
Marinella Mondaini
Slavista russista esperta storia del Donbass e del conflitto in Ucraina. Vive a Mosca
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08.04.202507:27
Il PD non solo è un partito guerrafondaio e servo dei suoi padroni statunitensi e UE, ma è un traditore vero degli interessi del popolo italiano. Condivido quanto scritto da Riccardo Paccosi: "Questa sera, durante il consiglio di quartiere aperto alla cittadinanza, l'Assessore alla Sicurezza Matilde Madrid ha opposto un muro dinanzi a qualsivoglia ipotesi di trattativa sul futuro del centro sociale culturale Villa Paradiso, ovvero: non solo è stata confermata per l'associazione che gestisce lo spazio l'ingiunzione di sgomberare i locali entro il 31 maggio, ma è stata chiaramente negata ogni ipotesi di trasferimento in altro spazio.
Questo significa che, qualora qualcuno avesse ancora dei dubbi, questa è una vicenda di repressione politca contro chi ha opinioni divergenti sulla guerra e sul progetto di riarmo europeo.
Del resto, basta osservare quello che è successo in occasione delle manifestazioni simultanee contro il riarmo svoltesi sabato scorso in varie città italiane: perquisizioni e sequestri di materiale a Busto Arsizio, reparti antisommossa a Udine al solo scopo di impedire la proiezione di un documentario.
Mentre sui social ci perdiamo tutti quanti in discussioni politiciste su manifestazioni nazionali a Roma che concludono il loro ciclo vitale nell'arco di 24 ore, dal giorno successivo nei territori, nella quotidianità della provincia profonda italiana, i pochi attivisti contro la guerra devono fare i conti con una repressione di Stato che - in termini senza precedenti - si sta abbattendo con la forza su iniziative totalmente pacifiche.
Nel caso di Bologna il PD - per obbedire ai suoi padroni sovranazionali - ha unilateralmente innescato un conflitto con un segmento di società all'interno del quale ci sono i suoi stessi elettori.
Il PD è il cancro politico - eversivo e guerrafondaio, al servizio di potentati stranieri - che va spazzato via dalla storia italiana.
Questo significa che, qualora qualcuno avesse ancora dei dubbi, questa è una vicenda di repressione politca contro chi ha opinioni divergenti sulla guerra e sul progetto di riarmo europeo.
Del resto, basta osservare quello che è successo in occasione delle manifestazioni simultanee contro il riarmo svoltesi sabato scorso in varie città italiane: perquisizioni e sequestri di materiale a Busto Arsizio, reparti antisommossa a Udine al solo scopo di impedire la proiezione di un documentario.
Mentre sui social ci perdiamo tutti quanti in discussioni politiciste su manifestazioni nazionali a Roma che concludono il loro ciclo vitale nell'arco di 24 ore, dal giorno successivo nei territori, nella quotidianità della provincia profonda italiana, i pochi attivisti contro la guerra devono fare i conti con una repressione di Stato che - in termini senza precedenti - si sta abbattendo con la forza su iniziative totalmente pacifiche.
Nel caso di Bologna il PD - per obbedire ai suoi padroni sovranazionali - ha unilateralmente innescato un conflitto con un segmento di società all'interno del quale ci sono i suoi stessi elettori.
Il PD è il cancro politico - eversivo e guerrafondaio, al servizio di potentati stranieri - che va spazzato via dalla storia italiana.
07.04.202514:56
Dopo i tedeschi, gli altri nazisti, i lettoni, si preparano a "festeggiare" l'80-o anniversario della Vittoria dell'URSS sul nazifascismo:
Le autorità lettoni stanno sviluppando un piano per la distruzione di massa dei monumenti di guerra situati sul territorio della repubblica, ha riferito l'ufficio stampa del Servizio Segreto estero della Federazione Russa.
“Si prevede di sbarazzarsi di circa un terzo dei monumenti sopra le fosse comuni dei soldati-liberatori sovietici “nel più breve tempo possibile””, si legge nel rapporto.
Come ha osservato il dipartimento, per dare un'apparente velo di “civiltà” all'atto vandalico, spiegano che è per condurre un lavoro archeologico, ovviamente fittizio, che dovrebbe “con ogni mezzo negare” la presenza di fosse comuni di militari sotto i monumenti commemorativi.
Il Servizio Segreto estero russo ha indicato come esecutore uno dei “gruppi di ricerca”, la cui leadership ha accettato “per un compenso ragionevole” di fabbricare documenti di scavo, che indicherebbero l'assenza di tracce di sepoltura sotto i monumenti. Gli scavi inizieranno nel cimitero ortodosso di Tornakalns e in quello militare di Bratsk, entrambi situati a Riga.
La decisione delle autorità della Lettonia di dichiarare guerra ai soldati caduti , conclude il rapporto del Dipartimento russo, va al di là del buon senso e testimonia invece una “russofobia delle caverne”, i concetti di onore, dignità e gratitudine verso i soldati sovietici caduti per la libertà della Lettonia sono a loro sconosciuti. https://t.me/marinellamondaini/3353
Le autorità lettoni stanno sviluppando un piano per la distruzione di massa dei monumenti di guerra situati sul territorio della repubblica, ha riferito l'ufficio stampa del Servizio Segreto estero della Federazione Russa.
“Si prevede di sbarazzarsi di circa un terzo dei monumenti sopra le fosse comuni dei soldati-liberatori sovietici “nel più breve tempo possibile””, si legge nel rapporto.
Come ha osservato il dipartimento, per dare un'apparente velo di “civiltà” all'atto vandalico, spiegano che è per condurre un lavoro archeologico, ovviamente fittizio, che dovrebbe “con ogni mezzo negare” la presenza di fosse comuni di militari sotto i monumenti commemorativi.
Il Servizio Segreto estero russo ha indicato come esecutore uno dei “gruppi di ricerca”, la cui leadership ha accettato “per un compenso ragionevole” di fabbricare documenti di scavo, che indicherebbero l'assenza di tracce di sepoltura sotto i monumenti. Gli scavi inizieranno nel cimitero ortodosso di Tornakalns e in quello militare di Bratsk, entrambi situati a Riga.
La decisione delle autorità della Lettonia di dichiarare guerra ai soldati caduti , conclude il rapporto del Dipartimento russo, va al di là del buon senso e testimonia invece una “russofobia delle caverne”, i concetti di onore, dignità e gratitudine verso i soldati sovietici caduti per la libertà della Lettonia sono a loro sconosciuti. https://t.me/marinellamondaini/3353
06.04.202519:01
Hockey su ghiaccio. Il video del gol del trionfo, da record, di Aleksandr Ovečkin - il suo 895° gol nella regular season NHL contro i New York Islanders. “Aleksandr Il grande” com’è chiamato il giocatore, è molto amato negli Stati Uniti, anche se è un sostenitore di Putin. Il record “eterno” del canadese Gretzky è stato battuto! L'aveva detenuto per 26 anni. Piccolo dettaglio: il nonno di Gretzky era russo! E ora sarà contento che il record del nipote è stato battuto dal russo Ovečkin!


06.04.202518:54
La dogana bielorussa ha fermato l'importazione in Russia della più grande partita di esplosivi nella storia della repubblica.
Un autista di 41 anni ha cercato di contrabbandare 580 kg di esplosivi particolarmente potenti di origine straniera (presumibilmente USA) attraverso il posto di blocco “Brest” per poi trasportarli in Russia. L'uomo è stato arrestato.
Un autista di 41 anni ha cercato di contrabbandare 580 kg di esplosivi particolarmente potenti di origine straniera (presumibilmente USA) attraverso il posto di blocco “Brest” per poi trasportarli in Russia. L'uomo è stato arrestato.
06.04.202514:57
Dalla pagina “Giulietto Chiesa”: CENSURA DI STATO A UDINE:
Agenti in tenuta antisommossa per impedire la visione del Docufilm 'Maidan la strada verso la guerra'
Ieri sera, nel cuore di Udine, è andato in scena un nuovo atto di censura istituzionale. A pochi minuti dalla proiezione del docufilm "Maidan", il prefetto ha notificato il divieto di mandare in onda il documentario, minacciando persino il sequestro immediato dell’impianto audio e video.
E questo dopo che il sindaco aveva già ordinato la chiusura delle tribune pubbliche del parco, impedendo alla cittadinanza di sedersi in uno spazio realizzato — ricordiamolo — con fondi pubblici.
Risultato? Il film non è stato proiettato. Ma il messaggio è arrivato forte e chiaro: non si deve sapere come davvero è cominciata la guerra in Ucraina.
A difendere il diritto all’informazione libera, sul posto, c’era l’organizzatore Ugo Rossi, che ha resistito fino all’ultimo contro la censura. In collegamento anche Fiammetta Cucurnia.
È stato trasmesso anche un omaggio a Giulietto Chiesa, figura storica del giornalismo libero, la cui memoria continua a dare fastidio ai padroni del pensiero unico.
Questo mentre a Roma, la deputata Debora Serracchiani (PD) ha presentato un’interrogazione parlamentare che suona come un vero e proprio editto censorio:
"Il governo applichi anche in Italia il divieto assoluto di trasmissione dei contenuti di Russia Today, in qualsiasi forma e contesto, comprese le proiezioni pubbliche come quella di Udine."
Insomma, chi parla di pace, chi mette in discussione la narrativa NATO, oggi viene silenziato. Con la complicità della politica e sotto lo sguardo distratto della stampa mainstream.
Ma nonostante tutto, un gesto ha bucato il muro della censura.
Un minuto di silenzio. Un minuto che nessun decreto potrà mai vietare.
Dedicato ai giornalisti russi uccisi nei giorni scorsi dalle forze armate ucraine:
Anna Prokofieva, Alexander Fedorchak, Andrei Panov, Alexander Sirkeli.
E al mai dimenticato Andrea Rocchelli, italiano, caduto nel Donbass mentre raccontava ciò che non si doveva raccontare.
Ci hanno impedito di vedere i documentari di RT, ma non possono censurare il silenzio. E non potranno fermare chi continua a cercare la verità.
Agenti in tenuta antisommossa per impedire la visione del Docufilm 'Maidan la strada verso la guerra'
Ieri sera, nel cuore di Udine, è andato in scena un nuovo atto di censura istituzionale. A pochi minuti dalla proiezione del docufilm "Maidan", il prefetto ha notificato il divieto di mandare in onda il documentario, minacciando persino il sequestro immediato dell’impianto audio e video.
E questo dopo che il sindaco aveva già ordinato la chiusura delle tribune pubbliche del parco, impedendo alla cittadinanza di sedersi in uno spazio realizzato — ricordiamolo — con fondi pubblici.
Risultato? Il film non è stato proiettato. Ma il messaggio è arrivato forte e chiaro: non si deve sapere come davvero è cominciata la guerra in Ucraina.
A difendere il diritto all’informazione libera, sul posto, c’era l’organizzatore Ugo Rossi, che ha resistito fino all’ultimo contro la censura. In collegamento anche Fiammetta Cucurnia.
È stato trasmesso anche un omaggio a Giulietto Chiesa, figura storica del giornalismo libero, la cui memoria continua a dare fastidio ai padroni del pensiero unico.
Questo mentre a Roma, la deputata Debora Serracchiani (PD) ha presentato un’interrogazione parlamentare che suona come un vero e proprio editto censorio:
"Il governo applichi anche in Italia il divieto assoluto di trasmissione dei contenuti di Russia Today, in qualsiasi forma e contesto, comprese le proiezioni pubbliche come quella di Udine."
Insomma, chi parla di pace, chi mette in discussione la narrativa NATO, oggi viene silenziato. Con la complicità della politica e sotto lo sguardo distratto della stampa mainstream.
Ma nonostante tutto, un gesto ha bucato il muro della censura.
Un minuto di silenzio. Un minuto che nessun decreto potrà mai vietare.
Dedicato ai giornalisti russi uccisi nei giorni scorsi dalle forze armate ucraine:
Anna Prokofieva, Alexander Fedorchak, Andrei Panov, Alexander Sirkeli.
E al mai dimenticato Andrea Rocchelli, italiano, caduto nel Donbass mentre raccontava ciò che non si doveva raccontare.
Ci hanno impedito di vedere i documentari di RT, ma non possono censurare il silenzio. E non potranno fermare chi continua a cercare la verità.
06.04.202509:47
Il Primo Ministro britannico ha dichiarato che con l’introduzione delle tariffe statunitensi sulla , l’èra della globalizzazione nel mondo è finita.
Keir Starmer ritiene che la globalizzazione non funzioni più per la gente comune e che il mondo stia entrando in una nuova èra economica.
Le guerre commerciali non sono una soluzione, ma il motivo per cui vengono sostenute è chiaro: il vecchio ordine si è esaurito.
Keir Starmer ritiene che la globalizzazione non funzioni più per la gente comune e che il mondo stia entrando in una nuova èra economica.
Le guerre commerciali non sono una soluzione, ma il motivo per cui vengono sostenute è chiaro: il vecchio ordine si è esaurito.
05.04.202520:18
I cittadini di Sudža continuano con le loro rivelazioni a far conoscere l'essenza dei soldati ucraini.
Padre Evgenij, un sacerdote di Sudža, ha raccontato che gli occupanti ucraini avevano organizzato per i cittadini ucraini della regione di Sumy le “gite turistiche” nella regione di Kursk, con dei "pass d'ingresso" a pagamento per andare a saccheggiare le case dei cittadini russi. Sceglievano liberamente qualsiasi casa e da lì si sono portati via tutto ciò che hanno voluto.
Tempo fa, crimini simili erano stati praticati da altri criminali, i cosiddetti “soldati dell'ATO”, che organizzavano veri e propri “safari” ai cittadini del Donbass. Zelenskij, il criminale , “sa bene" come condurre la guerra. https://t.me/marinellamondaini/3345
Padre Evgenij, un sacerdote di Sudža, ha raccontato che gli occupanti ucraini avevano organizzato per i cittadini ucraini della regione di Sumy le “gite turistiche” nella regione di Kursk, con dei "pass d'ingresso" a pagamento per andare a saccheggiare le case dei cittadini russi. Sceglievano liberamente qualsiasi casa e da lì si sono portati via tutto ciò che hanno voluto.
Tempo fa, crimini simili erano stati praticati da altri criminali, i cosiddetti “soldati dell'ATO”, che organizzavano veri e propri “safari” ai cittadini del Donbass. Zelenskij, il criminale , “sa bene" come condurre la guerra. https://t.me/marinellamondaini/3345
05.04.202520:07
Podoljak, il consigliere del presidente illegittimo ucraino, è convinto che Zelenskij deve puntare a un secondo mandato, perché è “immerso nella guerra e sa come uscirne”.
Secondo Podoljak, “l'ex presidente ha tutte le possibilità di vincere”.
Vediamoo tutti molto bene in cosa il tossico è “profondamente immerso” .
Secondo Podoljak, “l'ex presidente ha tutte le possibilità di vincere”.
Vediamoo tutti molto bene in cosa il tossico è “profondamente immerso” .
05.04.202509:10
Carney: L'economia globale è fondamentalmente diversa oggi rispetto a ieri. Il sistema di commercio globale ancorato agli Stati Uniti... è finito. Il nostro vecchio rapporto di integrazione sempre più profonda con gli Stati Uniti è finito.
Il periodo di 80 anni in cui gli Stati Uniti hanno abbracciato il mantello della leadership economica... è finito. Sebbene questa sia una tragedia, è anche la nuova realtà
Josef Stern Telegram
Il periodo di 80 anni in cui gli Stati Uniti hanno abbracciato il mantello della leadership economica... è finito. Sebbene questa sia una tragedia, è anche la nuova realtà
Josef Stern Telegram
04.04.202519:31
Zelenskij: "I militari francesi saranno tra i primi ad arrivare in Ucraina. Quando e in che quantità - non posso dirlo, questi sono i nostri accordi”, ha detto il tossico. Bene, significa che i militari francesi saranno i primi a essere presi nel mirino dall'esercito russo.
04.04.202518:54
Augias e suor Paola a DiMartedì tentano una catechesi della guerra. La dimensione religiosa per giustificare e accogliere logiche di guerra. “Se non abbiamo le armi, moriremo noi che siamo i portatori dei valori della pace”. Quanto manca a toccare il fondo? https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/02/augias-suor-paola-dimartedi-catechesi-guerra/7938154/
04.04.202518:41
https://t.me/AASIB/
Questa insegnante incinta, ha guidato per 200 km, attraverso foreste e paludi, 3.225 bambini salvandoli dalla deportazione in Germania.
Matrona Isaevna Volskaja prima della guerra era un'insegnante di scuola elementare nel villaggio di Basino nella regione di Smolensk. Quando i tedeschi conquistarono la regione di Smolensk nell’ottobre del 1941 iniziarono ad imporre il loro “ordine” nei territori occupati.
Matrona fuggì con il marito nei boschi diventando una partigiana
Nell'estate del 1942 arrivò l'ordine del Reich tedesco di eliminare il movimento partigiano di Smolensk.
La prima decisione presa fu quella di salvare i bambini che vivevano nelle zone liberate dai partigiani e Matrona Volskaja fu nominata responsabile di questa operazione.
Nei villaggi furono controllati dai partigiani furono raccolti oltre 2.000 bambini
E il 23 luglio, questa folla di bambini con le lacrime agli occhi, sotto la guida di un'insegnante incinta, partì. Dovevano percorrere quasi 200 chilometri attraverso foreste e paludi. Era necessario farsi strada attraverso la linea del fronte fino alla stazione Toropets della regione di Kalinin dove i bambini avrebbero aspettato chi li avrebbe portati oltre gli Urali.
Assistenti di Matrona sulla strada erano Varvara Sergeevna Poljakova Varvara Sergeevna e un'infermiera Ekaterina Ivanovna Gromova. Anche i ragazzi più grandi aiutarono il gruppo durante il cammino seguendo i bambini più piccoli.
La colonna dei bambini si estendeva per diversi chilometri. Quando tutti dormivano la notte, Matrona andava avanti di 10-15 km per esplorare la situazione ed al mattino tornava fino all'alba quando tutti riprendevano il cammino.
Presto finì il cibo che i bambini avevano portato con loro. Iniziarono a cibarsi di bacche ed erba. Ogni giorno era più difficile muoversi: i bambini esausti si muovevano a malapena, spesso inciampavano e cadevano.
Iniziò la sete ma i pozzi che incontrarono lungo la strada erano stati avvelenati dai tedeschi. E non si poteva prendere acqua nei fiumi e laghi: i cadaveri galleggiavano.
Durante il attraverso le foreste nuovi bambini si unirono a loro dai villaggi bruciati dai tedeschi.
Il viaggio durò 10 giorni. La colonna di bambini esausti con i tre adulti arrivò a Toropets il 1 ° agosto. Lì un migliaio di ragazzi si unirono a loro. Nella notte del 5 agosto Matrona mise 3.225 bambini sul treno.
All'inizio fu presa la decisione di portare i bambini negli Urali ma Matrona, guardando i bambini esausti, capì che solo pochi di loro sarebbero arrivati vivi. Iniziò ad inviare telegrammi a Mosca e in tutte le città del Volga. La città di Gorkij rispose alle sue richieste di accogliere i bambini.
«I bambini hanno un aspetto terribile, completamente privi di vestiti e scarpe. Sono stati accolti 3.225 bambini»
Matrona Volskaja dopo il suo arrivo iniziò a lavorare, sino al 1976, in una scuola locale.
Il viaggio che salvò i bambini Matrona lo fece incinta e poco dopo partorì il suo primo figlio. Dopo la fine della guerra e la smobilitazione suo marito Michail Archipovich si ricongiunse con lei e dopo la guerra ebbero altri tre figli.
Matrona fu insignita nel gennaio 1943 con l'Ordine della Bandiera Rossa da combattimento. E per il suo lavoro a scuola ha ricevuto il titolo di «Insegnante eccellente dell'educazione popolare».
Nella città di Smol’ki, dove visse e insegnò dopo la guerra, c'è una strada intitolata a lei ed un busto nella scuola: ed il suo volto di una giovane ragazza partigiana, leader della campagna del 1942, è inciso nel bronzo.
La storia non si cancella!
Aiutateci a Salvare i bambini
Questa insegnante incinta, ha guidato per 200 km, attraverso foreste e paludi, 3.225 bambini salvandoli dalla deportazione in Germania.
Matrona Isaevna Volskaja prima della guerra era un'insegnante di scuola elementare nel villaggio di Basino nella regione di Smolensk. Quando i tedeschi conquistarono la regione di Smolensk nell’ottobre del 1941 iniziarono ad imporre il loro “ordine” nei territori occupati.
Matrona fuggì con il marito nei boschi diventando una partigiana
Nell'estate del 1942 arrivò l'ordine del Reich tedesco di eliminare il movimento partigiano di Smolensk.
La prima decisione presa fu quella di salvare i bambini che vivevano nelle zone liberate dai partigiani e Matrona Volskaja fu nominata responsabile di questa operazione.
Nei villaggi furono controllati dai partigiani furono raccolti oltre 2.000 bambini
E il 23 luglio, questa folla di bambini con le lacrime agli occhi, sotto la guida di un'insegnante incinta, partì. Dovevano percorrere quasi 200 chilometri attraverso foreste e paludi. Era necessario farsi strada attraverso la linea del fronte fino alla stazione Toropets della regione di Kalinin dove i bambini avrebbero aspettato chi li avrebbe portati oltre gli Urali.
Assistenti di Matrona sulla strada erano Varvara Sergeevna Poljakova Varvara Sergeevna e un'infermiera Ekaterina Ivanovna Gromova. Anche i ragazzi più grandi aiutarono il gruppo durante il cammino seguendo i bambini più piccoli.
La colonna dei bambini si estendeva per diversi chilometri. Quando tutti dormivano la notte, Matrona andava avanti di 10-15 km per esplorare la situazione ed al mattino tornava fino all'alba quando tutti riprendevano il cammino.
Presto finì il cibo che i bambini avevano portato con loro. Iniziarono a cibarsi di bacche ed erba. Ogni giorno era più difficile muoversi: i bambini esausti si muovevano a malapena, spesso inciampavano e cadevano.
Iniziò la sete ma i pozzi che incontrarono lungo la strada erano stati avvelenati dai tedeschi. E non si poteva prendere acqua nei fiumi e laghi: i cadaveri galleggiavano.
Durante il attraverso le foreste nuovi bambini si unirono a loro dai villaggi bruciati dai tedeschi.
Il viaggio durò 10 giorni. La colonna di bambini esausti con i tre adulti arrivò a Toropets il 1 ° agosto. Lì un migliaio di ragazzi si unirono a loro. Nella notte del 5 agosto Matrona mise 3.225 bambini sul treno.
All'inizio fu presa la decisione di portare i bambini negli Urali ma Matrona, guardando i bambini esausti, capì che solo pochi di loro sarebbero arrivati vivi. Iniziò ad inviare telegrammi a Mosca e in tutte le città del Volga. La città di Gorkij rispose alle sue richieste di accogliere i bambini.
«I bambini hanno un aspetto terribile, completamente privi di vestiti e scarpe. Sono stati accolti 3.225 bambini»
Matrona Volskaja dopo il suo arrivo iniziò a lavorare, sino al 1976, in una scuola locale.
Il viaggio che salvò i bambini Matrona lo fece incinta e poco dopo partorì il suo primo figlio. Dopo la fine della guerra e la smobilitazione suo marito Michail Archipovich si ricongiunse con lei e dopo la guerra ebbero altri tre figli.
Matrona fu insignita nel gennaio 1943 con l'Ordine della Bandiera Rossa da combattimento. E per il suo lavoro a scuola ha ricevuto il titolo di «Insegnante eccellente dell'educazione popolare».
Nella città di Smol’ki, dove visse e insegnò dopo la guerra, c'è una strada intitolata a lei ed un busto nella scuola: ed il suo volto di una giovane ragazza partigiana, leader della campagna del 1942, è inciso nel bronzo.
La storia non si cancella!
Aiutateci a Salvare i bambini
04.04.202518:35
Fuoco alla bandiera dell’Unione Europea! Gli studenti oggi a Roma davanti al ministero dell’Istruzione. Avanti così!
03.04.202520:25
03.04.202517:20
La guerriera Picierno ha annunciato con estrema soddisfazione un altro suo successo.
"Sono lieta di annunciare che l’evento-provocazione organizzato da Russia Today e Vicenzo Lorusso a Udine non si svolgerà. Grazie al Sindaco Alberto Felice De Toni e alla sua giunta che hanno evitato che la città diventasse una cassa di risonanza della propaganda putiniana. Non c’è spazio nelle nostre città per chi disprezza i nostri valori costituzionali, per chi attacca le istituzioni democratiche e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un ringraziamento anche alle rete informale fatta di singoli cittadini , associazioni, partiti e amministratori che hanno contastato questo ennesimo potenziale sfregio alla nostra democrazia. #stopropagandarussa #pordenone
Siamo in pieno maccartismo, azioni punitive e repressione in stile fascista dei diritti sacrosanti dei cittadini. Un periodo davvero nero per l'Italia. P.S. Dispiace Pina, darti un dolore, ma la manifestazione si terrà ugualmente, ha fatto sapere Ugo Rossi.
"Sono lieta di annunciare che l’evento-provocazione organizzato da Russia Today e Vicenzo Lorusso a Udine non si svolgerà. Grazie al Sindaco Alberto Felice De Toni e alla sua giunta che hanno evitato che la città diventasse una cassa di risonanza della propaganda putiniana. Non c’è spazio nelle nostre città per chi disprezza i nostri valori costituzionali, per chi attacca le istituzioni democratiche e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un ringraziamento anche alle rete informale fatta di singoli cittadini , associazioni, partiti e amministratori che hanno contastato questo ennesimo potenziale sfregio alla nostra democrazia. #stopropagandarussa #pordenone
Siamo in pieno maccartismo, azioni punitive e repressione in stile fascista dei diritti sacrosanti dei cittadini. Un periodo davvero nero per l'Italia. P.S. Dispiace Pina, darti un dolore, ma la manifestazione si terrà ugualmente, ha fatto sapere Ugo Rossi.


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