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18.02.202515:47
Ucraina: Trump, Putin e l’UE al risico della guerra. A Torino piazza Antimilitarista
Sono passati tre anni dall’accelerazione violenta della guerra impressa dall’invasione russa dell’Ucraina ed il conflitto si inasprisce sempre di più.
Centinaia di morti e feriti, diverse migliaia di disertori, l’economia al tracollo.
Non sappiamo ancora come finirà il gioco feroce dei potenti, ma sappiamo già chi ne ha pagato e continua a pagarne il prezzo.
Il prezzo di questa guerra lo pagano le popolazioni ucraine e russe.
Lo pagano oppositori, sabotatori, obiettori e disertori che subiscono pestaggi, processi e carcere.
Lo paghiamo noi tutti stretti nella spirale dell’inflazione, tra salari e pensioni da fame e fitti e bollette in costante aumento.
L’orizzonte è sempre più plumbeo. L’Europa, sotto attacco dell’ex alleato statunitense con ogni probabilità farà una ulteriore corsa al riarmo.
Alla riunione informale di ieri all’Eliseo i governi di Francia, Italia, Germania, Polonia, Gran Bretagna, Spagna, Danimarca e Olanda più presidenza UE, Commissione e Nato erano divisi su tutto tranne che nel proseguimento della guerra e nell’aumento della spesa militare. Meloni è più trumpista di Trump, Shulz, peraltro alle sue ultime battute da cancelliere, e Sanchez non vogliono inviare truppe in Ucraina, come invece vorrebbe il britannico Stemer.
L’Italia, si è posta sin dall’inizio della guerra in prima fila con un enorme investimento in armi e missioni militari.
Trump è riuscito a scompaginare le carte ed intende andare a fondo.
Questa mattina il segretario di stato statunitense Rubio e il suo omologo russo Lavrov hanno aperto a Riad un walzer a due, la UE è rimasta in panchina, l’Ucraina in fuori gioco.

Ma. In Ucraina ed in Russia cresce ogni giorno il numero di chi dice addio alle armi, di chi, nonostante la repressione, si sottrae all’arruolamento forzato e, se catturato, scappa alla prima occasione.

In solidarietà ai disertori russi ed ucraini il “Coordinamento contro la guerra e chi la arma” di Torino ha lanciato una giornata di informazione e lotta antimilitarista sabato 22 febbraio.

L’appuntamento è alle ore 11 al Balon

Qui puoi leggere l’appello

Ne abbiamo parlato con Antonio Mazzeo

Ascolta la diretta:

https://radioblackout.org/2025/02/ucraina-trump-putin-e-lue-al-risico-della-guerra-a-torino-piazza-antimilitarista/
15.02.202516:05
ECUADOR: IL PRIMO TURNO DI ELEZIONI PORTA ALLA RIBALTA IL VOTO POPOLARE

Due opzioni politoche hanno inaspetttamente superato la soglia dello zero virgola percento al primo turno di elezioni in Equador. Il giornalista Andrea Gonzales è una due opzioni con la sua proposta capital-ecologista, mentre la seconda è Leonidas Iza della conaie, ovvero il partito indigeno.

Con questo primo turno di elezioni il paese mostra di aver sconfitto la logica del voto utile, la costrizione al bipartitismo a cui i due partiti classici, il correismo e la destra di Noboa, hanno cercato di spingere L’Ecuador per tenere tra le loro mani le sorti politiche del paese.
10.02.202516:12
Presidio al Tribunale in solidarietà con una lavoratrice licenziata da Almaterra

Domani, martedì 11 febbraio, alle ore 11, ci sarà un presidio di fronte al Palazzo di giustizia di Torino per portare solidarietà ad una delle ex-lavoratrici di Almaterra licenziate, in occasione della prima udienza che darà inizio alla parte della vertenza contro l’associazione, per ribadire la necessità di contrastare in ogni contesto l’isolamento e l’invisibilizzazione dello sfruttamento lavorativo e l’esigenza di rispondere con rabbia e determinazione alle condizioni lavorative precarie e frustranti imposte nel terzo settore.
08.02.202513:00
QUARTICCIOLO E IL DIRITTO ALLA SALUTE NEI QUARTIERI POPOLARI

Al Quarticciolo, quartiere popolare di Roma est, prende il via la prima edizione del festival della salute comunitaria “A.P.R.E. festival! La salute che vorrei”.

L’ambulatorio popolare si apre al quartiere parlando di diritto alla salute, in una società che lascia sempre maggiormente indietro i segmenti di classe che abitano le periferie, difesa degli spazi sociali.

L’iniziativa è indetta verso il corteo del 1 Marzo contro il Modello Caivano costruito dal governo Meloni per spezzare il tessuto relazionale e trasformare i quartieri popolari in quartieri-dormitorio militarizzati.
06.02.202513:35
VIOLENZA DI GENERE A SCUOLA: PARTE LA MOBILITAZIONE A seguito della notizia di uno stupro avvenuto in una scuola di Genova da parte di un ragazzo sedicenne nei confronti di una ragazza di 15 anni molte scuole a Torino hanno organizzato iniziative di mobilitazione in reazione a un evento che non deve passare sotto silenzio e per ribadire che questa violenza non è un caso isolato.
12.11.202410:22
Maccabi Tel Aviv in trasferta ad Amsterdam

Tifosi di calcio israeliani si sono scontrati con manifestanti filo-palestinesi e abitanti di Amsterdam prima e dopo una partita di calcio di Europa League tra la loro squadra, il Maccabi Tel Aviv, e l’Ajax.
La stampa italiana e europea, sulla falsariga delle dichiarazioni di Netanyahu sull’accaduto, ha parlato di “pogrom organizzati”, di “caccia all’ebreo” e di “Notte dei Cristalli”.
Abbiamo chiesto a Gabriele, di Calcio e Rivoluzione, di parlarci della squadra di Tel Aviv, di quanto accaduto ad Amsterdam e del supporto alla causa palestinese espresso nelle curve europee.
18.02.202515:22
19 febbraio. Sciopero al Norberto Rosa
Studenti, genitori, docenti e la comunità locale continuano ad essere coesi e determinati contro l’accorpamento del Liceo Norberto Rosa di Bussoleno all’I.I.S. Ferrari di Susa.
Lo scorso 31 gennaio scorso, si è tenuta una partecipata assemblea indetta dal Comitato “Insieme per il Rosa” alla quale hanno partecipato, oltre al personale, genitori e studenti, le organizzazioni sindacali CUB Scuola Università Ricerca e FLC CGIL, e l’Assemblea Scuola Torino.
L’11 febbraio c’è stata la protesta degli studenti che hanno fatto presidio in piazza del mercato a Bussoleno, il 19 sciopereranno lavoratrici e lavoratori, che hanno indetto presidio all’Ufficio scolastico regionale di Torino.
Studenti e lavorator lottano per:
• l’immediata cancellazione del liceo dalla lista degli accorpamenti
• la nomina di un nuovo dirigente scolastico per l’anno scolastico 2025/26
• l’immediata sostituzione dell’attuale dirigente reggente (da oltre tre anni)

Appuntamento alle 10 all’USR in corso Vittorio 70.

Ne abbiamo parlato con Cosimo Scarinzi della CUB SUR

Ascolta la diretta:

https://radioblackout.org/2025/02/19-febbraio-sciopero-al-norberto-rosa/
15.02.202516:03
FREE GINO: RINVIATA L’UDIENZA DEL 12 FEBBRAIO

Dall’arresto in Francia dello scorso novembre, Gino è deteuto nella prigione francese di Fresnes alla periferia di Parigi, su mandato europeo dall’ungheria a seguito delle contestazioni antifascite alla giornata dell’onore a Budapest a cui lui ha preso parte nel 2023. 

Questo mercoledì avrebbe dovuto tenersi l’udienza in merito all’estradizione, che si è tramutata nell’diniego dei domiciliari a Gino da parte dei guidici Francesi, e in un rinvio al 12  Marzo. Infatti la corte aveva ricchiesto dei documenti all’Ungheria che attestassero la garanzia di condizioni di carcere non degradanti ma i documenti non sono arrivati.

Ricordiamo il corteo che si terrà l’1 Marzo a Milano “Free All Antifas”
10.02.202511:44
l ballon d’essai di Trump

Con Alberto Negri, inviato per tanti anni in Medio Oriente e editorialista del quotidiano “Il Manifesto”, abbiamo parlato delle ultime dichiarazioni di Trump sulle guerre in corso in Russia e Ucraina e in Medio Oriente.

Nella giornata di ieri, infatti, Donald Trump ha rivelato di aver effettuato un colloquio (o più colloqui) telefonico con Vladimir Putin per negoziare la fine della guerra in Ucraina.

Siamo poi passati al commento al piano esposto da Trump di fare di Gaza una riviera per ricchi, deportando la popolazione palestinese. Abbiamo inquadrato l’ultima uscita di Trump nel complesso scenario medio orientale e in quello della fragile tregua attualmente in corso tra Israele e Gaza.
07.02.202508:22
Il processo per la morte di MOUSSA BALDE – fuoco ai CPR –

Il 12 febbraio inizia la fase dibattimentale del processo per la morte di Moussa Balde, trovato morto nella notte fra il 22 e il 23 maggio 2021 dentro il CPR di Torino. Moussa, ricordiamolo, era stato aggredito da un gruppo di razzisti nella città di Ventimiglia, lì era stato arrestato e portato nel CPR di c.so Brunelleschi per il solo fatto di non avere i documenti. Una volta nel CPR è stato messo nell’ospedaletto, struttura separata, in isolamento, una prigione nella prigione, dove nel 2019 morì anche Faisal Hussein dopo quasi sei mesi ininterrotti di isolamento. Anche Moussa non ha ricevuto le cure necessarie per il suo stato di salute. Anche Moussa muore in isolamento, quella notte. Si parlerà di suicidio, ma l’unica evidenza è l’assenza di cura di un sistema che pratica solo morte e tortura.
06.02.202509:18
SANITARI PER GAZA
Sanitari per Gaza è una rete internazionale di operatori sanitari partita dalla Palestina e che ha poi coinvolto tutti i Paesi del mondo, tra cui l’Italia, per dare solidarietà ai loro colleghi e ai tanti palestinesi a cui viene negato il diritto a curarsi in sicurezza. Denunciano la sistematica distruzione delle strutture sanitarie, il bombardamento sistematico degli ospedali a Gaza, il blocco degli aiuti sanitari, il rapimento  e le torture di medici palestinesi. Ne parliamo con Giulia Rossi di “Sanitari per Gaza”.
06.11.202410:20
Livorno. Corteo internazionalista con i disertori di tutte le guerre
Il 4 novembre ci sono state iniziative di piazza in numerose città italiane. A Livorno il coordinamento antimilitarista ha percorso in corteo la città, partendo dal monumento ai caduti in largo Magenta.
Circa 200 persone sono scese in piazza per rovesciare la propaganda guerrafondaia della "Giornata delle Forze
Armate" e dire chiaramente "Disertiamo tutte le guerre, basta spese militari", come riportava lo striscione che ha aperto la manifestazione organizzata dal Coordinamento Antimilitarista Livornese.
Oltre alle diverse realtà politiche, sindacali e di movimento che costituiscono il Coordinamento Antimilitarista hanno partecipato, tra le altre, il Coordinamento Salute di Livorno, il Movimento Nonviolento, l'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, la Rete Livorno Contro le Guerre, Collettivo pedagogico
Michel-Ferrer, il Gruppo Autonomo Portuali che ha pure apposto uno striscione "Niente da Festeggiare" sulla cancellata del Liceo classico, di fronte al monumento al partigiano, dove si concludono le celebrazioni
ufficiali del 4 novembre.
"Rifiutiamo la celebrazione militarista del 4 Novembre della Giornata delle Forze Armate che celebra la "Vittoria" della Prima Guerra Mondiale che costò 650 mila morti e 1 milione di feriti solo dalla parte italiana. Da tempo il movimento antimilitarista ha reso questa giornata una importante occasione di lotta contro tutte le guerre e contro tutti gli eserciti, scendiamo in piazza anche quest'anno per fare del 4 Novembre la Giornata dei disertori! Rifiutare la celebrazione della guerra è ancora più importante adesso mentre si intensifica la guerra in Palestina, in Libano, in Ucraina.
Ne abbiamo parlato con Tiziano

Ascolta la diretta:

https://radioblackout.org/2024/11/livorno-corteo-internazionalista-con-i-disertori-di-tutte-le-guerre/
17.02.202518:05
EL SALVADOR – DENTRO IL MODELLO BUKELE: PROSPETTIVE FEMMINISTE CONTRO IL TERRORISMO DI STATO

In questa intervista dialoghiamo con Blanca Mirna Mendoza, rappresentante dell’organizzazione femminista IMU di San Salvador. L’obiettivo è indagare l’impatto diretto dello stato d’eccezione, della militarizzazione e dell’incarceramento di massa sulla vita delle donne e delle comunità marginalizzate, elementi centrali nella politica del presidente Nayib Bukele.
In questa intervista, Blanca Mirna Mendoza ci offre uno sguardo prezioso sulla resistenza femminista, sottolineando l’importanza dell’organizzazione collettiva come antidoto a un sistema che opprime e reprime. La sua testimonianza ci invita a riflettere su come costruire modelli di sicurezza alternativi, basati sulla solidarietà e la giustizia sociale.
15.02.202515:58
SERBIA: UNO SGUARDO D’INSIGHT SULLE MOBILITAZIONI


Il 28 Gennaio Miloš Vučević ha dato le dimissioni a seguito delle grandi proteste nel paese, ma allo stato attuale è ancora il primo ministro e l’assemblea serba non ha ancora approvato le dimissioni.
Questo non ha indebolito minimamente le mobilitazioni esplose a seguito del crollo pensilina che l’1 Novembre ha ucciso 15 persone, diventando simbolo della corruzione del paese e delle rivolte contro di essa.

Qual’è il clima che agita ancora le mobilitazioni? Cosa ha fatto sì che avessero una portata tale? Qual’è lo stato in cui si trova ora il governo Serbo?

A queste e ad altre domande ci hanno risposto Tommaso e Rodolfo redattori di Balcan Brew, newsletter sui Balcani
08.02.202515:12
SVEZIA: L’ATTENTATO DI ÖREBRO SINTOMO DI UNA SOCIETÀ IN GUERRA

Martedì 4 febbraio, una sparatoria in una scuola a Örebro, in Svezia, ha lasciato sul terreno 10 morti e l’attentatore suicida.
La scuola presa di mira è un istituto serale ad alta percentuale di migranti e seconde generazioni.

L’attentato fa produrre alcuni ragionamenti sullo stato del welfare svedese che si è progressivamente disgregato lasciando una società piagata dall’isolamento, dalla xenofobia e dalla paura ma con il maggior numero di armi pro-capite d’Europa.
06.02.202514:29
LO SPAZIO POPOLARE NERUDA PRENDE PAROLA A FRONTE DELLA MACCHINA DEL FANGO DI STAMPA E TV In questi giorni si è attivata la macchina del fango rispetto ai compagni e alle compagne colpite dall’accusa di associazione per delinquere nell’ambito del processo “Sovrano” alle sue ultime battute, in quanto il 31 marzo è prevista l’ultima udienza con le repliche e la probabile sentenza.
29.12.202401:27
Corrispondenza dalla Jordan Valley pt. 2

Continuiamo l’approfondimento iniziato qui con la compagna che si trova in una zona C nella Valle del Giordano, in Cisgiordania.

Dal 7 ottobre, il territorio è interessato in maniera più concreta dal processo di costruzione del “Grande Israele”. Questo non è soltanto un progetto di annessione politico-giuridica, ma si istituisce su un piano necropolitico di violenza fisica costante, detenzione amministrativa ingiustificata, torture all’interno delle carceri, epidemie, esecuzioni sommarie.
06.11.202410:04
Mediterraneo orientale. Il fronte si allarga
La situazione a Gaza, specie al nord, è, se possibile, ancora peggiorata nell’ultimo mese, mentre si moltiplicano i segnali di una lenta, inesorabile escalation bellica, che va dal Libano all’Iran alla Siria.
Sullo sfondo le elezioni statunitensi che potrebbero portare ad un’ulteriore deflagrazione.
Ne abbiamo parlato con Stefano Capello

Ascolta la diretta:

https://radioblackout.org/2024/11/mediterraneo-orientale-il-fronte-si-allarga/
17.02.202518:04
PRESIDIO CONTRO IL CPR DI BARI PALESE – 22 FEBBRAIO 2025

In Puglia ci sono 2 CPR, uno a Bari Palese e l’altro a Brindisi Restinco. Inoltre ci sono anche CARA, hotspot e centri di primissima accoglienza. Nel corso degli anni entrambi i CPR hanno conosciuto la rabbia di chi ci era reclus3, entrambi sono stati dati alle fiamme da chi non riusciva più a subire le torture, le umiliazioni e la sofferenza. Fuoco nato da chi preferirebbe la morte che il rimpatrio. I CPR sono dei luoghi di tortura.
11.02.202523:08
IL PROGETTO IMPERIALISTA USA-ISRAELE SU GAZA E GLI SVILUPPI DAL CESSATE IL FUOCO L’amministrazione Trump ha gettato la maschera esplicitando il progetto coloniale e imperialista che lo accomuna al piano sionista di Israele, attraverso dichiarazioni shock senza precedenti il Presidente degli Stati Uniti parla di deportazione e pulizia etnica del popolo palestinese in mondovisione.
08.02.202515:08
IL FUTURO DI GAZA TRA DICHIARAZIONI DI TRUMP E STATO DI SALUTE DELLA RESISTENZA PALESTINESE

Le dichiarazioni di Trump su Gaza: il progetto sembra essere lo spopolamento di Gaza ed il suo takeover da parte statunitense.

I progetti di Trump sono una vera e propria ipoteca per la normalizzazione delle relazioni tra Israele ed i paesi arabi, che hanno respinto con fermezza l’idea di accogliere i palestinesi per fare spazio ai bulldozer americani.

In ultimo la resistenza palestinese è il convitato di pietra all’interno della discussione sul futuro di Gaza: 24h di tregua perché Hamas e Jihad islamico organizzassero alcune iniziative propagandistiche con l’obiettivo di dimostrare che le proprie forze sono, se non intatte, quantomeno poco intaccate.
06.02.202513:59
SANITÀ IN PIEMONTE: FACCIAMO IL PUNTO Nelle ultime settimane il tema della sanità piemontese e dei suoi buchi neri è all’ordine del giorno.
06.11.202409:52
Penalisti in sciopero contro il DDL 1660
È cominciato il 4 novembre lo sciopero degli avvocati di tre giorni proclamato dall’Unione delle Camere Penali Italiane. La protesta nasce contro il DDL 1660 approvato lo scorso 18 settembre alla Camera e attualmente in fase di esame al Senato.
Significativo il fatto che L’Unione delle Camere Penali è un’organizzazione di categoria di stampo spiccatamente liberale, certamente non sospettabile di simpatie a sinistra o di inimicizia verso il governo.
Segno che il DDL 1660 è a tal punto una rottura dell’ordine liberale da suscitare preoccupazione ed indignazione anche in settori molto moderati dell’avvocatura.
Il ddl 1660 è definito “securitario e populista”, con un rigore punitivo sproporzionato ed effetti negativi sul sistema carcerario, già segnato dal sovraffollamento e dalle condizioni disumane della detenzione.
Unione ha evidenziato come si assista ad una inaccettabile pan-penalizzazione a vasto spettro che implica la creazione di nuove fattispecie di  reato, la criminalizzazione di condotte che non erano state mai ritenute offensive, uno sproporzionato aumento delle sanzioni a tutela univoca dei tutori dell’ordine, l’introduzione di nuove ostatività alla concessione di benefici penitenziari, l’aumento delle prerogative della Polizia giudiziaria, alla quale sarà addirittura consentito il porto di armi diverse da quelle ufficialmente in dotazione, e si constatava come tali riforme finiscano con il modificare pericolosamente i rapporti stessi fra il cittadino e lo Stato, fra il principio di autorità e quello di libertà, impostando le stesse relazioni sociali sulla base di una asserita esigenza di sicurezza strumentalmente amplificata.
L’Unione ha denunciato come i principi di ragionevolezza, di proporzionalità e di offensività, propri del diritto penale liberale al quale dovrebbe tendere ogni moderno Stato di diritto, sono stati travolti evidentemente travolti, mediante l’instaurazione di un sistema deliberatamente impostato sull’impronta di un “diritto penale del nemico” e su di una responsabilità da “colpa d’autore”, nella quale la stigmatizzazione penale si attiva non per “quello che si fa”, ma per “quello che si è”.
Ne abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Vitale

Ascolta la diretta:

https://radioblackout.org/2024/11/penalisti-in-sciopero-contro-il-ddl-1660/
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