(i) porre fine al finanziamento federale della ricerca sul pericoloso guadagno di funzione condotta da entità straniere in paesi che destano preoccupazione (ad esempio, la Cina) ai sensi del 42 U.S.C. 6627(c), o in altri paesi in cui non vi è un'adeguata supervisione per garantire che i paesi siano conformi agli standard e alle politiche di supervisione degli Stati Uniti; e

(ii) porre fine al finanziamento federale di altre ricerche nel campo delle scienze della vita che si svolgono in paesi che destano preoccupazione o in paesi stranieri in cui non vi è un'adeguata supervisione per garantire che i paesi siano conformi agli standard e alle politiche di supervisione degli Stati Uniti e che potrebbero ragionevolmente rappresentare una minaccia per la salute pubblica, la sicurezza pubblica e la sicurezza economica o nazionale, come determinato dai capi delle agenzie competenti.

"Risponderemo con la forza contro gli Houthi".

È l'Iran a lanciare missili balistici contro lo Stato di Israele e deve assumersi la propria responsabilità. I missili lanciati contro lo Stato di Israele devono provocare una dura risposta contro Teheran.

Il segretario di Stato americano Marco Rubio, ha definito l’accordo sui minerali una “pietra miliare nella nostra prosperità condivisa e un passo importante per porre fine a questa guerra”. Ritenere che l’intesa rimborsi gli Stati Uniti dei costi sostenuti finora a favore dell’Ucraina e ponga le basi per gestire con società statunitensi il business della ricostruzione postbellica appare un’ipotesi molto credibile e che mira a tagliare fuori almeno in parte gli europei.

Le uniche, labili, garanzie di sicurezza però sono indirette e cioè riposte nella considerazione che il governo statunitense controlli direttamente quello di Kiev per scongiurare nuove azioni militari russe.

Anche l’ipotesi che i proventi minerari finanzino l’acquisto di armamenti statunitensi ribalta completamente la prospettiva delle relazioni bilaterali: da fruitore degli aiuti militari USA, UE e NATO, l’Ucraina diventa così acquirente di prodotti militari statunitensi finanziati attraverso le garanzie offerte dalle risorse minerarie.

È giunto il momento che il Qatar smetta di giocare su due tavoli con i suoi doppi discorsi e decida se stare dalla parte della civiltà o dalla parte della barbarie di Hamas. Israele vincerà questa guerra giusta con mezzi giusti.

Il presidente cinese Xi Jinping si recherà in visita ufficiale in Russia dal 7 al 10 maggio per partecipare alle celebrazioni dell'80mo anniversario della sconfitta della Germania nazista.
In una dichiarazione su Telegram, il Cremlino ha affermato che Xi discuterà con il presidente russo Vladimir Putin lo sviluppo della partnership strategica dei due Paesi, oltre a firmare una serie di documenti.
“Durante i colloqui saranno discusse le principali questioni dell'ulteriore sviluppo delle relazioni di partenariato globale e di interazione strategica, nonché le questioni attuali dell'agenda internazionale e regionale", ha affermato il Cremlino.
Alle celebrazioni sono attesi diversi altri leader nazionali, tra cui i presidenti del Brasile e della Serbia e il primo ministro della Slovacchia.

"Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato il Consiglio Supremo di Difesa, al Palazzo del Quirinale, per giovedì 8 maggio 2025 alle ore 17".
"L'ordine del giorno prevede le valutazioni sul Libro bianco della difesa europea, sulle infrastrutture strategiche nazionali, sull'adeguamento dello strumento militare e le prospettive per l'industria della difesa italiana.
Inoltre, il Consiglio esaminerà l'evoluzione nelle principali aree di crisi con particolare riferimento ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente e alle iniziative di pace in ambito internazionale ed europeo".

Parlando al Forum indiano del Circolo Polare Artico, il ministro degli Affari esteri S. Jaishankar si è scagliato duramente contro i doppi standard delle nazioni europee e il loro approccio alla politica estera dell'India.
Jaishankar ha sottolineato la tendenza dell'Europa a dare lezioni all'India su questioni come i diritti umani, democrazia e scelte di politica estera, ignorando le proprie incoerenze. In particolare, ha osservato che alcune nazioni europee "non mettono in pratica in patria ciò che predicano all'estero", sottolineando la loro indignazione selettiva e l'incapacità di allineare le azioni con i loro valori dichiarati.
La dichiarazione è arrivata in difesa delle decisioni sovrane dell'India, in particolare della sua continua importazione di petrolio russo durante il conflitto Russia-Ucraina e della sua autonomia strategica in materia di sicurezza regionale. Jaishankar ha respinto i tentativi occidentali di fare pressione sull'India affinché si allinei con la loro agenda geopolitica, sottolineando il rispetto reciproco nelle relazioni internazionali.
Jaishankar ha suggerito, infine, che l'Europa è alle prese con l'adattamento a un mondo multipolare in cui l'India afferma le proprie priorità. Ha sostenuto che una cooperazione significativa richiede che l'Europa ripensi il proprio approccio e si impegni con l'India come partner alla pari piuttosto che come subordinato o soggetto di moralizzazione.

"Zelenskyy ci minaccia? È scandaloso. A quanto pare Zelensky sta minacciando: non andate, o noi, l'Ucraina, vi faremo qualcosa. È semplicemente ridicolo.".