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Storia della Letteratura
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Storia della Letteratura
08.05.202505:04
Già oggi i grandi trusts risultano organizzazioni politiche private che esercitano un protettorato sull’organismo politico pubblico.
Socialismo prussiano significa invece l'inquadramento di queste organizzazioni economico-politiche dei singoli settori professionali nell’organismo politico complessivo.


✍🏼 Oswald Spengler
📖 Prussianesimo e socialismo

📚 @StoriaDellaLetteratura
« Chi quel gong percuoterà
apparire la vedrà
bianca al pari della giada
fredda come quella spada
è la bella Turandot! »


Turandot è un'opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Giacomo Puccini e successivamente completata da Franco Alfano.

La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926, sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale arrestò la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!», ovvero dopo l'ultima pagina completata dall'autore, rivolgendosi al pubblico con queste parole:
«Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto.»

La sera seguente, l'opera fu rappresentata, sempre sotto la direzione di Toscanini, includendo anche il finale di Alfano.

L'incompiutezza dell'opera è oggetto di discussione tra gli studiosi. C'è chi sostiene che Turandot rimase incompiuta non a causa dell'inesorabile progredire del male che affliggeva l'autore, bensì per l'incapacità, o piuttosto l'intima impossibilità da parte del Maestro di interpretare quel trionfo d'amore conclusivo, che pure l'aveva inizialmente acceso d'entusiasmo e spinto verso questo soggetto. Il nodo cruciale del dramma, che Puccini cercò invano di risolvere, è costituito dalla trasformazione della principessa Turandot, algida e sanguinaria, in una donna innamorata.

Il soggetto dell'opera fu tratto dall'omonima fiaba teatrale di Carlo Gozzi, già oggetto di importanti adattamenti musicali: dalle musiche di scena composte da Carl Maria von Weber nel 1809, all'opera di Ferruccio Busoni, rappresentata nel 1917 e preceduta da suite orchestrale (op. 41) eseguita per la prima volta nel 1906.

Più esattamente, il libretto dell'opera di Puccini si basa, molto liberamente, sulla traduzione di Andrea Maffei dell'adattamento tedesco di Friedrich Schiller del lavoro di Gozzi. L'idea per l'opera venne al compositore in seguito a un incontro con i librettisti Giuseppe Adami e Renato Simoni, avvenuto a Milano nel marzo 1920. Nell'agosto dello stesso anno il compositore poté ascoltare, grazie al suo amico barone Fassini, un carillon con temi musicali proveniente dalla Cina. Alcuni di questi temi sono presenti nella stesura definitiva della partitura.

Alla fine della sua parabola creativa Puccini si cimentò con un soggetto fiabesco, d'impronta fantastica. Non era mai accaduto, se si eccettua la scena finale della sua prima opera, Le Villi.

🏛🎭 Storia del Teatro @storiateatro
Abbiamo la reputazione in tutto il mondo di essere capaci di distruggere le cattedrali. Questo la dice lunga in un momento in cui la consapevolezza della sterilità sta facendo spuntare musei come funghi.


✍🏼 Ernst Jünger
📖 Il cuore avventuroso

Nei racconti del Cuore avventuroso si intrecciano le due anime di Jünger: quella lucida e assorta del contemplatore e quella infiammata e penetrante del visionario. Dal suo sguardo, confinante spesso con l'allucinazione, sorgono visioni che si vorrebbe fossero soltanto sogni: fiabe crudeli in cui una giovane bionda è straziata da una sorella bruna; magici sobborghi di Berlino che si aprono ad avventure verso l'ignoto. A queste scene buie si alternano momenti di luce accecante, in cui Jünger enuncia con formule memorabili le geometrie dell'universo, dai cristalli ai petali di rosa, tracciando bellissime descrizioni della natura, degli animali e degli insetti. Uno dei libri più folgoranti di un autore che ha attraversato da protagonista un secolo di storia contemporanea.

📚 @StoriaDellaLetteratura
15.04.202505:01
Considerando le cose da questo punto di vista, si può continuare a vedere - con Coudenhove - in Russia, in Inghilterra e in Asia i principali centri di forze contro cui un blocco europeo diventa necessario: a condizione che, nello stesso tempo, si cerchi di scoprire l'aspetto del pericolo spirituale che corrisponde a ciascuno di essi.


✍🏼 Julius Evola
📖 Imperialismo Pagano

Pubblicato per la prima volta nel 1928, a ridosso dei Patti Lateranensi dell'11 febbraio 1929, questo pamphlet aveva l'obiettivo di mettere in guardia il fascismo proprio contro questo avvenimento. Secondo Evola, infatti, l'accordo fra Chiesa e Stato italiano avrebbe tarpato le ali alle potenzialità imperiali del regime fascista. Con la Conciliazione vedeva spegnersi ogni aspettativa della possibile affermazione nell'Italia fascista di forme di spiritualità diverse dall'egemonia cristiano-cattolica. È questo il senso di quest'opera, in cui emerge una critica serrata di tutti quei valori, miti e condizioni che, secondo Evola, stavano mitigando la volontà del fascismo di rinnovare la nazione e lo Stato, il suo voler essere "imperiale".

📚 @StoriaDellaLetteratura
"È come una forza non-umana svegliata e messa in moto dall’uomo, alla quale il singolo come soldato non può sfuggire: deve misurarsi con essa, farsi strumento della meccanicità e in pari tempo tenervi testa: spiritualmente, oltre che fisicamente. Ciò è possibile solo rendendosi capace di una nuova forma di esistenza, forgiandosi come un nuovo tipo umano che, proprio in mezzo a situazioni distruttive per ogni altro, sappia cogliere un senso assoluto del vivere […] occorre che prenda forma un tipo umano nuovo, capace di affrontare le distruzioni attivamente, cioè di esserne più il soggetto che non l’oggetto, accettandole in quei loro aspetti da cui si può essere condotti verso un superamento di tutto ciò che è semplicemente individuale, verso una nuova impersonalità attiva, verso un“realismo eroico” per via del quale né l’edonismo né lo stesso eudemonismo siano più i moventi essenziali dell’esistenza.»


✍🏼 Julius Evola
📖 Il cammino del cinabro

📚 @StoriaDellaLetteratura
La coscienza di classe è spazzatura, una convenzione demagogica. Ogni operaio non chiede altro che di uscire dalla sua classe operaia, di diventare borghese, il più individualmente possibile, borghese con tutti i privilegi, i più esecrabili, gli stessi egoismi implacabili, gli stessi pregiudizi rinforzati, le stesse pagliacciate, tutti i difetti, gli stessi l'avarizia e poi uno di questi odi contro la classe operaia! Il proletario, l'attivista più ardente, vuole condividere con il suo dannato fratello di classe, quasi come il vincitore della lotteria nazionale, vuole condividere con tutti coloro che hanno perso. Questo proletario vuole condividere la merda, ma non la torta. Darebbe anche tutta la merda ai suoi compagni di classe pur di avere tutta la torta per sé.


✍🏼 Louis-Ferdinand Céline
📖 La scuola dei cadaveri

📚 @StoriaDellaLetteratura
EUROPA è la luce del mondo classico e il brivido dell’oscurità contemporanea, l’aurora boreale della preistoria e la luce del crepuscolo sospesa su Berlino in fiamme. EUROPA è una parola d’ordine per quelli che credono nella rinascita del nostro continente quale alternativa aristocratica e qualitativa contro il mondo della quantità e delle masse, contro il materialismo democratico americano e il materialismo comunista russo.


✍🏼 Adriano Romualdi
📖 Le ultime ore dell’Europa

🧠🗣 Storia della Filosofia
"Riassumendo, l'uomo per il quale la libertà nuova non significa rovina perché, data la sua speciale struttura, ha già una salda base in sé stesso, ovvero perché è in grado di conquistarsela con una rottura esistenziale di livello che ristabilisca il contatto con la superiore dimensione dell'<essere>, farà propria una visione della realtà denudata dall'elemento umano e morale, liberata dalle proiezioni della soggettività, dalle sovrastrutture concettuali, finalistiche e teistiche."

✍🏼 Julius Evola
📖 Cavalcare la tigre

📚 @StoriaDellaLetteratura
📖 Un raccolto di sangue. I crimini alleati e sovietici contro il popolo tedesco, 1945-1947
✍️ Ralph Franklin Keeling
🇮🇹 Vincenzo Valentini

Questa è la traduzione italiana di uno dei primi, più lucidi atti d’accusa verso i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dagli USA, dagli Alleati e dall’URSS nei confronti della popolazione civile della Germania sconfitta, tanto più notevole poiché scritto nel 1947 da un intellettuale statunitense, Ralph F. Keeling, tra i fondatori del centro studi Institute of American Economics: dalle devastazioni dei bombardamenti indiscriminati, agli “stupri di guerra”, al deliberato sterminio di decine di migliaia di uomini, donne e bambini tedeschi per fame e malattie e la distruzione del sistema industriale, bancario e agricolo tedesco tramite la parziale applicazione dal 1945 al 1947 del Piano Morgenthau con la direttiva Joint Chief Staff 1067 del 10 maggio 1945, approvata dai presidenti americani Roosevelt e Truman. In appendice di questa seconda edizione del libro, una sezione iconografica ampliata con fotografie e documenti d’archivio.

📚 @StoriaDellaLetteratura
12.04.202506:55
Dai tempi di Napoleone il liberalismo ha conquistato i cervelli dei Tedeschi istruiti; il borghesuccio istruito, il filisteo della cultura, l’intellettuale privo di senso pratico, al quale il sapere astratto ha precluso ogni contatto con la realtà, furono sempre i suoi difensori più riconoscenti.


✍🏼 Oswald Spengler
📖 Prussianesimo e socialismo

Questo scritto del 1919, che inaugura la serie dei ragionamenti politici di Spengler, trae origine da appunti presi per il "Tramonto dell'Occidente" e costituisce il nucleo da cui si è sviluppata la sua filosofia. Spengler analizza qui le anime che innervano la nazione tedesca: il vecchio spirito prussiano e il socialismo, che sono in realtà tutt'uno, in contrasto con lo spirito inglese, individualista e calcolatore. Affresco vivo e prezioso del periodo weimariano, il libro è anche un appello alla gioventù tedesca. L'autore coglie l'occasione storica data dagli eventi connessi alla prima guerra mondiale e dal crollo del Reich per approdare a valutazioni dal respiro astorico e assoluto.

📚 @StoriaDellaLetteratura
I Democratici non sono altro che i domini del Frastuono giudeo, del prodigioso tambureggiamento stratosferico e del gigantesco accompagnamento del nostro apparato di tortura e servitù. Assolutamente irresistibile. Chi sono i padroni di questo trambusto? Le banche ebree, le congiure dei Rabbini (con o senza eroina), l’Intelligence Service (grande produttore di guerre e rivoluzioni), l’Inghilterra giudeocratica, la City, tutto per i Giudei.

Ma sarebbe troppo bello se tutto scorresse liscio come l’olio! Troppo bello e monotono!

Il Grande Potere giudeo sa destreggiarsi con piccoli problemi e piccoli ostacoli. Disseminati in maniera giudiziosa. Sadismo? Precauzioni? Gioco? Non si sa mai... Il Potere giudeo è un giocatore impenitente, come tutto ciò ch’è giudeo, del resto. E poi è provocatore, torturatore, spione e massonico. Queste disposizioni al vizio lo portano spesso molto lontano. Ma fa anche presto a riprendersi e sempre trionfalmente. Rischia e non perde mai.

Ora come ora, in Germania, Italia, Russia, a dire il vero un pò ovunque, il Giudeo trova una certa resistenza alla sua volontà... Un certo Razzismo ariano. Oh! non è ancora pericoloso! è ancora sporadico, timido, debole. Il pericolo è vago, lo si ostenta! Gli USA così inesorabilmente ebrei possiedono ancora il 70 per cento dell’industria mondiale! li Giudeo può venire e vedere!... Tiene tutta la cassa, l’impresa... Va be’! In fondo nessun pericolo! È sicuro di vincere! Una sensazione in più, ecco tutto! Per Barush, per Bellack, per Litvinof, per Rothschild, un pò meglio che del Baccarà! Ecco tutto!

E 50 milioni di cadaveri ariani come prospettiva... Francamente niente di serio. Per il momento. Forse un brivido... Nel peggiore dei casi...

✍🏼 Louis-Ferdinand Céline
📖 La scuola dei cadaveri

📚 @StoriaDellaLetteratura
Un libro poco conosciuto sulla crisi del mondo moderno, che ha avuto meno visibilità rispetto ai testi sul medesimo argomento di autori quali Guènon, Evola o Spengler è "La crisi del nostro tempo" di P.Sorokin.

Trattasi di un testo dalle grandi intuizioni uscito nel lontano 1941, un'opera profonda, ancora attualissima che invita ad una riflessione sul futuro della società.

Sorokin dipinse con anticipo le difficoltà derivanti dal progresso tecnologico non limitandosi a decostruire ed elencare i problemi, ma suggerendo delle soluzioni in un recupero dell’equilibrio perduto tra valori materiali e spirituali. Propose un ritorno a una visione più olistica della vita attraverso una analisi dei mutamenti socio-culturali della storia.

Un libro da recuperare.

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Ogni anno, quando aprile volge alla fine e il vento di primavera impolvera le strade, la rumorosa celebrazione del 25 Aprile ci strappa dagli abituali pensieri per richiamare alla nostra coscienza la tragica fine della guerra. Il crollo politico e spirituale dell’Italia e dell’Europa. In verità nessuna occasione è più propizia per consentirci di valutare adeguatamente l’entità morale della catastrofe: le bandiere alle finestre per celebrare una sconfitta militare, il giubilo concorde del partito russo e di quello americano che, alla distanza di tanti anni, continuano a rappresentare gli interessi dei loro padroni contro l’interesse nazionale europeo, l’apologia del massacro, dell’odio civile e della detronizzazione dell’Europa. Con questa tragedia il tramonto dell’Occidente, profetizzato da Spengler nel 1917, diviene una schiacciante, evidente realtà.


✍🏼 Adriano Romualdi
📖 Le ultime ore dell’Europa

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Il peggior giorno del lutto.
Il più triste.
Non è il giorno del funerale, né il giorno del compleanno di quella persona dopo che se n'è andata.
Nessuno di questi è il giorno peggiore.
Il giorno peggiore è un giorno qualunque.
E quando ti succede qualcosa di bello e ti rendi conto che non puoi correre a raccontarglielo.
È quando ti capita qualcosa di brutto e non hai quelle braccia che ti sostengano o quella voce che ti dia un consiglio.
Il peggior giorno è un giorno qualunque...
È una domenica in cui dovresti essere felice, ma invece fa male.
E senti la mancanza.
E rimpiangi.
Ma, più di ogni altra cosa.
Hai bisogno.

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Il pensiero fascista costituisce, di fatto, un «rifiuto» del materialismo. Il liberalismo, che accentua alla fine dell'Ottocento i suoi tratti democratici, ed il marxismo con le sue propaggini socialdemocratiche, non rappresentano altro, agli occhi del fascista, che manifestazioni diverse della stessa patologia di tipo materialistico. Qui, per antimaterialismo, si intenderà il rifiuto dell'eredità razionalistica, individualistica e utilitaristica dei secoli XVII e XVIII. In termini di filosofia politica, l'antimaterialismo consiste in un'opposizione recisa e totale alla visione dell'uomo e della società elaborata nel periodo che va da Hobbes a Kant, dalle rivoluzioni inglesi del XVII secolo fino a quelle americana e francese. Dunque un attacco complessivo contro la cultura politica dominante e i suoi fondamenti filosofici. Non vengono messe in dubbio soltanto la dottrina dei diritti naturali e quella del primato dell'individuo, ma tutte le strutture istituzionali della democrazia liberale.

Zeev Sternhell

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Nell'era del suffragio universale, in cui chiunque può giudicare chiunque e tutto, mi sento spinto a ristabilire l'ordine gerarchico.

Il mantenimento dello Stato militare è l'ultimo mezzo per aderire alla grande tradizione del passato; o, laddove è andata perduta, per farla rivivere.

Friedrich Nietzsche, La volontà di potenza

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Non si può abolire l’idea di patria se non rifugiandosi in un egoismo assenteista.
Dire per esempio: io non sono italiano, sono cittadino del mondo, equivale a dire: «m’infischio dell’Italia, dell’Europa, dell’Umanità: penso a me».
Il concetto di patria è indistruttibile quanto il concetto di partito. La patria non è che un vasto partito.
Negare la patria equivale a isolarsi, castrarsi, diminuirsi, denigrarsi, suicidarsi.


Filippo Tommaso Marinetti
Al di là del comunismo

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Gli uomini più spirituali, posto che siano i più coraggiosi, vivono anche in maggior misura le più dolorose tragedie: ma essi onorano la vita proprio perché essa oppone loro la sua grandissima inimicizia.


✍🏼 Friedrich Nietzsche
📖 Crepuscolo degli idoli


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Soli soli soli. Come affrontare la solitudine

«Sii una folla per te stesso». Questo verso di Tibullo che aleggia e si ripete nel «retrobottega tutt'oscuro» del passo dei Saggi di Montaigne, costituisce il filo conduttore per comprendere uno dei maggiori problemi dell'uomo contemporaneo: la solitudine. La solitudine, la condizione di essere solo, è «buona» o «cattiva»? È un ausilio dell'identità della crescita personale? È indispensabile all'adolescente e può costituire un baluardo della creatività dell'adulto? Tentando di trovare una soluzione a queste domande, l'autore analizza su più versanti la condizione dell'essere solo, approfondendo la solitudine del giovane e dell'anziano, dell'innamorato e dell'intellettuale, come strumento indispensabile per risvegliare la polifonia che c'è in ognuno di noi.

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Questa è la misura del potere: sapere fino a che punto siamo capaci di vivere in un mondo senza significato, senza verità, senza scopo, senza legge, senza giustizia, senza causalità, e continuare a desiderare quel mondo.


✍🏼 Julius Evola
📖 Teoria dell'individuo assoluto

Nuova edizione riveduta e ampliata con una lettera inedita a Ernst Junger e un saggio introduttivo di Marino Freschi. Il libro apparve in Germania nel 1932, quando il suo autore aveva trentasette anni ed era un esponente di rilievo della Rivoluzione Conservatrice. La sua prima traduzione integrale in italiano si è avuta soltanto oltre mezzo secolo dopo, nel 1985.

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“Il fascismo è un violento appello alla tradizione, non un ritorno o una ripetizione. Per noi fascisti la tradizione, come dice il significato etimologico e come ha documentato Evola, è e non può che essere dinamica... Se dunque comprendiamo molto bene il fascista che proviene dalle fila del socialismo, non possiamo in alcun modo giustificare il fascista ancora fedele a una concezione materialistica della vita. Allo stesso modo, se possiamo concepire un fascista ex liberale, non ci sentiamo di ammettere residui idealistici in un fascista, più o meno crociano o altrimenti aggettivabile... La mistica non è, né può essere, una nozione di cultura da esprimere in quattro parole. È uno stato d'animo, un grado di perfezione dello spirito.”


— Nicolò Giani, Discorso di chiusura al 1° Convegno nazionale della Scuola di mistica fascista del 1939

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Per quanto riguarda l'immigrazione dei coolie cinesi e giapponesi, sostengo la politica nazionale di esclusione.
L'intera questione riguarda l'assimilazione di razze diverse.
Non possiamo creare una popolazione omogenea da un popolo che non si fonde con la razza caucasica.
Il loro basso tenore di vita come lavoratori estrometterà gli agricoltori bianchi e in altri campi rappresenta una seria minaccia industriale.
Il successo delle libere istituzioni democratiche richiede al nostro popolo istruzione, intelligenza e patriottismo, e lo Stato dovrebbe proteggerlo da una concorrenza ingiusta e impossibile.
Il lavoro remunerativo è la base della contentezza.
La democrazia si basa sull'uguaglianza dei cittadini.
Il coolieismo orientale ci porrà un altro problema razziale da risolvere e sicuramente avremo imparato la lezione.

La campagna presidenziale di Woodrow Wilson , 3 maggio 1912

📚
@StoriaDellaLetteratura
📖 Gli eventi del giorno 📆 #accaddeoggi 19 gennaio

1809 - Nasce Edgar Allan Poe, uno dei più influenti scrittori americani. Poe è famoso per i suoi racconti macabri e le sue poesie, che esplorano temi di morte, follia e mistero. Cresciuto in un ambiente difficile, perde i genitori in giovane età e vive con diversi tutori, tra cui il benestante John Allan, da cui prende il cognome. La sua vita è segnata da tragedie personali, tra cui la morte della giovane moglie Virginia, che ispira molte delle sue opere. Poe introduce il genere del racconto giallo e contribuisce allo sviluppo della letteratura gotica. Curiosità: il suo poema "Il Corvo" è diventato un classico della letteratura, noto per la sua musicalità e il suo inquietante ritornello. Oggi, Poe è celebrato non solo per i suoi scritti, ma anche per il suo impatto duraturo sulla cultura popolare, ispirando film, canzoni e opere teatrali.


📚 @StoriaDellaLetteratura
L’arte di amare

Erich Fromm

📚 @StoriaDellaLetteratura
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