09.05.202503:04
(SIA SEMPRE LODATO IL SUO NOME)
Joe Fallisi
(8 novembre 2021)
È ormai sicuro che persino il Vangelo "di Marco", ritenuto, dei quattro canonici, il più antico, fu scritto DOPO il 70, una volta consumatasi la distruzione epocale di Gerusalemme e del suo Tempio ad opera di Tito (sia sempre lodato il suo nome), che poi sarebbe giunta a compimento definitivo grazie ad Adriano nel 135.
Ovvero i raccontini favolistici relativi al Messia EBRAICO (mancato) sorti durante le rivolte EBRAICHE (fallite) andarono, dopo la sconfitta, sempre più organizzandosi in un senso decisamente eterodosso rispetto al giudaismo: universalistico, spirituale e collaborativo nei confronti di Roma (cfr. il "date a Cesare quel che è di Cesare" + le cenette coi pubblicani - gli esattori per conto dell’Impero! - ecc.), senza mai, tuttavia, completamente annullare le tracce sovversive e propriamente giudaiche originarie (l'odio davvero apocalittico contro Roma rifulge anzi, sebbene in forma trasfigurata, proprio nel documento conclusivo del "Nuovo Testamento", la "Rivelazione" dell'"apostolo Giovanni"). Inglobando-deformando ad usum Delphini (e delle masse derelitte dell’ecumene) nell’immagine del supposto “Gesù di Nazaret”, sino al Concilio di Nicea e oltre, stilemi filosofico-teologici del mitraismo e di altre religioni misteriche, del neoplatonismo, del neo-pitagorismo.
Il crepuscolo dorato del mondo pagano fornì il terreno di caccia (in tutti i sensi) della nuova gerarchia pretesca in formazione, che se ne servì dall’interno (con un entrismo trotskista ante-litteram) per poi dissolverlo e, insieme, deglutirlo, farlo proprio. Oggi i fVatelli minoVi e figliuoli pVodighi sono tornati nella casa madre. Li aspetta lo scudiscio.
Joe Fallisi
(8 novembre 2021)
È ormai sicuro che persino il Vangelo "di Marco", ritenuto, dei quattro canonici, il più antico, fu scritto DOPO il 70, una volta consumatasi la distruzione epocale di Gerusalemme e del suo Tempio ad opera di Tito (sia sempre lodato il suo nome), che poi sarebbe giunta a compimento definitivo grazie ad Adriano nel 135.
Ovvero i raccontini favolistici relativi al Messia EBRAICO (mancato) sorti durante le rivolte EBRAICHE (fallite) andarono, dopo la sconfitta, sempre più organizzandosi in un senso decisamente eterodosso rispetto al giudaismo: universalistico, spirituale e collaborativo nei confronti di Roma (cfr. il "date a Cesare quel che è di Cesare" + le cenette coi pubblicani - gli esattori per conto dell’Impero! - ecc.), senza mai, tuttavia, completamente annullare le tracce sovversive e propriamente giudaiche originarie (l'odio davvero apocalittico contro Roma rifulge anzi, sebbene in forma trasfigurata, proprio nel documento conclusivo del "Nuovo Testamento", la "Rivelazione" dell'"apostolo Giovanni"). Inglobando-deformando ad usum Delphini (e delle masse derelitte dell’ecumene) nell’immagine del supposto “Gesù di Nazaret”, sino al Concilio di Nicea e oltre, stilemi filosofico-teologici del mitraismo e di altre religioni misteriche, del neoplatonismo, del neo-pitagorismo.
Il crepuscolo dorato del mondo pagano fornì il terreno di caccia (in tutti i sensi) della nuova gerarchia pretesca in formazione, che se ne servì dall’interno (con un entrismo trotskista ante-litteram) per poi dissolverlo e, insieme, deglutirlo, farlo proprio. Oggi i fVatelli minoVi e figliuoli pVodighi sono tornati nella casa madre. Li aspetta lo scudiscio.
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Imperium



07.05.202519:59
I nazionalisti si trovano sul medesimo terreno inerente la Weltanschauung. Difendono non soltanto l'onore del proprio popolo, ma rispettano anche quello di un popolo diverso dal loro. Così, nell'antipacifismo di Mussolini in quanto tale vi era già insita una grande, audace e ardita linea di pace, che lo spinse anche a sostenere e a difendere di fronte al mondo i diritti della Germania in un tempo in cui ciò era ancora fuori moda e inattuale.
- J. Goebbels, Il fascismo e i suoi risultati pratici
- J. Goebbels, Il fascismo e i suoi risultati pratici
06.05.202518:45
Gioventù tedesca vs. gioventù odierna
https://t.me/paesebalocchi
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09.05.202503:03
(SIA SEMPRE LODATO IL SUO NOME)
Joe Fallisi
(8 novembre 2021)
È ormai sicuro che persino il Vangelo "di Marco", ritenuto, dei quattro canonici, il più antico, fu scritto DOPO il 70, una volta consumatasi la distruzione epocale di Gerusalemme e del suo Tempio ad opera di Tito (sia sempre lodato il suo nome), che poi sarebbe giunta a compimento definitivo grazie ad Adriano nel 135.
Ovvero i raccontini favolistici relativi al Messia EBRAICO (mancato) sorti durante le rivolte EBRAICHE (fallite) andarono, dopo la sconfitta, sempre più organizzandosi in un senso decisamente eterodosso rispetto al giudaismo: universalistico, spirituale e collaborativo nei confronti di Roma (cfr. il "date a Cesare quel che è di Cesare" + le cenette coi pubblicani - gli esattori per conto dell’Impero! - ecc.), senza mai, tuttavia, completamente annullare le tracce sovversive e propriamente giudaiche originarie (l'odio davvero apocalittico contro Roma rifulge anzi, sebbene in forma trasfigurata, proprio nel documento conclusivo del "Nuovo Testamento", la "Rivelazione" dell'"apostolo Giovanni"). Inglobando-deformando ad usum Delphini (e delle masse derelitte dell’ecumene) nell’immagine del supposto “Gesù di Nazaret”, sino al Concilio di Nicea e oltre, stilemi filosofico-teologici del mitraismo e di altre religioni misteriche, del neoplatonismo, del neo-pitagorismo.
Il crepuscolo dorato del mondo pagano fornì il terreno di caccia (in tutti i sensi) della nuova gerarchia pretesca in formazione, che se ne servì dall’interno (con un entrismo trotskista ante-litteram) per poi dissolverlo e, insieme, deglutirlo, farlo proprio. Oggi i fVatelli minoVi e figliuoli pVodighi sono tornati nella casa madre. Li aspetta lo scudiscio.
Joe Fallisi
(8 novembre 2021)
È ormai sicuro che persino il Vangelo "di Marco", ritenuto, dei quattro canonici, il più antico, fu scritto DOPO il 70, una volta consumatasi la distruzione epocale di Gerusalemme e del suo Tempio ad opera di Tito (sia sempre lodato il suo nome), che poi sarebbe giunta a compimento definitivo grazie ad Adriano nel 135.
Ovvero i raccontini favolistici relativi al Messia EBRAICO (mancato) sorti durante le rivolte EBRAICHE (fallite) andarono, dopo la sconfitta, sempre più organizzandosi in un senso decisamente eterodosso rispetto al giudaismo: universalistico, spirituale e collaborativo nei confronti di Roma (cfr. il "date a Cesare quel che è di Cesare" + le cenette coi pubblicani - gli esattori per conto dell’Impero! - ecc.), senza mai, tuttavia, completamente annullare le tracce sovversive e propriamente giudaiche originarie (l'odio davvero apocalittico contro Roma rifulge anzi, sebbene in forma trasfigurata, proprio nel documento conclusivo del "Nuovo Testamento", la "Rivelazione" dell'"apostolo Giovanni"). Inglobando-deformando ad usum Delphini (e delle masse derelitte dell’ecumene) nell’immagine del supposto “Gesù di Nazaret”, sino al Concilio di Nicea e oltre, stilemi filosofico-teologici del mitraismo e di altre religioni misteriche, del neoplatonismo, del neo-pitagorismo.
Il crepuscolo dorato del mondo pagano fornì il terreno di caccia (in tutti i sensi) della nuova gerarchia pretesca in formazione, che se ne servì dall’interno (con un entrismo trotskista ante-litteram) per poi dissolverlo e, insieme, deglutirlo, farlo proprio. Oggi i fVatelli minoVi e figliuoli pVodighi sono tornati nella casa madre. Li aspetta lo scudiscio.
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Imperium



08.05.202519:20
“Il simbolo è come una finestra attraverso la quale può irrompere lo spirito cosmico. Perciò, se un popolo possiede un simbolo vivo, ha anche un legame con il mondo interiore dell’universo, un legame con Dio. (...) Quando i simboli religiosi non sono più vivi, gli uomini creano altri simboli. Così è stato con il simbolo della nazione, con la croce uncinata. È diventato un simbolo mistico per milioni di persone, una via di accesso all’inconscio. La nazione è diventata un mistero vivente, un mito. Le forze archetipiche dell’inconscio collettivo si sono proiettate in esso.”
- Rudolf Jung
- Rudolf Jung
08.05.202512:28
"SEMITA"
J. F.
Il termine "semita" ha ormai assunto carattere magico-incantatorio, ideologico al massimo grado. La (pretesa) connotazione unitaria di etnia a esso relativa fu stabilita tre secoli fa. Nel 1781 August Ludwig Schlötzer designò col nome di "semitiche" le lingue parlate da ebrei, aramei, arabi e assiri, in riferimento al passo della Genesi - 10, 21-31 - dove gli eponimi delle suddetti popolazioni risultano come figli di Sem, da cui poi il nome di "semiti" esteso a tutte quelle affini(1). Ma gli studi linguistici, storici e antropologici contemporanei, anche e soprattutto dopo la scoperta della civiltà di Ebla (1964), mettono seriamente in forse l'ipotesi di una "razza" semitica originaria. Quel che è certo è che semiti si possono definire in modo proprio solo i popoli stanziati in origine prevalentemente nell'Asia anteriore parlanti lingue, dette semitiche, che presentano un numero assai elevato di caratteristiche comuni.
Quali sono le grandi partizioni di tali lingue? Il semitico orientale (accadico - con due varianti: assiro e babilonese, quest'ultimo poi sostituito, nella sua forma ultima, neobabilonese, dall'aramaico), che rappresenta la prosecuzione e lo sviluppo del semitico arcaico parlato in Siria ai tempi di Ebla (III millennio a. C.); il semitico nordoccidentale (amorreo, ugaritico e, più tardi, fenicio, ebraico, aramaico antico, yaudico, medio aramaico occidentale - nabateo, palmireno, aramaico giudaico palestinese, aramaico cristiano palestinese, samaritano -, medio aramaico orientale - hatreno, siriaco, aramaico giudaico babilonese, mandaico(2) - moabitico e ammonitico); il semitico sudoccidentale o meridionale (arabo - l'arabo preclassico, coi dialetti taymanitico, dedanitico, lihyanitico, thadudeno e safaitico, l'arabo classico e il sudarabico - sabeo, mineo, qatabanico, awsanico, hadramutico, con dialetti come il mehri, il socotri, lo sheri o gibali - e lingue semitiche di Etiopia o etiosemitiche - settentrionali: ge'ez, tigré, tigrino o tigrigna, meridionali: amarico, harari, guraghé, argobba, gafat).
E' chiaro che gli ebrei (o meglio i cosiddetti ebrei parlanti l'ebraico - minoranza nella minoranza), tra le genti del mondo definibili semite, rappresentano una parte molto esigua. E tuttavia, follemente, il Kosherbig Brother vuole obbligarci all'identificazione unica: ebrei = semiti, semiti = ebrei. Dunque, chi critica e combatte il comportamento di costoro (e innanzi tutto dell'entità sionista) non può che venir definito, tout court, "antisemita".
NOTE
(1) Bisogna notare che la stessa definizione del 1781 rileva la sudditanza, già allora compiuta, alla (fanta-)narrativa veterotestamentaria, assunta come propria radice da tutto l'Occidente cristiano (nonché, beninteso, dalle popolazioni islamiche). Si può leggere su wikipedia: "Sem (in ebraico שֵׁם) è uno dei tre figli di Noè citati nella Bibbia, nacque quando suo padre aveva ben cinquecento anni, cioè cento anni prima del diluvio universale. Visse seicento anni e vide i suoi discendenti fino alla nona generazione, cioè fino ad Abramo, il quale morì trentacinque anni prima di Sem. Alcuni ebrei lo identificano anche con il Re di Salem, Melchisedec. Da Sem derivano tutti i popoli semitici. I figli di Sem furono: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram. I suoi discendenti si stanziarono principalmente nel continente asiatico. Il nome di Sem deriva probabilmente dall'ebraico Shem, che vuol dire 'nome', e può darsi si tratti di una radice associata a qualche aggettivo (es. nome glorioso, ecc.)." (http://it.wikipedia.org/wiki/Sem_(Bibbia)). Di NESSUNO dei personaggi citati esiste il benché minimo riscontro storico extra-biblico e/o archeologico.
(2) Lingue aramaiche ancora oggi parlate sono il neoaramaico occidentale, il neoaramaico centrale o turoyo e il neoaramaico orientale o suret.
J. F.
Il termine "semita" ha ormai assunto carattere magico-incantatorio, ideologico al massimo grado. La (pretesa) connotazione unitaria di etnia a esso relativa fu stabilita tre secoli fa. Nel 1781 August Ludwig Schlötzer designò col nome di "semitiche" le lingue parlate da ebrei, aramei, arabi e assiri, in riferimento al passo della Genesi - 10, 21-31 - dove gli eponimi delle suddetti popolazioni risultano come figli di Sem, da cui poi il nome di "semiti" esteso a tutte quelle affini(1). Ma gli studi linguistici, storici e antropologici contemporanei, anche e soprattutto dopo la scoperta della civiltà di Ebla (1964), mettono seriamente in forse l'ipotesi di una "razza" semitica originaria. Quel che è certo è che semiti si possono definire in modo proprio solo i popoli stanziati in origine prevalentemente nell'Asia anteriore parlanti lingue, dette semitiche, che presentano un numero assai elevato di caratteristiche comuni.
Quali sono le grandi partizioni di tali lingue? Il semitico orientale (accadico - con due varianti: assiro e babilonese, quest'ultimo poi sostituito, nella sua forma ultima, neobabilonese, dall'aramaico), che rappresenta la prosecuzione e lo sviluppo del semitico arcaico parlato in Siria ai tempi di Ebla (III millennio a. C.); il semitico nordoccidentale (amorreo, ugaritico e, più tardi, fenicio, ebraico, aramaico antico, yaudico, medio aramaico occidentale - nabateo, palmireno, aramaico giudaico palestinese, aramaico cristiano palestinese, samaritano -, medio aramaico orientale - hatreno, siriaco, aramaico giudaico babilonese, mandaico(2) - moabitico e ammonitico); il semitico sudoccidentale o meridionale (arabo - l'arabo preclassico, coi dialetti taymanitico, dedanitico, lihyanitico, thadudeno e safaitico, l'arabo classico e il sudarabico - sabeo, mineo, qatabanico, awsanico, hadramutico, con dialetti come il mehri, il socotri, lo sheri o gibali - e lingue semitiche di Etiopia o etiosemitiche - settentrionali: ge'ez, tigré, tigrino o tigrigna, meridionali: amarico, harari, guraghé, argobba, gafat).
E' chiaro che gli ebrei (o meglio i cosiddetti ebrei parlanti l'ebraico - minoranza nella minoranza), tra le genti del mondo definibili semite, rappresentano una parte molto esigua. E tuttavia, follemente, il Kosherbig Brother vuole obbligarci all'identificazione unica: ebrei = semiti, semiti = ebrei. Dunque, chi critica e combatte il comportamento di costoro (e innanzi tutto dell'entità sionista) non può che venir definito, tout court, "antisemita".
NOTE
(1) Bisogna notare che la stessa definizione del 1781 rileva la sudditanza, già allora compiuta, alla (fanta-)narrativa veterotestamentaria, assunta come propria radice da tutto l'Occidente cristiano (nonché, beninteso, dalle popolazioni islamiche). Si può leggere su wikipedia: "Sem (in ebraico שֵׁם) è uno dei tre figli di Noè citati nella Bibbia, nacque quando suo padre aveva ben cinquecento anni, cioè cento anni prima del diluvio universale. Visse seicento anni e vide i suoi discendenti fino alla nona generazione, cioè fino ad Abramo, il quale morì trentacinque anni prima di Sem. Alcuni ebrei lo identificano anche con il Re di Salem, Melchisedec. Da Sem derivano tutti i popoli semitici. I figli di Sem furono: Elam, Assur, Arpacsad, Lud e Aram. I suoi discendenti si stanziarono principalmente nel continente asiatico. Il nome di Sem deriva probabilmente dall'ebraico Shem, che vuol dire 'nome', e può darsi si tratti di una radice associata a qualche aggettivo (es. nome glorioso, ecc.)." (http://it.wikipedia.org/wiki/Sem_(Bibbia)). Di NESSUNO dei personaggi citati esiste il benché minimo riscontro storico extra-biblico e/o archeologico.
(2) Lingue aramaiche ancora oggi parlate sono il neoaramaico occidentale, il neoaramaico centrale o turoyo e il neoaramaico orientale o suret.
07.05.202515:59
06.05.202518:32
Ecco cosa intendo per buon sistema educativo
https://t.me/paesebalocchi
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06.05.202516:05
Fuori dai coglioni "giustamente"
https://t.me/paesebalocchi
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Europa Nazione



08.05.202519:19
“Maggio 1945: la bandiera sovietica dell’Armata Rossa sventola sul Reichstag. È la fine dell’Europa libera, sovrana e nazionalista. Gli invasori bolscevichi hanno preso Berlino.”
06.05.202521:07
(SOTTO LE BOMBE ALL'URANIO)
J. F.
https://band.us/band/96714422/post/1060
https://band.us/band/96714422/post/1066
https://www.pressenza.com/it/2025/05/no-other-land-dialoghi-possibili/
A conferma di quel che temevo: la sedicente "March to Gaza" è l'ennesima operazione della vampiraglia a sette tentacoli sotto vesti democVatiche, pVogVessiste, "dialoganti" e volemosebene (sotto le bombe all'uranio)*.
MAI fidarsi di 'sti mostri, campioni dell'infiltrazione-manipolazione, dell'ipocrisia e della menzogna - che nel frattempo stanno raccogliendo, oltre a un po' di shekel, una bella lista da consegnare a chi di dovere*.
* Cfr. Il gruppo Telegram "March to Gaza Italia".
J. F.
https://band.us/band/96714422/post/1060
https://band.us/band/96714422/post/1066
https://www.pressenza.com/it/2025/05/no-other-land-dialoghi-possibili/
A conferma di quel che temevo: la sedicente "March to Gaza" è l'ennesima operazione della vampiraglia a sette tentacoli sotto vesti democVatiche, pVogVessiste, "dialoganti" e volemosebene (sotto le bombe all'uranio)*.
MAI fidarsi di 'sti mostri, campioni dell'infiltrazione-manipolazione, dell'ipocrisia e della menzogna - che nel frattempo stanno raccogliendo, oltre a un po' di shekel, una bella lista da consegnare a chi di dovere*.
* Cfr. Il gruppo Telegram "March to Gaza Italia".
06.05.202518:26
Se li mangiassero li cani
https://t.me/paesebalocchi
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06.05.202516:02
08.05.202519:45
Il genocidio tedesco 15 milioni Il genocidio tedesco
15 milioni di tedeschi furono violentemente espulsi dalle loro antiche case e costretti ad andare in ciò che restava del cuore della Germania.
Durante questo viaggio almeno 3 milioni morirono di stupri, omicidi, esposizione e fame, 1000 paesi e città tedesche erano stati ridotti in macerie dai bombardamenti alleati, milioni di tedeschi erano ora senza casa.
Altri 12 milioni stavano fuggendo verso una terra la cui intera infrastruttura era stata distrutta.
Sia i sovietici che gli americani violentarono in massa 2-5 milioni di donne tedesche.
Nel 1950 gli Alleati
fece un censimento della popolazione e si aspettavano di trovare 73.940.891 tedeschi, ma ne contarono solo 68.230.796:
mancavano 5.710.095 persone.
Almeno 5,7 milioni di tedeschi, in maggioranza donne, bambini e anziani morirono a causa delle politiche di fame attuate nel dopoguerra.
5,7 milioni + 1,7 milioni di prigionieri di guerra uccisi da Eisenhower, + 3,4 milioni che morirono in Unione Sovietica schiavitù, + 3 milioni assassinati durante la pulizia etnica, + 1,5 milioni
Un vero olocausto durante i
bombardamenti terroristici: circa 15 milioni di civili tedeschi che furono brutalmente assassinati,
la stragrande maggioranza dopo la fine della guerra.
Ben oltre 3 milioni di loro erano bambini.
-15 milioni -5 milioni di perdite militari: ~20 milioni di tedeschi morti!
15 milioni di tedeschi furono violentemente espulsi dalle loro antiche case e costretti ad andare in ciò che restava del cuore della Germania.
Durante questo viaggio almeno 3 milioni morirono di stupri, omicidi, esposizione e fame, 1000 paesi e città tedesche erano stati ridotti in macerie dai bombardamenti alleati, milioni di tedeschi erano ora senza casa.
Altri 12 milioni stavano fuggendo verso una terra la cui intera infrastruttura era stata distrutta.
Sia i sovietici che gli americani violentarono in massa 2-5 milioni di donne tedesche.
Nel 1950 gli Alleati
fece un censimento della popolazione e si aspettavano di trovare 73.940.891 tedeschi, ma ne contarono solo 68.230.796:
mancavano 5.710.095 persone.
Almeno 5,7 milioni di tedeschi, in maggioranza donne, bambini e anziani morirono a causa delle politiche di fame attuate nel dopoguerra.
5,7 milioni + 1,7 milioni di prigionieri di guerra uccisi da Eisenhower, + 3,4 milioni che morirono in Unione Sovietica schiavitù, + 3 milioni assassinati durante la pulizia etnica, + 1,5 milioni
Un vero olocausto durante i
bombardamenti terroristici: circa 15 milioni di civili tedeschi che furono brutalmente assassinati,
la stragrande maggioranza dopo la fine della guerra.
Ben oltre 3 milioni di loro erano bambini.
-15 milioni -5 milioni di perdite militari: ~20 milioni di tedeschi morti!
06.05.202519:29
Galactic Jews 🕎✡️
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Centro Stvdi Fascismo ▐┛🏴



06.05.202518:20
Benito Mussolini, in seguito ad un viaggio in Sicilia, dopo essersi reso conto di come a dettare legge sull’isola, e a determinare ogni decisione, fossero i capi dell’onorata società, sentì come un dovere morale la necessità di ripristinare l’autorità dello Stato. Inviò a Palermo il prefetto Cesare Mori, che si era già distinto nella lotta alla mafia, concedendogli carta bianca e poteri illimitati. Cesare Mori fu uno dei massimi esperti del fenomeno mafioso della prima metà del secolo scorso; un poliziotto efficace ed inflessibile, tanto da diventare la bestia nera di criminali e mafiosi. Mori chiese ed ottenne la nomina a procuratore generale di Palermo di Luigi Giampietro, per avere un alleato in grado di trasferire sul piano giudiziario l’azione politica. Il duo Mori-Giampietro si rivelerà determinante nel combattere e sradicare il fenomeno mafioso in Sicilia.
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📨 centrostudifascismo@virgilio.it
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Imperium



06.05.202515:41
"Cittadini, abbiamo motivo di temere che la rivoluzione, come Saturno, divorerà successivamente tutti i suoi figli e non genererà altro che dispotismo e le calamità che lo accompagnano."
- Pierre Vergniaud in un discorso alla Convenzione Nazionale francese nel 1793
- Pierre Vergniaud in un discorso alla Convenzione Nazionale francese nel 1793
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