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✨ Fiabe della Buonanotte ✨
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✨💫LA GRANDE DIGA✨💫
(Rossana Costantino)
Un giorno i rappresentanti di tutti gli animali del mondo decisero di riunirsi in un'assemblea generale: il pianeta si era ammalato, e la malattia si chiamava “plastica”.
Naturalmente la causa della tragedia era la cattiva condotta dell’uomo, storicamente poco attento al rispetto della natura
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A sollevare la questione erano stati i pesci 🐟, poi gli uccelli marini 🦢, poi gli orsi polari 🐻❄️, le foche 🦭, e in poco tempo tutte le specie capirono che dovevano lottare insieme per la sopravvivenza.
Un capodoglio che aveva ingerito grosse quantità di plastica, prima di morire, arenato in spiaggia, aveva sussurrato ad un gabbiano: “salvate il mondo”.
L’uccello, con il cuore spezzato, volò per giorni per diffondere il messaggio del povero cetaceo.
Tutti gli animali capirono che era tempo di unire le forze, e dai poli all’equatore ci fu un movimento epocale, alla ricerca di una misura straordinaria
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La plastica era ovunque, in frammenti, in agglomerati, in grosse isole galleggianti, e avanzava, minacciosa, letale.
Molte creature trovarono la morte in mezzo alla plastica 😔: alcune mentre la combattevano, altre, ignare, mangiandola, altre ancora intrappolate nei sacchetti: era la fine.
Ci fu un grande scompiglio tra gli animali più astuti e intelligenti: i delfini 🐬 cercarono di insegnare alle altre creature acquatiche a riconoscere il pericolo, gli albatros organizzarono squadre di soccorso e sulla terra, i lupi 🐺 e le volpi 🦊, ormai alleati, pianificarono strategie difensive.
Ma non era sufficiente allearsi e combattere: bisognava estirpare il male.
Tutti i rappresentanti, durante l’assemblea generale, avevano proposto una soluzione.
Gli animali di grossa taglia avevano pensato di trasportare la plastica in un’isola deserta, ma anche quella era una soluzione temporanea, perché le maree avrebbero sparpagliato di nuovo l’immondizia in ogni luogo.
I pesci, rischiando la vita, volevano seppellire la plastica negli abissi, ma anche dal fondo sarebbe emersa, tornado a galla minacciosa.
Gli uccelli volevano impiegare la plastica per fare un enorme nido, ma il pericolo era evidente: i piccoli, una volta schiuse le uova, avrebbero mangiato i frammenti, e avrebbero fatto la stessa fine delle altre vittime
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Le povere tartarughe 🐢, con il guscio deformato dalle trappole di plastica, avevano proposto di formare una barriera tra la spiaggia e il mare, ma le onde 🌊, con il tempo, avrebbero distrutto tutto.
Le scimmie 🐒, ormai esperte nel riutilizzo dei rifiuti, avevano proposto di costruire delle città in plastica, ma anche in quel caso, molti animali potevano rimanere soffocati o intrappolati nelle strutture: del resto gli animali non sono esperti in opere ingegneristiche
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In realtà, come osservò un orso bruno 🐻 attempato, un animale esperto in ingegneria poteva essere coinvolto: il castoro 🦫.
I castori non sono animali famosi per la loro astuzia, per cui non si erano pronunciati durante l’assemblea.
Timidi, simpatici e impacciati, i castori avevano già combattuto una guerra infinita contro il bracconaggio: infatti la loro pelliccia è molto pregiata.
Tuttavia i castori non si erano mai lasciati abbattere, e continuavano senza sosta a costruire dighe 🌊 principalmente per due motivi: per proteggere le loro tane costruite sull’acqua e per difendersi dai predatori, grazie ai fossati che si formano dalla stagnazione dell’acqua intorno alle strutture.
Gli animali presenti in assemblea proposero di costruire le dighe in plastica non solo per formare una protezione efficiente per le tane che ospitano i castori, ma anche per impiegare tutto quel materiale sparso in ogni angolo della terra.
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