 41) eseguita per la prima volta nel 1906.

Più esattamente, il libretto dell'opera di Puccini si basa, molto liberamente, sulla traduzione di Andrea Maffei dell'adattamento tedesco di Friedrich Schiller del lavoro di Gozzi. L'idea per l'opera venne al compositore in seguito a un incontro con i librettisti Giuseppe Adami e Renato Simoni, avvenuto a Milano nel marzo 1920. Nell'agosto dello stesso anno il compositore poté ascoltare, grazie al suo amico barone Fassini, un carillon con temi musicali proveniente dalla Cina. Alcuni di questi temi sono presenti nella stesura definitiva della partitura.

Alla fine della sua parabola creativa Puccini si cimentò con un soggetto fiabesco, d'impronta fantastica. Non era mai accaduto, se si eccettua la scena finale della sua prima opera, Le Villi.

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