QUANDO GLI USA ARMAVANO L'IRAN E IL TRIO SFOTTEVA KHOMENI
Era il 22 novembre 1986 quando nel varietà del sabato sera condotto da Pippo Baudo, “Fantastico 7”, andava in onda lo sketch del Trio Lopez, Marchesini e Solenghi su Khomeini e Reagan che fu causa di un incidente diplomatico con la Repubblica Islamica dell'Iran.
Altri tempi, altri autori, altra libertà creativa che non sapeva che cosa era l’autocensura. Solo una settimana prima c’era stato il premonitore monologo di Beppe Grillo (non quello Casaleggiano che venne anni dopo) sul viaggio di Craxi in Cina.
Gli scialbi, obbedienti e omologati presentatori di oggi fanno apparire il Pippo Baudo di allora come un gigante, nonostante fosse evidente che era un personaggio meschino e gretto, emanazione del marcio regime democristiano.
Il Trio ironizzava sul clamoroso scandalo Irangate che coinvolgeva l’allora presidente Ronald Reagan:
gli USA per ottenere il rilascio di sette ostaggi americani nelle mani di Hezbollah in Libano (ci ricorda qualcosa?), vendeva illegalmente armi all’Iran, su cui vigeva l’embargo internazionale a causa della guerra con l’Iraq di Saddam Hussein che durava da sei anni.
Crimine su crimine, gli USA usavano poi quel denaro sporco per finanziare degli assassini mercenari chiamati Contras, per abbattere il legittimo governo sandinista in Nicaragua, che aveva scacciato il sanguinario dittatore Somoza, con una eroica e struggente rivoluzione popolare, che è la forma più autentica di quel “sovranismo” di cui oggi si parla tanto a sproposito.
L'insurrezione armata fu guidata dal FSLN, ma appoggiata anche da movimenti di base cattolici, tanto che il nuovo governo aveva come ministri ben quattro sacerdoti, che il criminale Papa Wojtyła invece avversò, appoggiando gli aguzzini finanziati dagli USA, che vennero persino condannati dalla Corte internazionale per i crimini commessi in Nicaragua.
Nella scenetta Solenghi interpretava l’Ayatollah Khomeini e la Marchesini la madre “Sora Khome-Ines”, che lamentavano al presidente Reagan, interpretato da Lopez, l’infima qualità delle armi, con bombe che non “bombavano” e missili Pershing che una volta montati diventavano caffettiere.
Il criminale regime teocratico di Teheran, reagì allo spassoso sketch in modo minaccioso, intimidatorio e violento, modalità che è nel DNA dell’Islam e connaturata in tutti i fedeli musulmani:
la compagnia Iran-Air interruppe i collegamenti con l’Italia, l’Istituto italiano di cultura a Teheran venne chiuso, tre diplomatici italiani furono espulsi, richiamato l’ambasciatore a Roma, proteste e disordini di fronte all’ambasciata italiana, minacce di morte della “Legione Islamica”, miliardi di commesse con l’Iran annullate, ecc.
Per risolvere la crisi diplomatica, i corrotti-banditi-cacasotto del pentapartito del governo Craxi e del ministro degli esteri Andreotti, calarono le braghe promettendo che la RAI non avrebbe mai più replicato quella gag, che infatti solo pochi anni fa è stata ritrasmessa alla chetichella, dopo oltre 30 anni di censura islamica, come se non bastasse quella vaticana che affligge il nostro paese.
Un precedente funesto, tanto che oggi sono i musulmani a imporre di fatto all’occidente, con la minaccia terroristica, il divieto di satira e di critica nei confronti di qualsiasi cosa riguardi l’islam.